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Autore: FunnyYoungMe    05/12/2015    1 recensioni
La notizia giunge inaspettata e ci coglie di sorpresa, chi più e chi meno. Come reagiremo quando li rivedremo davanti a noi?
(L'ho anche tradotta in inglese e pubblicata su asianfanfic, quindi non è una traduzione di un fanfic scritto da qualcun altro)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kris, Kris, Lu Han, Lu Han, Suho, Suho, Tao, Tao, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: Linguaggio un po'... colorito in alcuni punti.


- Shhh! Sta dormendo.- sussurrò una voce dietro di me.
Maledissi chiunque fosse entrato in camera a svegliarmi e mi girai a guardare chi fosse il pazzo. Mi resi conto, però, che non ero in camera mia, bensì nel salotto e che chi cercava di non svegliarmi era D.O che sgridava Kai e Sehun, intenti a lottare per l'ultima mela rimasta nel cesto della frutta.
- Bah, è inutile zittirli.- constatai tirandomi su a sedere. D.O mi lanciò uno sguardo preoccupato.
- Ehm, Joonie hyung...hai pianto?- domandò avvicinandosi a me.
- Eh? Cosa?- replicai alzandomi e guardandomi allo specchio appeso in salotto. Avevo delle scie di lacrime secche lungo le guance. Avevo pianto mentre dormivo?? Era capitato solo una volta: quando Kris se n'era andato.
Corsi in bagno, senza rispondere né rassicurare a D.O, e mi sciacquai il viso con furia, reprimendo l'urlo che minacciava di uscire. Dopo essermi calmato, uscii dal bagno e mi scontrai contro qualcuno che bloccava il passaggio. Resomi conto di chi fosse, incrociai le braccia.
- Spostati.- ordinai con il tono più autoritario che avessi e senza guardarlo.
- Suho, non ti sembra di comportarti da bambino? Affrontiamo le cose da adulti!- esclamò posando le mani sulle mie spalle.
Il suo intento era quello di farmi ragionare, lo sapevo, ma il tono con cui l'aveva detto mi fece infuriare e risposi nell'unica maniera che conoscevo che non l'avrebbe portato sull'orlo della morte a causa mia: gli diedi uno schiaffo. Kris spalancò gli occhi e si portò la mano sul punto colpito, sorpreso non dal dolore ma dal fatto che lo avessi picchiato.
- Non devi mai più, e sottolineo MAI PIÙ, osare farmi una paternale e dirmi cosa fare.- dissi freddamente. Tutte le porte delle stanze erano aperte e dieci paia di occhi erano piantati su di noi, su di me.
Lo oltrepassai e andai in cucina a fare colazione. Non avrei permesso che il suo ritorno mi negasse l'opportunità di stare con gli altri.
 
Un'ora dopo, il manager venne a prenderci per portarci alla conferenza e, mentre ci diceva quello che avremmo dovuto dire, Kris cercò di avvicinarsi a me ma io mi allontanai. Il manager, che aveva la vista lunga, sottolineò che avremmo dovuto essere tutti felici e che non dovevamo litigare o fare gli indifferenti con il ritorno degli EXO-M. Io sbuffai e il manager, che non voleva sentire scuse, mi ordinò di sedermi, durante la conferenza, accanto a Kris. Scoppiai a ridergli in faccia e mi rifiutai categoricamente, portandolo alla minaccia che, se non facevo come mi veniva detto, lui e le alte sfere avrebbero deciso cosa fare di me. Non dissi niente e seguii i ragazzi verso le auto che ci avrebbero portati all'agenzia. Mi trovai seduto di fianco a Kris, che faceva di tutto per rilassarmi mettendo una mano sulla gamba, che continuavo a muovere,e, con l'altra mano, mi accarezzava il braccio. Nonostante lo scoppio di prima, mi sentivo benissimo sotto il suo tocco e speravo che quel viaggio non finisse mai; ma, come al solito quando le cose belle succedono, dopo pochi minuti arrivammo a destinazione.
Ci fecero accomodare dietro un lungo tavolo. Dietro di noi c'erano dei pannelli che ci ritraevano all’era di Growl mentre davanti c'erano le sedie dei giornalisti e, dietro quest'ultimi, c'erano le fan che urlavano i nostri nomi, alcune felici e altre sull'orlo delle lacrime.
 
Non so perché, ma ero nervoso. Nervoso di cosa avrebbero scritto i giornali e cosa le riviste di gossip, di cosa avrebbero detto le fan una volta l'annuncio fosse stato reso ufficiale. Kris, seduto alla mia destra, prese la mia mano e la strinse fra le sue, dandomi una stretta che mi fece subito calmare. Riusciva sempre a calmarmi solamente toccandomi. Con la coda dell'occhio vidi che sorrideva e il mio cuore perse un battito. Mamma mia, era bellissimo e avrei tanto voluto baciarlo qui, ora, davanti a tutti e far sapere al mondo intero che, qualunque cosa fosse successa dopo questa conferenza, almeno avrei avuto al mio lato qualcuno come Kris.
Di fronte agli occhi dei miei compagni sarei potuto sembrare uno un po’ lunatico in questi ultimi tre giorni, visto che continuavo a comportarmi in modo strano, ma non me ne importava;  avrei fatto quello che mi sentivo di fare. Mi sporsi verso Kris e gli sussurrai all'orecchio un timido “grazie”, solleticandolo col mio respiro. Lui spalancò gli occhi, come aveva fatto quando l’avevo picchiato, e la bocca, arrossendo violentemente.
Stava per dirmi qualcosa ma la conferenza iniziò. Fu più semplice di quel che pensavo e non fecero domande scomode e appena i tre ragazzi chiesero scusa a tutti, chinandosi di novanta gradi per un bel po’, le fan applaudirono e noi con loro.
Tornati alle macchine, ci rendemmo conto che i tre stavano piangendo ma non fiatammo. Sapevamo che, una volta arrivati al dormitorio, ci avrebbero spiegato tutto. E fu così.
Riuniti tutti nel salotto, invitai loro tre a parlare, intimando a tutti di non interromperli e lasciarli fare.
 
- È difficile da dire e per voi da ascoltare. So che in questo momento state pensando ai modi per farmela pagare e farmi sentire uno schifo. Beh, state tranquilli, mi sento già una merda e mi sentivo così già appena vi ho abbandonati.- cominciò a dire Kris, con le lacrime agli occhi. - Sono stato un pessimo leader per avervi lasciato indietro e aver pensato solo al mio bene, alla mia salute e al mio futuro. Vi ho tradito nel peggior modo possibile e non c'è niente che io possa fare per tornare a quel giorno ed evitare di prendere quella decisione, soprattutto senza prima averne parlato con tutti voi. Durante la mia piccola carriera da solista, mi sono sempre chiesto su di voi, su cosa stavate facendo, su come avreste reagito. E ho visto che ve la cavavate. Ma io sentivo comunque un vuoto nel mio cuore ed era difficile stare da soli dopo aver condiviso tanto con voi. So che non potete perdonarmi facilmente, neanche io lo farei, ma vi chiedo di darmi un'altra possibilità. Voi siete una famiglia per me e quando uno sbaglia, gli altri membri lo aiutano a rialzarsi.-
 
Non appena ebbe finito di parlare, si chinò a terra, chiedendo perdono nel modo più rispettoso che conosceva. Sapevo che stava piangendo, lo si vedeva dai singulti che facevano tremare le sue spalle, e per questo andai di fianco a lui e lo tirai su da terra, lo presi per mano e lo feci sedere accanto a me, vicino a Xiumin che gli diede una pacca sulla spalla.
 
- Credo tocchi a me, ora.- annunciò Luhan, facendo vagare il suo sguardo su di tutti, fino a fermarsi su Sehun. - Sono un grandissimo, perfetto coglione. Me ne sono andato pensando che quanto FanFan aveva detto fosse vero, dalla prima all'ultima parola. Mi sono lasciato guidare dall'ambizione che, da solo, avrei fatto di più che stando insieme a voi, sia dal punto di vista economico che da quello salutare ed emotivo. Mi sono detto “stai facendo la cosa giusta, non mancherai a nessuno e potrai vivere nel tuo paese natale!”. Ma mi sbagliavo. Non ero mai a casa e se c'ero, non c'era nessuno con cui scherzare, giocare o perfino pianificare scherzi. Sentivo che mancava qualcosa, che mancava qualcuno. Vi guardavo su internet e vi invidiavo perché senza di me, e senza Kris, stavate comunque andando bene; ma la cosa più importante è che, nonostante foste tristi, avevate tante persone su cui contare. L'unica cosa che posso chiedervi ora è che accettiate la mia presenza; non vi chiedo di perdonarmi ma di farmi vivere una vita insieme alle persone più importanti per me.- detto ciò, anche lui fece come Kris e si chinò a terra, scosso e piangente.
Sehun, che per tutto il tempo non aveva fatto altro che guardarlo negli occhi, si alzò immediatamente dalla poltrona e gli pose una mano sulla spalla, facendolo alzare. Lo prese dal braccio e lo fece sedere su di sé, mormorandogli all'orecchio qualcosa che lo fece calmare.
 
Ci girammo tutti a guardare Tao che giocava con l'orlo della sua camicia. Teneva il capo chino e gli occhi puntati sul tappeto mentre cominciava a parlare. Strinsi la mano di Kris tra le mie, per fargli capire di non intervenire in aiuto del piccolo. Se la sarebbe cavata alla grande.
 
- Io...io non so cosa dire. S-so-sono..dispiaciuto per tutto. Mentre Fan e Lu non hanno detto nessuna parola quando se ne sono andati, io ho detto delle brutte cose sul periodo passato in gruppo con voi.- disse guardandoci a tutti, trattenendo le lacrime. - Non è vero niente di quello che ho detto, volevo solo delle scuse per andarmene. Ma non perché vi odiassi ma perché mi sentivo solo, era come se fossi l'unico cinese rimasto - Xingie, sembri più coreano che cinese - e mi sentivo escluso, dato che eravate timorosi che me ne potessi andare via anche io. Quando ho saputo che Fan e Lu stavano ricominciando la loro carriera da solisti ho avuto paura che si dimenticassero di me. So che le mie potranno sembrarvi parole vuote ed egoiste ma se avessi saputo che andarmene avrebbe significato Baozi che chiudeva Instagram, reazioni di disgusto e parole di disapprovazione da parte vostra, allora non vi avrei mai lasciato. Prometto che, se mi accettate, non mi lamenterò più di nulla, non vi darò fastidio...non vi chiederò di farvi la doccia insieme a me! Perdonatemi.- si chinò a terra.
 
Xiumin - che stava piangendo?!?- lo tirò su e gli scompigliò i capelli. - Aigoo, cosa dobbiamo fare con te?!-
D.O, l'unico che sapeva che avevo pianto la notte prima, sussurrò a Kai qualcosa, che si girò verso Baekhyun a dirgli qualcosa e così via, fino a quando Sehun non si girò a guardare me e Kris con un’espressione maliziosa.
 
- Voi leader dovete parlare. Dovete chiarirvi tra di voi e Suho devi spiegare a Kris come sono le cose ora. Quindi, andate in camera. Noi rimarremo qui.- annunciò mentre ci tirava su dal divano e ci spingeva verso la camera più in fondo al corridoio, quella che io avevo destinato a Kris, Luhan e Tao.
 
Alle nostre spalle sentii delle risatine e poi un “mi raccomando, siate silenziosi!” urlato da Chen che mi fece arrossire come un pomodoro. Sehun ci spinse dentro la stanza e chiuse la porta, senza dire niente. Io e Kris eravamo fermi, intenti a guardare dappertutto tranne davanti a noi.
Kris fu quello che spezzò quell’imbarazzo, prendendomi una mano e inginocchiandosi davanti a me.
 
- Kim Joonmyeon, sei una persona alle volte lunatica, pignola e insistente. Ma sei anche una persona estremamente attenta, affettuosa e gentile. In questo periodo di lontananza mi sono reso conto che la cosa, la persona anzi, che mi mancava di più….eri tu e non ho fatto altro che pensarti tutto il tempo, giorno e notte. So che ti ho spezzato il cuore andandomene via e ti chiedo sinceramente perdono per quanto ho fatto. Ma sono qui, inginocchiato, a chiederti che tu mi dia una seconda possibilità. Io ti ho amato, ti amo e ti amerò, qualunque decisione tu prenda ora. Sarò sempre qui a proteggerti e a sostenerti.- terminò guardandomi negli occhi.
 
- Wu YiFan.. Sei..sei un grandissimo stronzo egoista. Mi hai lasciato indietro, a prendermi cura di un gruppo che, alle volte, non riesco a gestire da solo. Mi hai spezzato il cuore e mi hai portato sull'orlo della depressione.- sbarrò gli occhi e formò una “o” con la bocca. Cercò di liberarmi la mano ma io lo fermai, prendendogli entrambe le mani con le mie. - Ciononostante non ho mai smesso di pensare a te...né ho smesso di amarti.- sorrisi guardandolo arrossire e alzarsi in piedi.
 
Mi strinse in un abbraccio e girò nella stanza. Teneva la testa premuta sopra la mia e ogni volta che respirava, sentivo delle scariche elettriche attraversarmi il corpo. Mi baciò più volte i capelli ed infine scese al viso. Titubò quel tanto che bastava perché lo prendessi per le guance e lo baciassi con forza. Si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo e sorrise contro le mie labbra. Dopo qualche secondo riprese a baciarmi appassionatamente e avremmo continuato - arrivando anche...beh, diciamo che saremmo finiti sul letto - se non fosse stato che bussarono alla porta.
 
- Yah! Non voglio traumatizzarmi a vita.- strillò Tao aprendo la porta. Io e Kris sorridemmo. - Ha detto Kyungsoo che è pronto.-
- Arriviamo.- risposi, prendendo la mano di Kris e uscendo dalla stanza. Lui sfilò la sua mano dalla mia e mi circondò la vita.
- Con questo, sappi che sei mio.- sussurrò al mio orecchio.
- Non mi lamento.- replicai, strizzandogli il sedere.
Lui mi sorrise e io allargai il mio sorriso. Speravo fosse serio, perché non avevo intenzione di lasciarlo andare nell’immediato futuro. “Stai attento Wu YiFan: questa volta sarà difficile lasciarmi indietro”, pensai malizioso.


N.d.A: Ditemi cosa ne pensate perché io avevo pensato di lasciare questo capitolo come fine ma, ad esempio, nell'altra pagina mi hanno chiesto in tante di allungare la storia.
   
 
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