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Autore: Nono23    28/12/2015    3 recensioni
Si sentiva stanco. Stanco di tutto. Non ne poteva più. Senza pensarci, le sue gambe l'avevano portato a casa del suo angelo custode. Riuscirà ad aiutarlo?
Buona lettura a tutti!
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Calum Hood, Michael Clifford
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Couples - First Kiss'
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His angel

Era stanco. Non riusciva più a tollerarli. Semplicemente si era stufato di consolare la madre ad ogni ora della notte dopo un litigio col padre alcolizzato. Non ne poteva più di sentire le urla dei suoi genitori e il rimbombo degli schiaffi che riceveva la genitrice. Quante volte le aveva consigliato di rivolgersi alla polizia o perlomeno di chiedere il divorzio? Tante. Ma lei niente. Continuava a ripetergli tutte le volte che era ancora innamorata di quell’uomo. Che, in fondo, tutto si sarebbe risolto prima o poi. Che le dispiaceva lasciarlo, in un momento così delicato. Aveva appena perso il lavoro, era normale che fosse nervoso e di cattivo umore. E che sfogasse su di lei i dispiaceri. Quelli che non era riuscito ad affogare nell’alcol.

Era stanco.

Il pullman iniziò a rallentare e si fermò con un sonoro sbuffo. Era arrivato. Finalmente. Suonò il campanello e una voce metallica gli rispose. La voce dell’angelo che lo vegliava durante i suoi frequenti incubi. La voce che lo salvava da ogni situazione, che fosse un compito in classe o la vita, come in quel momento. La voce che lo faceva tremare, balbettare, eccitare, ma anche sentire accolto, a casa, protetto dal mondo circostante. La sua ancora di salvezza. La sua roccia. L’unica persona su cui avrebbe potuto contare per sempre.

« Cal, vieni, entra in casa. Fa freddo lì fuori.» lo accolse in pigiama. Erano le due di notte, non aveva tutti i torti. Però si era stupito della sua accoglienza. Insomma, chiunque alle due di notte gli avrebbe gridato contro una serie di epiteti poco carini. Lui no. Lui era diverso. Lui era Michael. Il suo Michael.

Come mise piede nell’appartamento caldo del rosso, Calum si sciolse completamente. Come neve al sole. Come sale nell’acqua. Una lacrima sfuggì al suo controllo e solcò il viso lentamente, seguita da un’altra e un’altra ancora. Stava piangendo. Quanto tempo era che non si lasciava andare in quel modo? Troppo. Aveva trattenuto tutto come una spugna. Era giunto il momento di strizzarla.

Sentì del calore sulla giacca. Gli servirono diversi secondi per realizzare che Michael, il suo Michael, lo stava abbracciando. In silenzio, stava accogliendo tutto il suo dolore, sciolto in lacrime come l’effetto dell’acido sugli oggetti. Nocivo. Passarono minuti in cui l’unico suono udibile erano i singulti del bassista soffocati contro la maglia del chitarrista. Lui gli accarezzava dolcemente la nuca. Quando si calmò e rialzò la testa, la prima cosa che i suoi occhi incontrarono erano le labbra carnose e rosse di Michael. Arrossì per la poca distanza che le separava dalle sue. La mano del chitarrista passò lungo le gote bagnate di lui e gli asciugò i rimasugli delle lacrime.

« Ehi…»

« Mi-Mikey… io… scu-scusami…» non sapeva cosa dire. Il cervello era in un completo black-out. Il respiro quasi gli mancava. Le mani gelide tremavano.

« Shhh… non ti devi scusare…» si avvicinò lentamente al viso di Calum, che era in fiamme.

« P-posso farti… una domanda?» chiese lui incerto.

« Sicuro.»

« Come hai fatto… come hai fatto a capirmi senza parlare? Senza che ci dicessimo una parola?»

« Cal, tra noi non servono parole. So sempre quello che provi. Io riesco a vederti dentro.» la sua risposta lo lasciò completamente di stucco. Sentiva che nuove lacrime sarebbero presto sgorgate dai suoi occhi. Ma sapeva anche che avrebbero avuto tutt’altro gusto rispetto a quelle di pochi minuti fa. Sapeva che queste sarebbero state dolci e calde.

« …E so anche che desideri questo…» aggiunse, in un bisbiglio appena udibile.

Le loro labbra si incontrarono in un bacio tenero e casto. Il tempo sembrò fermarsi, solo per loro. Il bassista aveva dimenticato tutto. Non si ricordava del motivo perché si trovasse dal suo angelo custode. Sapeva solo che era giusto. E bello. Molto bello. Lo avrebbe detto a Luke, non appena si fosse ricordato come si utilizzasse un telefonino…
Un cuore nero e lucido si era unito con uno bianco e cristallino in una nuova vita -per Calum- e un nuovo amore –per Michael.
           
                               

 

Note dell’autrice:

Buon pomeriggio a tutti/e, ragazzi/e!

Sono tornata con un’altra One-shot a carattere triste, ma dalle linee dolci e romantiche. Nel testo, le frasi in corsivo sono dei pezzi delle loro canzoni, che potrete trovare qui di seguito:
 
I miss you (cover) - https://www.youtube.com/watch?v=GtDdx3UW5PA
 
Jet black heart - https://www.youtube.com/watch?v=K0X7u_mmREE
 
I diritti sono riservati ai 5SOS e ai Blink 182. La storia non è stata scritta assolutamente a scopo di lucro o plagio, né tanto meno per offendere i 5 Seconds Of Summer. I fatti NON sono realmente accaduti, ma sono frutto della fervida immaginazione dell’autrice.
Augurandovi di aver passato qualche piacevole minuto mentre leggevate la FF, vi saluto calorosamente. Vi ricordo che critiche e commenti sono ben accetti allo scopo di migliorare e di crescere insieme a voi. Ringrazio tutti coloro che avranno letto questa FF e un doppio grazie va a tutti/e quelli/e che lasceranno anche una piccola recensione. Vorrei dedicarla in modo particolare a mei_mei98 e f_irefly.
A presto e, nel caso non pubblicassi più nulla, vi auguro un felice anno nuovo a tutti/e quanti/e!
Nono23.
   
 
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