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Autore: Goten    05/03/2009    27 recensioni
<< Eddy! Per una volta nella tua noiosa esistenza, buttati! Scegli una dama e balla! >>
Mi voltai verso mio fratello, scettico in volto. << Non chiamarmi Eddy, non lo sopporto. E sentiamo, chi dovrei invitare? Proponi. >>
<< Lei per esempio. >> Indicò proprio la Swan.
Sghignazzai ironico. << Emmett, stai scherzando vero?! >>
<< Perché? Io la trovo bella. >>
<< E' a mala pena passabile, non abbastanza bella da tentarmi. >>
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1


Un altro ballo a Forks, il ballo di fine anno. Orrendo, noioso e chiassoso, tutte le ragazzine si erano vestite in modo osceno, vestiti che mostravano fin troppo le loro grazie al popolo maschile.

Jessica, Lauren e altre ragazzine mi erano corse dietro fin dal mio primo passo dentro la palestra, agghindata per l'evento.

Odiavo tutto questo, odiavo quelle sciocche.

In tutta la sala, c'erano solo tre, massimo quattro ragazze vestite in maniera decente, una era Angela Weber, l'altra era la figlia dell'ispettore Swan, e altre due del primo anno, di cui, sinceramente, non ricordavo i nomi.

Emmett mi prese in disparte, ci sedemmo sulle gradinate, non curandoci della gente che ci stava attorno, la musica a tutto volume era decisamente assordante.

<< Allora, Edward, perché non provi a divertirti per una sera. >>

<< No, non mi va... >> Risposi annoiato, fortuna che noi vampiri avevamo un ottimo udito.

<< Eddy! Per una volta nella tua noiosa esistenza, buttati! Scegli una dama e balla! >>

Mi voltai verso mio fratello, scettico in volto. << Non chiamarmi Eddy, non lo sopporto. E sentiamo, chi dovrei invitare? Proponi. >>

Emmett si guardò attorno, davanti a noi, a qualche metro di distanza, stava Isabella Swan, stava parlando tranquillamente con la sua amica Angela e Ben.

<< Lei per esempio. >> Indicò proprio la Swan.

Sghignazzai ironico. << Emmett, stai scherzando vero?! >>

<< Perché? Io la trovo bella. >>

<< E' a mala pena passabile, non abbastanza bella da tentarmi. >>

Isabella alzò lo sguardo sorpreso verso di noi, sembrava ferita, ma sicuramente era solo una mia impressione.

Qualche istante dopo, si allontanò dai suoi amici, ogni tanto la vedevo sbucare qua e la, non era vero quello che avevo detto ad Emmett, Isabella Swan era graziosa, non sfacciata e sicuramente molto contenuta, rispetto ai gesti e alle movenze delle altre ragazze. Era buffo, l'avrei vista bene in un ballo vittoriano.


La scuola finì... passò l'estate... e ritornò l'autunno...


Erano ormai due anni che vivevamo a Forks, piovosa cittadina di circa 3.000 anime, possibile che ogni giorno in cui mettevamo piede a scuola, cominciavano a fissarci ed a spettegolare su di noi? Possibile che gli insulsi umani che abitavano qui, non avessero niente di meglio da fare?

Evidentemente no...

Sospirai stanco di tutto questo, osservando le crepe nel muro della mensa.

Alice, Rosalie, Jasper ed Emmett mi fissarono. Sapevano quanto fossi insofferente, ma anche per loro, ultimamente, stava diventando una vera e propria rottura questa città.

Saltai da una mente all'altra senza preoccuparmi di chi fosse, di solito, cercavo di stare alla larga da quella della Stanley, era la più volgare e chiassosa che avessi mai letto.

Eppure, quel giorno, Alice mi chiese, quasi mi supplicò, di ascoltarla. Non capii il perché, finché non notai al suo tavolo la figlia dell'ispettore Swan.

Isabella Swan, Bella, come le piaceva farsi chiamare, era l'unica ragazza che non aveva mai avuto nulla da spettegolare su di noi... ultimamente Alice cercava in tutti i modi di avvicinarsi a lei. Voleva diventare sua amica...

Che folle! Come poteva diventare amica di un'umana?!

Entrai comunque nella mente di Jessica, stava parlando con Isabella.

<< ... sei sicura di stare bene? Sei ancora più pallida del solito... >>

<< Si, sono solo stanca, tutto qui. >> Le sorrise mesta.

Stanca? Ma se è sempre con quella pelle pallida! Potrebbe far concorrenza ai Cullen! Dio mio! Edward oggi è uno schianto! Quella maglietta mostra ancora di più...

Basta! Uscii dalla sua mente! Possibile che passasse dal falso interesse per la sua amica ai commenti più fastidiosi per me?!

Ad ogni modo, il suo strano colorito pallido fece scattare un dubbio... la fissai per un attimo.

<< Edward Cullen ti sta fissando. >> Le annunciò Jessica, a questo punto, di solito, le ragazzine arrossivano e cominciavano a balbettare come tante oche starnazzanti.

<< Si? Bene, vuol dire che sono più interessante delle crepe nel muro che fissa di solito. >>

Come diavolo... come aveva fatto a...

<< Ad ogni modo, non mi interessa. E' arrogante e maleducato. >>

Alt! Cosa ero?! E da quando sarei maleducato?! Arrogante potevo capirlo, nessuno a scuola si avvicinava a me, quando lo facevano, li allontanavo senza tante cerimonie. Ma maleducato no!

Provai a sondare la sua mente... con mio sommo orrore e stupore, non ci riuscii.

<< Abbiamo un piccolo problema... >> Parlai veloce con i miei fratelli, che subito mi fissarono attenti.

Che succede? Qualcuno sa qualcosa di noi?

I pensieri di Rosalie erano fra tutti, quelli più ansiosi.

<< No, ma non riesco a leggere la mente della Swan. >> Li fissai.

<< Alice. >> Mi voltai verso di lei. << Cosa vedi? >>

Si concentrò per un attimo e quello che vidi mi lasciò stupefatto.

<< Non è possibile... >> Sussurrai pianissimo, anche per il nostro udito.

<< Cosa?! >> Domandò agitato Jasper.

<< E' una di noi... >> Rivelò Alice stupita quanto me.

<< E' impossibile. >> Rosalie si volò verso la figlia dell'ispettore Swan. << Come possiamo non essercene accorti?! >>

A turno, la fissammo tutti, la pelle pallida, i denti bianchissimi, profonde occhiaie quasi viola, gli occhi, ricordavo nei pensieri di Jessica, erano neri.

Notammo che il suo vassoio era integro...

Come era possibile che Isabella Swan fosse una di noi?

In due anni di permanenza a Forks non ci eravamo mai accorti di lei.

Isabella sorrideva, parlava e scherzava con gli altri esseri umani, nessuno di loro pensava che fosse strana come noi. Nessuno.

<< Ma non vive con l'ispettore? >>

Ottima domanda Emmett.

<< Che io sappia si. Ma, lui è umano, sono sicura! Carlisle lo ha curato parecchie volte. >>

<< E' possibile che non sappia cosa sia sua figlia? >>

Ottima osservazione Jasper.

L'ispettore, sapeva cosa fosse in realtà Isabella? Sapeva anche di noi?

Una cosa era certa, dovevamo conferire subito con Carlisle ed Esme, anche loro dovevano essere avvisati.

La campanella suonò, con lentezza esasperante, forse cercando di prolungare più del dovuto la pausa, gli esseri umani si rimisero in moto per andare alle loro ultime lezioni, noi, continuavamo ad osservare Bella, stava rivolgendo a tutti dei piccoli accenni di sorrisi, ma non sembrava incline ad alzarsi dal suo posto.

<< Allora, ci sentiamo oggi? >> Le domandò Jessica con lo zaino in spalla.

<< Ma certo. Ti chiamo dopo... >>

Si salutarono, lasciando finalmente Isabella da sola.

<< Che cosa volete? >> Si voltò verso noi cinque.

Alice ci precedette e con la sua camminata quasi danzante, la raggiunse.

<< Ciao, sono Alice. >> Le porse la mano amichevolmente.

Isabella si alzò sospirando. << Bella Swan. >> La strinse, sentii Jasper rilassarsi. Per un attimo aveva temuto per l'incolumità della sua compagna, si avvicinò cauto e porse anche lui la mano. << Jasper Hale.>>

<< Piacere. >> Strinse la mano anche a lui ed a turno anche a Rosalie ed Emmett.

Io ero rimasto indietro, non mi ero presentato, stentavo ancora a credere di non riuscire a leggere la sua mente.

I miei fratelli mi guardarono allibiti.

<< Edward? Vieni... >>

<< Non importa. >> Sibilò Isabella. << Già ci conosciamo... >>

Davvero? Quando ci eravamo conosciuti?

<< Come... >> Cominciò Alice, venendo interrotta proprio da Bella.

<< Al ballo di fine anno... Aspetta, com'è che mi avevi definita... >> Si picchettò il dito sulla tempia, fingendo uno sforzo di memoria. << Ah si... passabile, non abbastanza bella da tentarti. E di questo ringrazio Dio ogni giorno. >> Mi fissò seria, mentre con eleganza afferrava la sua borsa e usciva dalla caffetteria.

Edward Cullen, ci devi una spiegazione!

Oddio, Rosalie in modalità avvocato difensore del gentil sesso era difficile da digerire.

Se per colpa tua, non farò amicizia con lei, sei un fratello morto!

Grazie Alice eh! Grazie davvero per il tuo supporto...

Ovviamente non potevo chiedere aiuto ai miei fratelli, mai si sarebbero messi contro le loro dolci metà... mai, neanche per aiutare me.

   
 
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