Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |       
Autore: cin75    10/12/2015    9 recensioni
Dean è nei guai. Guai seri. E' scappa perchè vuole tenere fuori Sam.
Ma Sam non ci pensa davvero ad abbandonare suo fratello.
Dolore, azione e tanta bromance.
Genere: Angst, Drammatico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando Dean rientrò nella sua camera del motel, in cui stava ormai da quasi tre giorni, trovò Sam seduto alla piccola scrivania della stanza.

“Come hai fatto a trovarmi?!” domandò stupito della presenza della minore.
“Lo hai detto tu, una volta. Sono il secondo cacciatore migliore del pianeta. Non è stato difficile, specie se vai in giro con l’Impala.” rispose soddisfatto e calmo. O forse cauto.
“Beh! mi hai trovato. Puoi tornartene a casa, adesso!” replicò il maggiore passandogli accanto con indifferenza e sfilandogli dalle mani un blocco per appunti.
“Ok! Io posso anche andarmene. Ma tu devi togliermi solo una curiosità!”
“Sarebbe?!”
“Dimmi perché nelle ultime tre settimane , invece di dare la caccia ad Amara e alla sua Oscurità, mi sono ritrovato a dover cercare mio fratello fuggitivo!” lo incalzò Sam.
“Se avessi voluto dirtelo, te lo avrei detto!” fece dandogli le spalle.
“Beh! tu ora me lo dici. Perché io non me ne vado da qui senza una risposta.” insistette con un tono più che deciso.
“Allora me ne vado io!” gli rispose Dean, guardandolo in maniera furiosa mentre afferrava il suo giaccone.
“No, te lo scordi.” e lo afferrò per un braccio per evitargli di prendere la porta.
“Sam, lasciami. Lasciami o ti prendo a pugni!” lo minacciò serio.
“Provaci!!” lo sfidò. “Se mi stendi, me ne vado. Se ti stendo io, mi dici che cazzo stai combinando!”
“Sam….”lo ammonì cercando di svincolarsi dalla presa del fratello.

Il maggiore cercò invano di togliersi le mani di Sam da intorno le braccia, senza riuscirci. Provò a strattonarlo, a battersi, senza oltrepassare il limite. Davvero non gli andava di fare a pugni con Sam.
“Ora mi sto rompendo, Sammy!” esclamò esasperato e fece uno scatto secco e violento che lo fece barcollare, mentre Sam perse la presa su di lui.
Quello che però Sam non si aspettava è che Dean gemesse un po’ troppo vistosamente a quelli che infondo erano stati solo degli spintoni.

“Dean?!” fece vedendo il  fratello che si teneva un fianco e sembrava alquanto sofferente. “Che hai? Che hai fatto?!”

Dean lo fissò e ormai sapeva che una volta che Sam lo aveva visto in quelle condizioni, non lo avrebbe di certo lasciato in pace.
Il maggiore sospirò.
Si arrese.
Con lentezza si rimise in piedi dritto e Sam lo vide afferrare un lembo della maglietta e tirarlo su, così da lasciare un fianco completamente scoperto.
Sam strabuzzò gli occhi dalla sorpresa e dal panico.

“Oh cazzo!” esclamò vedendo il vistoso disegno di striature rosse, quasi porpora, che campeggiava sulla pelle del fianco del fratello.

“Già! E’ per questo che me ne sono andato.”
“Perché?!” fece confuso.
“Perché è un problema mio!" sbottò con poca decisione. "... e tu e Cas avete ben altri casini di cui occuparvi.”
 

Circa tre settimane prima….
“Un momento, Sam!” fece Dean mentre guidava. “Mi stai dicendo che questo stronzo di mostro o entità o qualunque cosa esso sia…uccide in differita?”
“E’ un Touye reta!” gli disse leggendo dal suo tablet.
“Un Touye…che?” fece stranito il maggiore che spostava gli occhi dalla strada al fratello al suo fianco.
“Touye reta. Letteralmente : che uccide in ritardo.”
“Quindi questo….” cercando di ricordare il nome più che strano.
“Touye reta!” finì Sam.
“Già….sceglie la sua vittima, la colpisce e questa muore dopo un mese. Dopodiché , lo stronzo, torna per il pranzo?!”
“In sintesi….sì!” fece il minore.
“Che bastardo!! Nessuno potrebbe mai collegare i casi dato che avvengono in posti e momenti diversi. Sembreranno tutte morti accidentali!” asserì basito Dean.
“Esatto!” confermò l’altro.
“Un attimo e tu…”, disse poi, guardando con perplessità il fratello. “..tu come hai fatto a scovarlo e collegare le morti!?”
“Vedi, il Touye reta, quando colpisce la sua vittima, lentamente, sulla parte del corpo infettata dal suo veleno appare una sorta di esantema rosso , quasi porpora, che però svanisce pian piano che il rigor mortis avanza.” disse spiegando le sue ricerche.

E già!! Perché Sam adorava spiegare le sue ricerche o forse adorava di più il modo in cui Dean lo guardava un attimo prima di chiamarlo “Nerd!!”

“Sono riuscito a beccare dai vari rapporti legali , le prime foto dei cadaveri e in tre di questi, l’esantema ancora non scompariva del tutto. Da qui poi ho fatto un controllo incrociato e ho fatto….”
“Sì..sì..sì…Hai fatto il nerd. E bravo il mio fratellino!!”, asserì orgoglioso. “Andiamo a fermare l’orologio di questo stronzo!!”
 
Per rintracciare il mostro, furono prima dei federali per la vittima dell’ufficio imposte, poi degli esperti in malattie genetiche per la vittima che lavorava in un centro di accoglienza, poi dei Ranger per la vittima che faceva la guida forestale. Fin quando, trovato il “cattivo”, divennero di nuovo dei cacciatori. Dalle ricerche scoprirono che per ucciderlo occorreva un pugnale simile a quello che serviva per uccidere una sirena: rame intriso del sangue di una vittima ancora sotto l’influsso del suo veleno.
Fortunatamente o sfortunatamente, rintracciarono quella che sembrava essere l’ennesima vittima del mostro. Riconobbero i sintomi: malore insopportabile, sentore di freddo quasi insostenibile, confusione o forse addirittura visioni. E verso la fine un dolore atroce che portava alla morte.
Il poverino era ormai all’ultimo stadio e nemmeno se ne accorse quando Dean gli praticò un leggero taglio sul palmo della mano.
Ma la rabbia che provarono quando quel malcapitato morì tra le braccia di Sam, esalando il suo ultimo respiro doloroso, fu forte. Molto forte.
“Ammazziamo quel figlio di puttana, Sammy!” ringhiò Dean, mentre con una mano chiudeva gli occhi ancora aperti della povera vittima.
 
Quando lo rintracciarono, la lotta che ne seguì fu furiosa e violenta. Il Touye era molto forte, poiché aveva raccolto molte delle sue vittime e quindi la sua forza nel rispondere agli attacchi dei due cacciatori non lasciava per niente a desiderare.
Ma i due cacciatori erano comunque spinti dalla voglia di togliere un male del genere dalla faccia della terra. Attaccarono insieme, così da confondere il mostro, ma la tenacia di questo a non farsi sopraffare da degli umani era forte e quindi , cogliendoli, di sorpresa, riuscire a spingere via Sam, facendolo sbattere contro il muro alle sue spalle e a distrarre Dean che si ritrovò a gridare , preoccupato, il nome di suo fratello, steso a terra.
Questo, però, sfamò la rabbia del cacciatore che si lanciò impavido contro il Touye ed ebbe con lui un furioso corpo a corpo, fin quando, con un abile scarto non riuscì a bloccarlo al muro. Con estremo sforzo, Dean riuscì a puntare la mano armata del pugnale di rame contro il petto del Touye e con un ultimo grido di pura rabbia, affondò.
Il coltello sporco di sangue di quello che era stata l’ultima vittima, affondò nel petto del mostro. Dean lo spinse dentro con forza e rabbia, cercando , forse, vendetta, per tutte le vittime del Touye, fin quando non vide i suoi occhi farsi vitrei e il suo corpo afflosciarsi tra le sue mani.

Sam lo raggiunse immediatamente dopo essersi ripreso dal colpo che gli aveva inferto il mostro, lasciandolo leggermente stordito a terra.
“E’ morto!” fece il giovane.
Dean annuì. Era stanco. Si sentiva stanco. Anzi, esausto e provava dolore in tutto il corpo.
“Andiamo via da qui, Sammy.”, fece tirandosi dietro , per la manica del giaccone, il minore. “Tieni…” disse passandogli le chiavi dell’Impala. “…guida tu, fratellino. Io sono distrutto!!”
“Ehi! guarda che sono io quello che ne ha prese di più!” cercò di scherzare Sam, mentre però, prendeva le chiavi al volo.
“Sì, ma io sono quello che lo ha fatto fuori e merito un premio. Quindi , zitto e guida.”
 
 

Al presente…..
“Solo qualche giorno dopo che tornammo al bunker mi accorsi di questa.” fece indicando il segno che lasciava il Touye. “Le tracce che avevamo su Amara erano solide e non potevo permettere che questa cosa…”, disse mettendosi una mano sul fianco segnato. “..ci allontanasse o meglio vi allontanasse da lei. Perciò ho deciso che mi sarei occupato del mio problema da solo. Il fatto è che non avevo messo in conto che il mio fratellino tanto testardo, invece di concedermi questa vacanza, sarebbe venuto a rompermi le scatole!” ironizzò, mentre si andava a sedere ad una sedia.
“Sei vai in vacanza tu, ci vado anche io!” ironizzò Sam. “Ora, chiamo Castiel. Lui seguiva , quella che oramai so essere una tua falsa pista…” fece , facendo capire al fratello che lo aveva scoperto.
“Ehi! dovevo confondere comunque un po’ le acque!!” sembrò volersi giustificare il maggiore. “E poi , cosa credi possa fare Cas?!”
“Beh!! Non era con noi durante la caccia al Touye reta, perciò ora lo faccio venire qui e con il suo tocco magico metterà le cose a posto.” Gli spiegò semplicemente prendendo il cellulare.
“Sammy, non possiamo continuare a chiamarlo ogni volta che uno di noi è nei guai. Quel poveraccio ha già i suoi di guai da tenere a bada.” lo fermò Dean, andandogli vicino e mettendo una mano sul display del telefonino per impedire che la chiamata partisse.
“Davvero, vuoi che non lo chiami? E come pensi reagirà quando gli dirò che sei morto perchè non hai voluto chiamarlo?!” ironizzò Sam.
“Se ne farà una ragione!”gli assicurò serio Dean.
“Sul serio? Dean!! Castiel a malapena riesce a perdonarsi di averti preso a pugni, figurarsi una cosa del genere!” asserì deciso mentre riprendeva a chiamare l’angelo.

Gli disse che aveva trovato Dean, gli spiegò la situazione  e Castiel lo rassicurò che l’indomani li avrebbe raggiunti al motel dove alloggiavano.

“Contento?!” fece sarcastico Dean.
“Una Pasqua!” rispose con lo stesso tono, il minore. “Bene. Ora dimmi che hai scoperto.”
Dean si arrese con un sono sbuffo. “Tra un ora devo incontrare lo sceriffo del posto per dei verbali. Dalle tracce che ho seguito, credo che uno di quei…cosi, sia nei paraggi.”
“Ok! Vengo con te.”
“Paura che scappi di nuovo!?”
“Nooo!!” esclamò sarcastico il minore. “Io mi fido di te, fratellone!!”
 
I due fratello parlarono con lo sceriffo incaricato del caso e mentre Sam si faceva consegnare i verbali e le foto scattate dal coroner che era intervenuto sul luogo dei vari decessi, Dean si avviò alla macchina.
“La ringrazio, sceriffo. C’è stato molto utile.”
“Grazie a voi per l’appoggio nelle indag…” e rimase a metà, distratto da quello che vedeva appena fuori del suo ufficio.
“Cosa c’è?!” fece Sam, tenendo ancora il suo tono da federale.
“Mi scusi, ma …credo che…il suo collega stia male!”
“Cosa?!” fece sorpreso e poi si girò di scatto verso la posizione di Dean e lo vide piegato in due, che tentava di sostenersi alla macchina. “Cazzo!?” esclamò.
“Vuole che chiami qualcuno?!”
“No..no!!” si affrettò a dire. “Il  fatto è…che …che durante il nostro ultimo  caso, ci sono andati pesanti con lui. avrebbe dovuto starsene ancora in malattia, ma sa com’è!! Ha la sindrome dell’eroe e adesso….”
“Beh! mi faccia sapere se avete bisogno di qualcosa!” si offrì comunque l’ufficiale di polizia.
“Grazie, grazie infinite!” e scappò via dall’ufficio.
Arrivò appena in tempo accanto al fratello. In tempo per afferrarlo dai fianchi e dalle spalle, per evitare che cadesse a terra.
“Cazzo che dolore!!” gemette Dean afferrandosi alle braccia di Sam che lo sostenevano fortunatamente.
“Ok!Ok! ti porto in albergo immediatamente o il Ranger del mese, qui, chiamerà il 911 e sarà un problema per noi!” fece voltandosi verso il Ranger che ancora li guardava e gli sorrise mostrandogli un sorriso come a dire “E’ tutto a posto!!”
Mise Dean al lato passeggero e lui si sistemò al posto di guida e andò di filato al motel.

Durante il tragitto vide Dean contorcersi da quello che sembravano essere fitte di un dolore forte. Il volto del maggiore era sudato e teso e di tanto in tanto Dean si mordeva le labbra per evitare di gemere vistosamente. Quasi come se cercasse di mostrarsi comunque forte.

Arrivati nella loro stanza, Sam accompagnò Dean al suo letto e lo aiuto a sdraiarsi.
“Ce la faccio…dammi…dammi solo cinque minuti e poi…poi ci rimettiamo al lavoro!” lo rassicurò il maggiore.
“Cinque minuti??  Io volevo dartene due…Stai proprio invecchiando , Dean!” scherzò cercando di sdrammatizzare.
“Questa la paghi, Sammy!!” disse stringendosi ancora le braccio intorno allo stomaco che continuava a straziarlo di fitte.
“Ok! Ma tu intanto cerca di riposare. Vedo che fine ha fatto Castiel!” e uscì dalla stanza per chiamare l’amico.
 
“Castiel? Dove sei?” fece apprensivo.
A qualche ora dal vostro motel, Sam!
“Beh! cerca di accelerare. Qui le cose si mettono male.” indicando l’interno della stanza come se Castiel potesse vederlo.
Che vuoi dire?!
“I sintomi di Dean. Il veleno comincia la sua fase terminale. Sono comparsi già i primi dolori. Non credo che gli restino più di un paio di giorni.” E questa volta il suo tono era davvero preoccupato.
Farò il prima possibile!
“Anche prima del prima, Cas!” sembrò pregarlo.
Ho capito!
 
Quando Sam rientrò nella stanza, Dean, sembrava leggermente più calmo e pareva anche che stesse riposando. Allora , in silenzio, si mise al pc e portò  avanti le sue ricerche sul Touye.
Circa un ora dopo, Dean si svegliò e anche se , ancora palesemente intontito, dichiarò con fermezza al minore di voler tornare in strada per cercare il mostro, Sam non ne era molto convinto.
“Senti, Dean. Cas sarà qui a momenti. Che ti costa aspettare meno di un ora. Ti sistema e finiamo il lavoro!” gli suggerì sperando che il fratello accettasse ma già sapendo che non lo avrebbe fatto.
“Senti, io vado a farmi una doccia e se per quanto non sono pronto, lui ancora non arriva, ci mettiamo al lavoro!” dettando la sua unica condizione.
“Dio!! quanto sei testardo!”
“Grazie, fratellino!”
“Idiota!”
“Stronzo!” e si infilò nel bagno.
 
Fortunatamente Castiel arrivò prima del tempo e quando bussò alla porta della loro stanza, Sam gli andò ad aprire.
“Meno male.” fece esasperato.
“Ti ho detto che avrei fatto il prima possibile!” rispose l’angelo con il suo solito tono pacato.
“Grandioso!”
“Dov’è?!” chiese l’amico.
“Sotto la doccia. Vuole uscire di nuovo a dare la caccia a quel Touye.”
“Ma mi hai detto che lui…”
“Sì. Ha avuto degli spasmi qualche ora fa ma adesso si sente meglio e onestamente Cas, prima troviamo quel bastardo, prima lo uccidiamo, prima Dean è fuori dai guai!” si ritrovò, suo malgrado a dare ragione a Dean.
“Ok!”
 
Ma mentre Sam aggiornava l’angelo su quello che avevano scoperto, un deciso e fragoroso rumore di vetri infranti arrivò dal bagno.
   
 
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: cin75