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Autore: AlessandraMalfoy    04/03/2009    3 recensioni
Chanty, è una giovane ragazza ventiduenne. Un giorno, mentre fa collazione al solito bar, incontra una persona molto speciale che le offrirà un lavoro molto interessante.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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* Amore Reale *

 

 

 

{Un’opportunità da non tralasciare}

 

 

Non avrei mai pensato che con una telefonata la vita di una persona semplice potesse cambiare.

 

Mi chiamo Chanty Jewels, per gli amici Chay.

 

Vivo a Londra e sono laureata in economia e scienze politiche da un anno.

Ho ventidue anni e lavoro partime in una maestosa biblioteca di Londra la Books Academy.

 

Come fa una ragazza che si è laureata con 130 e lode, in economia a lavorare in una biblioteca al posto di una grandissima azienda?, direte voi.

 

Semplice, a ogni impresa che mi presentavo, la porta, per, era sempre chiusa.

 

Sapete perché? Tutti dicevano che ero troppo intelligente perché faccia anche da segretaria.

 

Maschilisti del cavolo. Ecco cos’erano.

 

La mia giornata è sempre la stessa.

 

Mi sveglio alle sette del mattino, vado a fare collazione al bar della mia migliore amica, Caroline e poi vado a lavorare fino alle sette di sera.

 

A pranzo vado un po’ in giro per i negozi.

 

Qualche minuto lo concedo anche a me, cosa credete.

 

In questo momento sono davanti al mio armadio.

 

Come ogni mattina, devo sempre imbambolarmi come una stupida, perché non sono mai contenta dei vestiti che ho.

 

Insomma, lavoro in una libreria, e non in un centro di moda.

 

Alla fine, scelgo un vestito leggero, bianco con le spalline sottili, che scende dolcemente sulle cosce e arriva a 10 cm sopra le ginocchia.

 

Ai piedi le mie ballerine bianche con pailette.

 

Come sempre prendo la mia borsetta dello stesso colore del vestito, vicino al letto e le chiavi della mia macchina, un Audi sportiva, che mi ha regalato mio fratello e parto velocissima verso la mia meta.

 

Entro nel bar della mia migliore amica, il Midnight Sun.

 

- Buongiorno tesoro, il solito per piacere. – le dico sedendomi davanti a lei.

 

- Ma certo, tesoro. – mi risponde la mia migliore amica.

 

Mentre sto aspettando il mio cappuccino con tanta schiuma al latte, con uno spruzzo di cacao sopra e il mio cornetto alla nutella, mi guardo un po’ in giro.

 

Vedo il solito signor Josh che beve con calma il suo tè, mentre lavora al portatile, la signora Ginstone con la sua nipotina Dana che giocano a carte mentre assaggiano l’aranciata e le frittelle e il gruppo di ragazze che frequentano le superiori che mangiano brioche e latte, mentre, penso, parlino sempre di ragazzi.

 

- Ecco qui Chay, il tuo cappuccino e il cornetto. Buona colazione. -

 

- Grazie Cary. -

 

- Allora, come va la vita. Hai avuto qualche nuova proposta di lavoro? – mi chiede mentre io prendo un sorso del buonissimo cappuccino.

 

- Caroline, mi hai chiesto questo anche ieri. – le rispondo sbuffando, poi masticando un boccone di cornetto continuo – comunque la risposta e sempre no. Sai come sono fatti i direttori delle aziende, soprattutto se sono uomini, non vogliono assolutamente a che fare con una persona con quoziente intellettivo superiore al loro nei loro stabilimenti e tu lo sai benissimo. -

 

- Si lo so…  mi ricordo ancora il tuo primo colloquio. Rammenti cosa aveva detto il direttore di quella piccola azienda immobiliare? -

 

- Sì … aveva detto che aveva paura che io gli fregassi il posto… Te lo dico e lo dirò per sempre … i maschi sono dei veri stronzi.  -

 

- Sono d’accordo con te Chay … scusa ora, ma devo lavorare se no i clienti mi abbandoneranno. – dice incamminandosi verso il tavolo di una ragazza che è appena entrata.

 

Ho proprio una vita da schifo.

Persino mia sorella che è appena al liceo ha trovato lavoro come commessa in un supermercato ed io con una laurea, non ho potuto trovare niente di niente.

 

Sento un buonissimo profumo di freschezza proveniente da dietro le mie spalle, mi giro e prima di aprire la bocca, l’uomo che mi sta di fronte mi chiede con voce gentile:

 

- Mi scusi … è libero questo posto? – annuisco, perché non potrei fare altrimenti, perché l’uomo che mi sta di fronte è davvero paradisiaco.

 

Lo vedo sedersi al mio fianco, comandando subito un caffè lungo.

 

Se non mi sbaglio, l'ho già visto da qualche parte, ma adesso non ricordo dove.

 

Lo osservo: ha i capelli corti biondi, che scendono dolcemente sulla fronte e gli occhi un po’ tristi color acquamarina.

E’ vestito in modo semplice: una camicia bianca, arrotolata fino ai gomiti e dei jeans scuri a vita bassa.

 

Abbasso lo sguardo, calza delle convers bianche di pelle.

 

Deve essere ricco, perché si vede subito che ha tutti i vestiti firmati. E il suo profumo deve essere di certo Armani.

 

Si sente osservato e alza lo sguardo, mentre io contemporaneamente lo abbasso.

 

- Mi chiamo Edward – mi dice, mentre io lo guardo – lei come si chiama?

 

- Io sono Chanty – gli rispondo prendendo la sua mano – piacere di fare la sua conoscenza.

 

- Anche per me. Approposito, grazie per il posto … è il mio preferito. -

 

- Davvero? – chiedo inclinando la testa – strano non l’ho mai vista di qui. -

 

- Non mi dia del lei, se no mi fa sentire vecchio e comunque oggi sono in anticipo, di solito vengo qua verso le dieci del mattino. -

 

- Ah, ecco perché non ti vedo mai. -

 

- Già. -

 

Si è creato un silenzio imbarazzante tra di noi, ed io odio i silenzi imbarazzanti.

 

- Che lavoro fai? – mi chiede a un tratto.

 

- Mi sono laureata qui a Londra in economia e scienze politiche, ma poiché non ho trovato ancora un lavoro di scrivania, occupo il mio tempo lavorando in una libreria. -

 

- Come mai non hai trovato ancora un lavoro decente? Un voto troppo scarso nel diploma? -

 

- No – li rispondo scuotendo il capo – anzi, ho finito il corso con 130 lode ed è per questo voto troppo alto che non trovo posto da nessuna azienda, perché tutti hanno paura di quelli più intelligenti. -

 

- E se io ti offrissi un lavoro come segretaria principale della mia, come dire “azienda” personale? -

 

- Stai scherzando? – gli domando, mentre lui fa un leggero risolino.

 

- No, non sto scherzando per niente. Avrai vita e alloggio gratis, a patto che tu ti occupi anche di un’altra persona. -

 

- Cioè fare da segretaria e da badante? -

 

- Sì. Voglio che tu faccia anche da badante a mia figlia Monique… ah e dimenticavo, avrai anche un’ottima paga. -

 

- Non lo so, ci devo pensare. – sono indecisa tra due possibilità: o è uno scherzo, oppure è pazzo da legare.

 

- Comunque ecco il mio biglietto carta da visita. – mi porge un pezzo di carta rettangolare, mi saluta, paga il conto e da dove è arrivato, da lì se né appena andato.

 

Guardo il biglietto da visita, esattamente dove c’è scritto il suo nome:

 

Edward Richard Crawford

Royal Palace

London Street 13

London

England

 

Non ci posso credere.

 

Edward Crawford, quel Edward Crawford?

 

Il re?

 

Ecco dove l’avevo visto.

Il re vuole veramente che io diventi la sua segretaria?

 

 

 

 

 

Buon giorno a tutti!

 

Ecco un’altra fanfiction.

Non ci sono riuscita di non pubblicarla, perché in questo periodo ho così tante idee, e il mio quadernetto ha molti appunti per le storie.

Bhe, spero che vi sia piaciuta, quindi vorrei tanto che voi mi dite com’è.

Grazie,

AlessandraMalfoy

  
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