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Autore: AndreMCPro    15/12/2015    0 recensioni
Benvenuto, Soprintendente!
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Vault 184, distaccamento italiano della Vault-Tec
Locazione: Roma
Abitanti iniziali (anno 2073): 300
Abitanti attuali (anno 2294): 162
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Archivio vocale
Data: 28/09/2287
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La nostra csa si è trasformata in un inferno! Negli ultimi due giorni siamo stati decimati da piaghe di ogni tipo: Scarafaggi, Ratti-Talpa, Mirelurk, incendi e chissà cos'altro! E non ultimo, un gruppo di predoni ha fatto saltare la porta, ucciso metà del nostro corpo di guardia e rapito Joseph e David, due dei nostri migliori combattenti. Prima di tutto questo eravamo in 425, nel Vault. Ora, invece... ora non riesco neanche ad avvicinarmi alla lista dei caduti. Mio dio, non siamo neanche la metà di prima... (sospiro). Ma non ho intenzione di arrendermi. Quando la porta sarà a posto saremo di nuovo al sicuro, e allora... (apertura di porta) che cosa...? (rumore di spari)
Il Vault ora è nostro! Uomini! Catturate tutti gli abitanti! E chi oppone resistenza... uccidetelo!
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Fallout New Rome
Cap.2 Disastro
 
Quello che David si ritrovò davanti una volta entrato nella sala del reattore fu qualcosa di orribile: Scarafaggi ovunque, a centinaia. Corpi riversi a terra in un lago di sangue e spesso mutilati di uno o più arti. Uno scarafaggio vicino ai suoi piedi stava bevendo il sangue di un ragazzo morto rimasto senza braccia. David dovette sforzarsi per non vomitare, e per non guardare quello che aveva davanti attivò il Pip-Boy. Uno dei sistemi più stupefacenti creati dalla Vault-Tec era quello di organizzazione oggetti: si poteva “operare un restringimento dell’oggetto per renderlo più maneggevole, anche se non meno pesante”… o almeno questo era quello che c’era scritto sulla sezione FAQ del Pip-Boy. Non sapeva esattamente come funzionasse, ma era una cosa dannatamente utile! Prese subito un Fucile d’Assalto e iniziò a sparare a tutto quello che vedeva, lanciando di quando in quando delle granate e indietreggiando nel corridoio in attesa di rinforzi. Giunsero presto tre uomini della sicurezza con altre armi automatiche e pian piano riuscirono a decimare l’immensa mole di insetti. Di lì a poco la situazione si calmò, ma subito un altro segnale di allarme disse ai quattro di raggiungere la sala ristorante, causa attacco di Ratti-Talpa.
 
 
 
Joseph faceva dei respiri profondi, cercando di calmarsi. Aveva sempre odiato gli insetti, perché erano l’unica cosa di cui aveva paura. O almeno, fino ad allora non aveva trovato altro che gli facesse quell’effetto. Con un ultimo sospiro si alzò, e con mano tremante fece per aprire la pagina radio del Pip-Boy. Un umore da sottoterra attirò invece la sua attenzione.
«Ma cosa…?»
Si bloccò, guardando dietro di sé con la coda dell’occhio. Sembrava che qualcosa stesse grattando, ma non gli pareva di vedere niente… tornò a guardare il Pip-Boy, ma non fece in tempo a toccare un pulsante che un colpo molto forte nello stesso punto di prima lo fece voltare, stavolta del tutto.
Alcune mattonelle erano esplose senza apparente ragione: i loro cocci erano sparsi intorno al buco sul terreno… Sì, perché al posto di quelle mattonelle ora c’era un buco. Un tunnel, per la precisione, troppo stretto perché un umano ci passasse agevolmente, ma di certo non ebbe alcun problema ad attraversarlo il Ratto-Talpa che era appena sbucato nella stanza. Appena l’animale vide Joseph si lanciò su di lui. Il ragazzo chiuse gli occhi, preparandosi al peggio.
Non accadde nulla.
Il giovane riaprì gli occhi. Il Ratto stava ancora saltandogli addosso, ma era sospeso a mezz-aria… come se il tempo si fosse congelato. Sentiva dietro di sé il bancone del bar che gli impediva di allontanarsi. Ma una cosa era certa: lo SPAV -Sistema di Puntamento Assistito Vault-tec- si era attivato, e non avrebbe di certo perso quest’occasione.
Appena Joseph fece per muoversi, il tempo ricominciò a scorrere al rallentatore. Mentre il Ratto si avvicinava molto lentamente alla sua testa, lui portò la mano, stranamente più veloce dell’animale, alla spada e la mise obliqua davanti a sé. Il Ratto fu tagliato a metà, e il tempo tornò normale. Ma il prezzo per Joseph fu un terribile senso di stanchezza che lo fece quasi accasciare al suolo.
«Maledizione…» Imprecò, tentando di rialzarsi. Altri Ratti presero ad uscire dal tunnel, e tutti lo puntarono, pronti a sbranarlo.
Un colpo di carabina lo salvò dai primi due che gli stavano saltando addosso. Un uomo piombò nella stanza, gettando l’arma appena usata a terra e prendendo un Lanciafiamme. In pochi secondi la minaccia fu debellata, e quello che Joseph riconobbe come Christian Paglieri infilò la punta del Lanciafiamme nel tunnel, dando fuoco a qualsiasi cosa si trovasse ancora al suo interno.
«Pessima mossa, amico…» Disse Christian bloccando il passaggio con un tavolo piuttosto pesante. «Hai a malapena A4; non sei abbastanza agile per usare lo SPAV come si deve»
«Dillo al Ratto che mi voleva staccare la testa…» Rispose Joseph mettendosi finalmente in piedi ed estraendo le sue fidate mitragliette, anche se il modo in cui le impugnava tradiva la sua stanchezza. «Piuttosto, non credo che quello li fermerà… Ci vorrà ben altro per…»
Un altro gruppo di mattonelle saltò. In quel momento però giunsero altri quattro uomini del Corpo di Guardia, tra cui David, e la guerra contro i Ratti-Talpa divenne ancor più un massacro di animali. Non ci volle molto perché i roditori capissero che dovevano cambiare aria, ma nessuno era tranquillo. Era meglio combatterli allo scoperto che temere chissà quali danni non visibili a circuiti o tubature nell’attesa che si rifacessero vivi.
Gli uomini si sparpagliarono. Nella stanza rimasero solo David e Joseph, quest’ultimo ancora provato dai postumi da Puntamento Assistito.
«Tutto ok?» Gli chiese il moro quando Joseph si sedette su una panca, distrutto.
«Sì, sì…» Liquidò lui. Ma l’amico insistette.
«Che è successo?»
«Niente, ho solo fatto qualcosa un po’ troppo oltre le mie possibilità…»
«SPAV?»
Il sedicenne annuì.
«Vai nella tua stanza» Ordinò categorico David.
«Ma…»
«Niente ma. Se resti qui nelle tue condizioni rischi di farti ammazzare. È meglio che tu te ne vada. Qui ci pensiamo noi»
«No» Ribatté secco Joseph.
«Cosa?»
«Avrete bisogno di tutti gli uomini possibili. E poi non voglio rischiare di essere ucciso nel sonno, se permetti!»
«D’accordo… ma fai attenz…»
La radio di emergenza indicò un incendio nel dormitorio. David imprecò sonoramente.
«Stavamo dicendo?» Lo canzonò Joseph.
«Stai zitto…» Fece il moro dirigendosi verso l’area indicata. Ma un nuovo allarme, stavolta dagli altoparlanti, costringe a dividere in due il gruppo di sicurezza. I ratti avevano danneggiato le tubature dell’acqua e il Vault rischia di rimanere a secco… o peggio, di allagarsi. Celebri erano le notizie riguardanti il Vault 92 a Washington D.C., o meglio, Capital Wasteland. In qualche modo Galaxy News Radio aveva trovato il modo di connettersi al vecchio continente, portando anche in Italia la leggenda del “Ranger della Waste”, fuggito dal Vault 101 per cercare suo padre, ma poi misteriosamente scomparso mentre combatteva un’associazione governativa detta “Enclave”.
In ogni caso, David non avrebbe mai permesso che il suo Vault facesse la stessa fine del 92. Imbracciò il suo Fucile al Plasma e si fiondò nell’area di pericolo, già lievemente allagata. Uccise i ratti senza pietà, aiutato da Joseph e vari altri, e poi si mise al lavoro per riparare le tubature. La radio però prese a segnalare pericoli da tutte le parti. Ratti e Scarafaggi avevano invaso decine di stanze, al punto che sembrava quasi un’invasione organizzata. Ma era una supposizione fin troppo idiota per essere anche solo plausibile. Un branco di Deathclaw, forse, era in grado di organizzare un assalto, ma non dei ratti o degli insetti ottusi.
Joseph e David si diressero alla porta, che era appena stata attaccata. Dei Mirelurk stavano cercando di sfondarla a suon di chele, così loro li assecondarono aprendola e facendoli saltare in aria con delle Mine al Plasma. Poi richiusero.
«Non ce la faccio più…» Ansimò Joseph.
«Connettiti alla GNR, allora!» Replicò David.
«Che c’entra la GNR con…?»
«Ogni volta che la ascolto mi sento subito meglio!»
«Stai zitto e dammi un Jet»
«Sì, sì, va bene» Rispose il moro lanciandogli il respiratore. «Vedi di non diventarne dipendente»
«Troppo tardi» Rispose l’altro. David gli scoccò un’occhiataccia di rimprovero.
«Sto scherzando!» Fece quello, quasi offeso. Poi si voltò di scatto verso la porta del Vault, facendo segno di silenzio.
Bip. Bip. Bip. Bip.
«Oh, cavolo…»
Un’esplosione li fece volare contro il muro, mozzando loro il fiato. La porta era stata letteralmente divelta e si era incastrata nella stessa parete, abbattendone una buona metà. L’allarme del Vault scattò immediatamente, ma loro non lo sentivano, assordati dall’esplosione, e cercarono di rimettersi in piedi. Inutile. Joseph crollò a terra, svenuto, mentre David cercava ancora di mettersi almeno in ginocchio.
Una mano lo afferrò per i capelli e lo alzò. Non aveva la forza per opporsi all’uomo, un Predone, che gli rifilava uno sguardo di profondo disprezzo. David vide le sue labbra muoversi, ma non capì nulla. Si guardò intorno, per quanto ci riusciva, e vide che i Predoni erano in tre: due uomini e una donna. L’altro tizio prese Joseph e lo portò via, mentre la donna superò i due uscendo dal campo visivo di David. Un attimo dopo, un dolore improvviso alla nuca mise fuori gioco il ragazzo.
  
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