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Autore: Himawari__    10/12/2015    0 recensioni
In cui Clint si caccia nei guai durante la vigilia di Natale, e Kate arriva al momento giusto per salvarlo, come al solito.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Clint Barton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Clint & Kate & The city
 

Clint non era pagato per fermare dei ladri di quartultimo livello, ma, ehy, neanche i vigilanti tradizionali lo erano, o almeno pensava. Tuttavia, almeno lo sforzo di averci provato durante la vigilia di Natale avrebbe dovuto essere premiato in qualche modo.

Ovviamente, non andó così.

Se avesse portato con sé l'arco e le frecce sarebbe stato tutto molto più semplice, ma chi poteva sospettare che sarebbe stato un ostaggio qualunque durante una rapina con sequestro nel tragitto per andare a comprare i biscotti per Lucky?

Tutta colpa della tipica (s)fortuna Barton, ne era certo.

Così, si ritrovava in un negozio di abiti da donna (non vi era entrato per cercare un regalo per Kate, assolutamente no), sdraiato a terra poco lontano dal bancone, le braccia sulla testa e una pistola puntata alla tempia.

I rapinatori erano in quattro, tutti con festose maschere natalizie a coprire loro i volti.

« Senti, » intimò a quello che aveva tutta l'aria di essere il capo « capisco che passare il Natale da soli sia triste, ma non credi che rovinare quello altrui sia – ehm – peggio? »

Suddetto ladro non si era posto neanche lontanamente quel problema, apparentemente, poiché non esitò per un attimo a sparare a pochi centimetri dal suo viso, urlandogli insulti variopinti; l'idea che avesse mancato il colpo di proposito lo fece rabbrividire un poco, perché avrebbe implicato tutta una serie di conseguenze spiacevoli, la prima delle quali che, forse, non erano degli sprovveduti.

« Dove sono quei bastardi in spandex quando ne abbiamo bisogno? » Ululò rabbioso un signore in un angolo. Non poteva avere meno di sessant'anni, e gli avrebbe fatto pure un po' pena se il suo cervello non si stesse arrovellando furiosamente per trovare una soluzione per uscire da quel pasticcio senza che nessuno degli innocenti venisse ferito.

« Forse non ci siamo spiegati, » uno dei ladri si avvicinò all'uomo, puntandogli la pistola alla schiena « vogliamo silenzio quando lavoriamo. »

« Voi non sapete con chi avete a che fare! » La tenacia e l'orgoglio del rompiballe erano ammirevoli, in un certo senso; peccato che il suo spirito autodistruttivo difficilmente sarebbe stato d'aiuto, in una situazione come quella. « Sono una persona importante, io! Conosco persone che-- »

« La vecchiaia ti ha danneggiato l'udito, vecchio citrullo, » Clint non poteva vedere ciò che accadeva all'angolo, ma a giudicare dal silenzio improvviso e dall'inconfondibile 'click' della sicura di un'arma da fuoco disattivata, non doveva essere nulla di buono. « Un'altra parola e sei morto. »

Ma magari, si ritrovò a pensare per un attimo Clint, pentendosene - ma neanche troppo - subito dopo.

Se avesse avuto il suo arco, avrebbe potuto tirarsi via da quella spinosa situazione in un attimo; non voleva tuttavia combattere corpo a corpo uno contro quattro, non con così tanti civili nelle vicinanze, per lo meno. La soluzione migliore in quel momento sembrava attendere che il quartetto scappasse con l'incasso, per poi seguirli e recuperare il bottino in un luogo sicuro.

La radio canticchiava allegramente una canzone anonima di Bublé mentre la ragazzina alla cassa, col volto bagnato dalle lacrime e le mani che tremavano vistosamente, riempiva il sacco con l'incasso della giornata, e il contrasto sarebbe stato quasi divertente, in un'altra situazione, ma così risultava irritante e basta.

Si stava quasi rassegnando ad una resistenza passivo-aggressiva (sia mai che Clint Barton ceda senza combattere!), senonché, quando un ladro provò ad alzare il sacco per contare i soldi, esso fu trafitto da una freccia.

Un'ondata di gioia scoppiò nel petto mentre riconobbe la figura al di fuori della vetrina del locale, la cui serranda si stava lentamente rialzando.

« Sei sempre il solito, Clint! » Esclamò una voce femminile, e non avrebbe dovuto essere così contento, davvero, ma poi qualcosa di rigido, freddo e favolosamente famigliare scontrò la sua gamba, e riavere fra le mani il suo arco lo fece quasi urlare di gioia « Senza di me neanche sai allacciarti le scarpe! »

Mai come in quel momento Kate gli era sembrata bella: nonostante il trucco sbavato (le avrebbe chiesto dopo cosa era successo, quello non era proprio il momento adatto) e l'espressione sconvolta dietro la maschera sarcastica, riusciva a indossare con raffinatezza ed eleganza i pantaloni eleganti bordeaux, seppur con una faretra sulla schiena e un arco fra le mani.

Le magie delle donne!

Se non fosse stata così giovane, probabilmente si sarebbe preso ben più di una sbandata per lei.

« È per questo che ti voglio bene, Kate! » Esclamò lui in risposta; con un gesto rapido si alzò in piedi, e, prendendo dalla faretra una freccia e incoccandola con sicurezza, sparò un colpo alla gamba del capo del quartetto.

I ladri, presi dal panico, iniziarono a fuggire rocambolescamente dal negozio, ma con l'aiuto di Kate catturarli fu uno scherzo. Una volta che la polizia li prese in custodia, e dopo aver ricevuto i dovuti e profusi ringraziamenti da parte della negoziante, si ritrovarono da soli per le affollatissime strade di New York.

L'atmosfera natalizia era quasi palpabile nel centro città, e, sebbene a entrambi non piacessero troppo i luoghi affollati, decisero di godersi i giochi di luci e le decorazioni festose ancora per un poco.

Clint non amava New York, ma sapeva trarre piacere dalle piccole cose.

« Uhm. » iniziò lui col capo chino verso una vetrina di dolciumi, colpito da un pensiero improvviso « Non dovresti essere con America? »

Kate sbuffò, incrociando le braccia e stringendosi di più nel piumino blu. « Abbiamo discusso. Non voglio parlarne. » Rispose cripticamente, col tono freddo e categorico di quando quando non voleva portare avanti una discussione.

Clint, che ormai aveva imparato a conoscerla bene, aveva imparato a decidere quale battaglia combattere. Non le avrebbe chiesto i dettagli subito; Kate era terribilmente orgogliosa e molto riservata, specie se si trattava della sua relazione con America, e ottenere la sua fiducia era stato così difficile che temeva che ogni mossa sbagliata potesse far regredire il loro rapporto.

« So cosa ci vuole, dolcezza. » Le passò un braccio attorno alle spalle e cambiò direzione, voltandosi verso casa sua con passo lento e cadenzato. « Una bella terapia natalizia per cuori infranti – »

« Non ho il cuore infranto, io! » Lo interruppe lei, imbronciata.

« … comprendente gelato, tanti cupcakes, coccole a Lucky e un film trash a scelta del deluso/a di turno. »

Kate scoppiò in una risata: era breve e malinconica, e portava ancora tracce del recente nervosismo, ma se non altro finalmente sorrideva. Era un inizio. « D'accordo, hai vinto. Ma visto che ti ho salvato il culo paghi tu! »

« D'accordo. »

Clint Barton, dunque, era tante cose: era un Avenger, per quanto strano potesse sembrare anche a lui, e Hawkeye. Aveva pensato che quest'ultima fosse la cosa che gli riuscisse meglio nella vita, perché nulla era più semplice e distraente dell'incoccare una freccia e scoccarla dritta nel bersaglio, poi aveva conosciuto Kate e aveva dovuto, seppur a malincuore, ricredersi.

Giudicando dalla notte trascorsa in bianco con Kate, accoccolati nel suo letto a parlare ora di videogiochi, ora dei colleghi, ora di America, stretti in un abbraccio generoso ma mai invadente, Clint aveva capito di poter essere, all'occorrenza, anche un buon amico.

 

*



note dell'autrice:
D'accordo, nuovamente credo che sia la sezione non proprio adatta, ma questa volta ho controllato bene e non esiste la sezione di Hawkeye/Occhio di Falco sul sito. q_q Poveri Clint e Kate.
Ancora, prima volta che scrivo su loro due, e sono un po' triste perché non si sente troppo l'atmosfera natalizia, qui, secondo me.
Enjoy! Fatemi sapere se c'è qualcosa che non va in termini di caratterizzazione, perché, davvero (non mi stancherò mai di ripeterlo) è la prima volta che scrivo su loro due, e, per quanto abbia letto i fumetti e abbia adorato la loro amicizia, sono molto insicura.
A presto :)

   
 
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