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Autore: Hika_chan    12/12/2015    2 recensioni
In questa raccolta di 15 one-shot intendo associare un libro ad ogni personaggio su cui ho scelto di scrivere.
Cap 1: Edward Low - Elogio della follia [Low/Eleanor] Introspettivo. Ambientato nella notte della S02e01
Cap 2: Abigail Ashe - Alice nel paese delle Meraviglie [Billy/Abigail] Missing Moments. Ambientato durante la S02e08, il viaggio di ritorno a Charles Town di Abigail nella Warlus.
Cap 3: Mrs Mapleton - La signora delle camelie Pre s02e08 Missing Moments.
Cap 4: Jack Rackham - Il Principe [Jack/Anne] 1/3 parte. La citazione scelta è ripresa dalla S02e02. Jack ha fatto arrabbiare qualcuno che tenta di ucciderlo. Insieme ad Anne cercherà di scoprire chi lo vuole morto.
Cap 5: Anne Bonny - Diario di un killer sentimentale. [Jack/Anne - Max] 2/3 parte. La citazione scelta è stata ripresa dalla S02e10.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti!

Dedico questo capitolo a Fauna96 come regalo per il suo compleanno!

Questo capitolo sarà incentrato su Anne Bonny.
In realtà il libro che ho scelto per lei - “Diario di un killer sentimentale” di Luis Sepùlveda - non è stato il primo, bensì il terzo.

* chiacchiere *
Il personaggio di Anne ha molte sfaccettature ed inizialmente pensavo di incentrarmi sul periodo di confusione avuto riguardo se stessa dalla S02e06 – da qui il primo libro – e quindi su lei sola.
Ho pensato poi di spostarmi sul suo rapporto con Jack ambientato in un prequel della serie – ed ecco che ho cambiato la prima scelta di un volume con un secondo.
Alla fine è stato il libro a scegliere me – era da un po' che spuntava fuori per farsi vedere – e l'ho trovato perfetto per l'unione dei primi due punti sopraelencati – e così è venuta anche la decisione di legare tre capitoli.

Grazie a tutti e buona lettura!
 
***


Anne Bonny


Diario de un killer sentimental


* Diario di un killer sentimentale *

* Luis Sepùlveda *



“- Mentre ero lì, in piedi sul molo a Port Royal,
ho realizzato che era la prima volta che io e te eravamo separati
da così tanta acqua da quando eravamo solo mocciosi del cazzo.
Stare tanto lontano ti fa vedere le cose in modo diverso.
Mi ha aiutato a vedere ciò che siamo.
Forse anche quello che non siamo.
Tu mi hai salvata da qualcosa di orribile, Jack.
E ti devo la vita pr questo.
Ma forse c'è una piccola parte di me che non può essere in debito con te.
- Ma quella parte può essere in debito con Max?
- Non è questo che provo per lei.
Sono stata in ogni taverna di quella città nel tentativo di procurarci delle spie...
per dare forma a quello che avevamo iniziato.
Ed ogni volta che dicevo il mio nome…
loro lo conoscevano.
La prima cosa che mi chiedevano,
ogni volta, era il tuo nome.
Come se fossimo due metà di una stessa cosa.
Non posso essere tua moglie, Jack.
Ma io e te saremo compagni finché non ci metteranno sottoterra, cazzo.
Finchè proverai lo stesso.
[Anne Bonny to Jack Rackham]



La luna illuminava pallida i volti matidi di sudore di due figure che scavavano. Anne Bonny, con la giacca appallottolata a terra ed i pugnali sempre vicini, guardava torva la sabbia riversarsi nella buca - presto una delle tante tombe che aveva scavato nella sua vita. Asciugò col braccio il sudore che le scendeva sugli occhi mentre in silenzio, e con qualche calcio ben assestato, sistemava i cadaveri nella loro nuova casa.
Ogni tanto si voltava a guardare di sottecchi Jack, con la camicia bagnata che aderiva ai muscoli guizzanti. Le piaceva osservarlo; le dava un senso di pace anche ora che le cose tra loro erano più confuse che mai. Si ritrovava spesso a chiedersi quanto profonda fosse la ferita che gli aveva inflitto facendo entrare Max nel loro rapporto, ed anche in qualcos'altro - non potè fare a meno di dirsi.
L'aria salmastra le riempiva le narici ed i polmoni, un odore che scisso da quello umano le piaceva inspirare e portare con sé. Un odore che non riusciva a tenere impresso sulla pelle, sapientemente tolto dalla lingua della sua amante per essere poi impregnata del suo profumo esotico.
Si diressero alla taverna in silenzio, ognuno immerso nei suoi pensieri, fin quando seduti e col boccale pieno Anne decise di intervenire:
<< Che cazzo sta succedendo, Jack? >> chiese andando dritta al punto. Ancora non era tranquilla da lasciare l'elsa delle lame che portava con sé e lanciava chiari sguardi d'ammonimento alle puttane che giravano con la bocca stretta secondo la moda francese.
<< Cara, credo che chi voglia la mia morte abiti lontano e non aspiri solo a quello. >> Iniziò, osservandola insistentemente.
<< Vuoi dire che qualche fottuto stronzo vuole anche la mia, di pelle? Cazzo, deve solo provarci… >> Ringhiò sfoderando uno dei pugnali e piantandolo accanto a sé nel tavolo con mossa secca.
<< Calmati, darling. >> la frenò Jack posando una mano su quella di lei. << Rinfodera la spada, non sembra essere una scaramuccia quella in cui ci siamo imbattuti. >> e con fare sospettoso lanciò un'occhiata intorno.
Fecero passare qualche minuto mentre intingevano le labbra nei boccali.
Il sapore del vino acido fece stringere la bocca ad Anne che storse il piccolo naso in un'espressione di disgusto. Non posò comunque il bicchiere, il suo stomaco era abituato a cose ben peggiori si ricordò, e fece vorticare i pensieri annegandoli nel liquido rosso scuro. Si trovò a desiderare succhi ben più dolci da assaporare, una pelle liscia da accarezzare ed il tepore di un corpo che si modellasse come creta tra le sue mani. Guardò Jack con noncuranza; sapeva che senza lui sarebbe stata incompleta, ma voleva anche lei le sue esperienze e prendere le sue decisioni.
Voleva anche lei la possibilità di sbagliare, di legarsi a qualcuno che avesse scelto - e non il contrario. Voleva vedere cosa le avrebbe riservato la vita se Jack non le avesse donato una libertà non intenzionalmente condizionale, una libertà in cui sentiva il bisogno di sdebitarsi.
Certi che nessuno fosse interessato ai loro discorsi, o alla loro testa su una picca, il pirata tornò ad illustrare la situazione. Tirò fuori il foglio spiegazzato dalla tasca e lo lisciò con le mani.
<< Questo l'ho trovato addosso al primo che hai ammazzato; parla di un principe, un leone ed una volpe. Ora, è chiaro che tu sei il leone ed io la volpe. Tu sei il corpo ed io la mente diciamo. Quello che ci resta da scoprire è chi sia questo principe. >>
<< Chi cazzo scrive così in un'isola di analfabeti? >> sbottò assorta Anne con il foglio tra le mani mentre seguiva il ragionamento del compagno. Jack sorrise a quella domanda che egli stesso si era posto e trasse un lungo sorso prima di continuare ad esporre la sua teoria.
<< Secondo me qualcuno crede che siamo ancora al soldo di Chaz. Ascolta; finché la sua relazione con Queen Eleanor durava lui era praticamente re dell'isola! Miss Guthrie gli passava informazioni sulle prede ed i bottini che ne ricavavamo erano soddisfacenti. Ma da quando hanno cominciato con i loro stupidi giochetti, lui non è più stato un re; solo un “principe”. >>
<< Non dire stronzate Jack. Hai fatto incazzare qualcuno e questo è quanto. Cazzo, abbiamo passato la vita a difenderci dai tipi che volevano farti la pelle! >> replicò scettica Anne prima di sputare a terra un grumo di saliva.
<< Pensaci, qualcuno non al corrente dei recenti cambiamenti vuole togliere di mezzo Chaz, quale modo migliore se non iniziare da noi, i suoi secondi? Magari è qualcuno da Port Royal, si spiegherebbe così la pagina trovata nelle tasche dell'uomo. Qua quasi nessuno sa leggere, figuriamoci possedere un libro! >>
Anne socchiuse gli occhi riflettendo su ciò che aveva sentito. Attraverso le lunghe ciglia vedeva Jack guardarla con convinzione. La sua era una teoria plausibile. Quando era stata a Port Royal non aveva sentito pettegolezzi girare su Nassau; l'oro dell'Urca de Lima era ancora sconosciuto, la conquista del forte da parte di Vane non interessava a nessuno e la sua reputazione non era macchiata dalla nomea di “ammazzaciurme”.
<< Resta ancora da scoprire perché cazzo vogliono fare fuori Charles e noi con lui… >> biascicò esponendo così la sua decisione di credere a Jack.
Questo sorrise, certo di avere l'appoggio della compagna come era stato sempre.
<< Per questo ho un piano, mia cara. >> disse mentre svuotava il contenuto della bottiglia nei boccali. << Hai notato la forma insolitamente curiosa della testa del nostro defunto amico? Qualcuno sceso da una delle navi di Port Royal deve averlo contattato per assoldarlo. Troviamo l'uomo, poi decideremo la mossa successiva. >> concluse bevendo il contenuto del bicchiere in un sol sorso.
Si diressero decisi verso il porto, alla ricerca della nave con a bordo l'uomo che aveva dato l'incarico della loro morte. Le urla si levavano alte nel cielo stellato, dove la luna piena ancora non voleva cedere il suo posto al sole. I piccoli falò segnavano i diversi accampamenti ed illuminavano gli uomini che dopo una serata di baldoria tornavano alla loro nave ed alle loro amache.
Jack le fece cenno di fermarsi posandole il palmo sulla bocca dello stomaco.
<< Aspetta qui, darling. Guardami le spalle mentre cerco informazioni sul nostro amico. >>
A malincuore Anne seguì l'ordine e vide la figura del pirata sparire. Si guardò intorno inqueta, al riparo di una tenda messa insieme con pezzi laceri di stoffa. Affondò il tacco dello stivale nella sabbia, pronta a scattare in caso ci fosse stato bisogno della sua abilità con i pugnali. Respirava piano, con l'udito fino pronto a cogliere ogni minimo rumore e le spalle tese mentre aspettava il compagno. Sperava, guardando il punto dove Jack era scomparso, che quando questi sarebbe tornato portasse al massimo il naso ammaccato e qualche strappo ai suoi preziosi vestiti. O forse quest'ultima cosa avrebbe preferito evitarla, come avrebbe preferito evitare le lamentele che sarebbero poi scaturite dal dispiacere del tessuto rovinato e da rammendare – cosa che lei odiava profondamente fare. Solo il naso sanguinante – decise - sarebbe andato bene.
Mentre era intenta a pensare quale sarebbe stato il modo migliore di consolarlo – magari rotolando insieme tra le lenzuola – lo vide tornare tutto intero.
Tirò un sospiro di sollievo. Mentre si avvicinava lo scrutò: nessun naso rotto e nessuno strappo ai vestiti – il tutto era andato decisamente bene -, ma l'espressione amareggiata del pirata le fece intuire come si fosse concluso il colloquio.
Il volto umano” - pensò - “non mente mai: è l'unica cartina che segna tutti i territori in cui abbiamo vissuto.
<< Andiamocene di qui. >> disse superandola. << Da quando sei tornata nessuna nave è approdata da Port Royal. Siamo di nuovo al punto di partenza. >>


 
[Fine Seconda Parte]


 
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La frase in corsivo è ripresa dal libro “Diario di un killer sentimentale” di Luis Sepùlveda.


Nota a margine:
Nella citazione scelta per Anne dalla S02e10 ho preferito lasciare “Non posso essere tua moglie” come nella versione in inglese – anche perché ammetto di non aver mai visto la serie in italiano e non so come è stata tradotta- e “Finchè sentirai lo stesso” tradotti dai ragazzi che fanno i sub come “Non posso essere la tua donna” e “Se tu sei d'accordo”. Per la parola “Partner” ho scelto di tradurlo come “compagni” invece di “soci” - ma tutto questo l'ho fatto solo per esigenza di copione.


Nota a margine:
Luis Sepùlveda – scrittore cileno - è l'autore di “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, pietra miliare della mia infanzia!


Grazie mille per la lettura!
  
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