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Autore: Winry977    04/12/2015    1 recensioni
Un orfanotrofio corrotto, un'organizzazione alle sue spalle e una ragazzina sola con suo fratello a Hell's Kitchen. Una nuova causa si presenterà allo studio Nelson & Murdoc, eppure Daredevil si troverà a fronteggiare qualcosa di inaspettato persino per lui.
Genere: Azione, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Foggy Nelson, Karen Page, Matt Murdock, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bonnie si svegliò in preda ad un dolore insopportabile agli occhi. Era tutto, buio, come dire, non vedeva nulla. Si portò una mano agli occhi e sfiorò una benda. Una fitta agli occhi sembrò colpirla come una frustata, e le bastò per riportarle tutto alla mente.

Era uscita, le sue piccole fughe dall'orfanotrofio avevano uno scopo ben preciso: trovare un modo di uscire da quell'inferno. E il modo sarebbe stato trovarsi un lavoro per poter mantenere se stessa e suo fratello. L'unico dettaglio che non aveva considerato, era che forse sarebbe stato meglio trovarsi un lavoro onesto, invece di rivolgersi a dei perfetti sconosciuti, dai quali aveva origliato una conversazione al quanto allettante su un certo numero di posti vacanti sul loro posto di lavoro. All'inizio aveva avuto anche lei dei dubbi, però, sentendo la cifra che avrebbe potuto ricevere con del lavoro costante, non si era fatta troppi scrupoli a intromettersi nella conversazione.

Poi… poi avrebbe solo dovuto firmare il contratto di lavoro, visto che il fatto che fosse minorenne era di poca importanza. Ma… era evidente che c'era qualcosa che quegli uomini non le avevano detto, o quella benda sugli occhi e quel dolore lancinante non si sarebbero spiegati.

Ad un tratto il ricordo di una fiala e degli uomini che l'avevano immobilizzata le tornò in mente, e si alzò così velocemente che le si staccarono le flebo attaccate al braccio sinistro.

-Oh, sei sveglia.- una voce familiare le giunse alle orecchie. L'aveva già sentita, ma non ricordava quando.

-Dove mi trovo?- il respiro si faceva sempre più veloce.

-In ospedale.- sospirò la voce dell'uomo.

-No, no, io… io non dovrei essere qui.- si agitò lei e si alzò da letto, seppur barcollando. -Perché ho una benda sugli occhi? Che ci faccio qui? Se all'orfanotrofio si venisse a sapere…- poi si bloccò.-Benjamin…- sentì la presenza dell'uomo vicino a lei, ma la ignorò, portandosi le mani alle bende, e prima che lui potesse intervenire, se le strappò dagli occhi. Tenne le palpebre chiuse, ancora bruciavano. Ci passò sopra le dita, sentendole gonfie e con qualche vena a fior di pelle. Poi, con uno sforzo enorme, ansimante, le aprì. Non poté tenerle aperte a lungo, considerato lo strazio che comportava, ma le bastò solo per capire una cosa: non ci vedeva più.

Cercò un appoggio da qualche parte. -Io… io non ci vedo.- le lacrime cominciarono a scenderle, giù dagli occhi chiusi, ed erano calde come non mai. Si sedette sul letto, mentre il panico l'assaliva. -Perché non ci vedo?- il suo tono, tremante, cresceva pian piano. -Perché?- ora urlava. -Perché io non ci vedo?!- sentì che l'uomo si era seduto accanto a lei, e lo afferrò per la giacca. -Chi è lei? Perché è qui con me?- all'inizio lo aveva strattonato, ripetendo sempre le stesse domande, poi, pian piano si era lasciata andare ad un pianto isterico.

L'uomo le mise un braccio sulle spalle e si presentò con tono calmo. -Bonnie, sono Matt, ti ho trovata in un vicolo distesa per terra che urlavi dal dolore.- strinse i pugni, ma senza che lei potesse percepirlo. Un'altra persona privata della vista. Cosa avrebbe dovuto dirle? Che si era fatta truffare e che per giunta ci aveva rimesso non solo i soldi ma anche la vista?

-Come sai il mio nome?- disse tra un singhiozzo e l'altro la ragazza, interrompendo il suo flusso di pensieri.

-Ti ho dovuta ricoverare in ospedale, quindi ho dovuto dare i tuoi documenti.

Lei si irrigidì. -Ha chiamato l'orfanotrofio?- il problema della vista sembrava passato in secondo piano.

-Io no, ma probabilmente le infermiere che ti hanno concesso questo posto letto, si. Le spese saranno state sicuramente addebitate all'orfanotrofio di cui parli.- era sorpreso, sembrava che si fosse dimenticata del suo trauma. Che ci fosse qualcosa di più importante?

-No, no, no. Non voglio tornare lì.- si aggrappò alla giacca di Matt.

-Lei… lei deve aiutarmi… ora… ora non potrò più difenderlo, non potrò più fare nulla!- le lacrime scendevano più copiose.

-Chi?- Matt era sempre più serio.

In quel momento la porta della stanza si aprì, sbattendo contro il muro. E solo una persona che Bonnie conosceva aveva quell'abitudine.

-Bonnie, Bonnie!- la voce di un bambino si insinuò nelle orecchie di entrambi. -Che ti è successo, sorellona?- Benjamin abbracciò la sorella, stringendola al ventre. -I tuoi occhi!- delicatamente le prese il viso tra le mani e si ammutolì. La tensione vibrava nell'aria.

Matt decise che quello era il momento di uscire da quella stanza. A denti stretti, si richiuse la porta della camera d'ospedale alle spalle. Era come rivivere il suo trauma da bambino, forse in una forma peggiore. Fece un respiro profondo, e si limitò ad appoggiarsi alla parete, cercando di scacciare via i ricordi.

-Il signor Matthew Murdock?- una voce profonda di una donna si avvicinò gradualmente.

-Si.- si rizzò.

-Mi presento, sono suor Chelsea, gestisco l'unico orfanotrofio di Hell's Kitchen. La ringrazio per ciò che ha fatto per la nostra ragazza, gliene saremo eternamente grati.

Ci fu un attimo di silenzio. Poi Matt si decise a parlare. -Grazie a lei. Non so cosa sia successo a Bonnie, ma quando l'ho trovata in strada stava davvero soffrendo molto. Non ho idea di chi le abbia fatto questo.- “Diplomatico come sempre” si rimproverò.

-Oh non si preoccupi.- disse con tono mieloso la suora. -Mi occuperò personalmente della situazione della ragazza. Se vuole, può anche andare, ha già fatto abbastanza per noi.

-Certo. Buona notte, allora.- porse la mano, ricevendo una stretta fin troppo forte per essere la mano di una donna. Il suo discorso non lo convinceva nemmeno lontanamente, ed era chiaro che mentisse spudoratamente. Ad Hell's Kitchen non c'era solo un unico orfanotrofio, tanto per cominciare. E poi, non gli aveva dato proprio l'impressione che si sarebbe interessata del caso, più che altro, aveva fatto tutti quei giri di parole per liberarsi di lui.

Quando fu fuori dall'ospedale, si fermò a riflettere. Fuori ormai pioveva, perciò il taxi era d'obbligo, a meno che non volesse arrivare fradicio a casa. Però, dopo quello che era successo a quella ragazza, Bonnie, e il discorso smielato della suora, aveva più voglia di andare a fare un sopralluogo all'orfanotrofio. Ma era tardi, e forse sarebbe stato meglio aspettare all'indomani, considerato che non aveva nemmeno una pista da seguire.

  
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