Le anime vagano senza meta, con espressione triste ed inquietata pensando a quando finalmente dopo 100 lunghi anni raggiungeranno la terra promessa attraversando l’Ade.
Rimpiangono i giorni passati da vive. Molte emettono lunghi lamenti strazianti.
Attualizziamo questa scena e cambiamo il soggetto. Tu ed un gruppo di ragazzini (o sventurati). Perfetto.
State tutti aspettando camminando avanti ed indietro  davanti ad un portone da circa mezz’ora.
Chi vi ha fatto aspettare così tanto? Il foglio che avete ricevuto come “lasciapassare”, la vostra cara maestra, i vostri genitori ed il vostro pesce rosso.
In ogni caso sappiate che rispettare le parole di quest’ultimi è stata una decisione da imbecilli, perché nessuno controllerà se siete lì da 30 minuti od 1 secondo dal momento cruciale. Mica il mondo gira attorno a voi, siete voi che dovete girare attorno a qualcosa. Non dico il globo perché i soldi per viaggiare li avrete già finiti per fare questa esperienza.
Tornando a noi, cercate di tranquillizzarvi con l’idea del momento nel quale eravate liberi, ma siete tormentati dal gravoso pensiero della grande CAUSA (che manterremmo segreta, ma che so che sapete quale sia perché tanto avrete letto il titolo a meno che siate idioti o particolarmente innovativi).
Alcuni di voi sono tanto impensieriti quanto ciarloni, quindi invece di tenere la bocca chiusa iniziano a parlare del male del genere umano e del fatto che quella mattina non sono riusciti a prendere il caffè. Quindi si addormenteranno, cadranno e moriranno. Ottima logica, no?
Altri guardano in basso, consapevoli della loro scarsa preparazione...
Quelli sicuri invece ti passano accanto a testa alta e pensando “HAH, schiavo, io so questa regola fatta 1 mese e 22 giorni fa...TU NO!”.
Ci manca quasi che ti sputino addosso, perché abbiamo già superato il livello di calpestare le scarpe.
Il resto tiene le mani incrociate pregando Dio che tutto vada bene, senza riflettere che magari il giorno prima avrebbe potuto evitare di poltrire sul divano con cibo e videogiochi a portata di mano.
Ecco qui (ora possiamo scoprire assieme cosa vi ho appena descritto..) cosa vivi, o vivresti, o hai vissuto durante l’attesa per affrontare l’esame scritto del PET.
A leggere il nome di questa valutazione ridacchi, insomma, “my PET is a cat”... poi scopri che significa “Preliminary english test” e che tua madre ti costringe a farlo.
Ti passa la risata e ti viene anche voglia di suicidarti.
Non proprio ad un tratto, ma quando pensi di aver superato i 70 anni di età, arriva una certa signora che chiameremo Wendy.
Attraversa la folla e con lei cala il silenzio. Si sentono anche i tuoni ed inizia a piovere.
Voi vittime, studenti, vi lanciate sguardi colmi di compassione e sofferenza.
Ora pensi anche tu che magari sarebbe stato meglio prendere quel caffè.
Wendy apre il portone e dietro di esso ci sono anche Wendy2 e Wendy3 dal colorito pallido che si mostrano con un sorriso alla Jeff The Killer. A questo punto potevano anche portarsi le lenti bianche, ma dettagli.
“PRIMO SUCCUBE”... il chiamato alza lo sguardo ed entra nella stanza con passo dubbioso.
Così, ad uno ad uno, chiamati dall’allevatrice (od allenatrice) e lei dopo poco decide di lasciare il tono serio e rilassarsi un pochino dicendo i nomi con tono più entusiasmato.
Quando vieni nominato ti pare che dicano anche “Scelgo te!” e che in mano tengano una sfera rossa e bianca.                 *ATTENZIONE, OGNI RIFERIMENTO è PURAMENTE CASUALE*.
Quindi come gli altri ti avvii nello stanzone... “Candidate no. –“ appiccicato al banco a te predestinato.
Come se non bastasse ti ci a portato quella donna assassina di Wendy3 perché ha capito che sei così ritardato da non riuscire nemmeno a leggere il tuo nome.
Si sente un certo brusio... la tensione che sale... scuoti  le gambe...stringi nella mano la tua matita e la tua gomma.  E che ti devo dire? Mica ti spoilero com’è il test. Fallo tu! FINE, VA BENE?
 



Nota proprio inutile di quella lì che ha scritto questo testo, duh: Vi saluto cordialmente! Quando vi do degli idioti non prendetevela, sto scherzando... in più è la prima storia che pubblico quindi...woaahhh. Spero che vi sia piaciuta e magari vi siate rivisti in quella FAMOSA attesa per altri esami o proprio per il PET ahap aah!