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Autore: NathalieKheel    14/12/2015    2 recensioni
Mello indietreggiò.
Matt lo abbracciò.
-Mihael mi sei mancato- gli disse con voce roca.
Mello non respirò per qualche secondo e poi…
-Mail sei tu?-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello | Coppie: Matt/Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHOCOLATE,SMOKE AND MAIL JEEVAS




Seduto nel camion, Mello addentò una pezzo di cioccolato. Come previsto il sapore gli diede un senso di tranquillità. Era davvero inquieto e agitato.
Di fianco a lui, Jason D si rigirava i pollici, innervosendolo.
-Smettila idiota!- imprecò Mello.
-Scusa Capo- disse il bestione smettendola immediatamente.
Quella era certamente una delle missioni più difficli da quando Mello era entrato nella Mafia.
Si erano trovati improvvisamente con un nemico quasi alla loro pari.
Un nemico imprevedibile, che vendeva le loro informazioni supersegrete a un altro clan capitanato dal nemico numero uno di Rodd Loss. Quindi anche di Mello.
Era entrato nel loro server. E il loro server era sicurissimo. Quindi si trattava certamente di un hacker davvero bravissimo. Grazie alle spie di Rodd erano riusciti a sapere che si trattava di un uomo di nome Matt. O almeno loro credevano così.
E ora erano riusciti a procurarsi l’indirizzo del rifugio dove supponevano che si trovasse Matt. Mello non voleva assolutamente sapere come si fossero procurati l’infotmazione.
-Capo siamo arrivati- bisbiglio l’uomo al volante
Mello diede un ultimo morso alla sua tavoletta, poi la gettò per terra e la schiacciò sotto al tacco del suo stivaletto.
-Andiamo- disse ai suoi uomini mentre infilava la pistola nella cintura.
Si trovavano fuori Los Angeles, davanti a una catapecchia di due piani. Le travi sembravano staccarsi.
-Facciamo veloce prima che ci crolli addosso-
Mello sapeva di avere tutte le carte in regola per poter vincere. Lui era una mente fredda e anche se si faceva trasportare troppo dalle emozioni era sicuro che nel momento del bisogno avrebbe saputo come agire.
-Via al piano A- disse sussurrando.
Gli uomini spalancarono le porte e iniziarono a sparare contro gli uomini dell’altro clan.
Mello iniziò a correre, mentre le urla e i grugniti venivano lasciati indietro. Sapeva che Matt si sarebbe trovato nella stanza più sicura della casa.
Salii le scale mentre sotto di lui gli uomini sparavano incessantemente.
Al secondo piano il silenzio regnava sovrano.
Aprii tutte le porte del corridoio. Niente, tutto vuoto.
-Merda, Matt dove cazzo sei?-  grugnì.
Alzò lo sguardo e notò una piccola cordicella. Fece un piccolo un sorriso e la tirò.
SI aprì una botola. Con un balzo si arrampicò.
Si trovava in una stanza piccola e sporca. Per terra i resti di una scatola con dei tranci di pizza ancora integra.
Sigarette e cenere regnavano sovrani nel disordine.
E poi lo vide.
Era un ragazzo alto e ossuto. I capelli rossi gli ricadevano sulla fronte e gli nascondevano gli occhi verdissimi. Tra le labbra stringeva una sigaretta mentre la sua attenzione era rivolta su un game boy rosso.
Mello era incredulo. Era davvero quel ragazzo geniale che si era introdotto nelle loro informazioni super protette?
Tirò fuori la pistola e la puntò verso il ragazzo.
-Dammi il CD o ti sparo- disse.
Il rosso non distolse gli occhi dal suo gioco – Credi davvero che lo farò?- rispose con un sorriso ironico.
-O mi dai il CD o muori- urlò semplicemente Mello.
Matt buttò a terra il game boy e si alzò.
Mello indietreggiò.
Matt lo abbracciò.
-Mihael mi sei mancato- gli disse con voce roca.
Mello non respirò per qualche secondo e poi…
-Mail sei tu?-
 
 
 


La prima volta che Mello e Matt si erano incontrati era stato un disastro.
Un autentico disastro.
Matt era contentissimo di avere un compagno di stanza. Insomma a  dodici anni, ci si immagina che col proprio compagno di stanza sarebbe stata amicizia a prima vista. E invece no.
Matt era provato dal viaggio. Roger l’aveva portato in un macchinone nero fino alla Wammy’s House. Cinque o sei ore di macchina. E tutto quello che aveva mangiato era un panino al salame preso ad un autogrill sulla superstrada.
Quindi Matt era nervoso. Nervoso e affamato. Nervoso affamato e soprendentemente eccitato dalla novità.
La sua testina rossa si muoveva allegramente mentre percorreva il lungo corridoio fino alla stanza 171.
Bussò. Nessuna risposta.
Evidentemente il suo compagno di stanza non era ancora rientrato.
Così aprì la porta.
Non era preparato a quello che avrebbe visto.
Il pavimento era cosparso di carte di cioccolato vuote. Pieno zeppo. Matt pensò che circa fossero una trentina. E sul letto un ragazzino biondissimo, vestito di nero stava mangiando una tavoletta di cioccolato extrafondente mentre ascoltava a volume altissimo la musica proveniente da un paio di cuffie nere.
Matt era terrorizzato. Chi era quel tipo? Con che razza di compagno di stanza era finito?
Matt era comunque una persona educata e decise di presentarsi allo sconosciuto.
-Ehy ciao io sono Matt- disse tendendo la mano.
Lo sconosciuto lo fissò. Gli occhi di ghiaccio erano freddi e indifferenti. Non gli rispose ne gli strinse la mano.
Matt era adirato. Perché non gli rispondeva?
  
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