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Autore: alaskha    20/12/2015    2 recensioni
Il fatto è che Vicky non vorrebbe darci tanto peso, ma non ce la fa, e si sente stupida. Non tanto perchè ci sta ancora pensando perchè dai, poteva morire e chi è che non rischierebbe l'infarto? Ma a Vicky non importa nulla, lei riesce solo a ricordarsi dell'azzurro così vivo di quegli occhi che l'avevano guardata dal vetro della macchina. E la cosa che la indispettisce di più è il fatto che quel ragazzo, non lo rivedrà mai più. Ma non perchè le piaccia o gli voglia spaccare la faccia, cioè sì, un po’ le piacerebbe, ma a Victoria spaventa come le persone riescano ad infiltrarsi nella vita o nei pensieri altrui, senza mai entrarci sul serio.
 
“Allora posso associare queste tette ad un nome?" dice con quel sorriso strafottente.
"Non so, potresti essere un serial killer, uno stalker, uno psicopatico scappato da un manicomio”
"Dovrai fidarti della mia parola, sono solo Harry"
"Ok solo Harry, io sono Charlie." Dice Erin.
"È un piacere Charlie."
"Erin! - urla una voce dall'altro lato del negozio - Lolita, non hai idea della felpa che ho trovato. È.." Zayn si interrompe, non appena nota con chi la sua amica stesse parlando.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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4.



Erin Lopez affretta il passo, sistemandosi la sciarpa di lana, mentre aspira il fumo della sua undicesima sigaretta da quando è uscita da lavoro; riesce a sorridere, e questo è un sorriso vero anche se lieve, solo ad immaginarsi gli insulti che suo fratello e Zayn inventeranno da lì a pochi minuti quando gli dirà che l'erba, quella buona, l'hanno finita ieri lei e Victoria. 
Erin entra nel piccolo studio di tatuaggi di Zayn aperto tutto il giorno, sette giorni su sette, e ignora Kyle, il nuovo tatuatore che Zayn aveva assunto qualche mese prima. Ormai lo conoscono da mesi, sa esattamente che chiunque di loro può andare quando vuole al piano di sopra -casa Lopez-Malik- del negozio e non alzava nemmeno più gli occhi dal cliente che stava tatuando quando entravano loro. 

L'appartamento dei due ragazzi è un posto sicuro, sempre aperto e sempre pronto ad ospitare uno di loro. È un luogo in cui possono passare la giornata a bere o fumare in pace e, da qualche anno a quella parte, tutti loro hanno la chiave del negozio e, quindi, della casa. 
L’idea era stata proprio di Thiago, quattro anni prima. Quando trovò sua sorella sbronza e in lacrime fuori dalla porta d'ingresso. 
Da quel momento decise che chiunque dei suoi amici più stretti, se avessero avuto bisogno di aiuto, sarebbero potuti entrare da lui -o Zayn- quando volevano. 
Erin entra in casa annunciando il suo arrivo con il tintinnio delle chiavi buttate sul mobiletto li di fianco. Raggiunge la sala sedendosi pesantemente su una delle poltrone di pelle nera in mezzo alla stanza.
"Cocktail?" Le chiede Niall, mostrandole il suo bicchiere che, a giudicare dal colore del contenuto, sembra pieno per metà di una Guinness.
"Da quando chiami cocktail la birra, Horan? - risponde prendendo comunque il bicchiere e svuotandolo tutto d'un sorso - Al ventotto della nostra bionda preferita!" Urla schioccando un bacio a Victoria e andando a prendere un'altra birra.
Vicky ride e beve un pó di Guinness, direttamente dalla bottiglia, accarezzandone il collo di vetro, pensierosa.
"A Barbie! - urla Zayn, alzando il suo bicchiere in aria - l'unica universitaria del gruppo"
"Vaffanculo, pezzo di merda!"
Gli amici, tranne Niall, scoppiano a ridere, brindando e bevendo. Dopodichè Vic si avvinghia all'irlandese.
"Non te la prendere, Irlanda, lo sai che Malik ha una memoria del cazzo" dice la bionda, ridendo.
Zayn le mostra il medio ed afferra i fianchi di Erin, trascinandola sulle sue gambe.
"Malik ti prego - interviene Thiago, mentre rolla una canna di seconda mano, per colpa delle sue amiche - potresti evitare almeno in casa mia?"
Il suo migliore amico sbuffa, ed Erin si lecca le labbra.
"Peró, Bambi - dice Vicky, ancora abbracciata a Niall - ti fai due figoni della madonna contemporaneamente? Sei l'idolo delle folle! O almeno il mio.." conclude pensierosa, perchè non puó più farne a meno. Almeno una delle due deve rendersi conto che Harry le piace, un pó.
"E perchè mai, Vic? - Thiago si accende la canna, accomodandosi sul divano di fronte agli altri - in ogni caso io varrei per due"
Victoria cerca di ignorare l'occhiataccia di Niall nei confronti del suo amico spagnolo, mentre Erin sbuffa per due motivi diversi.
"No, no, aspetta un attimo Barbie.. - fa Zayn, confuso - cosa significa? Chi è l'altro figone della madonna?"
"Zayn non ti ci mettere anche tu, per favore" fa Erin scocciata. 
"Il cazzo! - ribatte il moro, alzandosi in piedi di scatto e facendo ammutolire tutti. 'Che Zayn non ha mai reagito così - Voglio sapere chi cazzo ti scopi oltre a me Erin!" 
"Non mi scopo nessuno, e comunque non sarebbero cazzi tuoi!" Urla lei. 
"Oh sì che sono cazzi miei! Vorrei sapere se rischio di prendere la sifilide o la clamidia! Non si sa mai!" 
Il silenzio che avvolge tutti nella stanza, dopo quelle parole, inizia davvero a pesare. Ad Erin Lopez le si appannano gli occhi, 'che lei è forte ma sentirsi dire quelle cose da uno dei suoi migliori amici le fa male.
Dopo aver recuperato il cappotto e la borsa si volta un'ultima volta verso di lui. 
"Non sono una troia" sussurra, chiudendosi la porta alle spalle mentre che Malik tira un pugno sul tavolo di legno. 
"Fanculo!" Urla lui, andandosene nella sua camera senza dire niente agli altri.
Vicky sgrana gli occhi, non puó fare altro, esattamente come i suoi due amici, rimasti scioccati da quella scenata da parte dei due che, tutti quanti li conoscono, da quando facevano così?
La bionda intercetta lo sguardo di Thiago, che non sa se mettersi in mezzo oppure no, insomma una è sua sorella e l'altro il suo migliore amico, che diavolo deve fare? Vicky invece è sicura: scioglie l'abbraccio con Niall e parte spedita verso la camera dell'incazzato nero, spalancandone poi la porta. Zayn alza lo sguardo nella sua direzione e: "Certo che potevi evitare, di essere così stronzo!"
Non ha bisogno di altre parole, la James, afferra la sua Michael Kors e s'infila malamente il giaccone beige, scendendo velocemente le scale ed ignorando come al solito il povero Kyle, per correre dietro alla sua amica. 
Victoria ringrazia le sue ore passate in palestra ogni santa volta che deve inseguirla, perchè gliene è successa un'altra delle sue. Ma cazzo, puó giurarlo, è questo il bello di essere la migliore amica di Erin Lopez, e Vicky non la molla.
"Erin! Rallenta! - urla Vic, al limite delle forze - è vero che faccio tre ore di palestra tre giorni a settimana ma, cazzo, fumo anche come una troia!"
"Fumare come una troia", era esattamente un'espressione per la quale Vicky era stata presa in giro dai fratelli Lopez. Ma Erin non ha voglia di ridere, non adesso.
Nonostante tutto si ferma, non vuole di certo che la sua migliore amica perda un polmone.
"Ehi - ansima Victoria, mettendole una mano sulla spalla - ti sei fermata finalmente, sembravi Bolt alle Olimpiadi!"
"È uno stronzo, Vicky e io lo odio!" sbotta Erin, estraendo con cattivera una Marlboro dal pacchetto.
Victoria la imita ed accende la sigaretta ad entrambe, sospirando.
"Sì è uno stronzo - le concede - ma non lo odi"
Erin sbuffa, non ha voglia di dare ragione a nessuno che non sia lei, in quel momento.
"Che cazzo ne sa, lui? - ricomincia, gesticolando con la sigaretta in mano - come se non si fosse mai scopato una delle sue puttane del Black Devil, e poi a me che cazzo me ne frega? Niente, cazzo!"
Vicky alza un sopracciglio, stranita.
"Quando dici cazzo così tante volte, hai bisogno di cioccolato, di solito"
Erin si morde il labbro per trattenere una risata, 'che quella dannata barbie sa sempre cosa dire e cosa fare.
"Beh, a quanto dice Zayn ce l'ho sempre in bocca, quindi.."
Vicky non sa se ridere o meno, ma Erin ci sta già scherzando su. Ció non significa che Zayn non meriti ancora la castrazione pubblica, bensì che ancora una volta, "quella dannata barbie" ha saputo toccare le corde giuste. 





New York è famosa per essere sempre stata una città trafficata, anche fin troppo per una Erin Lopez alla guida e ancora nervosa per la discussione con uno dei suoi migliori amici. Il suo cellulare inizia a suonare per l'ennesima volta, facendo riecheggiare nell'abitacolo della macchina "smells like teen spirit".
"Dovresti rispondergli, Er" le fa presente Victoria, seduta di fianco a lei con il suo cellulare squillante tra le mani con su scritto: Saddham ti sta chiamando. 
"Vuoi arrivare viva all'università giusto Vic? - domanda retorica - Allora smetti di cercare di convincermi a parlargli. Fammi almeno passare l'incazzatura!" Sbotta la bionda, svoltando a destra. 
"Okay, d'accordo. Ma tanto so che non gli vuoi parlare perché lo perdoneresti subito, non puoi mentire a me!" 
Erin trattiene un sorriso perché no, non le darà ragione, a costo di farsi sanguinare il labbro inferiore stringendolo tra i denti. 
"Certo, come dici tu - sbuffa fintamente annoiata - Siamo arrivate Vicky, forza ti accompagno fino all'ingresso almeno vado a prendermi un caffè." Afferma uscendo dalla macchina e aspettando la sua migliore amica prima di darle un bacio sulla guancia e urlarle un "spacca i culi a tutti a lezione!" Che fa ridere la James mentre entra a lezione. 

A Erin Lopez basta fare meno di dieci metri prima di riconoscere due spalle larghe strette in un cappotto lungo e nero e quella crocchia un po' spettinata che la fa sorridere. 'Che quel ragazzo si lega i capelli meglio di lei. 
"Harry!" grida, dopo pochi secondi, attirando la sua attenzione. 
"Hey" 
Il sorriso di Harry è così largo che ha paura di risultare inquietante più che felice. 
"Ciao! Cosa ci fai qua?"
"Ho accompagnato un mio amico all'università, stavo tornando a casa adesso. - le spiega non smettendo neanche per un secondo di mostrare le due fossette. - Tu?" 
"Per lo stesso motivo tuo - scrolla le spalle lei - Però adesso andavo a prendere qualcosa da Starbucks, ti va di accompagnarmi?" Gli chiede, tirandolo per un braccio prima ancora che possa rispondere.


"E quindi abiti a Soho? - dice entusiasta Harry - Cristo! È sempre stato il mio sogno ma devo accontentarmi di vivere in un monolocale a Brooklyn" sospira mettendo su un broncio adorabile. 
Sono seduti ad un tavolino al secondo piano di Starbucks, godendosi la vista di New York dalla vetrata di fronte a loro. 
"Sei inglese vero?" Chiede Erin, dopo aver sentito il suo accento diverse volte finalmente si era decisa a porgli quella domanda. 
"Sono del Cheshire, nato e cresciuto lì. Poi, compiuta la maggiore età, ho vissuto per due anni a Londra per poter frequentare una delle scuole di fotografia più famose al mondo e poi, alla veneranda età di ventun'anni, ho deciso di venire a vivere a New York. Diciamo che sono uno dei pochi che -fortunatamente- è riuscito a realizzare il famoso American Dream". Scrolla le spalle lui, chiedendole invece lei di dove fosse. 
"Spagnola - dice lei - Nata a Valencia, cresciuta là fino a sei anni e poi costretta a vivere in Costa Rica fino ai sedici, quando poi, con mio fratello, abbiamo deciso di venire a vivere a New York da nostra nonna stanchi di stare in contatto con una donna come nostra madre." Sbuffa la Lopez, finendo l'ultimo sorso del suo cappuccino. 
"Bene io andrei a casa Inglesino. Vorrei dire che è stato un piacere passare la mattina con te, ma non ti darò questa soddisfazione. Grazie per il caffè comunque." Erin si alza dalla sedia avvicinandosi a lui per stampargli un bacio sulla guancia.
Prima di riuscire nel suo intento, Harry la intercetta in tempo prendendole il volto fra le mani e dandole un innocente bacio sulle labbra. 
"Ora devi darmi il tuo numero. Non puoi baciarmi e poi sparire. Ti prego" Finge indignazione, corrugando le folte sopracciglia.
"Sei un idiota Harry - ride la bionda, dettandogli comunque il suo numero - Ci vediamo. Ciao e grazie ancora!" 
Erin Lopez sorride, finalmente rilassata, quando entra in macchina.




È il 18 dicembre e quello é l'ultimo giorno di lezioni, per la New York University. Victoria proprio non la sopporta letteratura latina, ma è costretta a frequentare se vuole laurearsi dopo le vacanze di Natale. Non sa ancora su che cosa fare la tesi ma, ne è sicura, lei e Niall riusciranno a trovare una soluzione. Non ha voglia di farsi già prendere dall'ansia ed Erin gliel'ha detto tante volte, che così fa solo peggio.
Vicky dopo quella lezione infinita ha solo voglia di un caffellatte, quindi si dirige verso il bar dell'università. Un profumo di brioche appena sfornate ed il tintinnare dei cucchiaini sulle tazze, la fa sorridere, 'che Vic ha sempre amato le piccole cose quotidiane. Fa per avvicinarsi al suo solito tavolino, ma con suo grande disappunto, scopre che è già occupato. Strano, tutti sanno che Victoria James e Niall Horan non sono mai indulgenti, quando si tratta del loro posto.
Per questo Vicky si sistema gli occhiali sul naso e si porta le mani ai fianchi, schiarendosi la voce.
"Scusami?"
Ma quando quelle spalle si voltano, mostrano un volto già conosciuto, Victoria non puó crederci.
"Ehi, biondina - la accoglie lui con un sorriso mozzafiato - volevi sederti con me?"
Vicky trattiene una risata, ed inclina leggermente la testa.
"Stai occupando il mio posto" gli fa notare.
"Ma tu sei sempre così stronza?"
"In realtà no, se tu ad ispirarmi"
Louis la guarda di sottecchi, con un sorrisino ad increspargli le labbra. Cosí Victoria non puó più dire di no, sbuffa e si siede.
"Cosa vuoi?" le chiede lui.
"Un caffellatte" 
La bionda fa per alzarsi e raggiungere Gen al bancone del bar, 'che lei ormai lo conosce bene, ma Louis la precede. Così Vic resta seduta, ad osservarlo, un pó meravigliata: Louis Tomlinson non è muscoloso, e Vicky sorride perchè non ha mai amato i tipi palestrati, porta un maglione nero e dei jeans normali, blu. È carino, crede, Victoria. Okay, è bellissimo e nessuno, soprattutto lei, lo puó negare, mentre lo guarda accomodarsi nuovamente al tavolo, porgendole il suo caffellatte.
"Grazie" fa, stringendo le mani attorno alla tazza, cercando un pó di calore.
Louis le sorride e: "Addirittura un grazie? Wow"
Vicky rotea gli occhi al cielo, ma non trattiene più un sorriso.
"Beh si puó sapere che ci fai qui? - comincia lei - rubi i giubbotti?"
Louis alza un sopracciglio, scettico, ma poi scoppia a ridere, 'che quella Victoria è proprio buffa.
"Faccio una cosa molto meno divertente"
"Il palo mentre qualcuno ruba i giubbotti?"
"I giubbotti non centrano - chiarisce - studio"
Vicky lo guarda, perplessa.
"Non ti ho mai visto qui"
Louis sorride, malizioso, mentre lei prende un sorso di caffellatte.
"Ti dispiace?"
"Parli mai seriamente?"
"Molto più spesso di quanto ti immagini, Victoria"
"Vicky" lo corregge lei.
Louis la guarda, forse un pó sorpreso, non se lo immaginava di certo uno slancio di quel genere, da parte sua.
"Okay, Vicky"
E gli sembra quasi di vedere un sorriso, sulle belle labbra della bionda che gli siede di fronte.
"Cosa studi, Louis Tomlinson?"
"Scienze politiche"
"E perchè non ti ho mai visto? - Louis sta per risponderle, ma Vic lo precede - e non chiedermi se mi è dispiaciuto o giuro che mi alzo e me ne vado"
Louis ride perchè Victoria, anzi Vicky, è divertente in quel modo di atteggiarsi da dura, gli sembra quasi che lo abbia imparato da qualcuno.
"Io non frequento, ma siamo sotto esami e sto per laurearmi"
"Ah - fa Vic, lo ammette, un pó sorpresa - anche io, o almeno spero"
"Ma non in scienze politiche" sostiene, il ragazzo.
Vicky scuote la testa, totalmente a suo agio, finalmente, nel parlare con Louis.
"No, io studio lettere"
Louis non fa in tempo a chiederle più nulla, perchè il tavolo comincia a vibrare, insieme al telefono di Vicky. La bionda guarda di chi si tratta, e sul display lampeggia l'unico nome che non avrebbe mai voluto vedere. Declina immediatamente la chiamata e gira il suo iPhone, esasperata.
"Problemi?"
Victoria si è quasi dimenticata della presenza di Louis al tavolo, 'che Lucas le fa proprio perdere la calma.
"No, tutto bene, non ho molta voglia di rispondere"
Il telefono vibra ancora e Vicky sta per dare di matto, ma non è Lucas, quella volta. 
"Devo andare"
Vic stringe a sè la Michael Kors e infila velocemente la sua giacca beige, come se non avesse tempo da perdere e facesse di fretta, ma in realtà forse è proprio così.
"Ma come? Mi lasci così?" fa Louis, scherzando.
"Devo andare" ripete.
"Vuoi che ti accompagni?"
Vicky è sorpresa, ma positivamente, quindi sorride e scuote la testa, quella cosa per cui deve scappare deve farla da sola.



Erin Lopez è sul divano del loro appartamento, spostato da lei proprio di fronte al caminetto acceso, 'che okay che lei ama il freddo ma a New York a Dicembre inoltrato sembrava di essere con ottocento gradi sotto zero. 
Sta guardando per la terza volta la seconda stagione di Skins, allungando le gambe nel tentativo di prendere le sue sigarette senza doversi alzare. Quando, dopo circa quattro tentativi, riesce ad accendersela una un bussare continuo al portone di casa la interrompe facendole fare una smorfia infastidita. 
"Che palle! - sbuffa alzandosi e dirigendosi ad aprire la porta senza neanche guardare - Vicky sto guardando skins cazzo!, perché non ti ricordi mai le chiavi?" 
"Non cambierai mai". Quella voce non è assolutamente di Victoria ed Erin si volta di scatto. 'Che tanto prima o poi lo sapeva che sarebbe accaduto. 
"Cosa vuoi?" 
"Voglio chiederti scusa Er - sussurra Zayn, avvicinandosi alla bionda - Non so che cazzo mi sia preso la scorsa sera e non volevo dire ciò che poi ho detto.." 
"Mi hai fatto male Zayn. - Erin deglutisce, che non vuole piangere. Lei vuole essere sempre forte. - Mi ha fatto un male cane! E non puoi capire cosa si prova ad essere feriti, e delusi!, così profondamente da una persona che fa parte della tua vita. Perché Zayn - la Lopez respira profondamente - Tu sei una delle persone più importanti della mia vita. Mi sei stato accanto durante la mia prima cotta, hai fatto a pugni con il mio ragazzo dell'epoca perché mi aveva tradito, eri con me quando scambiammo lo zucchero con il sale a Thiago - le scappa una risata - e davvero.. Davvero non capisco perché tu abbia reagito in quel modo.."
Zayn Malik sospira, e non lo sa neanche lui il motivo. Ma il solo fatto che qualcun altro tocchi la sua Lolita lo manda così tanto in bestia ultimamente che avrebbe voglia di uscire da quella casa e spaccare la faccia al primo che gli capita. 
"Non lo so Lolita. Ti chiedo solo di perdonarmi, ti sto implorando Lol - continua il moro - Mi dispiace un casino. Ti ho portato i marshmellow, quelli rosa che ti piacciono e sono passato a comprare la cioccolata calda qui sotto da Costa. - continua a dire notando il piccolo sorriso che la sua amica sta cercando di trattenere - Li mangiamo insieme e ci facciamo una maratona di skins?" Le chiede, scrollando le spalle con leggerezza. 
Il telefono della bionda le vibra nella tasca della tuta nera che indossa;

Vicky: 
Er, sto tornando adesso da casa di mia madre. Arrivo con Diana, togli l'erba dal tavolo della cucina! Xx

Erin Lopez si apre in un sorriso immenso, che fa aggrottare le sopracciglia a Malik. 
"Forza Obama - scuote la testa Erin prima di buttarsi addosso a lui e lasciandogli un bacio sulla guancia - Sei perdonato, ma ringrazia Diana.. Mi ha messo di buon umore perché viene qua tra poco!" 
Lancia un gridolino entusiasta e Zayn scuote la testa. 
Non cambierà mai.






Camille James non è mai stata una madre troppo presente, nella vita delle loro figlie. Forse è per questo che Victoria aveva lasciato Midtown appena compiuti i 20' anni. Di quella decisione di andare a vivere a Soho con Erin si era pentita solo per un motivo: Diana. La sua sorellina Diana James aveva solo quattro anni, ma Vicky non ha mai smesso di amarla più della sia stessa vita. C'è sempre per lei, corre sempre a casa di sua madre come se fosse l'unica priorità della sua vita, correre da lei quando Camille deve partire per "un importante viaggio di lavoro". Manco fosse la manager degli Aerosmith, pensa Victoria, mentre sale velocemente le scale del bell'appartamento di Midtown. 
"Sono qui!" esclama la bionda, spalancando la porta senza suonare il campanello, ovviamente.
"Vicky!" una vocina sottile le arriva alle orecchie, ed una bimba alta più o meno un metro e pochi centimetri, le corre incontro.
Vic la prende immediatamente in braccio, coprendola di baci, 'che Diana è la sua forza. 
"Ah, Victoria, eccoti qui - Camille appare in sala, sistemandosi l'orecchino, con un tailleur elegante e dei tacchi vertiginosi - Diana starà da te per una settimana" le comunica.
Per Vicky non c'è problema, Diana se la terrebbe anche per tutta la vita, e lei ed Erin sono convinte che prima o poi succederà. Ma Camille non si è mai degnata di chiedere, i suoi impegni sono sempre stati messi al primo posto, anche prima delle sue figlie.
"Dove vai, stavolta?" s'informa, sistemandosi Diana in braccio, che sta distrattamente giocando con la sua collana.
"A Los Angeles - fa sbrigativa - ma dove ho messo il mio rossetto? - parlotta tra sè - ah, Vicky!, dì a quella pazza di Erin di non usare un linguaggio inappropriato davanti a lei, e voi due vedete di non fumare troppo"
Vic sbuffa, vuole solo andarsene.
"Finito? Posso andare?" fa, scocciata.
"Va' pure e mi raccomando, voglio ritrovarla viva al mio ritorno - che tragicità, pensa Victoria - ciao piccola!" saluta poi la figlia minore.
Vicky chiude la porta, senza nemmeno salutare Camille e: "Adesso andiamo a casa, baby".



Diana James non è solo una bellissima bambina di sette anni, con lunghissimi capelli biondo cenere e occhi azzurri, no. Diana James è la cocca di tutti quanti i ragazzi: di Vicky, di Erin, di Niall, di Thiago, di Zayn.. quella bimba, è la loro più completa gioia.
"C'è zia Erin?"
Victoria e Diana sono appena scese dalla macchina e stanno salendo le scale dell'appartamento a Soho, quando la sorellina le fa quella domanda.
"Ma certo, baby, non vede l'ora di vederti!"
E infatti, quando Vicky apre la porta, Erin è già lì con le braccia aperte, pronta a stringere la sua piccolina, come la chiama sempre lei.
"Ma quella è la mia piccolina! - urla la Lopez - fatti stritolare tutta!"
E mentre Diana viene sovrastata dalle coccole di zia Erin, Vicky, mentre appoggia distrattamente le chiavi della macchina sul mobiletto all'entrata, non puó fare a meno di notare la presenza di Zayn. 'Che non vedere un venticinquenne sexy come Zayn Malik al centro del proprio soggiorno, sarebbe da psicopatici, e va bene che Vicky ha problemi di ansia, ma spera di non essere grave fino a questo punto. Quindi si toglie gli occhiali e li pulisce un pó col maglione rosa, rimettendoseli.
"Ci vedo male io oppure Saddham è in casa nostra senza maglietta che mangia marshmallow?" 
"Zay!" 
"Okay o mia sorella ha le mie stesse allucinazioni, oppure Zayn è davvero qui"
La piccolina di casa cambia braccia per farsi coccolare, correndo da Malik, che non ci pensa due volte a sollevarla da terra, facendola volteggiare in aria come piace a lei.
"Quanto mi era mancata la mia ragazza preferita!"
Diana ha sempre avuto una cotta per Zayn Malik, e la cosa diverte le ragazze da morire.
"Posso mangiarli anche io i marshmallow?" gli chiede, dolcemente.
"Sono tutti tuoi! - fa Zayn - e che ne dici di guardare i cartoni? Ti va?"
Diana annuisce con forza, mentre lei e Zayn si sdraiano accoccolati sul letto.
Vicky sente la presenza di Erin, affianco a lei.
"Vedo che avete fatto pace" comincia.
Erin annuisce, afferrando il suo telefono dalla tasca dei pantaloni della tuta.
"Mi ha portato i marshmallow, Biancaneve, che avrei dovuto fare?" domanda, leggermente stridula.
Vicky ride, scuotendo la testa, 'che davvero la sua migliore amica non cambierà mia.
"Diana resterà per una settimana"
Dice Vic, ma Er non la sta ascoltando, sta sorridendo come una malata mentale davanti al suo telefono.
"Ma che cazzo hai da sorridere in quel modo? - sbotta Vicky - mi stai ascoltando?"
In tutta risposta la sua amica le mette il telefono sotto il naso e la bionda legge il messaggio:

Harry:
"Dovrei salvarti come Charlie o come Erin? Beh, in ogni caso, qualunque sia il tuo nome, sei la cosa più bella degli ultimi due mesi".


Vicky alza un sopracciglio, davanti all'espressione da ebete della sua migliore amica, 'che dai, quella è Erin Lopez e perfino lei non puó crederci.
"Ah ma il figone riccio allora è anche un romanticone!"
Erin non fa in tempo a rispondere, che Diana le richiama a gran voce. Le migliori amiche storiche sono pronte a passare una serata in famiglia, a strafogarsi di marshmallow rosa, 'che Erin se no non li mangia, ed addormentarsi davanti a Spongebob.

 
 
 






 
ciao donne!
come state? io e Giulia siamo sempre le solite psicotiche, quindi bene
FINALMENTE mi sono decisa ad aggiornare questa storia, che tra parentesi è la prima storia che abbiamo iniziato a scrivere insieme
se vi interessasse, sul profilo di Giulia, ovvero: ilpiercingdiluke , c'è un'altra storia che stiamo scrivendo insieme. si chiama Breathless, è sui 5 seconds of idiots ed è ambientata ad Hogwarts. ve la consiglio davvero, non perchè è nostra, cioè anche perchè è nostra ovviamente, ma perchè secondo me merita davvero #simonatirateladimeno
e non so, io personalmente è da oggi pomeriggio che ascolto 20:05 di Benji e Fede e credo che Giulia sia molto orgogliosa, but anyway
cosa ne pensate di questo quarto capitolo? fateci sapere, che io genn ben e giulia e ovviamente anche NOLO vogliamo sapere.
vi amiamo ciao



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