Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: kamony    20/12/2015    13 recensioni
Tra sogni erotici e cure improbabili, magre figure e rivelazioni inaspettate, Levi ed Hanji, loro malgrado, scopriranno che tutto sommato la realtà è forse meglio della fantasia e...
Seconda fanfic Eroticomica sulla folle coppia Levi x Hanji
Spero apprezziate e vi divertiate a leggere questa mia ennesima zingarata su questo fantastico duo, che mi ispira assai!
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanji Zoe, Levi Ackerman, Mike Zakarius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina sia Hanji che Levi erano in ritardo e così si erano ritrovati soli soletti a finire la colazione.
Erwin, prima di lasciarli in refettorio, li aveva pure rimproverati, cosa che aveva infastidito molto il capitano e fatto sghignazzare sotto i baffi Mike, perché era inconcepibile che il soldato più forte dell’umanità non fosse puntuale, maniaco com’era per ordine, disciplina e pulizia.
Il caposquadra Zoe invece, non s’era neppure scrollata ed era rimasta immersa nella lettura dei suoi appunti sui giganti. Non aveva fatto caso a niente e nessuno fin quando, presa dalle sue cose, aveva inavvertitamente urtato il cucchiaino da caffè, che era caduto a terra tintinnando come un campanellino, richiamando la sua attenzione. Appena sentito il suono metallico si era alzata per raccoglierlo. Si era abbassata e Levi, che era seduto di fronte, a bere il suo tè, non aveva potuto fare a meno di posare gli occhi su di lei. Con enorme disappunto aveva dovuto ammettere che Hanji, benché fosse troppo alta, troppo magra e troppo androgina, possedesse davvero un bel posteriore, ma appena ebbe fatto questa considerazione, sentì un gran nervoso montargli e sbuffò in malo modo stizzito.
Ma che aveva in testa?
Un branco di scimmie urlatrici che si rincorrevano?
Che considerazioni idiote erano mai quelle?
Da quando in qua faceva certi pensieri su quel prototipo mal riuscito di femmina occhialuta?
Era matto?
No.
Semplicemente, suo malgrado, era stato vittima, proprio la notte precedente, di un sogno ad alto tasso erotico. Così dannatamente realistico, che quella mattina s’era svegliato di colpo,  tutto sudato e con l’alza bandiera a pieno regime. S’era incupito ed era subito andato a farsi una bella doccia fredda, per calmare quei bollenti spiriti senza senso logico e terribilmente fuori luogo.
Da bravo manico del controllo mal tollerava certe intemperanze fisiche se non  opportunamente ricercate da lui stesso.
A lui Hanji Zoe non piaceva, lo irritava e gli faceva sesso quanto una tazza d’acqua calda senza infusione, e senza zucchero, punto e basta.
Però in quel sogno ci davano dentro come se non ci fosse stato un domani, ed ora, osservandola con attenzione, non poteva negare che avesse un sedere notevole e davvero invitante. Provò ad immaginarlo fasciato da un paio di slippini aderenti e succinti. Probabilmente invece lei portava solo mutandoni comodi di cotone, ma anche immaginandola con in dosso la biancheria intima della nonna, qualcosa, nei suoi piani bassi, tornò malandrino a drizzare la testa. Il vivido ricordo della loro cavalcata onirica gli aveva fatto salire alto il testosterone.
«Brutta testa di cazzo!» bofonchiò a denti stretti all’indirizzo del rigonfiamento che stava premendo contro il cavallo dei suoi pantaloni.
Usare quell’epiteto, proprio all’indirizzo dell’appendice della sua mascolinità, era  il colmo dei colmi, ma parlando di Levi, in quanto a fantasia nel turpiloquio, nulla può stupire.
«Che c’è?» chiese l’ignara caposquadra che si girò verso di lui, pensando che borbottasse a lei quelle paroline dolci e delicate. Era abituata alle sue cortesie mattutine da insonne perenne, con la sindrome dell’andropausa anticipata.
Levi, tutto preso dalla sua imbarazzante condizione, le rispose distratto e anche un po’ scocciato: «Nulla, pensavo a che tipo di mutande porti» ma come ebbe finito la frase si morse la lingua da solo. Si sentì gelare, era impazzito, ma che diamine stava dicendo?
«EH!?» chiese lei sgranando quei suoi occhioni color cioccolato e arrossendo come una scolaretta. A lei Levi era sempre piaciuto, ma era anche sempre stata conscia di non avere speranze. Era così scontroso ed irritabile, che le era impensabile immaginarlo flirtare con una donna.  Sentirlo parlare della sua biancheria intima, l’aveva spiazzata non poco.
Al capitano andò di traverso il tè che stava cercando di bere. Per darsi un tono, tossicchiò malamente, sputacchiando anche un bel po’ e poi da gran paraculo qual era, senza scomporsi, le disse correggendo il tiro: «Ho detto che pensavo a tutti i titani morti!».
Sì, come no! E io mi voglio tagliare i capelli corti! Pensò in rima Hanji, mentre lo fissava interdetta. Non era poi così scema, aveva capito bene, ma essendo tutto così improbabile e decisamente fuori di ogni logica sensata, fece finta di credergli, perché proprio non si capacitava del fatto che Levi potesse essere interessato alle sue mutande!
Alla fine il silenzio fu il miglior alleato di entrambi. Una volta finito di mangiare, Levi si ricompose e si riappropriò del suo controllo. Con il suo solito piglio severo, impettito e imbronciato, si diresse alle stalle, forte anche del fatto che ai piani bassi era tutto tornato alle dimensioni di riposo.
Così entrambi raggiunsero gli altri, nel boschetto adiacente, dove si svolgevano gli allenamenti con il movimento tridimensionale.
«Levi, tu e Mike vi occuperete del gruppo A» gli disse Erwin che aveva già diviso i ragazzi in squadre «Io ed Hanji seguiremo il gruppo B» concluse con la sua fredda calma.
Levi annuì, sollevato dal fatto di non dover interagire con la quattrocchi e tirate le redini al suo cavallo, insieme a Mike, sfrecciò verso gli alberi dove, con un guizzo, attivò il suo movimento tridimensionale, ordinando ai ragazzi di fare altrettanto. Erano tutti per aria, intenti a piroettare tra un albero e l’altro, quando apparve una sagoma di gigante in legno, che sarebbe servita come prima prova. Levi volteggiò su se stesso, con la sua micidiale eleganza estrasse le spade, poi roteando veloce e letale, mostrò loro, come in un sol colpo, si abbattesse il nemico.
Tutti rimasero ammirati, ma proprio in quel momento passò a lato l’altro gruppo, che stava cavalcando verso la parte opposta, per iniziare anche loro l’allenamento.
Fu la vista di Hanji, che stava appunto cavalcando, che accese in Levi il ricordo di una parte del famigerato sogno.
Ebbe un flash in cui si rivide, con lei, come se in pratica al posto del cavallo montasse lui!
Immediatamente si agitò, si distrasse e…
SPATAPAM!
Centrò in pieno un albero e si accasciò malamente al suolo rotolando per le terre in modo assai poco dignitoso.
Mike subito scese con eleganza dalla sua postazione e corse a vedere che cosa mai potesse essere accaduto. Levi che sbatteva contro un albero e cadeva giù come una pera matura, era una cosa impensabile, doveva essere capitato qualcosa di grave.
Come lo raggiunse notò che si era fatto un bel bernoccolo in fronte, ma quello che lo allibì, dato che era seduto a terra, a gambe larghe, fu una cosa che non si sarebbe davvero mai aspettato.
«Certo che non sei tanto normale l’ho sempre sospettato, che hai un carattere tutto per conto tuo pure, ma che ti eccitassi a battere craniate contro gli alberi, ecco… non lo avrei mai immaginato!» commentò alla vista del rigonfiamento che faceva bella mostra di sé sbucando malandrino dal gonnellino d’ordinanza.
«Fottiti!» fu la gentile risposta di Levi che era furioso, per la figura meschina che aveva appena fatto, per essersi inzaccherato tutta la divisa e per queste reazioni fisiche, così prepotentemente indisciplinate, che cominciavano a diventare preoccupanti.
Era mai possibile che quella lì gli potesse fare quell’effetto? Vabbè che erano in guerra, che non copulavano molto (diciamo quasi mai) ma che addirittura bastasse un sogno, per ridurlo allo stato di un adolescente brufoloso con le fregole perpetue, anche no!
«Caso mai fottiti tu, mi sa che ne hai un gran bisogno amico mio. A proposito ma da quanto è che non… ? Perché farsela con gli alberi è troppo inquietante anche per un freak come te!» lo schernì Mike.
C’era forse cosa più bella di poter sfottere uno come Levi?
Il capitano ebbe un guizzo d’orgoglio, si riaggiustò in modo violento i gioielli di famiglia, obbligando la sua appendice a rientrare subito nei ranghi, quindi si rizzò in piedi scattò afferrando Mike per il bavero e gli ringhiò sibilando furioso «Mio caro annusa culi di giganti, se non vuoi che ti prenda a calci non ti azzardare mai più a sfottermi! Per tua norma e regola soffro di una grave disfunzione erettile e…»
Mike lo interruppe per nulla intimorito liberandosi dalla sua presa «Caso mai la disfunzione erettile è il contrario del tuo problema» lo corresse.
Levi mugugnò irritato lo guardò con odio.
«Ho l’erezione inconsulta! Ti va bene come spiegazione o devo farti un disegnino?» gli abbaiò digrignando i denti.
Nel frattempo li avevano raggiunti anche i ragazzi. Mike decise di essere magnanimo e sorvolò.
«Non è niente. Gli si è rotta l’attrezzatura» lo giustificò poi lo guardò con fare complice «Vai in infermeria e fatti curare il bernoccolo e… quell’altro problemino, di… chiamiamolo,  euforia fallica!» aggiunse non potendo contenersi.
Levi lo guardò come se lo volesse impalare ma esercitando un controllo ferreo, per non peggiorare la sua situazione, lo ignorò e impettito, con la sua solita aria distaccata e leggermente insolente, riprese gli allenamenti come se nulla fosse accaduto.

 

Qualche tempo dopo…

La così detta euforia erettile non era guarita, né scemata, così aveva gioco forza dovuto fare: buon viso a cattivo gioco e stoicamente aveva ceduto.
Ancora non si capacitava di averle davvero confessato tutto.
Era rimasto scioccato dalla sua reazione gioviale e comprensiva. Si era infatti subito offerta di aiutarlo. Soprattutto era strabiliato di averlo fatto con lei.
Eppure era lì, nel suo letto. Schiacciato dal peso del suo corpo e suo malgrado inebriato dal profumo della sua pelle, mentre i suoi capelli gli solleticavano piacevolmente il collo. Hanji intanto stava ronfando beata ed era letteralmente spalmata sopra di lui, dopo che avevano consumato una notte di sesso selvaggio.
Sembrava una follia ma gli era piaciuto, e neanche poco. Quella quattr’occhi ne sapeva una più del diavolo! Lo aveva stimolato in modi e parti che neanche lui sapeva di avere. Aveva scovato delle zone così sensibili ed incredibilmente erogene da mandarlo fuori di testa. L’aveva rivoltato come un calzino, facendolo ululare alla luna come un coyote impazzito. Ad un certo punto aveva temuto di svegliare tutti.
Nel mezzo di quell’amplesso sfrenato, s’era anche fatto cavalcare, proprio come nel famigerato sogno, l’aveva guardata perplesso ed incredulo della sua enorme carica sensuale era davvero una donna incredibile. Lei serafica si era sistemata gli occhiali e con la sua tipica e gioiosa tranquillità gli aveva detto «Beh… di pratica non ne ho mai fatta, ma ho anni ed anni di teoria alle spalle! Ho studiato il corpo umano in ogni minimo dettaglio e so perfettamente dove mettere le mani, e non solo quelle!». Aveva poi riso divertita, in modo spontaneo come era solita fare quando era soddisfatta di sé «La verità  è che sono sempre stata molto curiosa, sono felice di essere passata dalla teoria alla pratica è decisamente molto appagante non trovi?» aveva aggiunto sorniona e poi aveva infilato la testa sotto le coperte ed era passata nuovamente alle vie di fatto.
Porca miseria se lo sapeva! Lo aveva letteralmente mandato in  orbita.
Doveva riconoscere che non era poi neanche brutta, anzi, con i capelli sciolti era molto femminile e decisamente attraente. Aveva anche un bel corpo: tonico e muscoloso, con due tettine piccole ma assolutamente deliziose, ovviamente sarebbe morto sotto tortura prima di ammetterlo a voce alta.
Però cavolo, si sentiva così bene e così rilassato… aveva pure dormito!
In realtà era stato tutto molto meglio e molto più gustoso che nel famoso sogno. Insomma la realtà aveva superato di gran lunga la fantasia.
Si stiracchiò pigramente e la fece rotolare a lato. Hanji mugolò borbottando appena ma continuò a dormire sodo.
Finalmente, essendosi tolto lo sfizio, Levi pensò che ora sarebbe tornato ad essere un uomo libero. La sua libido sarebbe nuovamente stata sotto controllo e quella con Hanji l’avrebbe ricordata come una scappatella, gustosa certo, ma assolutamente estemporanea.

Così pensava ignaro, invece, ancora qualche tempo dopo...

 

Erano appunto passati alcuni mesi ma le cose non erano affatto cambiate. Più se la trovava davanti più gli scattavano i cinque minuti di alza bandiera anarchica e finché non se la riportava a letto, era buriana e di quella nera! Quindi il problema, se possibile, era pure peggiorato.
Levi junior non ne voleva proprio sapere di mettere la testa a posto!
Mike che non era tonto aveva da tempo capito qualcosa e in uno dei momenti sclero al testosterone di Levi, aveva preso ad osservarlo con insistente curiosità.
«Che c’è?» gli chiese subito il capitano infastidito mentre l’altro, di sottecchi, lo guardava studiandolo.
«Nulla. Mi fa strano vederti così fuori controllo, ho sempre pensato che fossi senza sesso, come gli angeli».
«Vaffanculo!» ringhiò Levi.
Sì, era basso. Non era un adone. Aveva un carattere decisamente impossibile, ma era umano, come tutti anche lui aveva i suoi momenti, che credevano? Certo non era uno sciupa femmine, né un macho man, ma insomma qualche donzella qua e là, l’aveva castigata anche lui nei suoi tempi migliori e nessuna s’era mai lamentata. Certo da quando era nel Corpo di Ricerca non  batteva chiodo, ma chi aveva tempo di pensare alla patata? (Che ovviamente non era quella che si mangiava sempre Sasha è chiaro). C’era sempre da riportare la pellaccia a casa, tutto il resto passava in secondo piano. La sua libido si era come assopita, per risvegliarsi poi tutta d’un colpo, a causa di quella donna, che gli era come entrata nel sangue come un virus maligno e altamente infettivo.
Non c’era proprio bisogno che Mike lo sfottesse perché s’era preso una scuffia per quella giraffona quattrocchi!
Oh cazzo!
Aveva appena realizzato di aver, per l’appunto, preso una scuffia per la  spilungona occhialuta. Il suo malumore schizzò toccando il picco più alto di tutti i suoi primi trentacinque anni di vita, e grugnì come uno gnu inferocito.
Come la ciliegina sulla torta, proprio in quel momento, opportuna come un cavolo a merenda, sopraggiunse Hanji che sorrideva beata.
L’irritazione di Levi salì alle stelle e forse grazie a questo, per il momento, Levi junior, rimase tranquillo e a riposo, acciambellato nelle mutande a pisolare, perché ormai era matematico, che come c’era lei nei paraggi, drizzasse la testa e si mettesse sugli attenti. Solo quando il capo squadra si avvicinò loro, per capire che avessero da confabulare fitto fitto, fu come risvegliato e birichino si rizzò in piedi, riempiendo ben benino il cavallo dei pantaloni, rivelando così palesemente l’eccitazione del suo padrone.
Hanji a quella vista arrossì appena e ridacchiò compiaciuta dell’effetto che gli faceva ma ebbe il buon senso di allontanarsi, mentre Levi digrignò i denti dal disappunto.
Maledetta femmina era pure soddisfatta del potere che esercitava su di lui!
«Ahhhhh!!!!» fece Mike con aria saccente «Ho capito!» e guardò Levi molto divertito.
Il capitano lo trapassò con uno dei suoi sguardi tipicamente incazzosi, frugandosi in tasca ed estraendo il suo coltello «Attento a quello che dici o ti sfiletto come un salmone e poi ti lego le budella al collo!» lo minacciò sibilando.
«Ti piace il capo squadra! Ora capisco molte cose…» disse osservando l’imbarazzante protuberanza che tirava la stoffa dei pantaloni.
«Niente affatto mi fa recere!» rispose piccato Levi.
«Ti farà anche recere ma ti eccita!» ribadì per nulla preoccupato delle minacce e sempre più divertito, osservando eloquente la sporgenza dispettosa. Hai capito Levi? Pensò sornione.
«Ti ammazzo!» lo minacciò il piccoletto più temibile di tutto il Corpo di Ricerca.
«Forza, su, Levi andiamo» li interruppe a sorpresa Hanji prendendolo per un braccio. Lo aveva osservato e aveva capito che se non quagliavano, la situazione non si sarebbe più sbloccata, ormai era pratica della faccenda, la cosa andava avanti da mesi.
«Che cazzo fai quattrocchi? Butta giù le mani!» gli si rivoltò lui in malo modo.
«Falla meno lunga! Ti porto di sopra, per espletare quella pratica» gli rispose ammiccando complice e serafica, strattonandolo appena.
«Non ci pensare neanche!» si piccò lui divincolandosi e allontanandosi da lei.
Era così orgoglioso che giammai avrebbe reso pubblica la cosa, anche se ormai essendo stato sgamato da Mike era un po’ inutile questo suo voler negare l’evidenza.
«Insomma che fai vieni o no? Guarda che se fai tanto il prezioso Il ponte levatoio con te non lo faccio mai più!» lo minacciò incattivita.
Hanji era sempre gioviale, ma quando s’incupiva pareva una psicopatica, meglio non  contrariarla poteva trasformarsi in un incubo. Levi le piaceva e la loro relazione la rendeva felice ma era stufa di fare tutto di nascosto, se si vergognava di lei, allora che andasse a farsi fottere… da qualcun’altra però!
A sentire quelle parole a Levi partì un embolo. E non perché lei stesse letteralmente mettendo in piazza la loro relazione ma perché Il ponte levatoio era la sua posizione preferita, lo mandava fuori di melone e il testosterone gli s’imbizzarrì a manetta e gli azzerò la logica. Benché fosse notevolmente più basso di lei, con veloce agilità se la caricò su una spalla,  come se fosse stata un sacco di patate.
«Il ponte levatoio non si discute, MAI, donna! E siccome mi sento in forma, dopo di quello facciamo anche la X, perdiana!» poi si girò su stesso e rivolto a tutti gli altri, che lo stavano guardando attoniti, disse: «Sì, io e lei ce la intendiamo. Problemi? Mi auguro di no perché al primo che apre la bocca su questa faccenda, gli taglio la lingua nel sonno e gli caccio un tappo in culo per costiparlo a vita. Chiaro?».
Il segreto di Pulcinella era finalmente svelato!
Hanji cacciò uno dei suoi urletti di gioia. Finalmente il suo nanetto incazzoso si era deciso a gettare la spugna. Non poteva essere più felice.
Mike se la rise sotto i baffi, tutto sommato era contento.
Ad Erwin invece andò di traverso l’acqua che stava bevendo e cominciò a tossire cianotico. Fu prontamente accudito in massa dai ragazzi che temettero per la sua incolumità. Tutti loro avevano capito ben poco di quello che stava accedendo, tranne  che Levi ed Hanji dovevano avere una tresca o qualcosa di simile.
«Cos’è il ponte Levatoio?» chiese angelico Armin che era il più curioso di tutti.
Erwin questa volta stava per strozzarsi sul serio.
«Una tecnica di combattimento corpo a corpo, poi più avanti te la spiego eh!» intervenne Mike che a stento si trattenne dallo scoppiare a ridere, dando una poderosa pacca sulla schiena del biondino.

E fu così che il capitano Levi e il capo squadra Hanji, alla loro maniera, resero ufficiale la loro relazione, perché come dice una certa canzoncina…

I sogni son desideri
nel sonno ci sembran veri[…]
[…]non disperare nel presente
ma credi fermamente
e il sogno realtà diverrà!

Sì, okay, Levi non è Cenerentola (però entrambi sono bravissimi a fare le  faccende di casa!), piuttosto assomiglia più a Brontolo (come altezza ed incazzosità) quindi è un crossover per dirla tutta, ma su via, non sottilizziamo, l’importante è che tutto è bene ciò che finisce bene!

♥♥♥Questa ficcina è dedicata ad _Atreius_ che è una creaturina assai bellina, a cui l’avevo promessa taaaaanto tempo fa e anche alla mia amica e compagna di merende Eleonora, che è stata contaminata e Levihaneggia abbestia con me!
Spero l’abbiate gradita!  :D

 

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CIRIAO naviganti del fandom dei Giganti! Felice domenica prenatalizia a tutti voi! ^O^
Questa cosa mi è nata tempo fa in testa, ma ci ho messo un bel po’ a finirla perché diciamocelo scrivere cose comiche è infinitamente più difficile di quanto non lo sia darsi al drammatico.
Adoro questa coppia che è definitivamente diventata la mia OTP preferita e mi piace immaginarli in situazioni grottesche e divertenti anche se non escludo, magari tra un po’ di scrivere anche qualcosa di serio che li riguardi.
Per me Levi ed Hanji sono il TOP.
Mi divertono e li vedo benissimo insieme perché a me paiono perfetti. Solo non volevo scadere nel volgare, nel trito e nel rating rosso che personalmente a me è venuto un po’ a noia. Del resto si va a momenti no? ;)
Spero di avervi strappato almeno un sorriso. Io mi sono davvero divertita nella stesura di questa one shot, se così non fosse, sappiate che ci ho provato con tutto il mio impegno anche se onestamente ammetto che la fine non mi soddisfa a pieno, ma meglio di così proprio non mi è voluta venire…
Ah a chi se lo fosse chiesto, la posizione de Il ponte levatoio e quella della X esistono davvero e quando ho visto (ebbene sì mi sono documentata nel cercare posizioni strane adatte a loro due) soprattutto quella del Il ponte levatoio immaginandomi loro due che la praticavano, mi sono sganasciata letteralmente dal ridere. Chi fosse curioso in merito, la googoli e la troverà ;)

PS per chi segue la mia long Blades The Levi’s Squad, sappiate che l’aggiornerò tra Natale e Capodanno, e aggiornerò anche la raccolta L.A. Confidential, molto presto ;)

Come sempre mi farebbe molto piacere se vi andasse, di farmi sapere che cosa pensate di questa ultima scemata che mi sono inventata, quindi grazie a chi fra voi avrà voglia di lasciarmi anche un commentino piccino, sarà molto apprezzato :)

Grazie di a chiunque abbia letto!

 

Disclaimer: Levi, Hanji e tutti i personaggi di SNK (purtroppo) non mi appartengono, ma sono proprietà di Hajime Isayama.

Image (fan art) is copyright to drinkyourfuckingmilk (modifiche grafiche by me!)

 

 

 

 

 

  
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