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Autore: 9Pepe4    04/03/2009    4 recensioni
Patroclo ed Achille. Paride ed Ettore. Due cugini. Due fratelli. Uno sguardo sul loro rapporto prima della guerra di Troia, sulla morte di Patroclo ed Ettore e sulla vendetta di Achille e Paride.
1: # Cugini [Patroclo, Achille]
2: # Fratelli [Paride, Ettore]
3: # Parole [Achille]
4: # Vuoto [Paride]
5: # Vendetta [Paride, Achille]
Spero possa piacervi^^
Tra le One-Shot passa un periodo indeterminato di tempo. Eppure forse (FORSE) potrebbero chiamarsi capitoli, dal momento che un legame tra loro c'è sempre.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Achille, Ettore, Paride, Patroclo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1 # Cugini [Patroclo; Achille]



Patroclo e Achille sedettero ansimanti sul prato. Abbandonarono le spade di legno poco lontano, concordi su quella tregua dall’allenamento.
Patroclo scrutò il cugino con un pizzico d’invidia: non era per nulla sudato. Teneva la testa inclinata verso il cielo e lasciava che la luce del sole gli colpisse le palpebre chiuse. Aveva il corpo rilassato e un’espressione di soddisfazione sul viso.
Al contrario, il più giovane sentiva un velo di sudore pizzicargli la schiena e i suoi muscoli dolevano per protesta contro l’estenuante esercizio fisico al quale venivano sottoposti.
Guardò ancora una volta Achille e decise che rilassarsi non avrebbe potuto fargli che bene. Perciò chiuse le palpebre, per poi riaprirle di scatto ricordandosi di una domanda non ancora posta.
«Cugino?» chiamò.
Achille socchiuse gli occhi e si volse pigramente verso di lui. Un sorriso gli inclinò le labbra mentre replicava: «Sì?»
«Come sono andato?» domandò Patroclo.
Una scintilla di indulgenza passò sul viso del figlio di Peleo. Attese qualche attimo prima di rispondere, poi allungò la mano e donò una pacca vigorosa al cugino. «Sei un bravo allievo» si limitò a rispondere, con lo stesso sorriso sulle labbra.
«Lo hai già detto» gli fece notare Patroclo. «Anche prima che iniziassimo il duello».
Il sorriso di Achille si fece più ampio. «Veramente?» chiese piano. «Deve essermi sfuggito». Reclinò la testa e finse di contemplare con attenzione un filo d’erba tra i tanti.
Patroclo lo guardò. Scosse la testa, poi insistette: «Vorrei anche udire un’opinione diversa».
L’altro si finse sorpreso. «Vuoi che ti dica che sei un pessimo allievo?» domandò, assumendo appositamente un tono esterrefatto. Strinse tra le dita uno stelo verde, lo spezzò delicatamente, rigirandoselo sul polpastrello.
Patroclo sospirò e lo fulminò con uno sguardo. «Intendevo...» iniziò, poi rinunciò e si limitò a dire, con tono velato d’accusa: «Lo sai cosa intendevo».
A quel punto, Achille non poté trattenere una risata. Rivolse al cugino uno sguardo affettuoso e confessò: «Hai ragione, so cosa intendevi».
«Ebbene?»
«Sei migliorato abbastanza, i tuoi movimenti sono più coordinati» ammise il figlio di Peleo. «Ma ricorda» aggiunse poi, «devi vedermi non come il caro cugino Achille che ti insegna a combattere, ma come nient’altro che un nemico». Si passò un dito tra i capelli biondi.
«I nemici potrebbero farsi male a mettersi contro di me» lo stuzzicò Patroclo, più per mera voglia di scherzare che per velata presunzione.
«Oh, non ne dubito» accondiscese Achille. «Potrebbero» aggiunse poi. «Ma puoi farti più male tu di loro». Rivolse al cugino un lieve sogghigno, ma la traccia di indulgenza non si era smarrita nella sua espressione volutamente scettica.
Patroclo sospirò. «Volevo dire» si corresse, «che i nemici si faranno male a mettersi contro di me».
Un bagliore si accese nello sguardo di Achille, un bagliore che suo cugino conosceva bene. Era la luce che sempre compariva nei suoi occhi mentre iniziava a pensare ad una qualche sfida.
Infatti, il figlio di Peleo si alzò in piedi e recuperò in un attimo le due armi di legno. Lanciò a Patroclo la sua spada e impugnò saldamente la propria. «Avanti» lo provocò. «Io sono un nemico. Fammi vedere quanto dolore puoi infliggermi».
Con un sorriso, il figlio di Menezio diede il via all’ennesimo duello.
Eppure, nonostante le parole di Achille, quel combattimento fu più che mai un gioco; e le risa dei due cugini echeggiarono tutto intorno.






Spazio dell’autrice:
devo ammettere che scrivere di Patroclo più giovane di Achille mi fa un certo effetto o_O”” Comunque nel film Troy sono così e io mi attengo^^
Spero non sia la schifezza che mi sembra...
Molto gradite le recensioni, anche per dirmi secondo voi cosa non va bene^^
Grazie ai lettori e ad eventuali commentatori, se non farà troppo ribrezzo questa COSA pubblicherò presto la prossima One-Shot
Ciao
  
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