Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: AceDPortogas    14/12/2015    11 recensioni
È la Vigilia di Natale ed Hermione, sola, si ritrova a pensare con malinconia alla guerra e a ciò che ha perso a causa di essa, fino a che il malandrino per eccellenza non decide di andare a trovarla …
Storia incentrata sulla coppia Fred/Hermione – con lievi accenni Ginny/Neville
[Storia partecipante al Contest "Let's make war... With OTPs" indetto da TheHeartIsALonelyHunter e classificatasi quinta nel Contest “Accadde in una notte di Natale” indetto da pasionbertotti sul forum di EFP.]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Di Natali e Sorprese

Hogwarts era silenziosa e vuota in quella fredda notte di Dicembre: i pochi abitanti del castello rimasti per le vacanze già dormivano. Solo una giovane donna dai capelli ricci passeggiava diretta al cancello della scuola, con tutta l’intenzione di raggiungere Hogsmeade, certa che la McGranitt non le avrebbe negato il permesso.
I suoi splendidi occhi marroni, che tanto dolore avevano provato durante la guerra e tanto ne stavano ancora provando, osservavano in lontananza la casa di Hagrid e la tomba di Silente, entrambe totalmente innevate, ed il Lago Nero, ghiacciato come mai prima di allora e, nel mentre, pensavano ai momenti appena trascorsi, alle morti, alla paura che, in quei momenti, era attanagliata nel suo cuore. La paura di veder morire le persone a lei care, la paura di veder trionfare Voldemort, la paura di perdere la persona da lei amata. Ed in un certo senso aveva smarrito tutto con la guerra: i propri genitori, che erano ancora dispersi da qualche parte in Australia nonostante gli sforzi della ragazza e del Ministero; Harry e Ron, entrambi così smaniosi di far carriera come Auror, da rifiutar di tornare a scuola insieme a lei e a Ginny, le ragazze che gli erano sempre state vicine e che avevano giurato di amare.
E, mentre Ginny si era ben ripresa da quella nuova batosta ed aveva iniziato ad uscire con Neville1, lei aveva rifiutato perentoria qualsiasi ragazzo l’avesse avvicinata, certa che fosse solo per sfruttare la fama della “Ragazza più brillante della sua età” ed aveva preferito chiudersi in una sorta di solitudine, per impedirsi di soffrire ancora.
Persino in quella notte, la Vigilia di Natale, nonostante si sentisse in colpa a rifiutare il loro gentile invito, visto quanto avevano sempre fatto per lei, aveva preferito restarsene in totale solitudine, attanagliata dai ricordi, a guardare malinconica la meravigliosa danza prodotta dai petali di neve nella loro lenta caduta, che tanto si abbinava al gelo del suo cuore, piuttosto che lasciarsi scaldare dalle amorevoli cure della famiglia Weasley che, nonostante tutto il dolore provato, festeggiava come sempre alla Tana.
Pensando a loro, dovette ammettere che solo tre persone erano state veramente indispensabili per lei: Ginny e Ronald, i suoi migliori amici, e Fred, il suo primo vero amore, il suo primo ragazzo e la sua prima volta.
Nel mentre di queste riflessioni, raggiunse il cancello e si smateralizzò.
Hogsmeade, che aveva visto case e famiglie distrutte, stava lentamente ritornando al suo antico splendore, a quella festosa aria che il piccolo paesino ostentava ogni Natale e, se possibile, quell’anno gli abitanti del paese avevano dato il meglio: un semplice incantesimo manteneva in cielo migliaia di piccole fiammelle, fredde in modo da non sciogliere la neve e di ogni colore esistente, che coprivano tutta la via principale, illuminandola di mille colori e rendendo il luogo molto suggestivo, mentre decorazioni natalizie ornavano le botteghe che avevano ripreso la loro consueta attività. L’aria era permeata di un buon odore di dolci alla cannella e biscotti allo zenzero, i preferiti della ragazza, ed i consueti canti natalizi si alzavano in lontananza, insieme alle grida di gioco dei bambini e di rimprovero dei genitori.
Nonostante il freddo pungente, la neve che continuava a scendere imperterrita e l’ora tarda, il paese era animato e gioioso, ogni cosa gridava la parola “vita”, ogni cosa, anche la più piccola, emanava quella voglia di ricominciare a vivere che i maghi serbavano nel loro cuore.
Si sedette su una panchina, dopo averla ripulita dalla neve, e si mise a scrutare la via, ripensando a tutti i momenti che aveva passato con gli amici in quel luogo: I Tre Manici di Scopa dove avevano passato tanti weekend; Mielandia, dove lei e Fred si erano scambiati il primo bacio e Zonko, luogo da lei sempre odiato, ma che presto, vista la chiusura da anni, sarebbe stato acquistato dai due gemelli.
«Una falce per i tuoi pensieri, Granger?» chiese una voce malandrina accanto a lei, facendola sobbalzare non poco e voltare di scatto.
«Fred!» esclamò, indietreggiando appena sulla panchina e guardando il giovane ragazzo di fronte a sé con sorpresa.
«Buonasera anche a te, Granger! Lusingato che mi abbia riconosciuto! Non sapevo di interessarti ancora così tanto!» rispose ridendo malandrino, sedendosi accanto a lei.
«Frederick Weasley, non dire baggianate! Sai benissimo che a tuo fratello manca un orecchio ed è molto più facile riconoscervi!» disse la ragazza, altamente indignata, incrociando le braccia e arricciando appena il naso.
«Certo, se ne sei convinta tu!» disse sarcastico il ragazzo.
La ragazza sbuffò e lo squadrò, pensando che fosse cambiato molto dall’ultima volta che l’aveva visto, ormai mesi prima: era diventato più robusto ed i suoi capelli si erano allungati, arrivando appena al di sotto delle orecchie, – evidentemente i due gemelli volevano rendere nulla quella loro differenza – portava un bel giubbotto in pelle di drago ed era vestito elegantemente.
«Allora Granger…» iniziò il rosso, voltandosi verso di lei «a cosa stavi pensando qui, tutta sola, la Vigilia di Natale?».
La ragazza parve esitante, come fosse indecisa se dovesse o meno rispondergli ma, alla fine, conscia del fatto che il Weasley non era tipo da arrendersi, replicò: «A tutto e a niente» mormorò e, nel vedere l’espressione dell’amico, continuò: «pensavo alla guerra, a tutto quello che è successo e ai ricordi qui ad Hogsmeade…».
Il ragazzo sorrise: «Già, ne abbiamo passate tante qui, ricordo che lì ti rubai il primo bacio» disse, indicando la vetrina di Mielandia, beccandosi una sberla dalla ragazza «Ahia! Che ho fatto?!» esclamò.
«Idiota! Possibile che tu devi sempre ridere su tutto?!» gli domandò alterata «Non capisci che per me è una cosa seria?!».
Il rosso la squadrò, senza smettere di sorridere e le rispose: «Lo so, ma senza risate, non vale la pena di vivere! Se non ridiamo ora che possiamo, quando non potremo più farlo ce ne pentiremo. Anch’io ho vissuto la guerra, Hermione, anch’io ho sofferto, ho avuto paura di perdere le persone che amavo: George, i miei genitori, i miei fratelli, persino Percy e quel troglodita di Ron! Ok, forse Percy un po’ meno ...» disse ridendo appena e, diventando serio improvvisamente, aggiunse: «ma anch’io ho temuto di non farcela, mi sono visto crollare un muro addosso! Non sono insensibile né indistruttibile, ho avuto timore. E non credere che abbia dimenticato la faccia di George quando mi sono risvegliato dal coma o quello che hai combinato tu durante la guerra! Ma siamo tutti vivi e questo è quello che conta. Ed è per questo che io continuo a ridere e a far ridere, perché la vita è troppo breve per passarla piangendo.» concluse con enfasi2.
Lei sorrise triste e abbassò lo sguardo «vorrei fosse così facile … Vorrei riuscire a pensarla come te, ma non ce la faccio … non riesco a non pensare a tutti i morti, a Teddy che crescerà solo o a chi ho perso per colpa di questa guerra: i miei genitori, Harry e Ron che non si degnano nemmeno di mandarmi uno straccio di lettera!» si morse appena il labbro, cercando di trattenere le lacrime che, tuttavia, iniziarono a cadere lente «sono rimasta sola, Fred! Come posso pensare di sorridere?» chiese, quasi più a sé stessa che al ragazzo3.
Il ventenne si avvicinò di più a lei e, finalmente consapevole di quali fossero i demoni che l’attanagliavano, la strinse in un abbraccio caldo e accogliente «tu non sei sola. Hai noi, lascia perdere quei due! Tu sarai sempre la benvenuta da noi! E se proprio pensi sia troppo avere ben otto Weasley tutti per te…» si fermò un attimo pensieroso «vabbè … facciamo nove, perché purtroppo dobbiamo considerare anche Fleur…» sospirò, facendo ridacchiare la ragazza «allora puoi sempre accontentarti di avere il gemello più bello! Il sottoscritto, s’intende…» continuò, malandrino.4
«Sei sempre il solito idiota, Weasley!» esclamò lei, asciugandosi le lacrime e sorridendo.
Lui, con la sua solita allegria, disse: «Quanti complimenti, non vorrei montarmi la testa come Ronnino!» e, alzandosi, si spazzolò tutta la neve dal cappotto e dai capelli «Mi piacerebbe continuare a parlare, ma è il momento di andare, è quasi mezzanotte!» disse, porgendole la mano.
La ragazza si rabbuiò appena «di già? Beh … è stato bello parlare con te, Fred… ci vediamo».
«Oh, no! Cara mia» disse lui, senza perdere il suo sguardo malandrino «non mi sono spiegato correttamente, tu vieni con me!».
«E dove?!» gli chiese lei, sorpresa.
«Fidati di me» esclamò il ragazzo, facendole l’occhiolino e lei, seppur titubante, strinse la sua mano e si alzò, affiancandolo, lui strinse appena la presa e si smaterializzò alla Tana dove, senza lasciarle mai la mano e in silenzio – stranamente – condusse la giovane fino alla porta. Bussò e la casa si ammutolì, poco dopo la signora Weasley venne ad aprire e strinse in uno dei suoi abbracci stritolatori la riccia, constatando quanto “fosse patita”, e facendola entrare, sorridendo al figlio, che seguì le due donne.
La padrona di casa condusse la giovane in salotto, dove tutti i Weasley, esclusi i due apprendisti Auror, erano riuniti «Prefetto Perfetto! Finalmente ti sei fatta viva!» esclamò George, abbracciandola e scambiando un’occhiata d’intesa con il gemello, mentre la ragazza veniva monopolizzata dagli altri membri della famiglia fino a che, pochi minuti prima della mezzanotte, Fred non decise di tirarla – letteralmente – in un angolo del salotto.
«Grazie, Fred! Mi ci voleva proprio un po’ di compagnia!» esclamò la bruna, guardandosi poi attorno «ma sbaglio o manca George? Non starete pensando di giocarmi ancora qualche scherzo dei vostri?!» chiese.
«No, tranquilla. Nessuno scherzo» disse lui sorridente, porgendole un piccolo pacchetto «questo è per te, immagino che domani ti troverai sommersa dai regali, ma il mio volevo dartelo stasera».
«Grazie! non dovevi!» esclamò la riccia, sorridendogli ed iniziando a scartare il regalo, si ridusse però in lacrime quando vide il contenuto del pacchetto: un piccolo ciondolo in argento a forma di orsacchiotto con inciso le sue iniziali «è-è… è la collana che mi regalarono i miei genitori!» disse, guardandolo «c-come…?» fece per chiedere, ma venne interrotta dal suono dell’orologio che scoccò la mezzanotte e da un sonoro crack.
«Buon Natale, ‘Mione» sussurrò Fred, mentre due nuove figure sussurravano il suo nome.
La ragazza sussultò e, voltatasi, guardò con sorpresa i nuovi arrivati, portati dal gemello mancante: Jean e Hugo Granger le stavano sorridendo in lacrime «Mamma! Papà! V-voi vi ricordate di me?!» chiese e loro annuirono5.
«Non so come abbiamo potuto dimenticarci di te.» le disse la madre «fatti abbracciare, Amore» disse, avvicinandosi e stringendola come solo un genitore sa fare, seguita poco dopo dal marito.
Quando si staccarono, la ragazza si fece spiegare come avessero riacquisito la memoria e loro le dissero che i due gemelli li avevano ritrovati qualche settimana prima e avevano ridonato loro la memoria, i due si dissero molto fieri della ragazza per il suo coraggio, ma si fecero promettere dalla strega che mai più avrebbe giocato loro uno scherzo del genere.
La ragazza ringraziò tutti i Weasley per quella splendida sorpresa, soprattutto i due gemelli e, poco dopo, Fred la prese nuovamente in disparte «Allora, Mio Prefetto Perfetto, piaciuto il regalo?» le chiese, malandrino.
«È la cosa più bella che potessi fare per me! Grazie, Fred!» esclamò, abbracciandolo con allegria.
«Se continui così finirò per pensare che tu mi ami!» dichiarò, ridendo.
«Idiota!» Esclamò lei e prima che lui potesse dire alcunché, lo avvicinò a sé e lo baciò. Il ragazzo, sorpreso, rise sulle sue labbra e la strinse maggiormente a sé, approfondendo quel bacio che desiderava da tanto, mentre i suoi fratelli esultavano e le due madri già progettavano un matrimonio.
 
Un giorno, uno scrittore babbano disse: “Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento. Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. L'unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi.” e quell’anno Fred e Hermione riuscirono a rendere questa frase più che veritiera, riuscirono a perdonare tutti gli errori che avevano commesso, riuscirono ad aprire i loro cuori, a donarsi l’un l’altro con una nuova consapevolezza: quello era solo il primo di molti Natali insieme6.
 

NdA:
1. Ho voluto rendere il rapporto tra Ginny e Harry meno scontato di quello che è, perché penso che la lontananza tra i due, dovuta al fatto che lei rimane a scuola a studiare e lui parte per il suo addestramento, li abbia separati a tal punto che lei inizi ad uscire con Neville vista la totale assenza di Harry. Mentre per quanto riguarda Ron e Hermione, coppia che non mi è mai piaciuta, visto quanto l’ha fatta soffrire lui, il discorso è un po’ diverso: ho sempre considerato Ron come un ragazzo tutto sommato scostante, che non è capace di capire veramente appieno Hermione e di renderla felice, per questo non mi è difficile pensare che, per far carriera, l’abbandoni così su due piedi e non si faccia più sentire (visto anche il suo vizio di non scriverle lettere). Per quanto riguarda i genitori di Hermione, invece, ho voluto rendere la ricerca difficile, visto il fatto che i Granger dovevano comunque essere in un posto ben sperduto per non essere catturati dai Mangiamorte.

2. Mi piace pensare che Fred e George non siano solo dei burloni, ma che siano anche capaci di parlare seriamente e che siano dotati di grande intelligenza (viste anche le loro invenzioni) e di grande tatto.

3. Qui ho deciso di mostrare quella parte di Hermione che lei si ostina a mantenere nascosta perché, a mio parere, anche se cerca di essere sempre coraggiosa, su una cosa così delicata come la famiglia, gli amici e la solitudine anche lei è costretta a cedere e a lasciarsi andare al pianto.

4. I nove Weasley citati da Fred sono ovviamente: Molly, Arthur, Bill, Charlie, Percy, Fred, George e Ginny. Ah! Già … anche Fleur!

5. I nomi dei genitori di Hermione sono inventati, non sapendo come si chiamino. Per quanto riguarda i Weasley era evidente che era tutto programmato e che erano tutti d’accordo.

6. “Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento. Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. L'unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi.” (Charles Dickens).

Ed anche la mia prima storia è conclusa! ☺
Devo ammettere che il finale non mi convince più di tanto … tuttavia volevo provare a cimentarmi in una storia su questa coppia che, a mio parere, è perfetta, visto i loro caratteri contrastanti ma, allo stesso tempo, complementari.
Spero che vogliate lasciarmi una recensione, anche piccola, per farmi sapere se vi piace e se c’è qualcosa che non va (accetto tutti i consigli e le critiche).

Come annunciato nell’introduzione questa storia ha partecipato al Contest “Accadde in una notte di Natale” indetto da pasionbertotti sul forum di EFP, con il pacchetto “Orsacchiotto di Peluche”, classificandosi quinta e, attualmente, partecipa al contest "Let's make war... With OTPs" indetto da TheHeartIsALonelyHunter.

Grazie per aver letto e alla prossima!
AceDPortogas ☺


  
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: AceDPortogas