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Autore: alaskha    14/12/2015    7 recensioni
Aggrottai le sopracciglia, confusa. Una lettera per me? Da quando ricevevo lettere? Mio padre era troppo pigro e si limitava alle telefonate che duravano due ore e passa, lamentandosi poi del costo. Manuel non ero neanche sicura sapesse scrivere e Jane non si ricordava della mia esistenza.
Lui poi era in Italia, e non mi aveva mai cercata, mai in nessuna occasione: era rimasto a Milano per tutti quei quattro anni, magari trovandosi una bella fidanzata italiana dalle curve prorompenti e l’accento volgare. Non era mai tornato a casa neanche per Natale e quando chiamava Manuel, non chiedeva di me.
Beh tanto meglio, a me di lui non importava nulla e non volevo né parlargli e né tanto meno parlarne. Zayn Malik era un capitolo chiuso della mia vita.. un capitolo molto bello, certo, ma pur sempre chiuso.
(Sequel di "Skinny love")
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ascoltate "Half a heart" dei ragazzi


 
Half a heart
Chapter Thirty - Half a heart




 
Avevo sempre detestato Heathrow, sin da bambina, ma in quel momento, quel 29 Luglio, mi trovavo esattamente lì, nell'ultimo posto in cui avrei mai voluto trovarmi. 
Mio padre era in macchina, al posto del guidatore, ed Harry e Louis mi stavano aiutando a scaricare le valigie. Avevo già salutato Pez, Dyana e Manuel, eravamo andati a casa di quei tre pazzi furiosi in mattinata. Dopodichè era stato il turno di Liam e Niall, direttamente all'Old Trafford. 
Ed in quel preciso momento, appoggiata al finestrino del guidatore, toccava all'uomo che mi aveva messa al mondo.
"Non scendi?" gli chiesi, inarcando un sopracciglio.
"Non vedi che sono in divieto, Natalie?"
Lo guardai stranita, così lui scoppió a ridere, aprendo lo sportello, per poi stringermi in uno dei suoi abbracci da irlandese.
"Mi mancherai tanto, piccola" disse.
"Vuoi farmi piangere, Tyler? - gli chiesi, scettica - da quando fai il padre affettuoso?"
Papà rise, ed io lo strinsi più forte.
"Ci vediamo a Natale" mi disse.
Io annuii, e lasciai la sua maglietta a mezze maniche, staccandomi di malavoglia da lui.
"A Natale" ripetei.
"Harry, Louis, vi aspetto in macchina!"
E così mio padre risalì, mentre le mie fate madrine ed io entravamo in quello che era l'aeroporto di Heathrow. Raggiungemmo il gate in silenzio, nessuno aveva voglia di addii, ma il momento tanto rimandato era arrivato.
"È questo qui.." disse Louis, fermandosi e posando la valigia a terra.
Io annuii, mentre li guardavo, entrambi davanti a me, belli come non mai: Lou con la tuta del Manchester ed i capelli scompigliati, e suo marito in una camicia blu ed i boccoli legati in uno chignon, dietro la testa. Erano invidiabili, ed erano miei, i miei inconfondibili migliori amici.
"Torna presto, Nat, ho paura di commettere un omicidio senza di te" mi disse Louis, indicando Harry con un cenno del capo.
Haz roteó gli occhi al cielo, mordendosi il labbro per trattenere un sorriso, ed io scoppiai a ridere, abbracciando il calciatore.
"A Natale, Lou - lo informai - puoi farcela?"
Lo abbracciai stretto, e lui annuì.
"Ti aspettiamo - disse, incastrandosi una Diana tra le labbra - la tua stanza sarà sempre lì per te, fai buon viaggio" 
Mi lasció con un occhiolino, scomparendo all'uscita di Heathrow, facendo sì che io ed Harry potessimo salutarci come si deve.
"Beh?" interruppi io il silenzio.
"Beh cosa?" mi chiese lui.
"Beh, abbracciami, idiota"
Scoppiai a piangere soltanto tra le braccia di Harry Styles, che era stato la mia salvezza e la mia forza, fin dai tempi del liceo, fin dai tempi in cui ero una ragazzina innamorata del migliore amico del suo fratellone.
"Sei stata da Zayn?" mi chiese, una volta sciolto l'abbraccio. 
Scossi la testa, asciugandomi le lacrime con il fazzoletto di stoffa che mi aveva appena porto. 
"Non vi siete salutati? - domandó, meravigliato - per niente?"
"No, Harry - chiarii io - è meglio così per entrambi, nessuno di noi due aveva voglia di dirsi addio, ancora"
Fu Harry a scuotere la testa, e: "Non vi capiró mai - fece - almeno vi scriverete? Vi telefonerete?"
Aggrottai le sopracciglia, stupita.
"Scriverci? Tipo le lettere?" 
"No, stupida - spiegó lui - tipo i messaggi, hai presente?" mi prese in giro.
"Simpatico - gli feci il verso - beh questo non lo so - ammisi, stringendomi nelle spalle - magari lui sparirà di nuovo, per i prossimi quattro anni"
"Dubito fortemente che lo farà, Natalie"
Stavo per dire qualcosa, quando la voce di Jacque mi precedette.
"Sei pronta, mon amour?"
Mi voltai verso di lui, incontrando le figure di Mike, Julia e Danielle, che aveva giurato amore eterno a mio padre e, questione di mesi, si sarebbe trasferita in Inghilterra, lasciando lo studio di Parigi a suo nipote Antoine La Roche. 
"Sí, sono pronta" 
Mi voltai nuovamente verso Harry, e ci stringemmo nell'ultimo abbraccio, durante il quale io trattenni le lacrime.
"Natale?" chiese
"Natale".




 
Zayn



Ero alla dodicesima Marlboro, ma erano le 11:07 AM, ed avevo perso il conto. A Londra c'era il sole, ed alcuni raggi filtravano dalle tende bianche della sala di Manuel, Dyana e Perrie. Le ragazze erano andate in giro per negozi, per il bambino, 'che sì, era un maschio, ed io ero rimasto con il mio migliore amico.
Loro avevano salutato Natalie, poco tempo prima, io no: avevamo deciso che era meglio così per entrambi. Ma stavo iniziando a sentire una strana sensazione, come di rimpianto, ed io odiavo i rimpianti. Stavo iniziando a pensare che se non avessi fatto qualcosa in quel momento, me ne sarei pentito per tutta la vita. Così, in un attimo di pura follia, afferrai la giacca di pelle e la indossai distrattamente. Ma nel recuperare le chiavi della Lamborghini, mi scontrai con Manuel e la sua enorme tazza di cereali che teneva tra le mani.
"Ehi, mister - mi fermó - dove vai così di fretta?"
"Da tua sorella" lo informai.
"Ma avevate deciso che non vi sareste visti, non prima del suo ritorno a Londra"
"Lo so - annuii - ma devo provarci fino all'ultimo, Manuel, a riprendermela"
Lo vidi sorridere e: "Cosa fai ancora qui, allora? Corri da quella matta di mia sorella!"
Perchè perfino Manuel, l'aveva sempre saputo, che io e Natalie eravamo fatti per stare insieme.


Lasciai Margot nel grande parcheggio di Heathrow, pregando per la prima volta in vita mia, forse, che quell'aereo per Parigi non fosse ancora partito. Entrai nelle grandi porte in vetro e corsi al gate. Fermai una hostess, con i capelli biondi e le labbra colorate di rosso.
"Mi scusi - chiesi, quasi con il fiatone - il volo Londra - Parigi, delle undici e mezza, è già decollato?"
Lei mi guardó con un mezzo sorriso e: "Propria ora".
Le sorrisi a mia volta e mi allontanai, mi appoggiai ad uno dei tanti muri di Heathrow e sospirai. Avevo perso, avevo perso Natalie e quindi anche una parte di me stesso, la metà esatta di me stesso, di quello che ero. Perchè la metà di Zayn Malik, non poteva che essere lei, Natalie Marie Shade, ed io l'avevo persa, su un volo per Parigi.




 
Natalie



Sarebbe stato un errore, ormai ne ero pienamente convinta. Avevo preso la scelta giusta, e non potevo esserne più sicura di quanto non lo fossi già. Fine della storia. 
Svoltai l'angolo, ma quella giacca di pelle era davvero troppo familiare. Cosa ci faceva lui ad Heathrow?
"Zayn?"
Ed il mio presentimento venne confermato, quando si voltó. Mi guardó un pó allucinato, e poi si avvicinó.
"Natalie? - fece, confuso - che ci fai qui? La hostess mi ha detto che l'aereo sta decollando, perderai il volo.." m'informó, come se già non lo sapessi da me.
Sorrisi impercettibilmente, e fu come se un grosso peso si sollevasse dalle mie spalle, lì, ad Heathrow, con Zayn Malik e la sua giacca di pelle nera davanti a me.
"È quello che sto cercando di fare"
"Cosa significa?"
"Significa che resto, Zayn"
Lo guardai sgranare i suoi grandi occhi scuri, per poi massaggiarsi le tempie e scuotere la testa.
"Dannazione, Natalie - sbottó - ma che stai dicendo?"
Abbozzai una risata, avvicinandomi ancora di più a lui, tanto per sentire il suo profumo di menta e sigarette. Sempre lo stesso, quello che indossavano anche tutti i nostri ricordi.
"Sto dicendo che non parto più, sto dicendo che dico addio a Parigi, e non a te"
Finalmente si lasció andare ad un mezzo sorriso, stringendomi a sè, possessivamente, come se non ci credesse.
"Credevo di averti persa"
"Ed io non credevo che tu saresti venuto fino a qui, nonostante tutto"
"Perchè secondo te io credevo che tu saresti scesa dall'aereo di tua spontanea volontà?"
Ridemmo insieme, e finalmente eravamo tornati, per non andarcene mai più. Sorrisi sulle sue labbra, prima di baciarle con la stessa passione di sempre.
"Ti amo, piccoletta, ti amo come quella sera, quando pioveva ed eravamo sotto casa tua, te lo ricordi? Non volevi neanche guardarmi in faccia"
"Me lo ricordo - feci, sorridendo - e ti amo anche io, Zayn, ti amo come ho sempre fatto, e come faró per sempre"
Zayn rise, lasciandomi un altro bacio sulle labbra. Non avrei fatto altro per tutta la vita, se non baciarlo, ancora, ancora e ancora. 
"Che ne faró del vestito da sposa?"
"Io ho un'idea". 
 





 
who cares?
eccoci. ultimo capitolo di half a heart, ed io davvero non posso crederci.
a triplicare la tristezza del momento c'è love me or leave me delle little mix che sto ascoltando, ma davvero, sto per piangere.
ho iniziato questo lungo percorso con voi, da Skinny Love, quindi nel 2013. e lo concludo qui, adesso, alla fine del 2015.
non so dirvi quante cose siano cambiate, da quel momento, ad ora. probabilmente è cambiato tutto, ma non importa.
spero che questo capitolo via sia piaciuto, spero che sia stato all'altezza di entrambe queste storie, che giuro che grazie a voi sono state motivo di grande soddisfazione, per me stessa. non potete capire quanto io sia orgogliosa di aver scritto qualcosa che vi abbia fatto così sognare e che vi sia piaciuta così tanto.
quindi davvero, il grazie va a voi. siete state magnifiche, e mi spiace abbandonare gli zatalie..
quindi vi annuncio che farò dei missing moments su di loro. sarebbe inutile fare un altro sequel, lo sappiamo tutti, ma dei missing moments perchè no?
e quindi ve li farò, giuro e prometto. che dire ancora? spero resterete con me, dato che ho dei nuovi progetti.
magari alcune di voi avranno già notato che mi sono spostata di più sui 5sos, ovvero che adesso scrivo molto più su di loro. quindi se la cosa può interessarvi, qui vi lascio il nick della mia "nuova" storia: Love runs out.
virgoletto perchè sto per postare l'undicesimo capitolo proprio adesso ahaha
e nulla, ho anche una collaborazione in atto con Giulia, ovvero ilpiercingdiluke su efp, che andate sul suo profilo perchè è fantastica e vi consiglio tutte le sue storie. 
e niente, adesso ho esaurito davvero le parole. vi lascio il mio profilo facebook qui: Alaskha efp. (Giulia mi ha costretta).
passiamo ai ringraziamenti: ringrazio Anita, Ilenia e Giulia, le mie bimbe. e va beh, ovviamente ringrazio Nolo, Genn e Benji, che senza di loro non avrei avuto ispirazione per quest'ultimo capitolo. e poi grazia e tutte voi, T U T T E, indistintamente. vi amo ragazze, siete tutto. 
un bacio grandissimo ad ognuno di voi e tantisssssimi abbracci, la vostra Simona.
p.s: tutti i personaggi si meritano un piccolo spazio, in quest'ultimo capitolo, per cui eccoli qui..
 



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