Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: LatazzadiTea    20/12/2015    3 recensioni
Dal primo capitolo: L' auto si fermò nel garage sotterraneo di un grande palazzo nel centro della città, l'ascensore salì dal parcheggio direttamente al quattordicesimo piano, era uno dei locali più in del momento, un posto dove non si sarebbe mai sognata di andare prima, ne tanto meno, avrebbe potuto permetterselo. Ora era diverso, lei era una attrice affermata, anche se non famosa quanto Ayumi, e poteva permettersi di entrare in locale simile adesso, ma quel risultato non la rendeva veramente felice.
Non era certo la fama che voleva, al contrario, non essere sempre riconosciuta, le permetteva di essere ancora la Maya di sempre.
Lui le offrì il braccio e l'accompagnò al tavolo.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sentì il peso di lui affossare il materasso, Masumi le si era seduto accanto. Aveva indossato una camicia bianca di lino, ancora aperta sul petto liscio e vigoroso, e quando Maya lo guardò, arrossì violentemente. Lui aveva abbassato il capo biondo sulla sua spalla e lei gli sorresse il viso con la mano, aveva un velo di barba e un profumo buonissimo.

Masumi la guardò dentro quegli occhi grandi e sorpresi ancora da bambina e sorridendo, le posò un bacio sull'angolo della bocca. Lei tremava per l'emozione, non aveva idea di come gestire quei forti sentimenti; ma ebbe il coraggio di ricambiare desiderando di più, e fu dolcissimo sentire le sue labbra sulle sue e assaggiarne il sapore. Lui era prudente, non era un ragazzino alla prima cotta, era un uomo adulto, sebbene in preda alla passione e s'impose di non perdere il controllo non poetva e non voleva turbarla oltre, ma quel bacio ancora casto aveva acceso in lui un ardente eccitazione e si sentì morire, andando contro ogni logica la prese fra le braccia con veemenza. Poi lei dischiuse le labbra pronta a ricevere la sua lingua e gemette quando lui l'accontento, in quel primo vero bacio.

Le mani di Masumi scivolarono lungo i suoi fianchi attirandola ancor più a se e quando Maya avvertì la sua virilità, si sentì bruciare, solo quando lui allentò la presa, riprese a respirare. Si erano baciati ancora e ancora, e sempre più intimamente, mentre le dita si intrecciavano fra loro, lei credette di svenire Masumi le stava sopra aderendo quasi totalmente al suo corpo poi si alzo su un gomito, perdendosi ad ammirarla per un momento.

Lei era lì, sotto di lui come una visione, sentì che avrebbe potuto gettarsi senza remore in quei laghi scuri di liquida passione che erano i suoi occhi, e annegarci dentro.

Con le gote arrossate, il respiro irregolare e i capelli sparsi sui cuscini, Maya era la cosa più bella che avesse mai visto, e pensò che era dove voleva essere, e cioè, fra le braccia dell'unica donna a cui avrebbe permesso di respirare il suo stesso respiro e l'unica a cui sentiva di appartenere.

- Non dobbiamo farci travolgere Maya… devo riportarti a casa, domani ci sono le prove e tu sarai esausta. Ci sono così tante cose che devo dirti e che tu non sai! - lei lo interruppe aggrappandosi con forza Al suo collo e lo baciò di nuovo.

- Non voglio andare a casa! - protestò, stringendosi a lui e nascondendo il viso nel suo petto.

Maya lo accarezzava piano, non era ancora ben conscia di se stessa e di quello che poteva suscitare in lui quel contatto fisico, sfiorò involontariamente uno dei suoi capezzoli e lui si contrasse, non sapeva ancora come sapesse amare un uomo ma sapeva che voleva scoprirlo fra le sue braccia.

Se lui se ne fosse andato ancora, quanto altro tempo avrebbe dovuto aspettare prima di rivederlo?

Quanto, prima di risentire la sua voce e il calore del suo abbraccio?

- E cosa vuoi ragazzina? - le chiese con la voce rotta dal desiderio.

- Voglio lei, solo lei signor Hayami, e restare qui fra le sue braccia per sempre! - gli rispose.

- È lo stesso anche per me… ma se rimanessimo ancora qui così, non riuscirei a trattenermi, non più Maya, e sarebbe un errore gravissimo da parte mia! Tu meriti molto più di questo… - Masumi lasciò la presa e si sdraio su un fianco, cercando disperatamente di riprendere il controllo di se stesso.

Maya si alzò dal letto cercando di sistemarsi il vestito e i capelli, lui aveva ragione, ma si sentiva ugualmente delusa ed amareggiata. Era come se qualcuno l'avesse per l'ennesima volta, derubata della cosa più preziosa che aveva al mondo.

- Non accadrà un altra volta, non ti lascerò andare ancora; per poi farmi costringere dagli eventi a rinunciare alla mia felicità e alla tua Maya! Non sarà solo un sogno fugace, d'ora in poi io sarò tuo e tu sarai mia, te lo giuro ragazzina! - disse dopo, con estrema convinzione.

Il tono calmo ma risoluto di Masumi la rassicurò e si volto verso di lui, non poteva essere arrabbiata. Lui scese da letto e la strinse ancora, cercando di nuovo le sue labbra.

- Verrai ancora a Izu? Voglio che tu venga, allora non te la caverai così a buon mercato… - era un dolce tormento il suo, Maya non poteva sapere quanto gli fosse costato staccarsi da lei.

- Si verrò e non incontrerò più il mio ammiratore, se avesse voluto rivelarsi lo avrebbe fatto! Lui non si offenderà, gli farò sapere che se vorrà incontrarmi potrà farlo in pubblico - rispose ansimante.

- Che farai se dovessi scoprire che già conosci questa persona e che forse, è più vicina te di quanto pensi? - Maya sorrise.

Masumi era terribilmente in ansia, aveva capito la sua paura anche se non riusciva ancora a crederci, lui temeva di ferirla o forse pensava che non lo avrebbe mai accettato. In effetti, scoprire che proprio lui era il suo ammiratore segreto e il suo donatore di rose scarlatte, era stato scioccante. Aveva avuto mille dubbi dopo, chiedendosi se l'avesse fatto per interesse e se il suo unico obbiettivo in realtà, fosse stato solo ottenere i diritti di rappresentazione della dea scarlatta. Certo non poteva essere così, lo aveva capito quella sera, quando era stato ferito per difenderla. Masumi non era affatto come aveva creduto per tanto tempo, lui era una brava persona e che semplicemente, faceva parte di un mondo che lei non comprendeva.

- Chiunque sia, gli sarò grata per sempre! Dedicherò a questa persona la mia dea scarlatta e passerò il resto della mia vita a cercare di ripagarlo in qualche modo del suo affetto e della sua generosità! - rispose mentre lo guardava negli occhi.

Quelle parole erano per lui, solo per lui, possibile che non se ne rendesse conto?

- È un uomo fortunato! Sono un po geloso sai - disse lui.

Riuscirono anche a ridere, Maya disse che proprio non c'è lo vedeva ad essere geloso di un povero vecchietto malato e solo, e Masumi ritrovò la sua ragazzina in quell'espressione buffa e allegra, che finalmente le illuminava il viso dopo tutte quelle lacrime.

Quando arrivarono sotto casa, Maya notò che le luci erano ancora accese. Rei doveva già essere tornata e forse era in pensiero per lei.

- Devo andare… -disse a malincuore. - Voglio che lo incontri! Devi accettare il suo invito, non puoi deludere il tuo donatore di rose - rispose lui, dopo un lungo silenzio.

- Lo farò, se è lei a chiedermelo... - Maya aprì lo sportello della macchina, doveva andare, ma tutto il suo essere si rifiutava di allontanarsi da lui.

- Lo dici come se per te, fosse un sacrificio - aggiunse lui trattenendola.

- Lo sarà tutte le volte che l'uomo in mia compagnia non sarà lei! - rispose Maya.

Sul bellissimo volto di Masumi si disegnò un espressione indecifrabile.

- Ho detto qualcosa di sbagliato? - gli chiese.

- No affatto, anzi, essere così importante per te mi lusinga, sono felice e ti amo Maya - disse semplicemente.

- Anch'io la amo signor Hayami… - rispose lei.

Quelle parole appena pronunciate e con una simile naturalezza, le avevano fatto provare un emozione fortissima. Masumi lasciò cadere la sigaretta fuori dal finestrino e Maya lo abbracciò, e lo baciò ancora una volta e con rinnovato ardore. Avevano così a lungo desiderato quel momento, che fu così intenso da fargli quasi dimenticare tutti gli ostacoli che ancora li attendevano.

Si guardarono per un lungo, infinito istante, poi si staccò da lui e corse via verso le scale, ma Masumi la raggiunse con un passo.

- Tieni, e domani chiamami, il numero del mio cellulare è già in memoria - le rubò un ultimo bacio e volò in macchina, lei salì le scale di corsa e con il cuore in gola entrò in casa.

Rimase cosi, appoggiata alla porta per diversi minuti, ripensando a quanto tutto si fosse bruciato in fretta in quell'incontro clandestino e pianse. Rei le si parò di fronte come una furia nel vederla e Maya le si gettò fra le braccia in lacrime, lasciando la giovane amica senza parole.

- Maya, era il signor Hayami quello? Cosa significa, dimmi che ti ha fatto? Non ti ha baciato sulle scale, vero? - le domandò confusa.

- Ha detto che mi ama, mi ama… capisci? - le mormorò.

- Maya, quell'uomo sta per sposarsi, è fidanzato! Ma non lo odiavi? E poi, se ti stesse ingannando, non ci hai pensato? Certo, è un bell'uomo, è così alto e… insomma rispondimi, dì qualcosa ti prego - la confusione di Rei aumentò a dismisura.

- No, non è come pensi, tu non sai chi è davvero e cosa ha fatto - disse Maya col viso ancora nascosto in quell'abbraccio.

- Perché, cosa ha fatto ? - volle sapere la ragazza sempre più stupita.

Maya era un fiume di parole e Rei era scioccata, dunque Masumi Hayami era il suo ammiratore segreto, l'uomo che aveva pagato i suoi studi, che l aveva sostenuta e incoraggiata per tutti quegli anni nascondendosi dietro quei meravigliosi mazzi di rose scarlatte, solo grazie a lui Maya aveva potuto realizzare il suo più grande sogno, diventare un attrice.

- Quando lo hai scoperto? - volle sapere.

- Dopo Lande dimenticate. La sera della tempesta, alla prima, usammo un fazzoletto blu: era il simbolo della ritrovata umanità di Jane nello spettacolo e l'unico spettatore era lui, il signor Hayami! Chissà come dopo andò perso e ne usammo uno rosso in seguito, quando ricevetti il premio, mi fu consegnato dal mio donatore di rose un biglietto con i fiori, e quando fece riferimento al fazzoletto blu, capì che l unico che poteva saperlo era lui. E poi, il giorno dell'anniversario della morte della mamma, sulla sua tomba trovai le rose e una penna stilografica molto costosa, ho fatto in modo che lui la riavesse. Quando gli fu riconsegnata se la mise in tasca, era sua, del signor Hayami. Non riuscivo a crederci non capivo perché avesse fatto tutto questo per me – In quel breve resoconto dei fatti, c'erano tutte le emozioni e i dubbi provati dalla giovane e Rei, provò una stretta al cuore.

- Mio dio, non sa che tu lo hai scoperto, non è così ? Maya, forse tu credi di amare il signor Hayami perché lui è il tuo ammiratore, hai sempre odiato quell'uomo, sei sicura? - ribatté l'amica.

- No, non è così, non lo odiavo e certo non sono innamorata di un ombra! Dopo la morte della mamma, ho riversato su di lui tutto il mio dolore, gli ho dato la responsabilità di tutto; ma la vera colpevole ero io e lo sapevo. Sono scappata di casa per inseguire i miei sogni e ho abbandonato mi madre, se non fossi stata tanto egoista lei sarebbe qui adesso! Ma ero solo una ragazzina accecata dai suoi sogni che non sapeva nulla della vita e l'ho messa la secondo posto, come una sciocca… - rispose lei fugando quasi ogni suo dubbio.

Maya era addolorata e Rei non ebbe il coraggio di contraddirla in nessun modo.

- Se non fosse stato per quel muro che ho alzato fra di noi, forse avrei capito prima quanto mi piacesse, quanto fosse importante per me e che infondo al cuore, lui era una brava persona – concluse, col viso ancora bagnato dal pianto.

-Ti credo Maya e scusami se ho pensato cose tanto cattive del signor Hayami. E così, voi due vi amate. La dea scarlatta e l'uomo senza scrupoli della Daito, in love, questa sì che è la notizia del secolo - rispose la giovane amica ridendo.

Il giorno dopo, quando il telefono squillò, Masumi trasalì e si precipitò a rispondere, era in ufficio e anche se il lavoro lo sommergeva, quello era l'unico posto dove nessuno li avrebbe disturbati. - Signor Hayami… - la sua voce era flebile e sembrava volersi nascondere da orecchi indiscreti.

- Ciao Maya come stai, hai dormito? Come vanno le prove ? - era felice di sentirla.

- Sono un po stanca e poi ieri sera per colpa sua non ho cenato, quando mi sono svegliata questa mattina avevo una fame terribile – esordì, Maya non sapeva proprio cosa fosse il romanticismo.

- Mi dispiace, mi farò perdonare vedrai! - le rispose ridendo.

Lei rimase un attimo in silenzio, la sua voce, così suadente e calda la riportò indietro al ricordo ancora vivido di lui, e di quella serata meravigliosa che avevano passato insieme. Ripensò alle emozioni che aveva provato, alla voglia del suo corpo e del suo sapore. Poi arrossì di colpo abbassando lo sguardo ed ebbe un fremito, si sentì in pericolo, come se qualcuno potesse in qualche modo accorgersi del suo turbamento e rubarle quello che avevano così intimamente condiviso.

- Mi manca signor Hayami, lo so che non è passato molto tempo ma… - mormorò lei al telefono.

- Masumi, dopo ieri sera devi chiamarmi per nome! - le ordinò dolcemente.

- Masumi... - rispose ubbidendo.

- Anche tu mi manchi. Ti porterei fuori a pranzo oggi, e passerei tutto il pomeriggio con te se solo potessi, ma non è possibile. Devi fare attenzione Maya, e poi ricordati che lo spettacolo dimostrativo è alle porte e deve essere la tua priorità, ricordalo! - replicò lui.

- Lei è antipatico come al solito signor Hayami e io la detesto! - presa dalla frustrazione all'idea di non poterlo vedere, Maya interruppe di colpo la telefonata facendogli la linguaccia

. Era indispettita e lui non avrebbe potuto vederla, anche se era la presenza di Kuronuma alle sue spalle a preoccuparla.

- Maya-chan tutto bene? Hai le guance tutte rosse, hai la febbre? È tutta la mattina che ti comporti in modo strano - osservò il vecchio regista, poi le mise una mano sulla fronte, in effetti era un po calda.

- No, sto benissimo ho una fame! - disse in tutta risposta, ma la verità era che non era in forma.

- Coraggio, ci siamo quasi, la tua Akoya era molto convincente oggi... su vai a casa e riposati, domani ti farò sgobbare! - disse lui, dandole un po di tregua.

Per Maya fu un sollievo si precipitò a casa ma nonostante la fame si addormentò subito.

- Maya., Maya svegliati! - Sayaka la scosse fino a farle riaprire gli occhi, stranamente non aveva sognato, si sentiva serena.

Quando entrò nel salottino, notò che il tavolo era letteralmente scomparso sotto un enorme cesta che lo invadeva completamente e vide che dentro, c'era ogni ben di dio

. - C'è un intero ristorante qui dentro, guarda Rei, quattro porzioni di bento e taiyaki per tutti i gusti. E onigiri per tutti i gusti! Oh... i sake e meshisoba, i miei preferiti, mio dio Maya, ci sono anche i takoyaki caldi e i dolci e la frutta! - Sayaka notò il biglietto che accompagnava il cesto e lo diede alla ragazza.

- È del tuo ammiratore? Le rose sono splendide è vero, ma almeno questo si mangia - rispose tutta contenta.

- Guardala ha le stelline negli occhi, è come una bambina al parco giochi, te lo manda lui vero? - le chiese Rei.

Maya non rispose, il suo pensiero corse a Masumi e al modo in cui gli aveva messo giù il telefono, voleva vederlo e risentire la sua voce e il telefono trillò proprio in quel momento.

- Ciao Maya hai impegni? Sono in pausa nel pomeriggio, mi fai compagnia per un tè? -

- Signorina Mizuki, certo con piacere sono libera! - la sala da tè era calda ed accogliente e Maya si trovò subito a suo agio in quell'ambiente semplice e familiare, nulla a che vedere con il locale della sera prima, era felice di trovarsi in sua compagnia; la signorina era stata l'unica a mostrarle affetto e gentilezza alla Daito e poi sperava che Masumi, centrasse qualcosa con quell'appuntamento.

- Sono felice di vederti più serena, hai saputo? Il matrimonio è stato rimandato, la signorina Shiori non gode di buona salute e pare che non sia in grado di affrontare le fatiche di un simile impegno, ad ogni modo, il signor Hayami aveva già deciso di annullare tutto – esordì la donna, con uno strano sguardo indagatore sul volto.

- Ma ne parlano tutti i giornali., e poi perché dovrebbe interessarmi? - rispose lei.

- Beh, nonostante tutto ero convinta che ti dispiacesse perdere il tuo nemico numero uno, anche se lo hai sempre detestato per i suoi modi, ti assicuro che il signor Masumi Hayami è la persona più corretta e onesta che conosca. La signorina Shiori non è certo il tipo di donna che potrebbe renderlo felice, credo che a lui interessasse un altra persona altrimenti non si spiega, ma suppongo che il presidente e gli stessi Takamiya abbiano fatto pressioni per costringerlo a rispettare l'impegno preso. Infondo non è altro che una transazione d'affari, l'amore con questo matrimonio non c'entra nulla! - la signorina Mizuki era una donna intelligente ed attenta e aveva intuito qualcosa, il giorno in cui aveva affrontato Masumi.

Maya aveva continuato a girare il cucchiaino dello zucchero nel tè che aveva tintinnato tutto il tempo contro la preziosa porcellana e Mizuki si limitò a sorridere, il silenzio della ragazza era più eloquente di qualsiasi parola.

- Ora ti lascio ho un ricevimento alla Daito stasera, stammi bene! - era stato più un monologo che una conversazione, ma era stato sufficente a schiarirle le idee e dopo averla salutata, la signorina Mizuki si congedò.

Maya si alzò dal tavolo dopo alcuni minuti e notò che si era fatto tardi, era rimasta sola a riflettere sulle parole della signorina Mizuki e non riusciva a crederci, avevano fatto pressioni?

La signorina Shiori non godeva di buona salute?

Come potevano costringere un uomo a rispettare un impegno tanto gravoso e fissare una data, mentre una giovane donna soffriva di salute. Benché la ritenesse una persona falsa e una manipolatrice, Maya non era affatto felice di quella notizia, si diresse verso la porta quando qualcuno la urtò, rovesciandole addosso del caffè freddo.

- Oh mi scusi tanto, le ho sporcato la camicetta venga le do una mano a pulirsi! - lui la prese per un braccio e la trascinò fuori dal locale, in meno di un attimo erano sull'auto in corsa.

- Signor Hayami, l'ha fatto apposta vero ? - protestò lei.

- Sì, così impari a riattare il telefono! Peccato però, adesso dovrai toglierla - disse lui con uno sguardo divertito e malandrino.

- Non mi sembra affatto prudente, me lo ha detto lei, dobbiamo fare attenzione - sbottò Maya arrossendo all'improvviso.

- So cosa ho detto Maya, non mi preoccupo affatto per me stesso, lo faccio per te. La tua carriera è a una svolta decisiva e non puoi permetterti scandali - ribatté lui.

Masumi guidò per una buona mezzora e lei lo osservò rapita. Anche lui l'accarezzava con lo sguardo, indugiando a volte sulla scollatura aperta, mentre con fazzoletto si ripuliva la pelle bianca. Quando si fermarono, erano in aperta campagna fuori Tokyo. La casa era piccola ma accogliente,ed era circondata da uno splendido giardino. Le piante erano così alte e rigogliose che era quasi impossibile notarla dalla strada, un posto ideale per un po di intimità.

- Questa casa apparteneva alla famiglia Fujimura, era dei miei veri genitori. L'ho ricomprata da poco, gli arredi e le tappezzerie erano rovinati dal tempo, ma le piante e i fiori del giardino li curava mia madre, sai li ha piantati lei, è tutto come allora -le spiegò malinconico.

Era incredibile il modo in cui le apriva il suo cuore dopo anni di silenzio e di attesa, come lo era il fatto che fossero così simili, entrambi così testardi, determinati e ambiziosi sebbene in modo diverso. Maya non avrebbe mai potuto rinunciare al suo sogno, lei viveva per il teatro e lui non poteva che aiutarla a raggiungere il suo obbiettivo più grande, erano legati da un destino comune e finalmente ne prendeva coscienza.

- È davvero una bella casa Masumi! - gli disse quasi commossa.

- Dillo ancora ragazzina… - mormorò lui emozionato.

- Masumi... - la interruppe con un bacio talmente profondo e intimo, che la fece gemere di piacere.

Era pienamente consapevole di ciò che voleva e lo slancio con cui lei lo ricambiava, lo rese più sicuro di se. Per la prima volta da quando aveva capito di amarla, era certo di se stesso, e di che ciò che lo aveva spinto in quella direzione era la sola cosa giusta da fare. Lo sguardo ardente nei suoi occhi neri e lucenti erano un richiamo irresistibile per lui, Maya aveva una bocca voluttuosa, la pelle morbida e candida, un corpo sottile e minuto dalle forme perfette. Corsero in fretta immagini più intime nei suoi pensieri, se avesse potuto l'avrebbe posseduta lì così com'era
Lei tremava, sospirando ad ogni carezza disperata e avida di piacere. Come se il loro precedente incontro non fosse mai avvenuto esplose una passione intensa e irrefrenabile. Ma poi Masumi, in un momento di lucidità, nel tentativo di allontanarsi da quella tentazione troppo grande per lui, barcollò, reagendo dolorosamente a quel distacco forzato.


 
   
 
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