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Autore: Juliet Leben22    23/12/2015    16 recensioni
La guerra magica ha cambiato tutto. Il cambiamento più evidente, è quello di Draco Lucius Malfoy, che rimane chiuso a Malfoy Manor da troppo tempo.
Il Ministero della Magia non può accettare, però, una versione simile, così incarica Hermione Granger di fargli visita e riferirgli i suoi progressi.
Non sono più il Principe delle Serpi e la Mudblood, ormai.
Draco Malfoy è triste, si sente perso e la persona più improbabile lo farà tornare a vivere. Sarà pronto ad accettarlo?
A Natale accadono sempre i miracoli.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Narcissa Malfoy, Ron Weasley | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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“White Changes”


"Listen, listen
I would take a whisper if
that's all you have to give
but it isn't, isn't
you could come and save me
try to chase it crazy right out of my head. 
Echo, Jason Walker."
 
 
Neve. Neve che cade dal cielo e fiocchi che si infrangono contro il vetro delle finestre delle abitazioni.
I periodi natalizi sono spesso colorati di bianco in Inghilterra e ciò rende tutto più magico.
È il secondo Natale dopo il rimbombo della paura e il frastuono del silenzio e della solitudine. La guerra ha cambiato tutto.
La battaglia tra bene e male ha cambiato tutti certo, ma colui che ha subito il mutamento
più grande è stato Draco Malfoy.
Nessuno può accettare una versione dei fatti simile, una variante in cui il -quasi- figlioccio di Voldermort sia rimasto profondamente segnato, a tal punto da non uscire più da Malfoy
Manor.
Lucius Malfoy è stato rispedito ad Azkaban da qualche giorno: la sua sentenza è durata
ben due mesi. Per la prima volta, il ragazzo dai capelli biondi color del grano si sente quasi
al sicuro, tanto da poter passeggiare per le vie di Diagon Alley stretto in un cappotto nero.
É la vigilia di Natale e il cielo è di un bianco incantevole. Lui ha sempre amato il candore, ma Lucius non era mai stato dello stesso avviso.
È stato capace di rovinare qualsiasi cosa, persino il mondo di suo figlio.
Come può un padre fare questo?, ecco cosa si chiede Draco.
Draco Malfoy si sente invisibile e tremendamente solo, tanto che il silenzio di quel castello è diventato troppo opprimente: non lo protegge più, lo ingabbia.
Di notte, Draco sogna di urlare, ma nessuno lo sente.
Di giorno, torna il freddo, composto e distaccato Malfoy di sempre.
È da due mesi che non parla seriamente con qualcuno: da quando la sua vita è stata piacevolmente stravolta.
Il ragazzo dagli occhi grigi sa bene che può contare solo su se stesso. Perché certe cose non le puoi dimenticare.
Quando le tue mani si macchiano di sangue innocente, non puoi lavarlo via.
Avverte rabbia, solitudine. Avverte di essere come invisibile.
Quei piccoli fiocchi gelati, però, sono in grado di calmare la sua ira e raffreddare nuovamente il suo animo. Così decide di smaterializzarsi e passeggiare per le strade. Le persone gli passano a fianco, con i sacchetti pieni di pacchetti per i propri cari. L’unica persona cara rimastagli è Narcissa, ma Draco sa che ci sono due modi per “rimanere”: fisicamente e intimamente.
Intimamente, una persona gli sta a cuore e perde un  battito quando, mentre osserva le vetrine con vago interesse, nota, riflessa su un vetro, la sua figura.
 
Il Ministero l’aveva incaricata di controllare la salute del ragazzo, perciò si era presentata alla sua porta.
Aveva subito pensato che era fuori di testa a presentarsi dalla famiglia Malfoy.
Al posto di una chioma crespa e ribelle, di fronte a lui si ergevano boccoli ben
definiti; al posto di una ragazza, gli si era presentata una donna.
Una bellissima donna che stava condannando i suoi principi e le sue credenze a morire senza alcuna dignità. Quell'ossimoro faceva paura, ma non aveva più lasciato i suoi pensieri.
Non gli aveva mai mancato di rispetto.
All’inizio si vedevano una volta a settimana, ma poi cominciò a passare tutti i giorni e non mancava mai ad un appuntamento.
 
Ora quella donna si trova dall'altra parte della strada e sta sorridendo alla sua più cara amica dai capelli rossi. Lei scoppia a ridere e lui si volta: è come un eco che riecheggia nella sua anima.
Senza indugio, gli occhi nocciola di quell'ossimoro vivente si posano su di lui. 
Non appena il suono melodioso s’arresta, avverte il gelo penetrargli nelle ossa.
Le luminarie le rischiarano il viso, scaldato da una sciarpa rossa e un cappello del
medesimo colore. Sono un incanto le sue gote porpora per il freddo.
Si avvicina, dopo essersi congedata da Ginny Weasley.
-Malfoy.- la sua voce è flebile e deliziosa e le sue labbra paiono una squisita rosa.
-Granger.-
-Sei uscito dal tuo castello…-
-Così sembrerebbe.-
-Come va con la nuova ragazza del ministero?- dal tono non è contenta che lo abbiano affidato proprio ad… Astoria Greengrass, la sua fidanzata.
-Solito. Anche se non ti riguarda.-
Lei annuisce, alzando gli occhi al cielo: -Quindi sa che sei uscito?-
-Perché avrei dovuto avvisarla?-
Deglutì: -Perché con me lo facevi... e voi state assieme.-
Cambia argomento, repentinamente.
-Come va con Rosso Malpelo?-
I fiocchi di neve le cadono sulle gote ed è un incanto. É così bella e proibita.
-Vai al diavolo!- esclama, facendo uno scatto e perdendo così l'equilibrio.
Istintivamente, si aggrappa al ragazzo ed entrambi scivolano sul marciapiede innevato.
Lui è sopra di lei che ha i capelli immersi in un cumulo bianco e soffice.
-Sei sempre stata impacciata.-
-Sto bene.- sussurra lei, imbarazzata.
Non proferisce nessuna scusa perché non vuole venire meno al suo orgoglio da eterna
Grifondoro.
Draco Malfoy sta bene dove si trova, tra le gambe della ragazza e il suo viso a pochi
centimetri dal suo. Immagina che le sue labbra sappiano ancora di caramello e vorrebbe
assaggiarle.
-Credo tu sappia la risposta alla domanda che mi hai posto.- rovina il momento con quel
tono così piatto.
Si solleva di scatto elegantemente e si pulisce dalla neve.
Le tende la mano, stupendola, e le chiede:- Vi siete lasciati?-
Annuisce, per un attimo vede i suoi occhi inumidirsi e le lascia la mano.
Si sente così invisibile che vorrebbe solamente trovarsi nella sua stanza, la stessa da cui è scappato.
-Granger.- non usa più quell'insulto antico e ormai dimenticato. Da quel giorno in cui lei ha varcato la soglia di Malfoy Manor non può più proferirlo.
-Non capisci niente, Malfoy, e non hai nemmeno il coraggio delle tue azioni per quanto mi
riguarda.- non sbraita.
Quella calma lo ferisce più di quanto non avrebbe mai pensato.
Odia pensare anche solo per un attimo di essere un codardo, ma è ciò che è. 
Non aveva mai provato sensazioni simili. Nemmeno con Astoria Greengrass, tant'è che
l'ha lasciata senza troppo tatto o delicatezza, tant’è che non si prende più cura di lui.
Tipico di Draco Malfoy.
Non poteva stare con una persona così vuota e legata al passato, necessitava di una donna forte, piena di vita e con un’anima ancora. Perché la sua è nera come il colore del
tatuaggio che gli sfregia il braccio. 
-Domani starai con la tua famiglia? Io sarò a casa degli Weasley con tutti quanti.-
Solleva le spalle e si volta.
-Perché?-
Il ragazzo non risponde, eppure può leggere negli occhi della ragazza la domanda
incalzante.
 
L'aveva ferita.
L'aveva baciata e lei l’aveva assecondato.
Quell’effusione avrebbe dovuto avere il sapore del disgusto, dell'odio, ma sapeva solo di pace e di cose giuste.
Quelle labbra se ne erano andate gonfie senza più tornare e lui comprendeva perché non potesse e non volesse.
 
-Non lo so.-
-Sì che lo sai e ho il diritto di saperlo! Mi hai insultata, mi hai detto le cose peggiori che una
donna può sentirsi dire! E poi mi hai baciata... era un bacio vero…- 
Posa i suoi occhi argento su di lei, come a scrutarle l'anima. -Me lo ricordo, Granger.-
"Come posso dimenticarlo", pensa.
-Non c'è niente da dire. Ora, me ne torno a casa.- si smaterializza, senza lasciarle il tempo di rispondere.
 
 
Draco Malfoy non è riuscito ad addormentarsi quella notte, la sua mente vagava a quel pomeriggio e a quella frase: “Sei un codardo”.
Lo è davvero, per quanto non voglia esserlo.
Si alza dal letto presto, come faceva quando era bambino, ma il Natale è così diverso per lui, così… come un eco lontano che richiama gli anni felici.
Quando ancora suo padre era tale e quando gli equilibri erano rimasti intatti. Quando ancora il mondo era tranquillo e vivibile.
Passa la festività con la sua famiglia. Il regalo di sua madre è il più bello: una spilla a forma di luna con una serpe.
Quella clip lo rappresenta appieno e si lascia stringere forte da quelle materne braccia che, per quanto siano gelide, lo amano.
I suoi parenti sono rigidi e lo accusano – sebbene non proferiscano nessuna parola riguardo alla faccenda- di essere un traditore della famiglia.
Quando comprende di non essere nemmeno preso in considerazione dalla famiglia di suo padre, decide di mettere il cappotto e passeggiare in giardino.
La neve cade dal cielo, scivola sui tetti, si posa tra i capelli chiari del ragazzo dai lineamenti delicati.
-Ti è sempre piaciuta la neve, amico mio. Buon Natale.-
Blaise Zabini, uno dei suoi più grandi amici, è alle sue spalle e gli sorride.
-Buon Natale, Blaise.-
Draco Malfoy è cambiato. La guerra l’ha segnato e se non fosse per i suoi comportamenti regali, non lo riconoscerebbe.
-Che…-
–Niente di cui puoi occuparti.-
Cambia argomento, aspettando i suoi tempi. -Astoria?-
-L’ho lasciata settimana scorsa-
-Ma… dovevate sposarvi, o sbaglio?-
Annuisce e ridacchia, senza gioia: –Un’altra scelta che non avevo compiuto io.-
Stavolta, il suo migliore amico lo stupisce: –La guerra è finita, il Signore Oscuro è sconfitto. Devi trovare la pace, adesso.-
“Pace”.
Quella parola riecheggia come un’eco dentro di sé.
Sono un codardo, non merito la pace.”
Con uno scatto entra e sale repentinamente le scale coperte dalla moquette nera.
Afferra la sua scopa di legno e l’accarezza. Ha bisogno di risposte, di pace, anche se pensa di non meritarsela.
-Draco? Dove stai andando?- lo blocca Narcissa, prendendogli il viso, ormai bagnato dal nevischio sciolto.
-Torno presto, madre. – si smaterializza e Blaise ridacchia, abbracciando la signora Malfoy e congedandosi.
Draco Malfoy pretende delle risposte e a qualsiasi costo le avrà, così si smaterializza alla Tana, la casa degli Weasley, mentre il bianco lo accompagna.
Si incammina con la sua fedele compagna verso la porta di legno di quella famiglia di seconda mano, ma, prima che possa anche solo alzare la mano, essa viene schiusa dalla donna che sta occupando i suoi sogni e i suoi incubi. Indossa solo un maglione leggero rosso che le fascia quel meraviglioso corpo.
-Malfoy? Cosa ci fai qui?- esce di casa, richiudendo l’entrata.
-Incarceramus!- esclama, caricandola sulla sua Nimbus innevata.
-Cosa stai facendo? Lasciami!- urla, mentre si solleva e insieme volano diversi metri più in la. Il Principe delle Serpi non si lascia fermare dalle sue grida.
Si ferma e la libera da quelle catene magiche. Lei scivola sulla neve e grida: -Che diavolo fai?-
-Io ti odiavo perché mi avevano insegnato a farlo. Mi disgustavi, il tuo sangue era la cosa peggiore che…-
-Malfoy…-
-… poi hai varcato la soglia di casa e hai sconvolto tutto. Non eri più “l’insopportabile so-tutto-io Granger”, eri una donna. Non potevo sopportare che il tuo odore mi imbrattasse la casa… col tempo non potevo più farne a meno. Sei stata la persona che mi ha tenuto in vita, che mi ha visto quando ero invisibile al mondo intero. Ti ho insultata… perché non potevo accettare di non poter fare a meno di te.-
Lei boccheggia: –A-astoria…-
-Ho chiuso con lei perché ho bisogno di una persona che abbia ancora un’anima Granger. So che non provi lo stesso, l’ho capito da quando ci siamo incontrati a Diagon Alley, ma io sono egoista. Volevi una risposta? Ti ho baciata perché volevo che fossi mia. Capisco perché vuoi tornare da lui, per lo stesso motivo per cui io ho lasciato Astoria.- Non c’è biasimo nelle sue parole.
-Appena mi hai baciato, sono andata da Ron. Mi ha risposto che non valeva la pena combattere, che era meglio rimanere amici. Insomma, che io non ne valevo la pena…-
-Sei la ragazza per cui si dovrebbero scatenare le guerre, Hermione Granger. –appoggia la sua giacca sulle spalle e la bacia, sorprendendola.
Brividi, intrecci di lingua e ansiti d’amore.
Draco comprende che non avrebbe più voluto baciare altre labbra al di fuori delle sue.
-Entri, Draco?-
Quel nome, pronunciato dalle sue labbra è qualcosa di sublime.
-Rimani con me. – sussurra a pochi centimetri dal suo viso e lei, non appena avverte il respiro caldo di lui, appoggia istintivamente le labbra sulle sue.
Si appartengono.
Perché quei baci, oltre che di cose giuste, sanno di eterno.


 
NB: Ciao a tutti! Spero che vi sia davvero piaciuta questa storia. Adoro scrivere di Draco, ormai lo sapete.
Questa One- shot partecipa al concorso "Accadde in una notte di Natale". Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un abbraccio,

Juliet.
   
 
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