Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Guilmon98    17/12/2015    2 recensioni
Nulla è solo bianco o solo nero (a parte Jeoffrey) ed esattamente come i lupi o i cervi, anche i leoni, benché cerchino di non mostrarlo, hanno un cuore.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jaime Lannister, Joanna Lannister, Tyrion Lannister, Tywin Lannister
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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Salve a tutti ed eccomi tornato!
Okay, non mi fraintendete, rimango comunque e fieramente dalla parte degli Stark, ma adoro tutti i personaggi di GoT (più o meno) (Jeoffrey fischietta guardando in alto), compresi quelli che odio, e a proposito di personaggi che odio e amo allo stesso tempo…
 
Tywin Lannister
 
Il sorriso regnava sovrano sulla sua bocca e il leone stava ancora inseguendo la sua preda.
    Si nascose dietro un albero ma lei lo intravide con la coda dell’occhio e cominicò a correre dalla parte opposta; e subito il futuro signore di Castel Granito cominciò a correrle dietro.
Si spostò di lato accelerando la corsa, sembrava fatta quando lei cambiò di nuovo direzione, come aveva fatto a vederlo? Beh, dopotutto era una Lannister anche lei…
Tywin decise di smettere di giocare d’astuzia dato che non sarebbe servito e puntò tutto sulla velocità e la resistenza. Lei sarà stata anche una Lannister ma lui era un guerriero.
    Caddero entrambi a terra ridendo come forsennati.
«Sei un idiota!» disse Joanna Lannister, divenuta Lannister ben prima del matrimonio, tra una risata e l’altra. «E tu una falsa leoncina» «Ti ho tenuto testa per quasi venti minuti» «Solo perché ti eri nascosta!» protestò il giovane Tywin. Joanna fece una faccia imbonciata: «Io non mi sono nascosta» «Sarò il lord, farai tutto quello che io ti accusarò di aver fatto». Joanna gli fece una penracchia come quando erano bambini: «Attento, non sei ancora lord, milord, e rimango comunque una Lannister anch’io, anch’io posso essere pericolosa…».
    Tywin le serrò dolcemente i polsi a terra e cominciò a baciarla sul collo, sulle guance, sulla bocca.
«Allora proteggimi da me stesso» disse Tywin con dolcezza e un remoto senso di paura. «Non ti lascerò mai a te stesso Ty, te lo prometto…» disse piano, lievemente, prima di sorridere: «… Ti prometto che se ti comporterai come un buzzurro con i tuoi figli ti prenderò a calci su quel tuo bel culo da leone». Anche Tywin sorrise, porgendo una mano sul ventre della sua neo sposa. Tywin continuava a guardarla e non poteva fare a meno di sorridere.
 
Un’altra lacrima solitaria cadde sul viso del piccolo.
“Cosa fai?” gli sembrava di udire la voce della sua Jo, distante e pesante allo stesso momento. “Lui è nostro figlio, non lo puoi uccidere! Non puoi farlo, TY!!!”.
    Aveva già Cersei e Jaime, perché volere anche Tyrion? “È nostro figlio” “È colui che ti ha uccisa. È il tuo assassino” “Non è colpa sua…” sembrava piangere, ma nemmeno esisteva! Tywin stava tentando di ricordare una persona che ormai non c’era più. Comunque si, nessuna leonessa avrebbe mai retto all’idea di perdere il proprio cucciolo, avrebbe pianto perfino lei. “… Non puoi essere così stupido da pensare che lui c’entri qualcosa, Ty… è nostro figlio, il nostro bambino, l’ultimo che potremmo mai avere, è una parte di me… Se mi hai amata, non ucciderlo… Non gettare via al vento l’ultimo dono che ti ho fatto”.
Tywin versò l’ultima lacrima che cadde sulla fronte dell’immonda creatura e rimase ad ascoltare le onde del mare infrangersi contro i suoi stivali. Solo gli déi sanno quanto avrebbe voluto lasciarlo al mare…
Stette per poggiarlo sull’acqua quando si rese conto: Non poteva, e non per l’onore della casata, o perché Tyrion fosse un Lannister; non poteva e basta, non poteva perché quel mostro era l’ultimo dono dell’unica persona che aveva amato veramente.
    Guardò di nuovo il piccolo con un disprezzo congelato, si voltò e tornò alla sua rocca privo di ogni sentimento, lasciando di quel nome un sussurro nella sua memoria:
“Joanna”.
 
Okay, eccomi! Ed ecco come rendere uno dei personaggi più odiati un tenero agnellino… Come? Riuscirei a farlo con Jeoffrey? Ehi, mica ho detto di essere Dio!
    Ebbene, sotto consiglio di un’altra scrittrice (promessa di leggere una storia di chi indovina) ho deciso di parlare di tutte le casate che compongono Westeros (don’t worry, anche Targaryen) mentre inganno l’attesa della pubblicazione del libro (un contrattempo chiamato “babbeagine del sottoscritto” che mi farà allungare spero non oltre Aprile).
Per quanto riguarda la fic sotto ho scritto anche l’ultimo momento di vita di Tywin che non volevo inserire sopra per lasciarvi il tempo di gustarvi la sensazione di vuoto nello stomaco (sperando di averla veramente creata). Ciao a tutti, al prossimo capitolo con Jaime, o Cersei… Insomma scrivetemi voi chi volete per primo/a.
 
Non glie ne fece colpa, quando il dardo di balestra lo colpì. Non fece colpa a nessuno all’infuori di sé stesso, era lui ad aver sbagliato. Non era triste, per niente; era piuttosto impaziente di riscoprire quella felicità che chi gli aveva portato via la vita ora, gliel’aveva portata via allora, uccidendo la sua anima pezzo dopo pezzo.
    E solo nella morte riscoprì la sua felicità, ritrovando quel nome che da tempo aveva voluto tener sepolto.
   
 
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