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Autore: katvil    24/12/2015    5 recensioni
Programmare una vacanza romantica sulla neve non è facile, soprattutto se intervengono alcuni fastidiosi imprevisti... Ecco a voi una bella os natalizia :)
Storia che ha ricevuto il premio "Fiocco di neve" per la storia con la miglior ambientazione nel contest "Under the snow contest", prompt "Tempesta di neve inaspettata" e "Un bacio inaspettato sotto il vischio"
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo alcuni mesi, torno a far capolino in questo fandom con una os tutta natalizia :)
Consiglio di leggerla ascoltando Have your self a Merry Little Christmas nella versione di Sam Smith, visto che mi ha ispirato in questi giorni.
Fatemi sapere cosa ne pensate. 
 Buona lettura e buone feste a tutti <3
Kat
 

Los Angeles, 23 Dicembre
 
Il sole che filtra dalla serranda gli arriva dritto in faccia, ma non è quello a svegliarlo bensì i rumori che provengono dalla cabina armadio. Shannon si stropiccia gli occhi e si siede sul letto. Tentoni cerca la maglietta, abbandonata la sera prima da qualche parte, e se la infila. Sbuffa sconsolato mentre tenta di convincere tutto il corpo a svegliarsi. Solo una persona può irrompergli in casa alle sette del mattino e mettersi a fare un caos infernale: suo fratello.
«Jared, che diavolo ci fai a casa mia a quest’ora?» senza neanche guardare chi c’è all’interno, si appoggia al muro all’entrata della cabina armadio e si passa una mano tra i capelli scuri sbadigliando.
«Buongiorno anche a te fratellone» il più giovane dei Leto distoglie l’attenzione da quello che sta facendo e si volta, rivolgendo un ampio sorriso al fratello.
Shannon si avvicina al cantante «Si può sapere cosa stai facendo con i miei vestiti?».
«Li metto in valigia, non vedi?» Jared gli risponde con il tono di chi sta facendo la cosa più ovvia al mondo.
Il batterista chiude gli occhi e inspira dal naso, cercando di mantenere la calma necessaria per non diventare figlio unico nei cinque minuti seguenti «Lo vedo che stai mettendo tutti i miei maglioni in valigia, ma si può sapere che ci devi fare?».
«Quante domande Shan!» Jared redarguisce il fratello «Piuttosto, invece di stare lì impalato a guardarmi, vedi di vestirti che fra tre ore abbiamo un aereo da prendere».
«Un aereo? E dove dobbiamo andare?» Shannon aggrotta le sopracciglia guardando interrogativo l’uomo che gli sta davanti.
«Non te l’ho detto? Andiamo a Tahoma[i]» Jared spalanca i suoi grandi occhi blu e regala al fratello il migliore dei suoi sorrisi.
Il maggiore dei Leto si passa le mani sul volto, si gratta la nuca e prende l’ennesimo lungo respiro «No, non me l’hai detto» chiude gli occhi e li riapre lentamente. Si morde il labbro inferiore per cercare di trattenere le parolacce che vorrebbe rifilare al fratello, poi sospira «E chi ti dice che io abbia voglia di partire con te per Tahoma a pochi giorni da Natale?».
Jared si volta e guarda il fratello per qualche secondo. Poi, prima di pronunciare un nome che il batterista conosce molto bene, gli riserva un sorriso che può avere un solo significato: "Ti ho fregato" «Kimberly!».
«Kimberly? E che c’entra Kimberly?» Shannon lo guarda con un’espressione sempre più stranita.
«Un paio di giorni fa, parlando con Alyssa, le ho detto che avevo voglia di staccare per un po’, di fuggire sui monti per un bel Natale romantico e così ci è venuta l’idea di partire tutti e quattro: io, lei, tu e Kimberly» guarda per un attimo il fratello poi torna a occuparsi della valigia «Stacchiamo tutto per un paio di giorni. Niente telefono, niente pc, niente lavoro. Saremo solo noi quattro, una baita a Tahoma, il lago Tahoe, la neve e un bel camino. Non è così male come idea no?» i suoi occhi diventano luminosi e sul viso gli si allarga un enorme sorriso. Con lo stesso entusiasmo di un bambino che scarta i regali di Natale, estrae il cellulare dalla tasca e inizia a schiacciare i pulsanti. «Guarda» dopo alcuni secondi mostra lo schermo al fratello «Ho prenotato una bellissima baita al Tahoma Lodge[ii]» aggiunge, mentre davanti agli occhi gli passano fotografie di un bellissimo bungalow di legno.
Shannon lo guarda, restando serio per alcuni minuti, poi gli si avvicina, da un’occhiata allo schermo del cellulare e sorride: l’euforia del fratellino lo sta contagiando. Inoltre, se deve essere del tutto sincero, l’idea di passare qualche giorno con Kimberly non gli dispiace per niente.
«Allora? Ti ho convinto?» Jared sfodera il suo sguardo da cucciolotto smarrito, quello cui è certo che Shannon non saprà mai dire di no «Ti prego fratellone» aggiunge, sporgendo il labbro inferiore e sbattendo le ciglia.
«Mi hai convinto» Shannon scoppia a ridere «Adesso però smettila con tutte queste moine che inizi a farmi impressione».
Il più giovane dei Leto aggrotta le sopracciglia, fingendosi risentito, e molla un leggero calcio nel sedere al fratello «Allora smettila di perder tempo, va a farti una doccia e vestiti altrimenti ti carico sull’aereo in mutande».
Shannon si massaggia la natica che ha appena avuto un incontro ravvicinato con il piede del fratello e s’infila sotto la doccia, convinto che Jared sarebbe davvero capace di mettere in atto le sue minacce.

 
******
 
«Alyssa sei pronta?» Kimberly chiude la cerniera della valigia che capeggia sul letto, poi si affaccia alla porta del bagno «Muoviti che se arriviamo tardi in aeroporto sentirai le urla di Jared direttamente dal parcheggio» sorride mentre si sposta dietro l’orecchio sinistro una ciocca dei lunghi capelli neri.
«Tanto ci sono abituata alle sue sfuriate» risponde la bionda sistemandosi il mascara.
Kimberly sospira e scuote la testa sconsolata. Chissà cosa dovrà fare Alyssa nel bagno: ogni volta, prima di uscire, ci passa delle ore «Aly dobbiamo prendere un aereo, non salire sulla passerella di una sfilata di moda».
Alyssa esce dal bagno e sbuffa «Quanto rompi Kim!» si guarda intorno «Le valige sono pronte?».
«Sì, è tutto a posto. Dobbiamo solo uscire da casa, salire in macchina, andare all’aeroporto e partire per…».
Le due ragazze si prendono le mani a vicenda e urlano all’unisono «Tahoma!» poi iniziano a saltellare e ridere.
«Ancora non ci credo che stiamo davvero per partire con Jay e Shan» afferma Alyssa mentre da un’ultima occhiata al trucco e lega i capelli in una coda di cavallo.
«A chi lo dici! Mi sembra quasi impossibile! Iniziavo a pensare che Jared avesse deciso di rinchiudere Shan nello studio di registrazione per il resto dei suoi giorni» aggiunge Kimberly mentre s’infila la giacca.
«Non esagerare: lo sai com’è fatto Jared. Quando stanno lavorando, perde completamente la cognizione del tempo» la bionda cerca di difendere il fidanzato «E comunque non mi sembra che Shan ti abbia mai fatto mancare niente» aggiunge, guardando maliziosa l’amica.
«Certo, perché tu e Jared vi guardate negli occhi quelle rare volte che esce dallo studio» le due amiche scoppiano a ridere.
Lo squillo del telefono di Alyssa interrompe le scaramucce delle due amiche.
«Scommetto che è Jay che vuole controllare se siamo ancora sommerse dai vestiti» la bionda sorride mentre estrae il cellulare dalla borsa, ma la sua espressione cambia repentinamente appena legge il display del telefono «Mike, il mio capo… Che cavolo vorrà adesso?».
«Non gli rispondere» Kimberly guarda l’amica, mettendo il broncio quando vede che sta portando l’apparecchio telefonico all’orecchio.
«Ciao Mike» Alyssa risponde, con un tono piuttosto scocciato: già immagina che questa telefonata non porterà a niente di buono. Si allontana, dirigendosi verso il salotto. Kimberly la sente discutere, ma non capisce bene quale sia il problema. Dopo qualche minuto, la bionda torna nella stanza da letto con un’espressione sconsolata.
«Non mi dire che…» Kimberly la guarda sbuffando.
«Devo assolutamente andare in ufficio. È successo un mezzo casino e la mia collega da sola non ce la può fare» sbuffa «Che palle! Adesso chi glielo dice a Jay che non parto con voi? Per una volta che potevamo farci una bella vacanza tutti insieme…» si butta sul letto sconsolata.
Kimberly si sdraia a sua volta, a fianco dell’amica. Dopo qualche secondo, ha come un lampo di genio: si alza, prende il portatile e inizia a smanettare.
Dopo alcuni secondi sorride «Ecco fatto!» esulta mentre mostra lo schermo del pc all’amica, che la guarda contrariata «Ho trovato un volo last minute per Reno - Tahoe per domani mattina. Adesso vai in ufficio e domani raggiungeremo i ragazzi» le spiega entusiasta «Dillo che solo un genio poteva trovare un aereo, la Vigilia di Natale» si pavoneggia con l’amica.
«Raggiungiamo? Kim non c’è bisogno che…».
«Zitta! Ti pare che ti lascio tutta sola a Los Angeles per Natale? Poi mi servi a Tahoma per tenere occupato Jared» Kimberly ride, strizzando l’occhio all’amica.
«Kim… sei un tesoro» Alyssa l’abbraccia «Adesso, però viene la parte più difficile: spiegare a Jay che non parto con lui» la bionda si passa una mano sul volto prima di prendere il cellulare e digitare il numero del fidanzato «Fammi gli auguri…».
Kimberly incrocia le dita e strizza l’occhio all’amica.

Dopo un paio di squilli, Jared risponde al telefono «Ciao Aly. Lo so, sono in ritardo, ma è tutta colpa di quel bradipo che ti ritrovi come cognato. Shan ci ha messo quarantacinque minuti per farsi la doccia! Tra mezz’ora siamo all’aeroporto».
«Ehm… tranquillo Jay… No… aspetta… volevo dirti una cosa…» sposta una ciocca dei lunghi capelli biondi sfuggita alla coda di cavallo dietro l’orecchio, nervosamente «Ecco… io… noi… ecco… forse è meglio se accosti un attimo…».
«Accostare? Perché dovrei accostare? Siamo già in ritardo e…» il cantante si sta innervosendo.
«Hai accostato?».
«Sì… siamo fermi. Mi dici che succede?».
«Ecco… succede che… ecco… mi ha chiamato Mike e… insomma… sono incasinati e devo assolutamente andare al lavoro… ma…».
«Come devi lavorare?» Jared la interrompe con un tono di voce talmente alto che pure Kimberly sobbalza «Non è possibile! Ti lamenti sempre che non passiamo mai qualche giorno insieme e poi? E poi niente! Una volta che sono libero tu devi lavorare» il cantante prende un lungo respiro per cercare di calmarsi.
«Jared, ce la fai a non interrompermi per cinque minuti?» Alyssa cerca di ribattere.
«Ok…»
«Non posso partire oggi, ma domani mattina sarò su un aereo per Tahoma anche al costo di portarmi tutto l’ufficio in aeroporto» la ragazza sorride, sperando di essere riuscita a calmare il fidanzato «Tu e Shan partite adesso mentre Kim ed io vi raggiungeremo domani, ok?».
Jared resta per qualche secondo in silenzio poi sbuffa «Ok… Io e Shan andiamo e voi ci raggiungerete domani» risponde rassegnato.
Kimberly prende il telefono e interviene «Bravo. Mi raccomando: fateci trovare la baita addobbata a dovere» ride immaginando la scena che si svolgerà tra pochi secondi nella macchina di Jared.
«Sicuramente! Il tuo fidanzato mi sta dicendo che non vede l’ora di mettersi al lavoro con palline e festoni, vero Shan?» il cantante ride.
«Sì, certo. Non vedo l’ora…» il batterista risponde sconsolato.
«Adesso dobbiamo andare altrimenti perdiamo l’aereo» Jared torna serio «Ci vediamo domani Aly» saluta la fidanzata.
«A domani Jay e cerca di fare in modo che tuo fratello non t’impicchi con i festoni» Alyssa ride.
«Ok, cercherò di sopravvivere almeno fino a Natale» il cantante ride a sua volta poi riattacca.

«Beh… non è andata poi così male» Alyssa sorride a Kimberly.
«Pensavo che Jay ti avrebbe sbranata, ma si vede che l’atmosfera natalizia lo sta addolcendo» Kimberly sorride a sua volta «Adesso fila in ufficio prima che Mike venga a prenderti direttamente a casa. Io finisco di sistemare le ultime cose che domani si parte per Tahoma».
Le due ragazze si guardano e scoppiano a ridere.

******
 
Aeroporto di Reno-Tahoe[iii], 23 Dicembre

«Benvenuti in Nevada!» Jared allarga le braccia in modo plateale poi prende la valigia dal nastro trasportatore mentre cerca di risvegliare i muscoli del collo indolenziti da un’ora e mezzo circa di volo.
Shannon recupera il suo bagaglio e si chiude per bene la giacca: il freddo del Nevada si fa sentire, soprattutto considerando che poche ore prima era a Los Angeles e sarebbe potuto tranquillamente uscire indossando una semplice felpa di cotone. Si guarda intorno e si sente già più rilassato: le travi di legno, le colonne ricoperte per metà da mattoni faccia vista lo aiutano a entrare davvero nel clima vacanziero. Gli manca solo una cosa: Kimberly.
Scuote la testa per cacciare via la malinconia poi si volta verso il fratello «Jay, sei pronto?».
«Sì, eccomi».
I due fratelli escono dall’aeroporto e salgono su un’auto che li porterà al Tahoma Lodge.
Shannon guarda dal finestrino il paesaggio poi si volta in direzione del fratello, che sfoggia un enorme sorriso «Che hai da ridere?».
«Me lo chiedi? Guarda dove siamo» Jared gli risponde indicando il panorama fuori dal finestrino «Tra un paio d’ore circa saremo a Tahoma, dove passeremo qualche giorno di vacanza finalmente. Piuttosto, spiegami tu cos’è quel broncio».
«Non credo ci sia molto da spiegare…» Shannon sbuffa, tornando a rivolgere l’attenzione al paesaggio.
«È per via delle ragazze?».
Il batterista annuisce.
«Tranquillo» il cantante gli appoggia una mano sulla spalla facendolo voltare nella sua direzione «Domani saranno con noi e passeremo un Natale speciale» sorride al fratello.
Shannon guarda Jared poi scuote la testa «Ma sì, hai ragione tu. Sarà un Natale davvero speciale» aggiunge sorridendo a sua volta «Poi non sai ancora cosa vogliamo combinarti per il tuo compleanno».
«Sai vero che con questa frase hai firmato la tua condanna? Per tre giorni vi torturerò finche non scoprirò cosa avete intenzione di combinare».
«Fai pure, tanto non lo scoprirai mai!» Shannon ride e si calca per bene il berretto di lana sulla testa.

Dopo una mezz’ora circa, l’auto su cui stanno viaggiando i fratelli Leto sorpassa il cartello che da loro il bentornato in California, ma il clima è notevolmente diverso da quello di casa. Le spiagge e il sole sono stati sostituiti da monti, alberi di pino e neve, tanta neve.
La macchina procede il suo viaggio lungo le strade della Sierra Nevada e, dopo un’ora circa, imbocca la West Lake Boulevard. Shannon si volta alla sua sinistra, lasciando che lo sguardo si perda lungo le rive del lago di Tahoe rese meravigliose dalla neve che le ricopre: ancora pochi minuti e saranno al Tahoma Lodge.
La vista sul lago lascia spazio a boschi di conifere e case di legno dai tetti imbiancati. Jared guarda il fratello e sorride: questa è proprio l’atmosfera natalizia che cercava, quello che sognava quando ha deciso di staccare la spina e fuggire da Los Angeles.

Il Tahoma Lodge innevato si presenta davvero come un posto magico: le baite di legno circondate da conifere sono perfette per creare l’atmosfera natalizia. Sembra quasi di essere arrivati al villaggio di Babbo Natale. Jared infila la chiave nella toppa della porta del bungalow e, insieme al fratello, entra in quella che sarà la loro casa per i prossimi cinque giorni.
Guardano stupiti le decorazioni che la direzione ha realizzato per loro, soprattutto l’enorme albero di Natale posto vicino al camino.
«Tu prendi la stanza a destra ed io quella a sinistra» Shannon da indicazioni al fratello mentre va a depositare la valigia sul letto.
«Perché devo prendere io la stanza più piccola?» protesta Jared «Se non fosse per me, manco saresti qui. Penso di meritarmi la camera più grande» aggiunge mettendo il broncio.
Shannon prende la valigia e alza gli occhi al cielo sbuffando «Jay, a volte sembri un bambino di cinque anni» appoggia il bagaglio sul letto dell’altra stanza «Prenditi la camera più grande se ci tieni tanto» evita di discutere con il cantante, ben conscio che non la spunterebbe nemmeno dopo ore.
Il batterista si sdraia sul letto matrimoniale, le mani sotto la testa e gli occhi che guardano il soffitto. Lascia correre lo sguardo lungo le pareti di legno, fino a incontrare le finestre e la porta che danno sulla veranda. Si alza ed esce: il freddo lo fa rabbrividire così si stringe nella giacca. Si appoggia alla ringhiera di legno che delimita il portico e si guarda intorno: gli alberi e il terreno tutti imbiancati lo fanno sorridere. Chiude gli occhi e respira a pieni polmoni ringraziando mentalmente suo fratello per averlo trascinato fino a Tahoma.
Estrae il telefono dal taschino della giacca e compone il numero di Kimberly. Dopo alcuni squilli, la ragazza risponde.
«Ciao Shan, siete arrivati?».
«Ciao Kim. Siamo arrivati poco fa».
«Allora? Com’è andato il viaggio? E Tahoma? Com’è?».
«Il viaggio è andato benissimo e Tahoma… fa freddo» Shannon risponde mentre un brivido lo scuote «Però è davvero bello, è strano pensare che siamo in California. Sembra di essere in Lapponia: da un momento all’altro, mi aspetto di vedere Babbo Natale spuntare da dietro un pino».
«Wow! Non vedo l’ora che sia domani per raggiungerti».
«Anch’io non vedo l’ora di riabbracciarti. Quando sarai qui, sarà davvero tutto perfetto».
«Mi raccomando: cerca di non uccidere Jared nell’attesa» Kimberly ride.
«Tranquilla: preferisco sopportare mio fratello per un giorno piuttosto che subirmi le lagne di Alyssa in versione vedova inconsolabile» Shannon scoppia a ridere a sua volta.
Dopo alcuni secondi, Kimberly riprende la conversazione «Adesso ti lascio che vorrai riposarti. Alyssa mi guarda minacciosa perché devo riaccompagnarla in ufficio. Vuole andare presto così quando esce riusciamo a fare un po’ di compere e dice che sto perdendo tempo» ride.
«Allora vai prima che Aly ti trascini fuori per i capelli. A domani Kim».
«A domani Shan» riattacca.
Il batterista si sdraia sul letto e chiude gli occhi. Sente il fratello bofonchiare qualcosa dall’altra stanza, ma decide di ignorarlo, lasciando che la stanchezza per il viaggio prenda il sopravvento e lo porti tra le braccia di Morfeo.

 
******

Tahoma Lodge, mattina della Vigilia di Natale

«Ancora non smette» Shannon guarda la neve fuori dalla finestra e sbuffa pesantemente.
«Siamo in Sierra Nevada: le nevicate improvvise sono all’ordine del giorno nella stagione invernale» Jared redarguisce il fratello «Comunque, sbuffare e brontolare non servirà a far smettere di nevicare» aggiunge mentre mette un tocco di legno nel camino «Se continui così, riuscirai solo a innervosirmi».
Il batterista da un’altra occhiata fuori poi si avvicina al camino «Cerchiamo almeno di non farlo spegnere».
Sistema un po’ di ceppi e, appena la fiamma è abbastanza vivace, si siede sul divano «Che bel Natale di merda» si passa una mano tra i capelli scuri poi si lascia andare sconsolato contro lo schienale del divano. Il crepitio del camino, il sibilo del vento che arriva da fuori non gli sono mai sembrati così fastidiosi. Pensa a Kimberly, al fatto che molto probabilmente lei e Alyssa non riusciranno a raggiungere Tahoma e sbuffa. Ormai si sta rassegnando: passerà il Natale con suo fratello, isolato in una baita in mezzo ad una bufera di neve, anche se non era proprio questa l’idea che aveva in mente.
«Shan non essere così negativo: vedrai che tra poco smetterà» Jared cerca di placare l’umore del fratello. Si dirige verso la cucina e apre il frigorifero «Visto che è quasi l’ora di pranzo, potrei cucinare qualcosa».
Shannon si alza di scatto, come se si fosse improvvisamente svegliato, e corre in cucina «Non ci provare nemmeno!» toglie la padella dalle mani del fratello «Per terminare la giornata in bellezza, ci manca solo che tu appicchi il fuoco alla baita» scoppia a ridere guardando l’espressione contrariata del cantante.
«Come sei spiritoso» Jared incrocia le mani sul petto «Voglio proprio vedere cosa combini tu ai fornelli» guarda il fratello con aria di sfida.
«Qualsiasi cosa sarà sicuramente meglio delle tue schifezze vegane mezze bruciacchiate e almeno siamo sicuri che la baita sarà salva» Shannon scoppia a ridere.
Jared scuote la testa poi guarda il fratello fingendosi risentito, ma dopo pochi minuti si fa contagiare dalle risate del batterista.

******

Aeroporto di Reno - Tahoe, mattina della Vigilia di Natale

Alyssa si avvicina alla vetrata dell’aeroporto di Reno - Tahoe e sbuffa «Kim, guarda quanta neve! Sta scendendo una vera e propria bufera!» si lascia andare su una delle sedie di plastica «Saremo bloccate qua per tutto il giorno» si passa le mani fra i capelli e guarda l’amica con aria sconsolata «E se non smettesse neanche domani? Se rimanessimo qua fino a Capodanno? Kim, come facciamo?».
Kimberly le si siede accanto passandole un braccio dietro le spalle «Sono più che certa che tra poco smetterà» sorride.
«Anche se smettesse cosa cambierebbe? Le strade saranno sicuramente impraticabili: non riusciremmo comunque a raggiungere Tahoma fino a domani, se non oltre» Alyssa mette il broncio.
«Beh… Non è detto… Magari riescono a sistemare tutto… Non facciamoci abbattere» Kimberly cerca di non perdere il suo buon umore.
«Mi fa piacere che tu riesca ancora a sorridere in tutto questo casino» Alyssa si alza e torna a dirigersi verso le vetrate «Qua continua a nevicare e non sembra voler smettere nemmeno per mezzo secondo» si torna a sedere «Dovremmo chiamare i ragazzi e dir loro che siamo bloccate in aeroporto» guarda l’amica con aria di supplica «Ci puoi pensare tu? Sono già abbastanza depressa, non riuscirei a sopportare pure le paranoie di Jared».
Kimberly sospira poi sorride all’amica «Va bene, ci penso io».
Dopo pochi minuti, la ragazza raggiunge l’amica «Aly visto che è mezzogiorno, potremmo andare a mangiare qualcosa nel bar qua fuori. Aspettiamo che smetta un po’ di nevicare poi ci sistemiamo allo Hyatt Place[iv]. Almeno avremo un posto dove stare se non potremo raggiungere Tahoma».
«Qualsiasi cosa pur di uscire da questo maledetto aeroporto: inizio a odiare la voce della hostess che elenca tutti i voli cancellati» Alyssa si alza spazientita, prende i bagagli e si dirige fuori dall’aeroporto con l’amica.

*****

Tahoma Lodge, sera della Vigilia di Natale

Jared guarda fuori dalla finestra: da un paio d’ore non nevica più e una coltre bianca ha ricoperto tutto il Tahoma Lodge. Il riflesso della luna sulla neve regala al paesaggio la magia che lo fa tornare un po’ bambino. Non che in Louisiana[v] si sia mai vista tutta questa neve, ma si ricorda quando andava in montagna con sua mamma, il fratello e Larry, la figura più vicina a un padre che abbia mai conosciuto.
Shannon guarda l’orologio appeso alla parete, sopra al camino poi si lascia andare sul divano sconsolato.
«Che c’è Shan?» chiede Jared sedendogli accanto.
«Sono le dieci di sera della Vigilia di Natale, sono bloccato in una baita in mezzo alla neve con il mio fratellino mentre la mia fidanzata è in un albergo a due ore da qua. Credo di avere tutti i motivi per aver mandato a quel paese tutto il mio spirito natalizio» lascia andare la testa all’indietro, contro lo schienale del sofà.
«Ti ricordo che anche la mia ragazza è bloccata a Reno però io non giro per casa borbottando come una pentola di fagioli» Jared si rivolge al fratello in modo piccato.
Shannon picchia le mani sulle cosce e sospira, alzandosi «Sai cosa ti dico? Visto che ti do così fastidio, me ne vado a letto. Domani sarà Natale, arriveranno le ragazze e, sicuramente, il mio umore ne gioverà. Buona notte Jared».
«Bravo, va a dormire prima che decida di seppellirti in mezzo alla neve!».
Shannon si ferma sulla porta della sua stanza e si volta verso il fratello con un sorriso che ha qualcosa di mefistofelico «Credi davvero che riusciresti a seppellirmi nella neve?».
Jared si alza, avvicinandosi a Shannon con modi a metà tra lo scherzoso e il minaccioso «Vuoi che proviamo?».
«Ti ricordo che l’ultima volta che abbiamo fatto a pallate di neve avevamo dieci e otto anni, ma tu le hai prese di santa ragione» Shannon scoppia a ridere.
«Penso che sia arrivato il momento giusto per prendermi una bella rivincita» il più giovane dei Leto sorride infilandosi giacca e berretto di lana «Forza, vestiti che usciamo» incita il fratello porgendogli i suoi abiti.
«Tu sei tutto matto» Shannon ride mentre si veste «Ma io che ti seguo credo di essere ancora più matto di te».
I due fratelli escono, iniziando a lanciarsi palle di neve e ridendo come due bambini.

******

Hotel Hyatt Place, sera della Vigilia di Natale

Alyssa guarda fuori dalla finestra della stanza che lei e Kimberly hanno occupato per la notte: finalmente le strade sono pulite «Kim, hai visto che hanno sistemato tutto? Finalmente domani raggiungeremo Tahoma, sempre se non torna a nevicare» si siede sul letto, a fianco dell’amica.
Kimberly la guarda poi un lampo le attraversa lo sguardo.
«Kim… a cosa stai pensando?».
«Perché non raggiungiamo adesso Tahoma?».
«Ma sono le dieci di sera!».
«Appunto! Sono le dieci. Da Reno a Tahoma ci vogliono un paio d’ore. Per mezzanotte saremo al Tahoma Lodge, giusto in tempo per il bacio natalizio» sorride soddisfatta, mostrando un rametto di vischio.
Alyssa sgrana i suoi occhi verdi guardando l’amica come se avesse davanti un alieno, poi scoppia a ridere «E va bene: prendiamo le valige e partiamo per Tahoma! Però non diciamo niente ai ragazzi così faremo loro una bella sorpresa» strizza l’occhio all’amica.
«Aggiudicato!» Kimberly le risponde entusiasta.

******

Tahoma Lodge, mezzanotte della Vigilia di Natale

Shannon esce dal bagno frizionandosi i capelli con una salvietta, guarda il fratello e scoppia a ridere «Che cavolo ti sei messo addosso?».
Jared mostra orgoglioso il suo maglione con una grossa renna disegnata davanti «Non ti piace il mio maglione con la renna? Me l’ha regalato mamma lo scorso anno» si volta incontrando con lo sguardo l’ampio specchio che capeggia sulla parete. Guarda la sua immagine riflessa «Adesso capisco perché non l’ho mai indossato» scoppia a ridere a sua volta. «Comunque sarà meglio ti cambi pure tu: hai tutti i vestiti inzuppati e non ci tengo a passare il Natale con te e il raffreddore».
Shannon guarda l’orologio poi si dirige verso il fratello e l’abbraccia.
«Che fai Shan? Potevi almeno asciugarti prima di farti prendere da uno dei tuoi attacchi d’affetto improvvisi» Jared cerca di liberarsi dalla stretta del fratello.
«È mezzanotte. Buon Natale Jared» Shannon si stacca e guarda il fratello sorridendo.
«Buon Natale anche a te».
Per un attimo, i due fratelli si sentono come quando erano bambini: il camino, la neve, l’albero di Natale. Manca solo un piccolo particolare per far sì che tutto sia perfetto, anzi due.
A un tratto, qualcuno bussa alla porta.
Shannon guarda Jared interrogativo «Chi sarà a quest’ora?».
Il cantante si dirige verso la porta «È mezzanotte della Vigilia di Natale… Sarà Babbo Natale» ride.
Il batterista lo manda a quel paese, ma si blocca non appena il fratello apre la porta: davanti ai loro occhi si presentano Kimberly e Alyssa.
I due fratelli rimangono imbambolati a guardarle, increduli. Lo sguardo di Jared corre dalla porta al fratello e viceversa mentre le due ragazze continuano a sorridere.
«Allora? Avete deciso di farci congelare qua fuori o possiamo entrare?» Alyssa interrompe il silenzio che era calato nella baita.
«No… cioè… sì… beh… insomma.. entrate» Jared si sposta per far passare le due ragazze poi richiude la porta alle loro spalle.
Kimberly si avvicina a Shannon, che la fissa, incapace di pronunciare una sola sillaba. Lo guarda, fissando i suoi occhi nocciola che continuano a squadrarla increduli. Gli prende le mani e avvicina la fronte a quella dell’uomo sorridendo «Ciao» gli dice, quasi sussurrando.
«Ciao» lui risponde, sorridendole.
I due si fissano ancora per qualche istante poi Kimberly estrae un rametto di vischio dalla tasca della giacca.
«Che fai?» Shannon sorride mentre la ragazza avvicina le labbra alle sue.
«È Natale e siamo sotto un ramo di vischio. Dobbiamo rispettare le tradizioni» Kimberly lo guarda dolcemente «Buon Natale amore mio».
«Buon Natale amore».
La coppia si lascia andare in un bacio dolce, appassionato, quello che attendevano da troppe ore: adesso sì che è tutto perfetto. 
 
 
[i] Tahoma (precedentemente, Chambers Lodge) è un posto situato tra le contee di Placer ed El Dorado, in California. Tahoma è situato lungo il lago Tahoe, 2 miglia (3,2 km) a sud est di Homewood.

[ii] Tahoma Lodge Storico albergo a conduzione familiare sulla costa occidentale del lago Tahoe http://tahomalodge.com/
 
[iii] L'Aeroporto Internazionale di Reno-Tahoe è un aeroporto situato a 6 km a sud est dal centro di Reno Nevada, negli Stati Uniti d'America. È il secondo aeroporto più trafficato del Nevada, dopo l'Aeroporto Internazionale di Las Vegas.
http://www.greshamsmith.com/projects/reno-tahoe-international-airport

 
[iv] Lo Hyatt Place è un hotel vicino all’aeroporto di Reno http://renotahoeairport.place.hyatt.com/en/hotel/home.html
 
[v] I fratelli Leto sono originari di Bossier City, in Louisiana
 
 
   
 
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