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Autore: xjesysvoice    14/12/2015    1 recensioni
« può l'amore salvarti da un passato oscuro che non sei in grado di ricordare? »
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo.


10 ANNI DOPO

EMILY'S POV
Un fremito al mio fianco mi fece sobbalzare e molto lentamente senza svegliare le figure stese accanto a me, mi sedetti con la schiena contro il bordo del letto. Era ormai mattina inoltrata e il sole si insinuava violento tra le fessure della serranda proiettando dei fasci di luce sulle coperte.
Guardai l'ammasso di riccioli che copriva il cuscino alla mia destra, era incredibile come le cose fossero cambiate in dieci anni, io ed Harry ci eravamo trasferiti e poi sposati e contro ogni aspettativa dopo tutti quegli anni eravamo ancora li, insieme.
“Mamma?” bisbigliò la figura alla mia sinistra alzando di scatto la testa del cuscino mentre alcuni riccioli gli cascavano disordinati sulla fronte “Perché fissi papà?”
Indossava il pigiamino blu con gli orsetti che la madre di Harry gli aveva regalato per il suo terzo compleanno, decisamente troppo grande per la sua piccola statura, ma lui lo indossava fiero perché gli orsetti, secondo il suo parere, erano animali feroci.
“Sei geloso?” gli chiesi prendendolo tra le mie braccia.
“No perché anche io diventerò bello come papà, anche la nonna me lo ha detto” disse annuendo convinto di quello che gli era stato assicurato.
Ridacchiai.
Come suo solito prese una ciocca dei miei capelli tra le mani e iniziò a giocarci, aveva sempre amato i miei capelli: fin da piccolo quando lo allattavo l'unico modo per calmarlo era fargli stringere tra le mani una ciocca di capelli che veniva poi martoriata dal suo continuo tirare.
“Mamma posso svegliare papà?” mi chiese con gli occhi pieni di speranza, annuii, erano quasi le undici qualcuno doveva svegliare la bella addormentata.
“Papà! Papà! Papà!” urlò saltandogli sulla schiena mentre scoppiavo a ridere.
“Zay, ti prego non urlare” mormorò Harry con la voce ancora impastata dal sonno “Ora mi alzo, ho capito”
“Dai papà alzati, è il giorno delle ciambelle oggi!”
“Ha ragione, glielo avevi promesso” dissi infilandomi le ciabatte “Zay andiamo a cambiarci così il papà ci porta a mangiare le ciambelle”
“Papà alzati che io sono veloce come un fulmine!”

HARRY'S POV
Ridacchiai ripiombando con la testa sul cuscino, la domenica delle ciambelle, me ne ero proprio dimenticato ma evidentemente quel furbetto di Zayn se ne era ricordato. Zayn.. ancora non ci credevo di aver acconsentito a dare questo nome a mio figlio, ma Emily aveva insistito così tanto che avevo dovuto cedere.
Erano anni ormai che non tornavamo a Holmes Chapel, quel posto iniziava a starci stretto già dopo l'incarcerazione di Zayn, così decidemmo di andarcene e qualche anno dopo ci sposammo. Il nostro Zayn arrivò poco dopo. L'idea di diventare padre mi terrorizzava e non poco, ma quando vidi i suoi occhioni verdi capii che era quello che volevo, che era quello che avevo sempre voluto fare; fare il padre non è poi quella cosa terribile che credono tutti.
Sospirai.
Dieci anni, erano dieci anni che non vedevo più nessuno dei miei vecchi amici, dieci anni che non sentivo più parlare di quel ragazzo che aveva tanto rovinato la mia vita, e ora, quasi come una barzelletta mi ero ritrovato ad avere un figlio che portava il suo nome.
Scesi dal letto e iniziai ad infilarmi una tuta pulita, Zayn non era un bambino paziente. Sorrisi.
Era un bambino bellissimo di tre anni, che assomigliava particolarmente a me ma aveva il carattere di Emily; il nome nacque con lui, ricordo ancora quel giorno: Emily entrò correndo in soggiorno, credevo avesse bruciato il pranzo o cose così, ma in mano reggeva un test di gravidanza e il suo sguardo era inequivocabile, sarei diventato padre. In quel momento, tra le lacrime, non disse altro che “Zayn, voglio chiamarlo Zayn”, era così sicura che sarebbe stato un maschietto che non riuscivo a smuoverla e farle pensare anche a qualche nome femminile. E' sempre stato Zayn per lei, anche quando giocando parlavo con il pancione chiamandolo Sophia o Erik. Non mi ha mai spiegato perché, ma ci teneva così tanto che alla fine cedetti.
Dopo tre anni, forse comincio a capire il motivo, lei amava Zayn ma il loro era uno di quegli amori destinati a far soffrire, si lasciavano delle ferite, ferite che nessuno forse sarà mai in grado di rimarginare, nemmeno io forse. Il loro amore era malato, una di quelle malattie che lascia il segno per sempre. Il segno che resterà sempre con Emily è il nome stesso, Zayn è il suo segno, la cosa che l'ha fatta soffrire ma che non vuole dimenticare.
“Papà ti muovi?” sbottò spalancando la porta di colpo.
“Arrivo, arrivo” dissi sorridendo mentre prendevo il portafoglio.

EMILY'S POV
Ogni prima domenica del mese Harry ci portava a mangiare le ciambelle, il dolce preferito di nostro figlio, tutto era partito per gioco ma poi la situazione ci era sfuggita di mano.
Quella mattina faceva più caldo del solito, la primavera cercava lentamente di farsi strada e cacciare l'inverno e in quella mattina di marzo sembrava ci stesse riuscendo.
“Allora avete deciso?” chiesi alzandomi.
“Io quella blu” disse Zayn.
“Per me fai tu” aggiunse Harry sorridendomi mentre mi afferrava una mano per tirarmi verso di lui in modo da lasciarmi un bacio sul naso.
“Bleah!” gracchiò Zayn mentre ridendo mi avvicinavo al bancone vicino al quale mi sedetti nell'attesa che arrivasse il barista.
La campanella d'ingresso tintinnò facendomi sobbalzare e un profumo familiare mi invase le narici, non mi voltai, non poteva essere. Fissavo il muro davanti a me e solo quando sentii lo sgabello cigolare al mio fianco sbirciai lentamente nella direzione della persona che era appena entrata. Mi irrigidii.
Non poteva essere davvero lui.
Finalmente il barista tornò e mi sorrise “Domenica delle ciambelle, eh! Cosa vi porto?”
Ogni terminazione nervosa del mio corpo mi ordinava di non dire niente, di rimanere in silenzio ma la lingua ebbe la meglio.
“Una blu e due striate al cioccolato” dissi quasi in un sussurrò mentre sentivo lo sgabello cigolare al mio fianco.
“Em?”
Rimasi immobile.
“Emily sei tu?” domandò la persona al mio fianco.
Contai fino a tre e poi mi voltai, erano anni che inconsciamente aspettavo quel momento che in parte mi terrorizzava profondamente.
Zayn era seduto al mio fianco. Indossava un cappotto nero e si era tagliato i capelli talmente corti da sembrare pelato e aveva aggiunto anche qualche altro piercing alla lista di orecchini che aveva già dieci anni fa.
“Zayn” bisbigliai.
Lui rimase a guardarmi come se fossi una strana creatura o un alieno, non riuscivo ad interpretare quello sguardo.
“Come stai? Perrie mi aveva detto che tu e Harry vi eravate trasferiti..”
“Holmes Chapel era piena di ricordi e quindi abbiamo deciso di andarcene. Tu.. come stai?”
“Sono uscito quasi un anno fa, non me la passo male” si interruppe e bisbigliando aggiunse “Mi sei mancata”
“Zayn io..”
“Non dire niente” disse mettendomi un dito sulla bocca che poi ritrasse di scatto “Non voglio importunarti o cose simili, anzi” sospirò “Aspettavo questo momento da anni”
Lo guardai perplessa, buttando l'occhio verso Harry che non si era ancora accorto di nulla.
“Volevo chiederti scusa, scusa per tutto quello che ho fatto. Ti ho rovinato la vita lo so, ma le scuse che ti ho fatto quel giorno in centrale non bastavano. Non c'è modo di perdonarmi, lo so bene ma ti chiedo scusa, e te lo chiederò sempre”
“Io..”
“Mammaaa!” disse Zayn correndo verso di me “Dov'è la mia ciambella?” e guardando Zayn mi chiese “E lui chi è?”
“Ciao ometto” lo salutò Zayn ancora prima che io potessi intervenire “Sono Zayn e tu come ti chiami?”
“Copione!” urlò e prendendo il piatto con le ciambelle corse da Harry che ci fissava allarmato pronto ad intervenire.
“Copione?”
“Lui si chiama...” sospirai “Anche lui si chiama Zayn”
“Non capisco”
Mi sembrava di camminare sulla lama di un coltello, da una parte ero felicissima di potergli finalmente spiegare e di poterlo finalmente vedere, dall'altra ero terrorizzata perché avevo paura che il passato potesse riaffiorare e distruggere la bolla di gioia che io ed Harry ci eravamo costruiti. Annuii.
“Una volta una persona mi fece promettere che non mi sarei dovuta dimenticare di lei e mi disse anche che la vita mi avrebbe ricordato di quello che avevamo avuto” dissi cercando di evitare il suo sguardo mentre sentivo quello di Harry premere sulla schiena.
“La conoscevo anche io quella persona” bisbigliò “Poi che è successo?”
“E' successo che il 12 gennaio* di tre anni fa ho scoperto di essere incinta.. Ho pensato per ore seduta sul gabinetto che il destino non potesse essere più esplicito di così..”
“Non so che dire, veramente. Avresti dovuto odiarmi per il resto della tua vita, non dare il mio nome a tuo figlio. Il nome di un bastardo..”
“Sembrerà strano a era una cosa che dovevo a me stessa, avevo bisogno di chiamarlo Zayn, non so spiegartelo” e poi finalmente dissi una cosa che mi tenevo dentro da sempre “Anche tu mi sei mancato, tanto, ma ho capito, ho capito tante cose, ci volevamo bene ma era Harry quello che mi rendeva viva, tu non facevi altro che buttarmi giù, avevo bisogno di vita, avevo bisogno di Harry”
“Ho sempre saputo che avresti scelto lui, ma solo in quel momento l'ho capito, quando ero in quella cella e tu ti sei voltata per andartene, lì ho capito che non ci saremmo mai più rivisti. Forse mi amavi ma era Harry quello che ti teneva insieme, era Harry il tuo collante e lo è sempre stato”
Non sapevo che rispondere quindi annuii.
“Credo sia il caso che io vada prima che Harry mi uccida definitivamente. Sono contento di averti rivista, mi sento in pace ora che finalmente ho potuto chiederti scusa da vicino. Grazie per non aver mancato la promessa, nemmeno io mi dimenticherò di te, non potrei mai Emily, mai, mentre ti rovinavo la vita, tu miglioravi la mia e io sono stato troppo stupido per non rendermene conto. Forse ti amo ancora, forse no, ma se c'è una cosa che so è che la vita si ricorderà sempre di noi e delle nostre ferite” disse alzandosi dallo sgabello mentre ritirava il suo ordine che non mi ero neanche accorta avesse acquistato.
“Zayn..” bisbigliai afferrandolo per il cappotto.
“Ti chiedo solo di essere felice, te lo meriti. Ora potrò esserlo anche io” e così dicendo se ne andò senza più voltarsi.




*Il 12 gennaio è il compleanno di Zayn

Sono più di due anni ormai che non aggiorno questa ff, non so perché ma purtroppo è andata così.
Ne è passata di acqua sotto ai ponti e non starò certo qui a raccontarvi le mie pene.
Cancellando le mille note che ho sul pc ho trovato questo file che non veniva aperto dal 27 agosto 2013 e l'ho letto.
Sembrerà strano ma ho sentito la necessità di pubblicarlo, so che ormai sono passati anni ma sento che è giusto così.
Volevo dare un lieto fine a Zayn.
Spero che qualcuno lo leggerà, so che non succederà ma eccovi finalmente l'epilogo.
Se vi va, lasciate un commento.
Grazie a tutti per aver letto la mia storia e per avermi sostenuto.
A presto o a mai più, chi lo sa.
Un bacio.

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