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Autore: Carlos Olivera    11/12/2015    1 recensioni
[Log Horizon]
[Altro - anime/manga vari]
[Log Horizon]
Una luce
Un lampo accecante
E di colpo Shiroe, Naotsugu, Akatsuki e Nyanta si ritrovano dall'altra parte del mondo, in un server europeo devastato dai conflitti. Le nazioni sono risorte, e grazie alle due modalità beta introdotte sui server europei subito prima dell'Apocalisse - chiamate rispettivamente Rage of War e Command Key - il continente è una polveriera in procinto di scoppiare.
Nel piccolo Regno di Sabaudia, la giovane e ambiziosa Alexandra coltiva un sogno: riunire tutti gli avventurieri italiani e, come accaduto con le altre "nazioni", riunificarli in un'unica grande comunità, impresa tutt'altro che facile per un popolo che nella sua storia tutto è stato fuorché animato da sentimenti unitari.
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

 

 

Akatsuki fissava il cielo sopra la sua testa, volgendo di tanto in tanto lo sguardo verso la sterminata foresta che si estendeva appena al di là delle mura di Akihabara, illuminata a giorno malgrado ormai quasi tutti in città fossero immersi nel sonno.

Un altro mese era trascorso.

Un mese intrappolati in quella specie di mondo a metà strada tra la realtà e la finzione, dove tutto era negazione di tutto, e dove non vi erano certezze.

Ormai, come tutti, ci aveva fatto l’abitudine a vivere con quel corpo, quelle abilità, così come si era abituata alle leggi, semplici quanto astruse, che regolavano la sua nuova vita.

Eppure, sentiva che c’era qualcosa di strano, per non dire di profondamente sbagliato, in ciò che stava succedendo.

Era inutile negarlo: la gente, gli Avventurieri, si stavano abituando troppo. Non era mistero che ormai in tanti avessero iniziato ad adattarsi a quella nuova realtà, lei compresa. Del resto era l’unica cosa da farsi se si voleva sopravvivere, o l’alternativa era perdere il senno.

Tuttavia, era il ricordo stesso dell’esistenza prima dell’Apocalisse che sembrava stare sparendo dalle menti di molti Avventurieri, e secondo il suo punto di vista era una cosa assolutamente sbagliata.

Loro erano terrestri, e quello non era il loro mondo.

Lei lo sapeva, o almeno non voleva dimenticarlo, così come non aveva alcuna intenzione di dimenticare il suo proposito di poter tornare a casa.

Gli Osservatori sulla Luna avevano promesso una soluzione ma visto che la riparazione dei sistemi di comunicazione stava andando per le lunghe non vi era alcuna certezza su quanto quella situazione sarebbe durata.

In qualche modo, anche lei era cambiata, ma anche se alla luce del sole cercava di ostentare una sicurezza e una semplicità nell’affrontare le cose di cui non si sarebbe mai detta capace fino a poco tempo prima, lontano da occhi indiscreti tornava ad essere la stessa Akatsuki di sempre, malinconica, triste, e molto sola.

Non voleva arrecare disturbo a Shiroe o ai suoi compagni, ma la verità era che il pensiero del futuro, con le sue incognite e le sue scarse prospettive, la terrorizzava.

A volte, come in quel momento, si sentiva vuota.

Come se le mancasse uno scopo.

Dormire, mangiare, cacciare qualche mostro, occuparsi del benessere di Akiba e, occasionalmente, mettere al suo posto qualche avventuriero troppo esagitato.

La sua vita era tutta lì.

Non che la vita che aveva condotto nel mondo reale fosse stata più elettrizzante o ricca di sorprese; eppure, per paradossale che fosse, un po’ le mancava.

Stava per andarsene a letto, nella speranza che il nuovo giorno contribuisse, come al solito, a scacciare momentaneamente quei pensieri, quando d’improvviso, come un’esplosione di energia, uno strano bagliore comparve nel nulla nel fitto della foresta, tramutandosi in una specie di onda d’urto che propagandosi in tutte le direzioni raggiunse velocissima la città, scotendola con la potenza di un piccolo terremoto.

La scossa, non eccezionale se rapportata con gli standard del Giappone, fu tuttavia abbastanza forte da scaraventare prepotentemente giù dal letto buona parte degli abitanti, spingendoli in strada alla ricerca di risposte come tante formiche spaventate.

Anche Shirore, che si era addormentato alla sua scrivania leggendo dei documenti, venne svegliato, ritrovandosi per terra.

«Ma che diavolo succede?» borbottò quando, finalmente, quel tremore si dissolse, lasciandosi dietro qualche crepa nel muro e il vetro della finestra crepato.

Uscito dalla stanza, incontrò anche Naotsugu, Nyanta e tutti gli altri, ugualmente preoccupati.

«State tutti bene

«Più o meno» rispose Minori massaggiandosi la testa. «Ma che cos’era? Un terremoto?»

«Forse qualche verme Nydus è passato sotto la città» ipotizzò Naotsugu. «Quelle bestiacce smuovono anche le montagne quando scavano le loro gallerie.»

«Naotsucchi, ti devo ricordare che i vermi Nydus vivono solo nei deserti?»

«Però è strano» disse Shiroe. «Non c’erano mai stati terremoti ad Elder Tale. Non naturali, almeno.»

Ma di naturale, quel terremoto, non aveva nulla, e Akatsuki arrivò di corsa a confermarlo.

«Mio signore, venite a vedere presto!»

Tutti salirono quindi in terrazza, e grande fu il loro stupore quando, all’orizzonte, videro palesarsi una specie di enorme colonna tremolante di luce viola che svettava su ogni cosa nel bel mezzo della foresta, a pochi chilometri di distanza dalle mura di Akiba.

«E quello che diavolo è?» disse Tohya

 

Al sorgere del sole, e con quella strana luce che ancora torreggiava minacciosa sulla città, si tenne una riunione straordinaria della Tavola Rotonda, anche se vista l’eccezionalità e l’imprevedibilità del fenomeno non tutti i membri erano potuti intervenire.

«Ci sono stati danni?» fu la prima richiesta di Marielle

«Niente di serio» rassicurò Roderick. «Giusto qualche edificio crepato e tanta paura, ma nessun ferito. La mia squadra di carpentieri si sta già occupando della ricostruzione.»

«Il vero problema ora è capire cosa sia successo» disse Michitaka. «Secondo voi può c’entrare qualcosa quella luce che è comparsa subito prima del terremoto?»

«Direi che non ci sono dubbi» rispose Shiroe. «I testimoni, tra i quali Akatsuki, hanno riferito di una specie di onda d’urto che si è propagata proprio dallo stesso punto, seguita subito dopo dalla comparsa di quella colonna.»

«Quindi non si è trattato di un terremoto vero e proprio, ma piuttosto di un qualche spostamento d’aria» concluse Eins

«Potrebbe trattarsi di qualche quest» disse Soujiro. «Anche se non ho mai sentito di una quest che iniziasse in questo modo.»

«Forse faceva parte dell’ultimo aggiornamento.» rispose Michitaka

«Una cosa è certa, non c’è da scherzarci sopra» commentò Isaac. «Alcuni dei membri più forti della mia gilda erano da quelle parti stanotte, e stamattina sono ricomparsi alla cattedrale. Parlavano di mostri particolarmente potenti apparsi subito dopo il terremoto, e dovevano esserlo davvero per essere riusciti ad ucciderli così facilmente.»

«Comunque, sembra che quella luce si sia affievolita rispetto a qualche ora fa» disse Roderick. «Forse, entro poco sparirà del tutto.»

«Anche se fosse» intervenne Shiroe «Prima che ciò accada, sarebbe il caso di capire bene quale sia la sua natura. Non possiamo essere certi che quanto è accaduto stanotte non si ripeta, né che future manifestazioni non risultino più potenti di quella già verificatasi.

Alla luce di tutto ciò, ritengo sia necessario quantomeno investigare la sorgente di quella luce, per capire se può trattarsi di una quest o se invece vi sia di che avere paura.»

«Sono d’accordo» disse Michitaka. «Dopotutto stanotte è andata bene, ma se la prossima volta dovesse arrivare una scossa più forte sarebbe un problema.»

«Senza contare che se davvero alla comparsa di quella luce ha fatto seguito anche l’apparizione di mostri molto potenti» replicò Soujiro. «Dobbiamo tenere conto anche del rischio rappresentato da questi ultimi.»

«Però, se quei mostri sono davvero così pericolosi, arrivare laggiù non sarà facile» disse Marielle. «Chi si assumerà tale compito?»

 

 

Nota dell’Autore

Eccomi qua^^

Accidenti, quanto tempo è passato dall’ultima volta che ho inserito una nota.

Comunque, benché sia certo al 99,9% che questa storia la leggeranno sì e no una decina di persone, visto che al momento Log Horizon non ha una sezione sua, ritengo sia il caso comunque di fare qualche precisazione.

The European Wars è una storia che ho iniziato a rimuginare già a metà della prima stagione, ma quando è uscita la seconda ho voluto prendermi un po’ di tempo per vederla, oltre a leggere per quanto possibile le light novel, così da essere sicuro di non creare paradossi o errori narrativi rimanendo quanto più fedele possibile alla trama originale.

Log Horizon è uno degli anime che più mi siano piaciuti fino a questo momento, e in particolare ho adorato il suo connubio tra fantasy e attualità, politica e action. Tutte cose che ci saranno in gran quantità anche in questa mia fanfic.

Ecco, ho detto tutto.

Ringrazio tutti quelli che leggeranno e, se vorranno, mi farebbe piacere sentire i vostri pareri.

A presto!^_^

Carlos Olivera

  
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