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Autore: FunnyYoungMe    23/12/2015    2 recensioni
Due classi in gita a Venezia, tre insegnanti fuori dall'ordinario e un gruppo di amici piuttosto pazzi e creativi. Questo è ciò che aspetta a Kyuhyun non appena poserà piede nella bellissima Venezia. Ah, e cosa più importante: la sua cotta è in gita con lui!
[KyuSung][EunHae]
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kyuhyun, Ryeowook, Un po' tutti, Yesung
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Ragazzi, state tutti vicini. Non voglio proprio sentire le urla isteriche delle vostre mamme se vi perdete.- strillò il professor Kangin guardando male Sungmin, un ragazzo della classe che era in gita con la mia, che in quel momento si era allontanato per guardare una vetrina.
- Sempre dietro a fare il guastafeste.- commentò acido l’altro insegnante che accompagnava le due classi, il professore Kim.
Scoppiammo tutti a ridere, tranne il professor Choi che trattenne la risata e solo accennò un mezzo sorriso. Sungmin rientrò subito nel gruppo, e si posizionò in mezzo a Jongwoon e a Ryeowook.
- Smettila di guardarlo.- sussurrò il mio migliore amico Donghae.
Guardai la sua mano, intrecciata a  quella del suo ragazzo Hyukjae, e sospirai. - È facile per te dirlo, visto che il tuo innamorato lo vedi tutti i giorni.-
- Beh, ma prima di conoscere te, lo guardavo da lontano.- puntualizzò lui, mettendo il braccio libero attorno alle mie spalle. - Perché non chiedi a Ryeowook di presentarvi?-
- Stai scherzando??- quasi urlai mentre lo guardavo nervoso.
- Il mio piccolo Kyuhyun ha qualche problema?- domandò il professor Kim, avvicinandosi a me. Anche troppo.
Mi allontanai da lui, rispondendogli che non avevo niente. Non mi sfuggii lo sguardo curioso di Jongwoon e dei suoi amici. E neanche la stretta di Sungmin sulla spalla del ragazzo dai capelli corvini.
Stavamo aspettando l’autobus che ci avrebbe portati dall'aeroporto fino al nostro albergo, a Venezia. Le nostre classi avevano organizzato una gita in Italia e ci saremmo rimasti una settimana. Fortuna che la nostra scuola e le nostre famiglie non hanno problemi di denaro, visto che proveniamo dalle famiglie più facoltose di Corea.
- Salite velocemente sull’autobus. Ho fame.- brontolò il professore Kangin.
- Tu hai sempre fame.- commentò il professor Choi.
- Bella questa, Simba!- strillò il professor Kim.
- Heechul… Evita.- replicò l'altro.
 
Appena entrammo sull’autobus mi fiondai verso i 7 posti in fondo e riuscii a sedermi vicino al finestrino. Donghae ed Eunhyuk arrivarono poco dopo, seguiti da Sungmin, Ryeowook e Jongwoon. Il professor Kim, non so perché, si sedette nel posto al centro, come a volerci dividere. Ma gliene fui grato: avevo un modo per guardare Jongwoon senza che se ne accorgesse. Sorrisi compiaciuto e mi accomodai meglio sul sedile.
 
La tranquillità durò poco perché, neanche mezz'ora dopo, la Diva mi ordinò di fare cambio con lui, perché voleva stare vicino al finestrino. Neanche a dirlo, Jongwoon era seduto alla sua sinistra, perciò mi trovai seduto vicino a lui.
Con la coda dell'occhio vidi che il professor Kim stava ridendo e Donghae mi guardava dispiaciuto. Alla mia sinistra, invece, Jongwoon parlava con Ryeowook e Sungmin e non aveva dato segno di avere visto il cambio.
- ...eravamo al parco e un cane comincia a rincorrerci. Conclusione: sono finito a gambe all'aria nella fontana.- raccontò Jongwoon, gesticolando come un forsennato. Aveva delle mani piccole per cui molti lo prenderanno in giro ma io...volevo solo che mi accarezzasse con quelle. E mi facesse anche altro.
Trattenni una risata mentre Ryeowook e Sungmin scoppiavano a ridere. Jongwoon si rese conto della risata trattenuta ma decise di ignorarmi.
- Ye hyung, sei proprio sfortunato.- dichiarò il più piccolo dei tre.
- Yesung hyung, mi spieghi come hai fatto a finirci dentro?-
- Ehi! È stata sfortuna. E...non lo so neanche io.- ribatté, arrossendo.
Porca miseria, avrei potuto abbracciarlo! Era dannatamente attraente e non lo sapeva neanche. Ryeowook si rese conto che li stavo ascoltando e mi sorrise.
- Kyuhyun, ti stai annoiando?- domandò mentre Sungmin e Jongwoon si giravano a guardarmi. Da dietro le loro spalle lo vidi alzare i pollici in segno di trionfo.
- Ehm..sì. I miei amici - e indicai la coppietta che aveva scelto quel momento per sbaciucchiarsi (forse perché il professore dormiva) - è impegnata.-
Gli altri tre scoppiarono a ridere. Merda, adoravo proprio il sorriso di Yesung. Avrei potuto riempirlo di baci in quel momento. Così, mentre i miei amici andavano avanti con la loro “attività”, io cominciai a parlare con loro tre.
- Piacere, sono Kyuhyun.- dissi sfoderando il sorriso per cui tante ragazze morivano.
- Io sono Sungmin, il migliore amico di Wookie.-
- E io..io sono Jongwoon, per gli amici Yesung.- disse lui, arrossendo leggermente.
- Devi avere una fantastica voce quando canti.- notai guardando le sue labbra.
Lui non rispose ma diventò rosso come un pomodoro. Nonostante l'imbarazzo iniziale, dopo alcuni minuti cominciammo a parlare liberamente, e a dire qualcosa su di noi, sulla nostra vita.
Stavamo per arrivare al nostro albergo quando il professore Kim si alzò dal suo posto e si avvicinò a me. Mi posò una mano sul ginocchio e si chinò verso di me, fino a sfiorare il mio orecchio con le sue labbra. - Interessante.- commentò semplicemente. Si allontanò rapidamente, lasciandomi attonito e immobile. Sentii una mano posarsi sulla mia spalla e una voce chiedermi se stessi bene. Annuii, anche se in realtà il contatto col professore mi aveva scombussolato profondamente e risvegliato in me...ehm..sì insomma, ero sorpreso. Feci di tutto per non far notare la mia “reazione” ai miei vicini di viaggio e appena arrivammo in albergo, scesi correndo per andare in bagno.
 
Uscito dal bagno, trovai i miei amici ad aspettarmi davanti alla reception. Donghae mi si avvicinò prontamente e mi indicò il banco. - Devi dare il tuo nominativo e mostrare un tuo documento. I professori hanno avvisato che uno della nostra classe e uno dell'altra avrebbero dormito in stanza insieme. Io e Hyukjae per fortuna siamo capitati insieme; non è magnifico?!- esclamò tutto eccitato.
Ricambiai il suo sorriso e andai dalla receptionist, una ragazza molto bella che avrà avuto una decina di anni più di noi. - Ciao, faccio parte della classe in gita. Sono Cho Kyuhyun.- dissi in inglese mentre estraevo la carta di identità.
Lei mi guardò e arrossì. Esatto, faccio arrossire le donne più adulte di me e non ne so il motivo. - La tua stanza è la...310; si trova al terzo piano, nel corridoio a sinistra. Il tuo compagno è già salito.- annunciò lei, ricomponendosi e facendo ciò per cui era pagata. Che di certo non era flirtare con un ragazzo di 18 anni, fra l'altro loro cliente.
Ringraziai la ragazza e, voltatomi, dissi a Donghae che sarei andato a mettere giù la valigia e li avrei raggiunti in una ventina di minuti.
Salii le scale e cominciai a pensare a chi potesse essere il mio compagno di stanza. Speravo che fosse Changmin perché il resto della classe per me era sconosciuta.
Giunto davanti alla porta della stanza, la aprii. Fui accolto dal rumore della doccia; a quanto pare il mio compagno si stava docciando. Andai dritto al letto dove non c'era vicino nessuna valigia e mi ci buttai subito. Era da quando erano saliti sull'aereo che voleva sdraiarsi.
Sentii la porta del bagno aprirsi, guardai verso di quella e...dal bagno uscì Jongwoon con un asciugamano legato alla vita. Deglutii - molto a fatica - e cercai di non guardare al suo petto nudo. Lui mi vide e, arrossendo leggermente, mi sorrise. Aprii la sua valigia e tirò fuori i vestiti. Nel frattempo sgocciolava e...merda! Dovevo tornare in bagno. Corsi dentro il bagno.
Quando ne uscii, Jongwoon era seduto sul suo letto, giocherellando col cellulare. Alzò lo sguardo e sorrise di nuovo.
- Minnie mi ha detto che fra cinque minuti c'è la cena.- annunciò guardando il cellulare.
- Ah.. Uh.. Okay.-
- Wookie mi ha detto che vi conoscete dalle elementari.-
- Ah.. Sì.. Ma non siamo amici amici come lo è con Sungmin.- precisai, sentendomi a disagio. - E tu?-
- Io cosa?-
- Conosci Sungmin e Ryeowook da tanto?-
- No. Cioè sì. Sungmin è il mio amico d’infanzia e Ryeowook l'ho conosciuto..nel tempo.-
- E come ti trovi? Visto che hai un anno più di noi, no?- aggiunsi, vedendo lo sguardo confuso che aveva assunto alla domanda.
- Mi trovo benissimo. Adoro quei due ragazzi.-
Stavo per dire qualcosa ma mi suonò il cellulare. Era un messaggio di Donghae che mi avvisava che la cena era quasi pronta. Feci cenno a Jongwoon che era ora di andare e lui non disse niente, mi seguì soltanto.
Nel ristorante notai che Donghae ed Eunhyuk erano seduti al tavolo con Sungmin e Ryeowook e avevano tenuto due posti vicini. In più, sogghignavano come dei pazzi.
Io e Jongwoon ci accomodammo e, neanche due secondi, cominciammo a mangiare. Stare seduto di fianco a lui mi faceva continuare a pensare al suo profumo, che mi faceva pensare a lui sotto la doccia e.. Basta! Devo smetterla di pensare a tutto ciò, altrimenti avrei passato la gita in bagno. Però sul serio, era veramente attraente.
- Kyu, è buona l'aria?- domandò sghignazzante Donghae.
Chiusi la bocca che non mi ero accorto di aver aperto. Eunhyuk scoppiò a ridere, seguito da Ryeowook, Sungmin e Jongwoon. Arrossii come un peperone e abbassai il capo, guardando il mio piatto senza osare guardare alla mia sinistra. Sentii una gentile gomitata provenire da Jongwoon. - Eddai, non è niente per cui vergognarsi.- sussurrò elargendomi un sorriso disarmante. Lo guardai un attimo inebetito. Poi, arrivato il secondo piatto, mi riscossi dai miei pensieri e mi concentrai solo sul cibo.
Finita la cena, i miei due amici andarono a rinchiudersi nella loro stanza. Ryeowook e Sungmin andarono a giocare a carte con il resto dei ragazzi delle classi. Non ascoltai quello che avrebbe fatto Jongwoon perché scappai in camera; ero stanchissimo e volevo solo dormire. Giunto in camera, indossai il pigiama, mi lavai i denti e mi sdraiai sul letto. Dopo pochi minuti passati al buio, la porta venne aperta da qualcuno che supposi essere Jongwoon. Infatti, si avvicinò al suo letto per tirare fuori il pigiama, il tutto al buio. Accese la lampada sul comodino e fece in modo che la luce non mi desse fastidio. Si sfilò la maglia e il pantalone, il tutto davanti alla luce. E io non riuscivo a staccare gli occhi da lui. Dal suo corpo.
Sarebbe stata una lunga gita. Una lunghissima gita.

   
 
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