Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Raven Callen    25/12/2015    4 recensioni
- Le storie di Papà Endou: dicasi anche "di quando Endou racconta a Daichi del primo bacio tra Kidou e Fudou"
Ehehe, pensavate che la fanfiction sul piccolo erede di Mamoru non avesse seguito, eh? Ma sbagliavate v.v
Sono riuscita a combinare il super-bebè di casa Endou, con un po' di KidoFudo e una spruzzata di spirito natalizio ^^
Il tutto senza un filo di Angst! Ma solo perchè è Natale, eh v.v
***
– Pazienza, ormai siamo qui. E comunque un po’ ti capisco. Anche a me capita di essere sbattuto fuori di casa da Fudou senza nessun motivo apparente. A detta sua il mio essere un regista saccente è talmente opprimente che ogni tanto c’è bisogno di cambiare un po’ l’aria. –
Gouenji scoppia a ridere, incredulo. – Che cosa? –
L’ex-regista fa spallucce. – Parole sue. –
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Axel/Shuuya, Caleb/Akio, Jude/Yuuto, Mark/Mamoru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ehi, vi ricordate la mia precedente fanfiction sul un ipotetico figlio di Endou e Natsumi? (" Storia di un nobile, un borghese e un paesano") Beh, non poteva non avere un seguito ^^ 
In molti volevano sentire una storia raccontata da Papà Endou (perchè mi viene in mente Papà Castoro? O.O ) e questa volta li ho accontentati. Dubito che sia la favola che vi eravate immaginati, ma Mamoru è un papà simpatico e originale, ha rielaborato a modo suo la pedagogia infantile ^^


Ecco qui il mio regalo di Natale per questo fandom :)
In particolare per la dolce Sissy, a cui l'avevo promesso. Ma anche per Seth, per Ann-chan, per Juddy, per chiunque adori vedere Sakuma che pianifica ai danni di Kidou e Fudou, e per chiunque apprezzi il mio stile.
E una dedica speciale al pazzo gruppo di "We,girls!" di cui sono onorata di fare parte v.v
Che dire... BUON NATALE A TUTTI!















- Adesso tu mi spieghi – esordisce un certo regista dall’aria estremamente seccata – come hai fatto a farti incastrare un’altra volta. -
- Concordo con Kidou. E vorrei anche sapere per quale dannatissimo motivo hai voluto tirare a fondo anche noi! –
Endou Mamoru, ex-capitano della Raimon, incassa il capo tra le spalle, colpevole.
- A-andiamo ragazzi! Noi siamo amici, e gli amici si aiutano nel momento del bisogno, no? -
L’occhiataccia dei suoi due migliori amici gli fa sprofondare il capo un altro po’.
 
 
 
***
 
 
 
Quel giorno, quando Kidou e Gouenji si erano presentati alla porta di casa Endou, si erano aspettati di incontrare il loro amico per fare due chiacchiere in giro per Inazuma-cho, o a fare due tiri al pallone per rivangare i bei vecchi tempi – siccome conoscevano Endou e la sua passione per gli allenamenti improvvisi e improvvisati, i due ragazzi erano soliti portarsi sempre dietro degli abiti sportivi, in caso di bisogno.
Di certo non si aspettavano che, aprendo la porta, l’ex-signorina Raimon avesse scaricato il loro figlioletto di quasi un anno in braccio a Kidou e il passeggino con tutto l’occorrente a Gouenji.
Prima che qualcuno di loro avesse potuto emettere un qualche verso di protesta, o una pretesa di spiegazioni, Natsumi Endou aveva buttato fuori dalla porta anche il suo amato maritino e aveva richiuso la porta cinguettando un “divertitevi, ragazzi!”.
 
 
 
***
 
 
 
- Scusatemi, ragazzi. – tenta di recuperare il povero neo-papà. – Non l’ho fatto apposta! Io avevo detto a Natsumi che sarei uscito e lei ha cominciato a dire che anche a Daichi avrebbe fatto bene uscire un po’, fare un giro del quartiere prima che facesse troppo freddo e siccome lei si sentiva un po’ stanca, io… -
Kidou, con il piccolo ancora in braccio che gli tirava i capelli liberi dai rasta ridacchiando, rotea gli occhi. – Pazienza, ormai siamo qui. E comunque un po’ ti capisco. Anche a me capita di essere sbattuto fuori di casa da Fudou senza nessun motivo apparente. A detta sua il mio essere un regista saccente è talmente opprimente che ogni tanto c’è bisogno di cambiare un po’ l’aria. –
Gouenji scoppia a ridere, incredulo. – Che cosa? –
L’ex-regista fa spallucce. – Parole sue. –
- Ok, se a te sta bene così, chi sono io per giudicare? – commenta il biondino, mentre Yuuto gli passa Daichi, che viene prontamente sistemato nel suo passeggino.
- Io trovo che tu e Akio-kun siate una bellissima coppia. – esclama Mamoru, tutto contento. – Anche se spesso è un po’ brontolone, si vede che ti ama molto. –
A questa considerazione, le guance del nuovo Comandante diventano di un bel rosso magenta, e a nulla servono i tentativi del suddetto di dissimulare il suo imbarazzo.
– Aheam… vogliamo andare? –
I tre si incamminano, con Kidou che cerca di nascondere il rossore dietro ai suoi enormi occhiali, Endou che spinge il passeggino e facendo dei versi buffi per divertire suo figlio, e Gouenji che ridacchia sotto i baffi.
- Sei parecchio rosso, Yuuto… Stai cercando di emulare il mio Tornado di Fuoco? –
Lo scappellotto che arriva sulla nuca del biondino è secco e preciso e non dovrebbe coglierlo di sorpresa.
- Chiudi il becco, Shuuya. -
 
 
 
- Dunque, Kidou-kun, come vanno le cose con Fudou? – chiede Mamoru, qualche ora dopo, mentre osserva il figlio che cerca di acchiappare una farfalla che sta svolazzando vicino al passeggino.
Shuuya nasconde una risatina, schivando il principio di gomitata che Kidou mirava a piazzargli dritto tra le costole.
- Vanno bene, Endou. - sbuffa il regista, affatto intenzionato a proseguire quella conversazione.
- Oh, andiamo Kidou, vogliamo sapere qualcosa di più! – brontola l’ex-attaccante, sedendosi a gambe incrociate su una panchina del parco in cui si trovano.
- Sembri una ragazzina impicciona. Cosa vuoi sapere, Gouenji? Il numero di volte in cui litighiamo e Akio mette il mio mantello nella lavatrice dei capi bianchi, i miei, apposta per farlo scolorire?- Kidou sfodera un sorrisetto per niente rassicurante.-  O quante volte ci riappacifichiamo facendo se-
- Kidou! Per tutti i Kami, non davanti a Daichi! – esclama Endou, rosso in volto, coprendo le orecchie del figlioletto, che osserva il genitore in modo perplesso.
Shuuya si copre gli occhi, scuotendo il capo. – Dannazione, Kidou! Ora non riuscirò mai più a togliermi l’immagine dalla testa! – rabbrividisce al solo pensiero.
- Bene! Così magari la prossima volta imparerai a farti gli affari tuoi. -
Il biondino sbuffa. – Sappi che potrei rispondere in un modo che ti farebbe diventare più rosso di capelli di Hiroto da qui fino alla fine dei tuoi giorni, ma non lo farò perché non voglio che Daichi senta queste cose. E perché poi Endou si imbarazza e fuma come una teiera. –
- Ehi! – piagnucola Mamoru, sentendosi tirato dentro nel bisticcio. – Ma io non ho fatto niente, cosa c’entro?! -
- Tsk, parla pure, non mi fai paura. Sono ormai due anni che convivo con Fudou, e posso assicurarti di averle sentite davvero tutte! –
- Non oso immaginare la messa in pratica, allora… -
 
Mentre i due si sfidano a come imbarazzare a morte l’altro, Endou prende suo figlio dal passeggino e si allontana un po’ per portarlo sull’altalena di un parco lì vicino.
Le orecchie fumano un po’ effettivamente ma lui che può farci se è timido e non riesce a parlare di certe cose apertamente!
- I tuoi due zietti acquisiti ti rovineranno se non stai attento, Daichi. – ammonisce il bimbo, che intanto scalcia per farsi spingere. – A vederli non si direbbe, ma quando si mettono in competizione è meglio allontanarsi. -
Mentre l’altalena, con suo figlio dentro, dondola avanti e indietro un paio di volte, Endou brontola tra sé.
- Insomma, non è che io voglia sapere tutti i fatti della loro vita privata, ecco. E’ già imbarazzante quando fanno battute sulla mia… Io volevo solo sapere come andassero le cose tra Kidou e Fudou-kun. Sai, quei due hanno sempre avuto un rapporto un po’… problematico. – Daichi guarda suo padre, con un cipiglio perplesso sul visetto paffuto.
- Uff.. come posso spiegartelo… Ah si! –
L’altalena si ferma improvvisamente, mentre Endou si siede di fronte al figlio ancora assicurato al sedile per bambini. – Qui ci vuole una bella storia! –
Baby Endou gorgoglia gioioso, battendo le manine tutto contento.
- Tiiii! ‘toria! ‘storia! -
 Quando papà Endou raccontava le sue storie, c’era sempre da divertirsi.
 
- Allora, questa favola parla di due ragazzi. Due ragazzi un po’ grandicelli, che sono molto legati ma che litigano sempre. Quando si vedono con i loro amici finiscono sempre per urlarsi contro le cose peggiori, anche se in realtà non le pensano sul serio. Non tutte, almeno. Credo… -
Endou si gratta una guancia, pensieroso.
- Comunque questi due ragazzi non riescono mai a mettersi d’accordo. Se con i loro amici devono decidere dove andare per le vacanze, Kidou vorrebbe tanto andare in una qualche città d’arte a osservare musei e opere importanti tutto il giorno. Fudou, stai pur certo, si impunterà di sicuro per andare al mare, dove potrà stare a poltrire sotto l’ombrellone fino a sera. Se  c’è da scegliere come passare il sabato sera, Fudou cercherà di trascinare tutti in discoteca, mentre Kidou preferirebbe farsi tagliare i capelli da sua sorella – Zia Haruna è una cara ragazza, ma con le forbici non ci sa proprio fare… - piuttosto che mettere piede in un posto così caotico.
Insomma, litigano per qualsiasi cosa, riempiendosi anche di dispetti. Non lo diresti, piccolo, ma anche zio Kidou sa essere piuttosto cattivo quando si tratta di farla pagare a qualcuno.
Sappi che una volta Fudou gli aveva nascosto gli occhialini e il mantello – per carità, non toccargli mai il mantello! – e Kidou si era così arrabbiato da nascondergli i vestiti mentre l’altro si faceva la doccia.
Andarono avanti così per mesi, forse anche anni, finché la pazienza dello zio Sakuma - l’amico dello zio con i capelli celesti e la benda da pirata, hai presente, Daichi? Ma si, quello che ti porta sempre tanti peluche, quelli morbidi morbidi che ti piacciono tanto! – non finì e decise di prendere in mano la situazione.
Un giorno lui e lo zio Genda organizzarono un piano per rinchiudere i due litiganti da qualche parte, soli.
“Che si sfoghino!” brontolò zio Sakuma. “Magari è la volta buona che ammettono di avere una cotta reciproca da anni.”
 
Qui Endou tossisce appena, ricordando anche cosa Jirou aveva detto subito dopo.
“ Oppure si fanno fuori a vicenda, una volta per tutte!
Ma queste non sono cose da dire ad un bambino; Daichi  rischia già abbastanza di diventare un violento, con quegli strambi zii che si trova.
- Comunque, alla fine Zio Sakuma e Zio Genda finsero di invitare i due ad un’uscita di gruppo  e poi, con un astuto stratagemma, li rinchiusero entrambi nello sgabuzzino del custode! Si, beh, non è stato il massimo dell’originalità, ed in favore degli zii bisogna dire che il piano originale non era quello. Ma per una serie di coincidenze strane – “Quei due sono dei maledetti ninja! Come hanno fatto ad evitare tutte le mie trappole?! “ “Jirou, amore, calmati!” “No che non mi calmo, Genda! Quei maledetti ottusi saranno la mia morte! ....” “Jirou?” “… Io li ammanetto.” “Cos- No!Non penso proprio che sia una buona idea!” “No, no, io li ammanetto! E poi butto la chiave in mare! Anzi, meglio, la fondo con una fiamma ossidrica!”  - li hanno costretti ad improvvisare.
Allora, le cose sono andate così… -
 
 
 
 
***
 
 
 
Fudou si guardò attorno con aria annoiata, sbuffando sonoramente.
- Un museo. Di nuovo. Un altro pallosissimo museo, pieno di roba vecchia da museo, e affollato da gente da museo… -
- Ne hai ancora per molto, Fudou? – domandò Kidou, senza nemmeno spostare lo sguardo dall’opera che sta contemplando.
- Ne ho finchè mi va! –
- … -
- Ma perché per una volta non potevamo  fare qualcosa di davvero divertente? –
- Del tipo? –
- Beh… -
- No, niente sala giochi. La settimana scorsa ti sei giocato tutti i soldi che avevi, e io non ho intenzione di prestarteli. –
- Uff, che ne dici di… -
- Niente Parco Divertimenti. Ci vorrebbe una macchina che non abbiamo, e non ho intenzione di chiedere un passaggio a Someoka. –
- Oh, ma dai! E se invece… -
- Non andremo a fare scherzi e dispetti in giro per il quartiere, scordatelo. –
- E che palle però! E scommetto che non ti va nemmeno di… -
 
Sakuma, a qualche metro di distanza, stava letteralmente andando in escandescenza.
Cercò di far finta di non conoscerli.
- Jirou, stai calmo! – lo stava supplicando il suo ragazzo.
- Sono calmissimo. – rispose l’altro, stringendo un po’ di più la guida cartacea che tiene tra le mani. La povera innocente si accartocciò nelle sue mani producendo un suono che il portiere della Teikoku trovò decisamente sinistro.
- Che ne diresti di andare al negozio dei souvenir e lasciarli qui? Non sarebbe male stare un po’ di tempo da soli. –
L’azzurro soppesò per un po’ la proposta, ma poi l’ennesimo commento a voce troppo alta di Fudou lo fece alzare dalla poltroncina in cui era con un balzo che nemmeno sul campo da calcio aveva mai sfoderato.
 
- Ah, finalmente un po’ di pace. – sospirò il più grande, mentre prendeva per mano il suo ragazzo.
Non sopraggiunse risposta.
- Jirou? –
Il ragazzo in questione stava scrutando con aria pensierosa una porta mezza nascosta dietro ad una tenda, su cui capeggiava la targa con scritto “custode”.
- A cosa stai pensando? –
- Koujirou, questa è la volta buona, me lo sento! Ho già un’idea! –
 
 
 
 
- Come sarebbe a dire che Sakuma è scomparso?! – esclamò Kidou, abbandonando il suo tour personale.
- Tsk, secondo me si sarà semplicemente perso cercando il bagno. – sbuffò Fudou, incrociando le braccia dietro la testa.
- Sta zitto tu! Genda, dove l’hai visto l’ultima volta? –
- Era appena dietro di me, stavamo andando verso il negozio all’uscita. Poi mi sono voltato e lui non c’era più! Dobbiamo cercarlo, sono preoccupato! –
- Oh andiamo, adesso non esagerare! –
- Io vado a cercarlo di là, magari è tornato indietro. Voi andate di là, forse si è infilato in quella porticina ed è finito in un’altra zona del museo! –
Il portiere spintonò poco gentilmente i due ragazzi verso una porta scura e mezza nascosta a cui nessuno aveva fatto caso.
- Ma… sei sicuro, Genda? Non penso che questa strada porti da qualche parte… -
Il moro ignorò le perplessità di Kidou e con un ultima spinta li fece entrare entrambi in quello spazio angusto e poi richiuse velocemente la porta.
Riuscito nella sua complicata impresa, tirò infine un sospiro di sollievo. Nel frattempo all’interno del ripostiglio giunse un gran fracasso.
 
 
Akio ci mise qualche secondo a realizzare cosa fosse successo; nello slancio era finito contro uno scaffale e gli si erano rovesciati addosso oggetti di vario genere.
Contenitori di plastica, strofinacci forse. Anche un paio di scope. E dei secchi, di sicuro, perché ci era andato a sbattere contro. E Kidou era alla sua destra, disperso da qualche parte.
- Aspetta… ma questo è uno sgabuzzino! GENDA! APRI IMMEDIATAMENTE! – strepitò il punk, tastando le pareti alla ricerca di una maniglia.
Perché ovviamente là dentro era buio pesto, oltre che terribilmente stretto.
- Dannazione, che scherzo idiota! Fudou, apri la porta. – sentì dire dal suo compagno di sventura.
- Non trovo la maniglia! –
- Come sarebbe a dire che non la trovi?! –
- Sarebbe a dire che non la trovo perché non c’è! Maledetto… GENDA, IO TI AMMAZZO! APRI, CAZZO, APRI LA PORTA! –
 
 
 
Sakuma lanciò a Genda la maniglia smontata, mentre in tasca aveva un paio di viti ed un cacciavite recuperato al volo.
Sul viso gli si era dipinto un sorrisetto perfido e soddisfatto.
Il suo ragazzo afferrò al volo quel pezzo di metallo, gli occhi sgranati.
- Ma… come cavolo hai fatto?! –
- Sono pieno di risorse, io. Specie quando mi fanno perdere la pazienza. –
- Wow, ricordami di non farti mai arrabbiare allora! –
- Baka, non è di quello che ti devi preoccupare tu! – sbottò l’azzurro, tirando il colletto della maglia del Portiere per portare il suddetto più vicino a sé.
 
 
 
 
- Ok, calma. Niente panico. –
- Niente panico? Come faccio a non andare nel panico?! –
- Respira, Fudou. Respira. Intanto cerchiamo l’interruttore della luce. –
Kidou mosse una mano a tentoni, per orientarsi.
 
- Ahio! Mi hai pestato un piede! –
- Scusa! Non muoverti! No-ehi! Quella è la mia faccia! –
- Spostati, mi stai- ahi! Levati, insomm!-
- Non aggrapparti a me! No! Così cadiamo!
- Sono incastrato! –
Cominciarono a volare colpi e manate a caso finchè una di queste non colpì quel famigerato interruttore.
La luce di una lampadina appesa al soffitto li colpì in pieno, facendoli barcollare per la sorpresa.
Senza accorgersene i due ragazzi erano riusciti ad incastrarsi in un groviglio disordinato di arti e vestiti; Kidou era bloccato contro uno sgangherato scaffale di legno, a cui si aggrappava con entrambe le mani. Il nodo che reggeva il suo mantello era tenacemente agganciato alla cerniera della felpa di Fudou, che quindi si trovava con il viso a poca distanza da quello dell’altro. Le mani del punk erano arpionate alle spalle del compagno di gioco, mentre le gambe erano tese in un disperato tentativo di non collassare completamente addosso al saccente regista.
Nel complesso, la situazione era piuttosto precaria. Ma almeno ora regnava il silenzio.
 
- Uhm… e adesso? Qualche idea brillante? – chiese il punk a voce bassa, quasi temesse che una parola sbagliata potesse far precipitare tutto, letteralmente.
- Non… non ne ho idea. –
Invece che prenderlo in giro come suo solito, o approfittare dell’ammissione dell’altro, Fudou impallidì appena.
- Scherzi, vero? Non possiamo restare così per sempre! –
- Sto pensando ad una soluzione, ok? Dammi un secondo! – si scocciò Yuuto, a cui le guance si stavano arrossando leggermente per lo sforzo. Dopotutto stava tenendo in piedi sia lui che l’amico, e non sapeva per quanto ancora avrebbe retto.
 
Fudou non sapeva da che parte guardare. Essere così vicino al regista lo rendeva nervoso, e non poteva nemmeno scostarsi o sfotterlo come suo solito.
Maledetta la sua felpa che aveva deciso di complottare contro di lui! E maledetto anche Kidou, che non faceva nulla per rendergli la situazione meno imbarazzante! Con la fronte corrucciata, e gli occhi – per una volta liberi da quegli orrendi occhialini da aviatore –  rossi e vividi, e le guance di solito così pallide ora rosse come due mele. E…
Il moro degluttì a vuoto.
Stava davvero pensando di baciare Kidou? Quel Kidou? Quel regista così insopportabile, e saccente, e impassibile, e interessante, e attraente, e…?
Si, ci stava pensando. Ci stava seriamente pensando.
Ok, forse Kidou un pochino gli piaceva. Un pochino tanto.
Un pochino parecchio!
Ma non poteva certo lasciarsi suggestionare dal fatto che fossero praticamente avvinghiati l’uno all’altro! Ed erano in un fottuto sgabuzzino! Praticamente il clichè dei clichè delle commedie romantiche; sarebbe morto piuttosto che riprodurre la scena di qualche romanticheria cretina!
 
Ma il fato decise per lui. O meglio, lo scaffale.
 
- Kidou, senti… - iniziò a dire Akio, un attimo prima che il ripiano a cui erano ancorati cedesse con un suono secco e li facesse precipitare sul pavimento, insieme ad una marea di scope, stracci e cose varie.
 
 
 
 
 
 
Quando finalmente li liberarono, entrambi i ragazzi erano rossi dall’imbarazzo.
Non dissero una parola per tutto il resto della giornata, con grande gioia di Sakuma.
 

..
.
 
A detta di Fudou, quel bacio accidentale dato sul pavimento di uno sgabuzzino non fu affatto colpa sua. Non gli era dispiaciuto, ma non era colpa sua!
 




 
 
***
 
 

 
-… Ed è così che i due hanno cominciato a frequentarsi! E adesso vivono insieme e si vogliono tanto bene, anche se qualche volta litigano ancora tra di loro. Ma poi si danno un bacio e fanno pace. – concluse soddisfatto Endou, mentre suo figlio batte le manine in una specie di tenero applauso.
- Anco’a! Anco’a! –
 
Al battito delle mani del bimbo si aggiunsero anche quelle di Gouenji e Kidou, che a poca distanza dall’altalena ascoltavano la storia.
- Che primo bacio… dolce… Non me l’aspettavo. – commenta Shuuya, dando una pacca affettuosa all’ex-regista. – Ma è davvero andata così? –
- Più o meno è così che la ricordo, anche se non immaginavo che Sakuma e Genda avessero macchinato tanto per farci dichiarare… - ridacchiò il rasta, avvicinandosi a Daichi per spettinargli i capelli in segno di saluto. – Beh, io vi saluto ragazzi. –
- Dove vai? – chiese Endou senior, ancora seduto per terra.
- Mi sono ricordato che oggi è il giorno di un importante anniversario. Gouenji, confido in te, riporta questo bambino e suo figlio a casa sani e salvi. –
Un sonoro “Ehy!” di protesta si levò alto, mentre Shuuya scoppiava a ridere insieme a Daichi, che ancora batteva le manine.
Intanto dal cielo comincia a cadere la neve.
 
 
 
 
 
 
Message:
 
To: Fudou | From: Kidou
 
Ehi, brontolone.
 
 
 
To: Kidou | From: Fudou
 
Tsk, che vuoi?
 
 
 
To: Fudou | From: Kidou
 
Preparati, stasera si cena fuori
 
 
 
To: Kidou | From: Fudou
 
 
Pff… Sono già pronto. Sbrigati.
 
 
 
Kidou sorride allo schermo del telefono.
“Si, Akio, ti amo anche io.”
 


























Angolo del Corvo:

Ehilà, salve a tutti :)
Non poteva mancare una mia ff natalizia, no? ^^
Alla fine sono riuscita a mettere insieme tutto; le avventure di Daichi (amo quel bambino *.*), un po' di sana KidoFudo e una spruzzatina di neve come buon augurio per queste feste.
Che dire, ho abbondato con la tenerezza. Ma solo perchè è Natale, non avrei avuto cuore di scrivere qualcosa di drammatico proprio per Natale!
Oh, ma non temete, la fanfic per Capodanno è già pronta, ed è decisamente un altro paio di maniche *risata malvagia*
Quindi.. che dire, godetevi la mia zuccherosità, finchè dura ^^
Kiss

 
Merry Christmas!



The Raven
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Raven Callen