La neve cadeva fitta, rendendo il suolo bianco in pochissimi minuti.
Tutto era così candido, così bello eppure così.. Malinconico.
Malinconico, sì, perché proprio in quell’istante, mentre osservava quei fiocchi di ghiaccio scendere con la fronte poggiata contro il vetro freddo della finestra, Joohyun stava pensando a cosa l’avrebbe aspettata dal giorno seguente fino al resto della sua vita.
Sospirò, la creatura, e volse lo sguardo al lungo abito appeso al manichino; il corsetto era cosparso di perle e piccoli diamanti, la gonna di tulle era ampia, candida proprio come la neve al di fuori di quel castello.
Joohyun non voleva sposarsi.
Per carità, Taehyung era affascinante, quasi perfetto.. Ma non era la persona che occupava il cuore della giovane, purtroppo.
Lei odiava tutto quello.
Odiava i matrimoni combinati, odiava la sua famiglia, la sua razza addirittura. Tanti comuni mortali pensavano che essere quelli che comunemente chiamavano ‘ vampiri ’ era divertente; credevano che essere vampiri ti rendesse libero di fare tutto ciò che loro non potevano fare, ti rendesse bello e soprattutto immortale.
La verità era che non potevi fare un fico secco. Ancora tutti fissi nell’idea di dover mantenere la razza assolutamente pura, non potevi nemmeno accoppiarti o azzardarti ad amare qualcuno che non fosse della tua stessa famiglia.
Per questo, fortunatamente, Joohyun non aveva problemi: la persona nel suo cuore, infatti, era di famiglia.
Un problema vi era, però, ed era anche piuttosto grande ed evidente. Un particolare che andava contro le regole del Consiglio, che avrebbe gettato disgrazia sulla dinastia.
Eppure lei non poteva farne a meno. Non poteva far evitare a se stessa di amare..
“ Joohyun, posso entrare? ”
.. Seungwan.
Sua cugina, l’unica in grado di capirla e sostenerla in ogni sua decisione. L’unica in grado di farla sentire amata ed accettata dal mondo.
Senza il bisogno di parole da parte della maggiore, la giovane capì e con un piccolo saltello entrò nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle.
“ Allora.. ” disse, avvicinandosi all’abito e carezzando la gonna con la mano destra, distrattamente “ siete pronta per domani? Ho saputo che Taehyung è davvero un buon partito e che non vede l’ora di essere vostro marito! ”
Seungwan era davvero, davvero brava a fingere entusiasmo. Eppure entrambe sapevano quanto quell’avvenimento avrebbe portato dolore nei loro cuori.
Nel non ricevere risposta dalla più grande però, che ora se ne stava di nuovo a sospirare mentre fissava la neve dalla grande finestra, decise di lasciar perdere il vestito e di avvicinarsi a lei per poterla stringere in un delicato abbraccio.
“ Wanie.. ” sospirò Joohyun, usando quel nomignolo con cui era solita chiamarla sin da quando erano delle bambine innocenti.
“ Ssh.. Andrà tutto bene, ve lo prometto. ” cercò di rassicurarla la più giovane, scostandosi da lei il giusto per poter tirare le tende e rendere così la stanza buia, ma soprattutto per essere lontane da occhi indiscreti.
Trascinò la cugina fino al letto, dove la fece sedere, e successivamente si accomodò al suo fianco, accarezzandole con una mano i lunghi capelli castani.
“ Joohyun, non agitatevi. Io sarò sempre con voi, qualunque cosa accada. Vi fidate di me? ”
A quella domanda, la diretta interessata alzò lo sguardo, puntando i suoi occhi d’argento in quelli della sua amata.
Schiuse le labbra, boccheggiò, quasi offesa da quelle parole; come poteva Seungwan anche solo pensare il contrario?
Nonostante questo però si costrinse ad annuire, e a quel punto poté assistere alla sua meraviglia preferita: il sorriso raggiante che si formò sul viso della minore, quello che non poteva essere eguagliato da nessun’altra cosa al mondo.
Wanie fece per abbracciarla, ma Joohyun la bloccò; un desiderio impellente, ora, le fece brillare gli occhi di una strana luce – che, dovette ammetterlo, mandò in confusione la cugina.
“ Seungwan, amor mio.. Mordetemi. ” sussurrò, un tono di voce così fermo da far tremare l’altra.
La più piccola non chiese spiegazioni, non chiese nemmeno se fosse sicura di quello che aveva appena chiesto.
Semplicemente si alzò e avvicinò le mani al collo della maggiore per poter sbottonare il colletto dell’abito che la cugina stava indossando.
Scostò i capelli dalla sua spalla, avvicinò le labbra alla pelle candida del collo, la percorse più volte con dei leggeri baci.. Poi vi affondò i canini.
Un flebile gemito uscì dalle labbra di Joohyun in quel preciso istante.
La creatura era in totale estasi, non capì più nulla. Il cervello si annebbiò, i pensieri cessarono.
Solo Seungwan e i suoi canini, solo questo esisteva ora.
Nulla, assolutamente nulla poteva essere paragonato al piacere di quel morso, al piacere di donarsi totalmente alla sua amata.
Il sangue scorreva a fiotti, la debolezza iniziava a farsi sentire, eppure Joohyun ne voleva ancora e ancora. Era così dipendente dal quel piacere, ormai, che non ne avrebbe più fatto a meno.
Questo Seungwan lo sapeva, lo percepiva, lei voleva lo stesso; eppure la sua parte razionale ebbe la meglio.
Lentamente si scostò, leccò i due piccoli fori sul collo altrui per farli rimarginare in fretta, alzò lo sguardo di rubino sugli occhi della maggiore.
Stesso colore, stessa intensità, stessa luce, stesso desiderio.
“ Sono tua, Seungwan.. ” Joohyun si sporse verso di lei, leccandole via del sangue rimasto dal mento prima di posare le labbra contro quelle della più piccola “ così come tu sei mia. ” sussurrò contro di esse, prima di premervele in un delicato quanto passionale bacio.