I’m Waiting for You…
Quasi non
ci credi, non è vero? Ti ha chiesto di andare al cinema con lui. Lui. Non tu. Ne avresti anche fatto a meno forse, visto il genere. Non ti
sono mai piaciuti i film horror, ma forse visto che lo accompagni, ti farà stringere il suo braccio nei momenti più spaventosi.
Non è
certo il massimo chiudersi in un cinema con questo caldo, ma a te va bene comunque, non è vero?
Non ti importa neanche del caldo che potrebbe fare in un posto
chiuso come il cinema, ti sei vestita leggera. Una tra le tue magliette
preferite, e una minigonna di jeans. Non ci credi vero?
Tu, Kazuha Toyama andrai al cinema
con lui: Heiji Hattori. Il tuo amico di sempre, il tuo compagno di giochi, il tuo primo
amore. Arrossisci al pensiero di un pomeriggio magari normale per lui,
ma romantico per te.
lampada
Osram
di fronte alla stazione
giornali cartoline,
le insegne le reclames…
la fila di tassì
la calca sopra i tram
annodi il tuo foulard
le otto e dieci
Persa nei
tuoi pensieri, ti rendi conto di essere arrivata al punto dell’incontro solo
dopo aver visto la fontana. Sei puntuale come al
solito, cosa che non si può dire di lui.
“È il
solito ritardatario…” sussurri a te stessa, sorridendo comunque.
La tua felicità arriva a tal punto?
- Cinema? -
- Sì, domani sera!
C’è un film
che vorrei vedere! -
- D’accordo… -
Subito
dopo ti sei girata con il viso color porpora. Ci sono molte cose che non sa di
te, non è vero? Come ad esempio la tua eterna cotta. Il tuo eterno amore.
Quell’eterno
stupido. Quando lo capirà? Eppure a te sembrano così
lampanti i tuoi sentimenti, che a volte moriresti
dalla vergogna al solo pensarci. E quella volta lui…
lui sembrava geloso. Sembrava non sopportare la tua vicinanza a Hoshikawa, il tuo tenere stretto
il suo braccio.
Ma
aveva ritrattato tutto.
- Sei un’ allieva da proteggere! -
lampada Osram
è il primo appuntamento
e tu ci tieni tanto
sei certa che verrà
una valigia torna
e un'altra se ne va
la buio e sono già
le otto e un quarto
Ogni volta
che ci ripensi ti sale il nervoso. Ma ora sei qui,
felice come non mai. Ti sembra tutto diverso stavolta. Ogni volta hai questa
sensazione, l’attesa con il sorriso stampato sulla faccia. La speranza. Ma stavolta è diverso, no? Te l’ha chiesto lui.
Perchè
continui a ripetertelo? Ti vuoi convincere? Nonostante la felicità hai ancora i tuoi dubbi? Ma
dopotutto non puoi che immaginarti la scena, lui che finalmente arriva.
Il tuo
cuore a mille.
Le guance
rosee.
Il sorriso
beffardo di lui.
Lui che si
arrabbia quando gli prendi il braccio per la paura di
una scena…
Lui che
dopotutto, ti lascia stringere il braccio.
Lui che ti
accarezza la mano.
Lui.
"ciao come stai"
gli dirai
quando verrà
per l'emozione arrossirai
chissà che pantaloni avrà
mezz'ora no non basterà
per arrivare al centro
per dirgli tutto quanto
e che ti piace
tanto tanto
Senti il
tuo nome e ti volti di scatto, sorridente ma con aria leggermente offesa.
Niente. Possibile che esista un’altra Kazuha in
questo cavolo di quartiere?
Controlli
ancora l’orologio.
Ma
quando cavolo arriva, quell’idiota? Dici, cercando di
nascondere un sorriso affettuoso. Lo aspetti ancora. Oggi vorresti dirglielo
eh? Vorresti dirgli che è la persona più bella. Più importante. Più
indispensabile che tu abbia mai incontrato. Eppure ormai il tuo cuore sta accelerando i battiti, per la
paura di non vederlo più arrivare. Senti la delusione salirti alla gola, pronta
ad uscire solo una volta incontrato quell’idiota di un detective dei tuoi stivali!
“Ti ha
chiesto di uscire?!”
“S… sì… ma
non è niente!”
“Come niente
Kazuha?!”
“Sonoko ha ragione Kazuhachan…”
Tutta la
speranza che le tue amiche ti avevano dato, si stava sciogliendo come neve al
sole.
lampada Osram
non è venuto ancora
che facce da galera
quei quattro sul coupè
"via Boncompagni per favore
sa dov'è?"
profumo di lillà
le otto e venti
Finalmente
ti siedi, con aria alquanto irritata e l’ansia che ti assale minuto per minuto.
Come ha fatto a lasciarti li. Da sola. Ancora una volta. Ti viene da piangere ma resisti.
“Avrà
avuto un contrattempo sicuramente” ti dici interiormente
mentre con una mano vai a torturarti una ciocca di capelli e con l’altra
vai a cercare il cellulare.
Niente.
Nessun
messaggio, nessuno squillo. Continui a sperare di
vederlo arrivare calmissimo, come al suo solito, come se non fosse successo
niente dopotutto. O magari di corsa, agitato e con
l’aria super dispiaciuta.
Perché
la speranza non ti abbandona ancora? Perché credi
ancora che lui possa raggiungerti, chiedendoti scusa? Forse perché vorrebbe
dire anche rinunciare a lui? Mandi giù un altro boccone amaro, i tuoi stessi
pensieri sono per te lame affilate che ti trafiggono il cuore.
“Che stupida che sei, Kazuha…”
pensi “non devi pensare al peggio! Ti ha chiesto di uscire… è
già bello anche solo così no?”
No?
"bravo che sei"
gli dirai
quando arriverà
e un po' di muso metterai
chissà che scuse inventerà
ma dopo lui ti porterà
davanti ad un tramonto
per dirti tutto quanto
e che gli piaci
tanto tanto
Ora
sorridi. Che sciocca che sei… inizi ad immaginarti tutta la serata, non fai altro quando si tratta di lui. Immagini voi sorridenti, che camminate tranquilli, fino a quando lui, più
imbarazzato che mai, ti prende per mano, di nascosto dai passanti visto che non
è il tipo che ama mostrare i suoi sentimenti in giro.
È il suo modo di dire “Mi piaci…”. Sai benissimo che farebbe così. Quello che non
sai è se lo farebbe con te. Altro colpo tagliente autoinflitto. Non mi starai
diventando masochista, eh?
Scuoti la
testa con decisione. Visto che è parecchio che aspetti,
questi pensieri non possono che farti ancora più male e abbassare le tue
speranze. Sospiri, guardandoti nuovamente intorno, e poi…
L’orologio.
Aspetti ancora. Aspetti…
lampada
Osram
lui non è più venuto
i passi sul selciato
ti fanno compagnia
e a testa bassa
te ne torni a casa tua
"biglietto signori"
le otto e mezza
Non ce la
fai più. Ti alzi e cominci a camminare verso casa. Cerchi di mantenere un’aria
fiera per tutta la stazione, non vuoi permetterti un’aria triste, almeno non
finché le luci del centro non si saranno allontanate.
“Come ha
potuto?” sussurri.
Sei così
arrabbiata, amareggiata. Ma soprattutto sei triste. Arrabbiata con lui che ti ha presa in giro. Amareggiata con
te stessa che ancora non hai imparato. Triste, perché lo ami nonostante tutto. Ma
ora è davvero troppo, lui non vale così tanto.
Singhiozzi.
Le lacrime ormai scivolano via sulle tue guance come i pattini sul ghiaccio. Perché sai benissimo che invece lui vale tutto quello e anche di
più. Le tue lacrime. I tuoi sospiri. I tuoi sorrisi.
Eppure
ora vuoi dire basta a tutto questo. Ti asciughi le lacrime con la mano e alzi
lo sguardo verso la via di casa.
Ora basta.
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Ed eccomi qui con la mia nuova fic!
^^
Spero
vi sia piaciuta! In realtà era un’idea che mi frulla
per la testa già da un bel po’!
Quando
ho ascoltato la canzone, che a proposito è “LAMPADA OSRAM” di Baglioni, ho pensato subito che fosse azzeccatissima
per la nostra povera Kazuha, che è sempre in attesa di questo genio fin troppo ingenuo nelle questioni
di cuore U___U
Naturalmente
non la farò finire così… ci saranno nuovi risvolti! Perciò
leggete e commentate numerosi! Sono ansiosa di sapere cosa ne pensate e
soprattutto di come andrà a finire XD
Un
bacione!
*-._Kalie_.-*