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Autore: _petrichor_    13/12/2015    3 recensioni
AU nella quale Louis e Harry sono due completi sconosciuti, il cui destino è conoscersi. Il caso, però, non è mai dalla loro parte.
Louis/Harry
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Bus Stop.


Niall è un bambino molto attento, lo dicono i genitori, lo dicono gli insegnanti, lo dice anche il portinaio che ogni volta che tenta di evitare la pulizia delle scale viene rimproverato dall'irritante mocciosetto biondo. Il fatto è che i genitori di Niall sono sempre impegnati e lui è un bimbo intelligente, quindi spesso lo lasciano uscire da solo e girare per la città con in spalla il suo zaino contenente mille varietà di schifezze. Quando va in giro, studia ogni sassolino del parco, ogni folata di vento, lo sguardo di ogni passante e immagina cosa si nasconda dietro di esso. E poiché è anche un bambino curioso, capita spesso che li segua per ore, ricavando informazioni utili che segna in nero sul suo taccuino di cuoio.
Da un po', Niall stava trascorrendo molto del suo tempo alla fermata degli autobus, quelli che arrivavano dall'università e quelli che portavano verso il parco degli skaters e ce n'erano due che ogni pomeriggio alle 5.37pm si incontravano prendendo direzioni opposte: l'uno di ritorno dalla facoltà di fotografia, l'altro che attende nuovi passeggeri da trasportare al parco. Ci era passato un giorno per caso, mentre seguiva l'indiziato numero 78 (già, come se non bastasse ad alimentare la curiosità di Niall, una banda di teppisti aveva svaligiato il negozio del Signor Testapelata e il bambino, neanche a dirlo, aveva cominciato le sue indagini) Indiziato78 era solo un ragazzo pieno di tatuaggi e canotte troppo larghe, che camminava frettolosamente verso la fermata, dimentico di avere sotto il braccio uno skate – Niall aveva segnato quella nota stonata sul suo taccuino e lo aveva pedinato fino alla fermata  annotando anche la marca delle sigarette nella tasca del ragazzo e la taglia del piede, nel caso saltassero fuori impronte dalla scena del crimine.
Era successo, però, che un altro ragazzo - alto, altrettanto sbadato, molto riccio, camicia strana - gli era finito addosso facendoli capitolare entrambi sul marciapiede. Niall si aspettava quindi di essere testimone di un incontro ma ciò non avvenne, anzi, CamiciaStrana era svenuto e Indiziato78 era scappato senza nemmeno voltarsi a guardarlo, troppo in ritardo per l'autobus.
CamiciaStrana, scoprì tempo dopo, scendeva sempre dal bus dell'Università e Indiziato78 era sempre in ritardo per il pullman delle 5.37.
Niall li osservava, l'uno scendere, l'altro salire e mai, mai avevano scambiato uno sguardo. Un giorno lo skate di Indiziato78 era anche finito sotto i piedi di CamiciaStrana ma niente! Fu TizioPompato accanto all'universitario che restituì l'aggeggio a Indiziato78. 
Quindi nulla, erano passate tre settimane e nonostante i due fossero ogni giorno nello stesso posto non sapevano l'uno dell'esistenza dell'altro, ma Niall aveva già escogitato un piano. 
Di mercoledì Niall mise in atto l'operazione Camicia78. Appena CamiciaStrana era sceso dal suo autobus con la fotocamera al collo e lo stress sotto gli occhi, il bambino gli era corso in contro piangendo, lamentandosi di aver perso la strada di casa mentre faceva una passeggiata. CamiciaStrana, che era una brava persona, gli aveva accarezzato la testolina e chiesto se per caso conoscesse la via in cui si trovava casa sua. Niall snocciolò l'indirizzo adiacente alla pista di skate in fretta e furia poiché Indiziato78 era appena salito sulla sua corsa, e Harry, fatta mente locale, gli aveva preso la mano ed erano saliti sul pullman delle 5.37. Niall a quel punto aveva pianificato di farli sedere vicino ma per sua sfortuna accanto a Indiziato78 c'era un altro ragazzo che nominò Faraone per via della pelle olivastra. Dedusse che fossero amici dalle risate che stavano condividendo e dovette accontentarsi di sedersi accanto al finestrino lontano cinque posti dal suo obiettivo. CamiciaStrana si presentò come Harry e Niall represse l'istinto di cacciare il taccuino e segnarlo, così si asciugò le lacrime e tirò su un finto moccio.
Quando Indiziato78 scese alla fermata del parco degli skaters con Faraone, Niall ed Harry li seguirono fuori. In realtà Niall li seguì, Harry stava solo cercando di riportarlo a casa.
"Ti ricordi come si arriva a casa tua da qui?" Gli chiese con un sorriso affettuoso. Niall annuì e finse un broncio. 
"C'è qualcosa che non va?" gli chiese, preoccupato.
Come previsto: Harry era buono come sembrava.
"Sì" singhiozzò il bambino "Mamma e papà non ci sono mai e io sono sempre solo... M-mi fai compagnia?" Che avesse delle possibilità di sfondare nel cinema? Le sue abilità di recitazione si stavano rivelando convincenti in un modo quasi pauroso.
Un lampo di indecisione attraversò il volto di Harry, ma scomparve subito acconsentendo di stare un po' con Niall al parco degli skaters.
"Ci sai andare?" Gli chiese il bambino mentre entravano. Harry scosse la testa e "no purtroppo" disse con un sorriso triste "tu?"
"Na-ha" Indiziato78 sembrava svanito, passò in rassegna ogni volto ma nulla, dove diavolo si era cacciato? Intanto Harry lo trascinava verso una panchina, una delle poche libere a quell'ora, sedendosi all'indiana e cucendosi sulle labbra un sorriso gentile.
Solo quando sentì una risata Niall lo individuò tra un gruppo di ragazzi che si stava allenando in qualche trick.
"Harry, posso andare un attimo lì? Credo di aver visto mio cugino, aspettami qui."
Harry annuì, approfittando di quel momento di solitudine per controllare la posta sul cellulare.
Corse con tutte le sue forze verso il gruppetto, arrivando lì con il fiatone e un rivolo di sudore su una tempia.
"Ciao!"
Cinque paia di occhi si girarono a fissarlo, due dei quali erano quelli che gli interessavano.
"Il mio amico lì non sa andare in skate e vorrebbe tanto imparare, non è che potreste aiutarlo?" Inventò su due piedi, mentre indicava con un pollice il ragazzo accovacciato su una panchina più dietro.
"Certo" rispose uno pieno di brufoli.
"Perché no?" disse un altro con i capelli azzurri.
Indiziato78 non lo aveva calcolato di striscio, troppo occupato a rispondere a una domanda di Faraone.
"Andiamo" disse uno con troppi orecchini "il tuo amico è quello lì riccio?"
Niall annuì. I tre ragazzi si avviarono in direzione di Harry mentre Indiziato78 e Faraone andavano dalla parte opposta. "Voi non venite?" Chiese tentando di apparire il più innocente possibile.
Faraone scosse il capo. "Nope, quei tre possono farcela anche da soli"
"Ma-"
Indiziato78 rise "Dai Zay, devo farti vedere quella nuova mossa, andiamo."
Alla fine di quel giorno, Niall tornò a casa deluso e Harry con un po' troppi lividi sul sedere.
Quindi andare al parco degli skaters non aveva funzionato, e il giorno dopo Harry non si era nemmeno presentato alla fermata dell'autobus, mentre Indiziato78 fu sempre puntualmente in ritardo. 
Salì sulla corsa e seguì il ragazzo e Zayn al parco e aspettò che si facessero le otto per pedinarli fin sotto a quella che si rivelò casa di Faraone. Quando si separarono Niall avvicinò Louis. "Ciao"
Il più alto, non di molto in realtà, si voltò verso la vocina squillante e impertinente del biondo. "Ti conosco" sibilò, affilando lo sguardo.
"Forse?"
"Sei il bambino di ieri"
"Allora non sei così sbadato" commentò Niall infilando una caramella alla fragola in bocca, del tutto a suo agio.
"Cosa?"
"Niente" snocciolò leccandosi le labbra e le dita "mi chiedevo cosa stessi facendo qui in giro da solo"
Louis lo squadrò con un sopracciglio arcuato e "Forse dovrei porti la stessa domanda" convenne grattandosi il mento.
"Sto facendo un gioco e tu?"
Indiziato78 lo guardò interdetto, poi scrollò le spalle e "andrò a guardare la luna" rispose avviandosi verso la sua strada, senza aspettare che Niall lo seguisse, ma abbastanza lentamente da poter essere raggiunto.
Arrivarono fino al parco dietro la fermata dei pullman e si sedettero vicini su una panchina, con il naso puntato verso le stelle.
"Perché guardi il cielo?" Gli chiese il biondo dopo un po'. 
"Non lo so"
Niall annuì. "Quando guardi il cielo sei sempre attento" precisò, un tono serio nella sua voce da bambino.
"Come lo sai?"
"Perché lo guardi come io guardo la terra"
Louis abbassò lo sguardo per incastrarlo negli occhi dell'altro, il celeste delle sue iridi vibrare come le foglie accarezzate dal vento . "Chi sei tu?"
"Niall, piacere."
"Louis"
"Per guardi il cielo, Louis?" Chiese ancora, sicuro di ottenere una risposta dignitosa quella volta.
E infatti "La terra non è interessante abbastanza" sospirò il giovane rialzando lo sguardo verso la luna.
"Se non le presti attenzione non lo sarà mai" e detto questo, Niall raccolse lo zaino e sparì verso casa sua, lasciandosi dietro un Louis che
sicuramente non era più sospettato di alcun crimine.
Il giorno dopo Niall tornò alla fermata, per la fretta aveva dimenticato a casa il suo taccuino e molte delle sue merendine preferite. Aver tardato la sera precedente si era ripercosso sulla sua routine perfettamente programmata. Quando arrivò alla fermata erano le 5.38pm e sconsolato per essersi perso l'ennesimo quasi incontro dei due, si sedette sulla panchina accanto agli orari dei pullman. Si riproverò mentalmente della sua mancanza e dalla tristezza quasi senti gli occhi inumidirsi e bruciare leggermente per le lacrime trattenute. In fondo era solo un bambino, aveva tutto il diritto di metter su un pianto apparentemente senza motivo.
Fu quando sentì una voce poco più lontana che si voltò a controllare chi avesse perso la sua corsa. Ricacciò indietro le lacrime e strizzò gli occhi per mettere a fuoco due figure poco lontano. Tutto si aspettava di trovare tranne CamiciaStrana e Indiziato78 parlare e ridere seduti sull'erba del parco, il riccio con il naso verso le nuvole e Louis guardarlo con un sorriso. Fu un attimo, lo sguardo del giovane dagli occhi azzurri si spostò verso Niall riconoscendo la zazzera bionda dietro la panchina e gli regalò un occhiolino, complice. "Grazie" mimò con le labbra stese in un sorriso e Niall per la prima volta fu felice di aver dimenticato il suo taccuino.

  
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