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Autore: Lady_Whytwornian    18/12/2015    0 recensioni
Ambientazione e personaggi sono stati mantenuti con l'introduzione di altri di mia invenzione.
La trama è fondamentalmente basata sul quella dell'intera saga con modifiche apportate per adattarla alle mie esigenze. E' la mia versione della storia centrata sui Malfoy e il loro futuro. Su quello che potrebbe essere successo loro dal ritorno di Lord Voldemort alla sua caduta. E se poi fosse ritornato?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Arrhenius stava osservando il sole tramontare dietro le montagne innevate. Ripensava a quello che era stato e quello che era diventato. Sì – si disse – Fino ad allora aveva finto molto e molto bene. Ma adesso non ne era più certo. La sua allieva, Elbereth, era più brava e perspicace di quanto pensasse. Aveva sbagliato a sottovalutarla. Ora lei sapeva. Annuì. Sì. Elbereth aveva capito tutto. Il suo sguardo freddo al Wizengamot era stato più eloquente delle sue cortesi parole.
Sarebbe stata un avversario difficile e soprattutto preparato. L’effetto sorpresa era svanito ben prima di quanto avesse sperato.
- Hai sottovalutato la tua allieva – commentò una voce sibilante alle sue spalle.
- E tu non hai imparato dai tuoi errori! Hai sottovalutato l’amore di un genitore per i propri figli. L’hai fatto con Harry e sua madre e lo hai ripetuto con Lucius e Draco.
Lord Voldemort stava per ribattere. Come si permetteva quel vecchio mago a trattarlo in quel modo. Eppure sapeva che c’era un fondo di verità nelle sue parole. Il tradimento di Lucius era non previsto e alquanto inaspettato. Piegò leggermente di lato la testa e fece un profondo respiro.
- Gli esseri umani bramano potere e prestigio più di ogni altra cosa. Non importa se alcuni dei vecchi “amici” ora sono nemici. Adesso ho una fonte di sostenitori ben più guarnita.
Arrhenius alzò il calice che teneva in mano. Già. I babbani. Gli uomini. Trovava divertente che proprio un antico dio adorato dagli uomini stesse per diventare la loro rovina.
I suoi moderni adoratori erano riusciti ad invocarlo. Una sorta di magia molto potente aveva aperto delle porte che erano chiuse da secoli.
Trovava invece seccante che Voldemort si ritenesse nuovamente il signore del mondo magico. Non aveva ancora compreso che sarebbe stato solo un suo strumento. Ma per il momento poteva anche andare avanti nella sua convinzione. Il suo signore, Giano, è un dio eccelso, è il caos. Il caos che contiene in se il principio d'ordine. Ed era lui il suo servitore. Voldemort alla fine era un retaggio del passato. Si sarebbe servito di lui per raggiungere prima i maghi e poi gli uomini.
I primi avrebbero richiesto sforzi notevoli, ed era per questo che aveva richiamato il Signore Oscuro.
Lui avrebbe impegnato Elbereth e l’intero Ordine della Fenice; li avrebbe distratti e tenuti lontani dal mondo dei babbani.
Con i babbani infatti sarebbe stato tutto più facile: essi bramano il Tempo perché vogliono restare per sempre giovani, bramano il Denaro perché vogliono circondarsi di ogni futile cosa, bramano il Potere perché vogliono poter comandare e disporre delle vite altrui; bramano il Successo perché vogliono sentirsi osannati.
Gli uomini sono deboli e proprio per questo vogliono raggiungere il Potere: in esso cercano la forza che non trovano in se stessi. E Giano avrebbe dato loro ciò che volevano, perché il Male non muore mai e gli uomini di ogni epoca e luogo sono disposti a tutto pur di ottenere il suo potere oscuro.
  
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