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Autore: AfterAllThisTime__Always    28/12/2015    1 recensioni
Harry, contro ogni previsione, salta giù dalle braccia del mezzo gigante: è vivo. Draco ne è felice.
Un piccolo inserto quasi insignificante per la trama dei libri della Rowling, scritto solo per far sorridere.
DracoxHarry
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da Epilogo alternativo
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Ho sempre odiato Potter, Harry Potter, colui che è destinato a salvare il mondo magico. L’ho sempre odiato, o questo è ciò che ho sempre fatto credere ai miei amici e che continuo a ripetermi mentalmente per illudermi.

Sono mai riuscito a convincere me stesso? No.

E ora lo vedo lì, esanime tra le braccia del mezzo-gigante che per tutti e sette gli anni ha fatto da guardiacaccia ad Hogwarts. Vorrei essere al posto di quella creatura non del tutto umana e tenere stretto io il Predestinato. O forse no, vorrei essere a posto di Harry, morto per un destino crudele che non si è scelto.

Anche a questa distanza posso vedere la cicatrice che per diciotto anni gli ha dato il tormento con pensieri non suoi e che non lo facevano dormire di notte. I ciuffi neri gli coprono gli occhi verdi che ormai sono chiusi, per sempre. Occhi che inconsapevolmente facevano fare una capriola di gioia al mio cuore ogni volta che li incrociavo. Occhi di mille sfumature di verde, così puri e innocenti, così pieni di responsabilità troppo pesanti per un semplice ragazzino.

A colazione, a pranzo, a cena… lo osservavo giungere in Sala Grande, i capelli perennemente indomabili, gli occhi cerchiati di nero. E ogni volta mi sentivo mancare il fiato. Ogni volta mi ripetevo che era solo odio e disgusto nei confronti di quella figura, me lo ripetevo perché era mio padre a insegnarmi queste cose.
Ma ora mio padre è in mezzo a quella folla di Mangiamorte senza anima, tutti col cappuccio nero e con il Marchio Nero in bella vista. È accanto a mia madre, forse lei è l’unica donna che illumina le nostre giornate buie e tempestate di morti.

Tra me e loro c’è solo una distesa di morte e polvere, i corpi sono stati portati tutti in Sala Grande, o quel che ne rimane, e disposti in file. In piedi, a calpestare la morte, c’è la figura del Signore Oscuro, avvolto nella sua abituale veste grigia, sporca solo in alcuni punti. Accanto a lui Nagini.

-Harry Potter è morto!- annuncia trionfante il suo assassino.

Forse dovevo rassegnarmi alla morte di quella figura prima della fatidica frase tanto temuta, perché ora mi sento sprofondare, il petto che smette di muoversi e il respiro che non profana più le mie labbra.

È vero, Harry è morto e Voldemort è ancora vivo, tutti i suoi sforzi sono stati inutili perché d’ora in poi vivremo nella paura e con il ricordo del ragazzo sfregiato nei nostri cuori.

Harry è morto e io sono vivo.

Nella Stanza delle Necessità lui mi ha salvato e io so che l’ha fatto solo per sdebitarsi con me per il mio silenzio al Malfoy Manor. Mi ha salvato da morte certa e io non finirò mai di ringraziarlo.

Voldemort dice qualcosa che io mi rifiuto di ascoltare, poi vedo i miei genitori farmi segno di raggiungerli e io capisco di non poter fare diversamente: Malfoy ora, Mafoy sempre. Mi avvicino con passo tremante al mio Signore, che mi stringe in un abbraccio strano, freddo e vittorioso.

Per un attimo sono tentato di tirare fuori la bacchetta e puntargliela di nascosto allo stomaco, ma poi mi dico che è inutile, Voldemort è più forte. Harry era proprio un Grifondoro, coraggioso e leale, di fronte a questa possibilità non ci avrebbe nemmeno pensato, attaccando lui per primo e approfittando dell’effetto sorpresa.

Ma io sono un Serpeverde, e nei Serpeverde ci finiscono i vili e i codardi, coloro che non sanno affrontare la realtà e hanno bisogno di nascondersi per sopravvivere. Non è mica quello che la mia famiglia ha fatto fin’ora? Non è mica quello che ho fatto io fin’ora?

Sono scappato e bene o male è ciò che continuerò a fare per tutta la mia vita.

Non mi sono ancora liberato dalle braccia che avvolgono il mio corpo, braccia fredde e viscide, braccia che hanno contribuito alla morte di Harry. Sono quasi tentato a divincolarmi dal contatto ma finirei morto in due secondi.

Poi un rumore e un tonfo, e il Signore Oscuro mi lascia di colpo mentre un incantesimo vola verso di noi, sfiorandomi di pochi centimetri e andando a colpire l’assassino di vite innocenti se quello non si fosse protetto all’ultimo secondo.

Mi giro e non credo ai miei occhi. Harry è in piedi davanti ad Hagrid, il guardiacaccia barbuto, e brandisce la sua bacchetta contro di noi. I suoi occhi verdi sono aperti, non chiusi dalla morte, e i capelli neri svolazzano lievemente al movimento. Harry è vivo.

Scoppia il putiferio: i Mangiamorte si Smaterializzano in un tentativo di fuga dal pericolo mentre alcuni alunni esultano e corrono in aiuto del Prescelto. Io rimango fermo qui mentre mio padre svanisce e mia madre mi chiama per scappare. Ma io non voglio.

Sopra il frastuono delle urla posso sentire chiaramente l’urlo di Potter: -Non lo toccare!- e poi un altro incantesimo e un contro incantesimo che entrambi parano.

Fuggo ma non in direzione della mia genitrice, bensì dal ragazzo che per la seconda volta mi protegge, prima dal fuoco maledetto e poi da morte certa tra le file dei Mangiamorte. Vedo con la coda dell’occhio il Signore Oscuro che sparisce, probabilmente attendendolo da un'altra parte.

Harry fa per seguirlo ma non appena passa di fianco a me lo afferro per il polso. Si blocca e mi guarda. Decine di tagli gli sfregiano il volto abbronzato e sporco di terra e sangue rappreso, ma gli occhi verdi brillano di una luce che io non ho mai visto addosso a nessuno.

Determinazione, coraggio, sorpresa.

E solo ora capisco come mai mi sono innamorato di un ragazzo che probabilmente non avrebbe superato i diciotto anni. Lui è andato avanti nonostante fosse solo, nonostante non avesse persone su cui poter contare. Tutti gli hanno sempre tenuto nascosta la verità, mascherandola con bugie impregnate di buoni propositi, ma che in realtà non hanno fatto altro che distruggerlo internamente ed esternamente.

In quegli occhi verdi posso leggere tutti gli incubi che di notte lo assalivano appena si assopiva; posso leggere la paura che in questi anni lo ha dominato; posso leggere il dolore di aver perso tutte le persone che amava e che ama ancora con tutto il cuore, è un dolore indelebile e che lascerà nel suo cuore talmente tante cicatrici che quello potrebbe sgretolarsi da un momento all’altro. Un dolore e una paura che però l’hanno temprato.

Fisso gli occhi sulla cicatrice, quello stupido segno che ha deciso per lui la sua vita, la sua morte, le sue amicizie e i suoi amori. Quella cicatrice che l’ha reso ciò che non voleva essere, che gli ha fatto vivere incubi reali.

E poi i miei occhi cadono su quelle labbra carnose e piene. Ora sono spaccate e incrostate di sangue, ma un tempo sono state pulite e morbide. Si stanno muovendo in una domanda muta alle mie orecchie, il mio sangue pulsa talmente forte che mi impedisce di sentire i suoni.

E poi lo bacio.

Scopro solo ora che tutto ciò che ho sempre desiderato, tutto ciò che mi ha sempre permesso di svegliarmi alla mattina, è solo questo bacio. Casto, puro, proprio come il proprietario di queste labbra che straordinariamente rispondono al mio movimento.

Solo quando sono sicuro che non scapperà gli lascio il braccio e avvolgo la sua vita, facendo aderire i nostri petti che si alzano e abbassano freneticamente. Anche lui si muove e, lasciando cadere la bacchetta, infila le dita nei miei capelli, tirandoli lievemente.

Sto facendo la stronzata peggiore della mia vita, ed Harry potrebbe rimetterci per questa mia avventatezza tanto desiderata. Se adesso qualcuno dovesse colpirlo alle spalle lui non avrebbe difese. Anche se in quel caso ci sarei io a fargli da scudo col mio corpo. Sono pronto a morire per questo ragazzo che probabilmente mi sta baciando solo per pena.

Ma nessuno lo attacca e quando di malavoglia ci separiamo accanto a noi regnano le solite urla della battaglia, nomi in lingue antiche che fanno poi partire incantesimi.

Con un solo sguardo capisco che deve andare, ma che tornerà. Me l’ha appena promesso con un ultimo bacio a fior di labbra prima di raccogliere la bacchetta e scappare all’interno dello scheletro di Hogwarts.

E a me non resta che fare l’unica cosa di cui sono capace: corro da mia madre che prendendomi la mano si Smaterializza.

Sono scappato ancora una volta.


19 ANNI DOPO

L’espresso per Hogwarts è in partenza, mio figlio Scorpius è già dentro ad un vagone e Astoria lo sta salutando in lacrime di fianco a me. Eh già, alla fine mi sono sposato con Astoria Greengrass.

Sento una voce fin troppo familiare e mi giro di scatto alla mia sinistra. I Weasley e i Potter al completo stanno salutando i loro figli, i rossi quasi tutti in lacrime.
Ah già, Potter è sposato con Ginevra Weasley, l’unica femmina nata nella famiglia di babbanofili rossi. Hanno anche tre figli naturali e uno adottivo, il figlio del nostro insegnante di Difesa contro le Arti Oscure al terzo anno, Remus Lupin, morto durante la battaglia.

Il ragazzo dagli occhi di giada mi vede ma prima di poter fare qualsiasi cosa la piccola Potter scoppia a piangere, costringendo il padre a chinarsi e abbracciarla.
Il treno sta partendo, portando con sé non solo i nostri figli ma anche pezzi noi, ricordi di quando eravamo noi ad ammassarci in quei piccoli scompartimenti. Ricordi che mai se ne andranno e che mai noi cancelleremo dalle nostre menti, non volontariamente almeno.

La piccola Potter ha preso il nome della nonna, Lily. Lilly Evans, donna a cui va tutta la mia gratitudine per aver messo al mondo un ragazzo tanto fantastico.
Finalmente la rossa smette di piangere, la banchina lentamente si sta svuotando, i genitori tornano a casa attendendo il Natale per poter rivedere i figli.

Anche Ronald ed Hermione Weasley se ne vanno, restano solo i tre Potter. Solo adesso Harry mi saluta con un immenso sorriso che gli illumina gli occhi. Lascia un veloce bacio sulle due teste rosse e si avvicina a me, allargando le braccia.

Se non fossi stato follemente innamorato di quel ragazzo impossibile non mi sarei mai abbassato a tanto, ma il mio amore mi costringe a buttarmi tra quelle braccia solide e calde. Ci abbracciamo a lungo, come se fossimo stati amici che non si vedevano da anni.

Non siamo mai stati amici noi, solo odio puro e poi subito amore, niente intermezzi.

Lo sento respirare vicino al mio orecchio e poi sussurrare due parole che, con un destino diverso, sarebbero potute essere le nostre due parole nelle notti di incubi e tempeste, nelle lacrime e nei sorrisi, nel nostro amore appena consumato e mai esauribile. Ma il destino non è mai stato generoso con me, né tantomeno con il moro, portandoci a creare una famiglia con altre persone.

-Ti amo-

Eh già, al destino piace giocare con noi.
 

Angolo “Autrice”
Ecco, la terza OS in un solo giorno! Anche questa è una Drarry in cui spero di non essere stata troppo OOC dei personaggi.
Questa è più malinconica, ma non mi andava di modificare eccessivamente il capolavoro della Rowling.
Spero vi sia piaciuta e grazie a chi ha letto fino a qui! Come sempre un commentino, anche negativo, è gradito!

   
 
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