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Autore: moonlight_tk    23/12/2015    1 recensioni
Nulla è impossibile nella vita e nell'amore.
E sotto la pioggia, hanno ottenuto il perfetto primo amore e la bellezza di un primo bacio.
[Taekai] piccolissimi accenni di bullismo. Mutismo
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Hola gente! Eccomi con un: "i'm back" inaspettato. In realtà mi ero proposta di smetterla per un po'con le traduzioni, perché ho ancora tanto da imparare e il tempo si fa sentire sempre di meno. Ieri però mi sono imbattuta dopo tanto tempo su asianfanfics e tra varie ricerche takaiste mi è uscito questa piccola, carina one-shot e mi son detta "Mha si proviamoci" non sono sicurissima del risultato finale, ma spero non faccia neanche così schifo. xD Poi, sono in un bel casino, molte autrici mi hanno concesso il permesso di varie ff e i diversi messaggi risalgono a circa 1.000 anni fa *ottokaji?!* e alcune aspettano ancora invano i vari link. xD 

Comunque, nell'intro c'è scritto, piccoli accenni di bullismo *don’t worry* sono talmente piccoli che non capisci dove stanno lol non è nulla di realtà così accentuato (: mentre per altro leggete se vi va, Buona lettura! E buone festeeeeee. ♡


Autrice originale: Taekaiheart  ≈ link storia originale (asianfanfics) ---> QUI
thanks




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•Under The Rain•


 

Taemin entra in classe che è già deserta. I suoi occhi catturano la sua cartella, appesa alla parete in cima alla lavagna. Sorride tristemente e guarda giù. Questa non è la prima volta che i suoi compagni di classe l'ho hanno fatto da quando è entrato in questa scuola. Ha un difetto fisico: è muto. Tutti pensano che non dovrebbe essere a scuola, che dovrebbe andare da qualche altra parte invece di una scuola pubblica come la loro.

 

Ogni giorno per loro è un oggetto da ridicolizzare. Ogni volta finito l'ora d'informatica, corrono sempre alla classe successiva, solo per importunarlo. Non dice mai nulla alla madre, perché non vuole sconvolgerla e lui non può lamentarsi con gli insegnanti perché per essi sarebbe colpa di lei, costringendolo a frequentare una scuola pubblica. L'unica persona che ha in questo mondo è la madre ed è diventato uno dei motivi per cui tiene tutto il dolore dentro di sé.

 

Guarda ancora a terra, cercando di lottare contro le lacrime; non dovrebbe più piangere e apparire più debole. Prende un respiro profondo per calmarsi, quando improvvisamente sente un colpetto sulla spalla. Alza lo sguardo, vedendo qualcuno da dietro mimare un "Ciao."  Taemin nota che il ragazzo è bello e sorride calorosamente a lui.

"Perché sei ancora qui?" Chiede il bel ragazzo. Taemin lo riconosce subito appena vede il suo volto. Lui è un senior, è il capitano della squadra di basket nella sua scuola.

Taemin finalmente scuote la testa come risposta e accenna un piccolo sorriso. 

"E' la tua borsa di scuola?" L'anziano chiede, indicando la borsa appesa. Ancora una volta Taemin annuisce come risposta, muovendo le dita e sperando che l'altro possa capire cosa vuole dire. 

In quel memento, il ragazzo prende la sua mano e la scuote. "Kim Jongin." Si presenta con un sorriso luminoso, Taemin sorride e annuisce, anche se sa già chi è. 

Taemin arriva a prendere un piccolo libro dalla tasca anteriore della sua uniforme, con l'intenzione di scrivere il suo nome.  Jongin lo ferma dal suo intendo.

"Lee Taemin, giusto?" Chiede con entusiasmo. Taemin inclina la testa, sentendosi un po' sorpreso. Perché Jongin sa il suo nome? Nonostante la confusione Taemin finalmente sorride e annuisce prima di osservare il bel ragazzo prendere la sua borsa di scuola. 

La sua altezza la rende facile da prendere, pur stando un po' a punta di piedi per raggiungerla. Poi cammina di nuovo verso di lui. 

"Sono davvero molto terribili i tuoi compagni di classe." Jongin mette su una faccia arrabbiata prima di sorridere dolcemente e passare la borsa a Taemin.

Per la prima volta nella sua vita, Taemin si sente qualcosa di strano nel suo petto quando vede l'altro sorridere. Una sensazione di calore si stabilisce nel suo petto e la sua frequenza cardiaca accelera notevolmente dal suo solito ritmo costante. 

"Come fai a sapere che sono stati loro a fare questo? Non siamo nella stessa classe. Tu sei un mio senior." Taemin chiede, utilizzando una combinazione di movimenti delle dita, lente e chiare. Jongin sorride di nuovo. 

"Lo so.. ma se s'intende chiedere come so di questo, non voglio dirtelo" Taemin vede un sorriso malizioso nel volto del giovane ragazzo abbronzato. 

Aggrotta la fronte poi si rende conto che Jongin ha capito quello che voleva dire. "Capisci cosa intendo? Capisci il linguaggio dei segni?" Taemin chiede, sentendosi sbalordito.

"Solo un po', sto ancora imparando." Jongin ridacchia prima di salutarlo e agitando la mano verso lui con un grande sorriso sul suo volto.

Taemin ricambia il saluto e sorride dolcemente. E' grato che in questa scuola ci sono quelli che capiscono la lingua dei segni e vuole aiutarlo. Le sue guance vanno a fuoco appena ricorda il bel sorriso di Jongin. Scuote la testa e comincia a muovere i piedi, lasciando l'aula con una strana sensazione nello stomaco.

 

=

 

Taemin guarda fuori dalla finestra aperta. Oggi piove il che rende l'atmosfera gelida e cupa. Ma sorride quando ricorda Jongin.  Dall'instante in cui è tornato a casa da scuola, poco fa, il bel ragazzo occupa tutti gli spazi del suo cervello. Non ha senso cercare di pensare ad altro, anche se lo volesse. Egli è così assorto nei suoi pensieri che non si rende conto che sua madre è nella sua stanza, che lo chiama per la cena.

 

La signora Lee è una donna che può essere grande di età, ma sembra ancora piuttosto carina ed ha un sorriso gentile. Osserva e prende atto che suo figlio oggi appare felice, uno splendido cambiamento dalla sua solita espressione. Chiama di nuovo il suo nome, e questa volta, Taemin scende immediatamente dal letto e la segue in sala da pranzo. 

"C'è qualcosa che ti rende felice di recente?" Sua madre chiede a bassa voce. Taemin inizia a muovere le dita per rispondere, annuendo 'Sì'.

"Dimmi cos'è allora, voglio davvero saperlo." 

"Poco fa a scuola. Ho incontrato un senior e capisce quello che dico". Egli sorride di buon umore, ricordando come si presentò Jongin. 

"Una ragazza?" Chiede. Taemin scuote la testa.

"Allora c'è un ragazzo che capisce il linguaggio dei segni" Chiarisce la signora Lee; Taemin annuisce con entusiasmo con il suo brillare degli occhi. La madre sorride, catturando qualcosa di strano in suo figlio.

"E' bello? Ti piace?" Lo prende in giro, schietta come sempre. Il volto di Taemin è leggermente arrossato, ma poi si volta triste.

Come Jongin? Come può una persona come lui, avere il coraggio di piacere a qualcuno di perfetto come Jongin? 

Sua madre le tocca la mano, sembrava di capire che cosa stava frullando sulla sua mente. Questo ottenne lo sguardo verso di lei.  

"Dio ha creato gli esseri umani allo stesso modo. La cosa che distingue gli esseri umani gli uni dagli altri è la natura umana stessa. Se ti senti meno perfetto vuol dire che non ti fidi di Dio. Quindi non sentirti mai come se tu fossi indegno perché sei diverso".  Assicura il figlio che lui non è diverso e ha un sacco di cose speciali all'interno di lui.

Taemin sorride e annuisce, sua madre a sua volta sorride dandogli conforto e tutto ciò lo rende tranquillo. Taemin ora capisce, e si sente che non è diverso dagli altri. La abbraccia ringraziandola; sua madre a sua volta comprende e annuisce, mentre abbraccia stretto suo figlio. 

 

=

 

I giorni passano. Taemin e Jongin sono sempre più vicino l'uno all'altro. Parlano sempre dopo la scuola e nel giardino posteriore vicino alla mensa. Lo aspetta alla fine delle ore scolastiche solo per comunicare con l'aiuto del suo piccolo libro, scherzando e divertendosi con Jongin. 

 

I suoi giorni sono diventati colorati da quando s'incontra con Jongin. Ogni giorno egli è in grado di sorridere e il ragazzo più alto ne è il motivo. 'Se guardo il cielo, lì, in quel luogo speciale c'è mio padre che sta anche sorridendo perché ho incontrato una brava persona che riesce a farmi felicemente sorridere. La sua premurosità guarda su di me come le stelle scintillanti di sera.' 

 

Taemin è ancora in attesa su una panchina dietro la scuola, dimena il suo piede con impazienza in attesa che Jongin arrivi. 

Aspetta da un'ora anche se non vi è ancora alcun segno di Jongin. Dov'è? E' a casa? O forse è occupato? Taemin ripensa alla ricreazione di poca fa. Dove ha visto Jongin sorridere e ridere a una bella ragazza che stava parlando con lui. 'Ha già una fidanzata? Sono stato troppo sicuro che forse gli piaccio? Ma è naturale che ha una fidanzata, lui è bello, lui è il capitano della squadra di basket, lui è gentile e dolce.'

Taemin sa di essere solo stupido per aver pensato che Jongin vorrebbe un ragazzo con difetti come se stesso. Fa un respiro profondo, cercando di calmarsi. Ma delle sgradevoli sensazioni di gelosia cominciano a intrappolarsi nel suo cuore. 

Taemin guarda in alto verso le nuvole, già coperte e un po' di tuoni che iniziano a risuonare nell'aria. La pioggia si riversa in fretta, bagnando il suolo. Non gli interessa nulla di tutto ciò, le sue lacrime iniziano a cadere sotto la pioggia. Sente un dolore che non ha mai provato prima. E' più doloroso dei vari insulti dei suoi coetanei o quando qualcuno lo colpisce mentre è vittima di bullismo. È più doloroso che qualsiasi altra cosa, e forse, ora comprende quelle persone che parlano di un cuore spezzato. Lo sente.

 

A Taemin piace Jongin. No, non solo gli piace, ma si è innamorato di lui. Il primo amore che abbia mai provato in vita sua; incasinando la sua mente. E' arrabbiato con se stesso che ha lasciato prendere a Jongin il suo cuore senza che lui lo sappia.

Taemin è sorpreso quando qualcuno posa una giacca su di lui: è Jongin. Blocca la strada a Tae, guardandolo con il senso di colpa. "Mi dispiace, c'è stato un incontro inaspettato con la squadra di basket così non sono potuto venire." Jongin cerca di spiegare, sperando che Taemin capisca. 

Taemin sospira e lo ignora, sceglie un altro sentiero ma Jongin lo blocca nuovamente. Tae guarda indietro seccato.

"So che non sono perfetto e non avrei dovuto aspettare, ma, c'è qualcosa di doloroso qui." Jongin sembra confuso quando Taemin punta al petto. Il ragazzo più grande non capisce ancora molto il linguaggio dei segni.

"Perdonami. Ti fa male il petto?" Chiede con prudenza. Taemin sospira quando si accorge che Jongin non capisce quello che sta cercando di trasmettere. Si allontana da Jongin che sembra ancora confuso.

Jongin subito gli corre dietro e tira la sua mano, il che li rende a faccia a faccia l'uno con l'altro sotto una cascata di pioggia. Jongin si pulisce il suo viso dall'acqua piovana prima di parlare. 

"Mi dispiace ... perché non capisco cosa vuoi dire. Ma ti supplico di perdonarmi, per favore. Cercherò più duramente di capire il linguaggio dei  segni, prestando più attenzione nelle mie lezioni. "

Taemin alza le sopracciglia. Jongin davvero sta imparando il linguaggio dei segni? Perché avrebbe dovuto farlo? Poi distoglie lo sguardo.

"Taemin guarda, io ti amo. Fin dal momento in cui sei venuto a questa scuola, ho imparato il linguaggio dei segni ogni giorno per essere in grado di parlare con te. Stavo sempre a guardarti da lontano, fino a quel giorno ho avuto finalmente il coraggio di avvicinarmi. Ero un codardo prima." Dichiara, tutto ciò che finora ha tenuto nascosto. 

Taemin non riusciva a credere a quello che aveva sentito. Guarda dritto negli occhi dell'altro. Gli occhi di Jongin avevano in loro, nessuna traccia di una bugia. Quindi, vuol dire che Jongin ha ammesso che gli piaccio? Sin dalla prima volta che è arrivato a questa scuola? 

 

Taemin è silenzioso, non sapeva cosa dire. Entrambi i ragazzi permettono che il rumore della pioggia diventi una presenza dominante. Sono in silenzio, fissando l'un l'altro fino a quando Jongin porge lentamente la faccia in avanti. Taemin abbassa la faccia a terra per istinto ma Jongin gli solleva il mento con il suo lungo dito e infine, preme insieme le loro labbra.

Morbidi cuscini, freddi che si mescolano con l'acqua piovana. Taemin chiude gli occhi quando sente il calore del bacio. Il suo battito cardiaco salta forte e veloce nel suo petto. Le sue labbra si muovono un po' per rispondere al bacio di Jongin, trasformandosi in movimenti dolci. Tutto è bellissimo, tutto altrettanto irreale per Taemin, come una favola.

Ma no, questa non è una storia di fantasia. Ciò è reso molto chiaro quando Jongin si tira indietro dal bacio e guarda dritto negli splendidi occhi castani di Taemin, sorridendo dolcemente. "Puoi darmi un cenno?" Jongin chiede speranzoso. Tae inclina leggermente la testa. Che cosa vuole dire Jongin, mi chiede di annuire.?

 

Taemin finalmente annuisce, nonostante la sua confusione. Poi vede un sorriso sexy, malizioso nel bel volto di Jongin. "Questo significa che hai accettato di essere il mio ragazzo." Spiega, tirando Taemin in un abbraccio stretto, prendendo il ragazzo più giovane di sorpresa. Tae non può fare a meno di sorridere timidamente.

"Era quello il tuo primo bacio?" Sussurra dolcemente Jongin, proprio contro l'orecchio di Taemin. Jongin trova carine le labbra imbronciate di Tae, e il modo in cui guarda giù di nuovo.

Può ancora vedere quando Taemin arrossisce in volto. Anche in questo caso Jongin gli alza il mento, facendolo irrigidire.

"E' stato il mio primo bacio anche per me." Sussurra, il suo respiro umido sbatte contro le labbra carnose di Taemin prima di tirare in alto il suo volto e sorridergli ancora una volta. Jongin si ritiene vincitore nel come riesce a stuzzicare l'altro che è appena diventato il suo bellissimo ragazzo. 

Tiene salda la testa di Taemin e bacia la sua fronte prima di tenere la sua mano. Si sorridono a vicenda, Jongin gli avvolge il suo braccio intorno alla spalla, lasciando insieme la scuola.


Nulla è impossibile nella vita e nell'amore.
E sotto la pioggia, hanno ottenuto il perfetto primo amore e la bellezza di un primo bacio.

 

 

FINE


*Senior: Anziano, di grado superiore. 
   
 
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