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Autore: Mo0ny_    25/12/2015    0 recensioni
Londra, 1850. Nico Di Angelo è un uomo molto ricco e avido. Ha una piccola impresa commerciale e il suo unico aiutante è Jason Grace. Non ha rapporti con il mondo esterno e odia con tutto se stesso il Natale. Ma perché? Tutti lo giudicano male ma nessuno conosce il suo passato, lui stesso è concentrato troppo sul suo passato per godersi il futuro. Per questo interverranno lo spirito del Natale passato, lo spirito del Natale presente e lo spirito del Natale futuro. Riuscirà Nico a ritornare sulla giusta via e riguadagnarsi la fiducia degli altri?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico di Angelo
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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~~Quella volta, Nico non volle mettersi a dormire. Aveva paura di sognare i volti di quei bambini. Aveva paura di sognare Percy e Annabeth con i loro sguardi delusi e arrabbiati. Aveva paura di sognare la delusione di Hazel. Nico aveva promesso. Quando anche il terzo spirito sarebbe arrivato, tutto sarebbe cambiato. Avrebbe aiutato Charlie e Lacy, sarebbe andato al canone di Natale di Hazel e avrebbe conosciuto Emi e Sammy e avrebbe donato un sacco di sterline per i poveri bambini come Tyson e  Beckendorf. Lo avrebbe fatto, lo aveva giurato a sé stesso. Chiuse per un momento le palpebre e quando le riaprì, si ritrovò davanti un uomo basso con i baffetti e un fischietto appeso al collo. Aveva una maglia arancione e un pantalone scuro. Aveva uno strano cappello e una mazza da baseball.
- Tu sei il terzo spirito? –domandò Nico alzandosi dal letto.
- Proprio così. Non guardare la ma mazza da baseball con questa faccia! –disse il nanetto. –non ho intenzione di ucciderti… forse.
- Rassicurante… Come mai voi spiriti del Natale siete così scorbutici? –domando
- Non lo siamo mica con tutti! Ma con qualcuno che disprezza il Natale siamo molto crudeli! Anzi, ci stiamo trattenendo!
- Fantastico! –disse Nico.
- Allora, sono lo spirito del Natale futuro ma puoi chiamarmi Hedge! Gleeson Hedge! –disse lo spirito pronunciando il suo nome mentre gonfiava il petto.
- Preferisco spirito…
- Muoviti ragazzo! Ho alcuni impegni per questa notte! –
- Per esempio? –chiese Nico.
- Domani c’ è una partita di American Football e io non posso mancare!
- Cos’è l’ American Football?
- È qualcosa di futuristico. Ora muoviti!
- Guarda che sei tu che devi trasportarmi! –disse ancora Nico. Per risposta, Nico venne avvolto di nuovo dalla neve candida e soffice e chiuse gli occhi.

Quando li riaprì, non era nella sua casa ma nella stradina dove si trovava il suo negozio ma era più buio e senza nessuno che percorresse quella strada. Non c’ erano i bambini che davano tanto fastidio a Nico con i loro palloni, , non c’era Katie che vendeva frutta e verdura e non c’ era nemmeno Travis che cercava di fidanzarsi con essa.  All’ improvviso si aprì una luce dove prima c’ era il negozio di Nico ma ora era molto molto più rovinato.
“Entra!” gli disse lo spirito e Nico oltrepassò la porta come un fantasma e vide dentro due anziane persone. Avevano tutte e due i capelli bianchi e la pelle piena di rughe ma sorridevano maliziosi davanti al camino appena acceso. Nico li guardò per qualche secondo e non esitò a riconoscere gli occhi agguerriti di Clarisse e la malizia negli occhi Chris. Cosa stavano facendo…? Clarisse rise.
- Visto vecchio marito mio? Di Angelo è in ospedale e noi da bravi cittadini gli facciamo trovare la casa bella pulita! –Clarisse rise di nuovo.
- Siamo gentili eh? –anche lui rise con freddezza. Ora Nico aveva capito cosa stavano facendo. Rubavano. Rubavano tutto quello che c’ era in quel maledetto negozio, che molto non era. Nico aveva l’ impressione che non fossero i primi a sgraffignare là dentro. E poi cosa avevano detto? ‘Di Angelo è in ospedale…?!’
- “Crepa cuore, figliolo” –disse lo spirito o Hedge come cavolo voleva essere chiamato!
- “Crepa cuore???!!!!”
- “Primo o poi tutti moriamo! Diciamo solo che il tuo cuore si è fermato.”
- “Quando per l’ esattezza?” chiese Nico.
- “Troppo vuoi conoscere figliolo! Non tutto può esserti rivelato! Certo he se campi anche il tuo crepacuore potrà essere rimandato a due anni più avanti…” gli disse lo spirito ma poi si accorse di aver detto troppo.
- “Che dici figliolo? Andiamo direttamente al momento cruciale?” chiese lo spirito e Nico si trattenne a mandarlo a quel paese.
- “va bene” disse semplicemente stringendo i pugni.

La scena era cambiata. Ora si trovavano davanti al cimitero della città di Londra. Era sera e Nico vide due uomini che stavano scavando una tomba. Avevano già piantato la lapide e Nico si avvicinò. Sopra di essa c’ era scritto “Nico Di Angelo. Morto il 24 dicembre” l’ anno era coperto.  I due mentre lavoravano, stavano commentando la morte di Nico.
- Hai capito chi è questo sfigato? – chiese il primo che era alto, con i capelli biondi e gli occhi castani.
- Si. Il tizio del negozio sulla 34° strada! Hai visto? Nessuno al suo funerale. Il prete quasi non voleva celebrare la messa! –a parlare era stato l’altro, più basso con gli occhi castani e gli occhi blu.
- Davvero?! – chiese il primo. Il moro annuì.
- Hai visto invece quel povero piccolo? –chiese invece il biondo indicando una lapide là vicino. Nico si avvicinò e quasi non gli vennero le lacrime. “Charlie Grace. Morto il 24 dicembre” anche quell’ anno era coperto.
- Il padre del piccolo è rimasto mezz’ ora davanti la lapide. Ha pianto gridato e mandato a quel paese chiunque gli venisse a mente, compreso il vecchio Di Angelo! –disse il biondo. –la sorellina e la madre poi… non puoi capire, che cera che avevano! –continuò.  Nico si sentì una merda…
- Ehi John, che ne dici di prenderci un caffè? –chiese il moro rivolgendosi al biondo che si chiamava John.
- No Alvin! Dobbiamo terminare il lavoro! –disse John.
- E chi vuoi che se ne accorga! Nessuno è andato al funerale, pensa se qualcuno andrà a portargli dei fiori! –disse Alvin.
- Effettivamente… Andiamo John! –e insieme andarono via. Con un po’ di paura, Nico andò verso la buca della sua tomba. Quando vi si affacciò, vide tutti gli orrori che l’ inferno potesse offrire. Vide uomini torturati, feriti, doloranti, stanchi ,incatenati e sofferenti. La anime cercano di uscire e fu in quel momento che Nico, promise per l’ ennesima volta di cambiare. Lo promise lanciando un urlo prima di cadere nella buca e vedere l’ obblio.


Nico si svegliò il giorno di Natale, svegliato dalle campane che suonavano allegre. Sbadigliò e sbatté le palpebre due o tre volte prima di ricordarsi che era Natale. Saltò fuori dal letto con una strana euforia che sicuramente, non gli apparteneva. Si vestì velocemente, ballando a ritmo. Mangiò ancora più di fretta guadagnandosi un singhiozzo che non voleva staccarsi dalla sua gola. Aveva deciso quello che avrebbe fatto quel giorno in cui la sua vita sarebbe cambiata. Prima cosa da fare era la seguente: andare in banca.

- Buongiorno! –salutò euforico all’ uomo che stava dall’ altra parte.
- ‘giorno. In cosa posso esservi utile? –chiede.
- Vorrei ritirare un po’ di soldi, anzi parecchi soldi! –
- Mi fornisca un documento e mi dica la cifra che desidera ritirare. –gli disse l’ uomo. Nico mostrò i documenti e a bassa voce rivelò la cifra che desiderava ritirare e all’ uomo quasi non venne un colpo!
- Arrivo subito! –disse ancora in preda all’ ansia.

Quando uscì dalla banca, si diresse verso la chiesa del paese. Là trovo Annabeth e Percy intendi a preparare tutto per quella serata. I due sbarrarono gli occhi appena lo videro.
- ‘giorno. –salutò Nico.
- Salve signor Di Angelo! Quale buon vento la porta qui? –chiese Percy mentre montava alcune tavole di legno per i tavoli.
- Vorrei porgervi le mie più sentite scuse per quello che è successo ieri e vorrei darvi questo… -disse Nico porgendo l’ assegno ad Annabeth che gli venne un colpo nel leggere la cifra che Nico stava porgendo.
- Ma questo è troppo! –disse Percy che si era avvicinato.
- Bè… recupero tutti gli anni in cui non h dato una mezza sterlina! Voglio chiedervi solo una cosa. Comprate un pensiero al piccolo Tyson con una parte di quei soldi.
- Lo faremo sicuramente. Non so davvero come ringraziarla signor Di Angelo!! –disse Annabeth e con Percy si fiondarono ad abbracciarlo. Per quanto Nico detestasse il contatto fisico, accettò volentieri quell’ abbraccio e quel bacio sulla guancia lasciatogli da Annabeth.


Nico era appena giunto davanti la casa del suo aiutante, Jason Grace. Rideva a crepapelle per quello che stava per fare, dovette fare uno sforzo mortale per trattenersi. Quando si riprese, fece un gran respiro e fece il suo solito muso lungo e bussò alla porta, sulle spalle aveva un sacco.. Ad aprire fu la moglie di Jason, Piper, si ricordò Nico. Esso entrò sfacciatamente e con una faccia arrabbiata, molto arrabbiata. Erano solo le 8 di mattina e di solito Jason attaccava alle 8:30, tecnicamente non era in ritardo, quindi perché il suo principale era lì? Molte domande si fece Nico quando lo vide avvicinarsi. Ebbe subito una risposta.
- Grace! Ti avevo dato una mezza giornata libera ma mi sa tanto che non te la meriti! –disse cercando di non ridere. Vide i sue bambini che aveva visto quella notte con lo spirito che guardavano la scena e Nico non capì se erano impauriti o incuriositi. Jason corrugò la fronte chiedendosi sicuramente cosa Nico voleva dire.
- Non capisco…
- Non capisci eh? L’ altra volte ti avevo chiesto di portare con te le tue cose e come al solito le hai lasciate nel solito posto!
- Si sbaglia signor Di Angelo le ho prese tutte quante!
- A davvero! Allora prende questo sacco pieno di…
- GIOCATTOLI!!! –venne interrotto dalla voce strillante della piccola Lacy che era andata a sbirciare nel sacco. Nico rise di gusto per l’ espressione di Jason.
- Non capisco…  -disse Jason.
- Cosa c’è da capire! –disse Nico che ancora rideva –è Natale e ho fatto un piccolo regalo ai tuoi figli! –poi se lo prese da parte e gli disse:
- Sappi che hai tutta la giornata libera inclusi i giorni fino a Capodanno.. no anzi fino al 7 gennaio e questa è la tua tredicesima e il mese di dicembre –disse porgendogli l’ assegno. Jason ancora aveva gli occhi sgranati.
- Continuo a non capire…
- Eppure mi sono spiegato abbastanza bene! Questi sono  tuoi soldi e quelli sono re-ga-li! –disse scandendo bene le parole.
- Ma perché? Insomma, lei è tutto tranne che generoso! –disse Jason.
- Non è generosità! È Natale!!! Jason fati un bel cenone e per una volta in questi dieci minuti, non sgranare gli occhi! –gli disse Nico prima di dare gli auguri a tutta la famiglia e andare via. A Jason quasi gli prese un colpo quando lesse la cifra e il biglietto che era allegato che diceva:

“Caro Jason,
Ho saputo da poco che tuo figlio, Charlie, ha una grave malattia che gli impedisce di camminare. Accetta questi soldi che te li sei guadagnati e scusami… per tutto! Salutami la famiglia e la piccola Lacy sperando che i regali gli piacciano! Buon Natale ancora,
Nico Di Angelo.”


Jason pianse. Gli vennero le lacrime agli occhi quando si rese conto che, grazie a quei soldi, Charlie avrebbe ricominciato a camminare.
- PIPER!! –gridò a grande voce con le lacrime agli occhi.
- Cosa voleva… -venne interrotta dall’ abbraccio del marito che la strinse forte con le lacrime agli occhi e gli mostrò l’ assegno. Anche Piper sorrise e disse:
- Con questo possiamo comprarci una casa, aiutare nostro figlio e perché no? Goderci un po’ questo Santo Natale!
- Mamma, mamma!!- Gridarono tutte e due i bambini –guarda che belli! –dissero indicando la fila di giocattoli che Nico gli aveva  lascito.

Quella sera, Nico si preparò con il miglior abito trovato. Prese una delle tante carrozze e andò da Hazel.
Quando si ritrovò davanti il cancello non voleva bussare, ma poi si fece guidare dalla sua buona stella e bussò. Fu Emi ,la piccola Zhang ad aprire. Lo guardò con una faccia interrogativa e chiese:
- Tu chi sei? –
- Sono Nico, Nico Di Angelo. –disse alla bambina a cui il volto gli si illuminò.
- Mamma, mamma!!! –gridò la piccola dando le sue calde manine a Nico –Zio Nico è qua!! –disse euforica. Hazel arrivò due secondi dopo e alla vista del fratello si commosse e andò ad abbracciarlo più forte che poté.
- Ciao! –disse con la voce mezza strozzata dall’ abbraccio della sorella.
- Alla fine sei venuto! –disse la sorella. –e quelli cosa sono? –disse indicando delle scatole che Nico aveva in mano.
- I regali per te e per Frank e naturalmente per i bambini. –disse.
- Non startene alla porta, entra! –disse euforica Hazel. Quando Nico entrò venne accolto dai bambini, Sammy ed Emi che gli fecero un sacco di domande. Nico sorrise. Era sicuro che non si sarebbe mai scodato di quel Natale…

 


 


Ehi non penserete di andare via!!
Ecco qui gli auguri della scrittrice che ha scritto quest’ ultimo capitolo alle 2 di notte e lo ha finito alle 3:03 con esattezza XD! Ci tengo a voi e ancor di più ad augurarvi un buon Natale! Molti di voi conoscono “il miracolo della 34° strada” ecco, ho voluto scrivere in questa storia che Nico aveva il suo negozio lì in onore di quel film perché tutti possono cambiare! Grazie tutti voi che avete recensito, preferito e ricordato la mia storia e naturalmente ai muti lettori che aumentavano a dismisura!! Grazie, grazie e buon Natale!!!
Unamoresolitario!!!

 

 

   
 
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