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Autore: Caramel9999    28/12/2015    0 recensioni
Mi sono ispirata ad una rubrica sul forum di Dolce Flirt chiamata Cosa ne sarà di loro in futuro?
Semplicemente parlo di cosa accadrà (secondo me) ai ragazzi del Dolce Amoris nel loro futuro prossimo
su Dolce Flirt mi chiamo jessica28
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lo so che è da un infinità di tempo che non pubblico una storia e per questo mi scuso. Auguro a chi lo leggerà una buona lettura e spero che questa OS vi piaccia ^-^


Porta che si apre.

Si accendono le luci.

Solita ragazza che corre via in lacrime.

Sembra la scena di un vecchio film che viene proiettato a ripetizione. Ma quando la smetterò di fare certe cose.

Oh, eccolo che arriva.

Lo schiaffo dell'ultima ragazza conquistata in un bar, che pentita e imbarazzata si riveste e se ne va.

E....fine.

La porta si chiude.

Spengo la luce.

Bevo un bicchiere di Bourbon.

E cala il sipario.


-Un' altra notte sul divano....sei senza speranza- sento una voce femminile.
Perché è già qui? Io sto ancora dormendo.
-Alzati- è ancora quella voce.Sento qualcuno tirarmi via la coperta. E' inutile combattere contro di lei. Mi arrendo. Apro gli occhi.
-Un angelo, Oh mio dio! Angelo dimmi che questo è il paradiso- sarcasticamente le dico io, tenendo gli occhi socchiusi.
-Smettila idiota, lo sai che non attacca con me- mi risponde dandomi un colpo sulla fronte.
-Come si chiamava la mia ultima “fidanzata”? Tina....Lina....- chiedo.
-Trina. Dio! Almeno impara il nome- mi rimprovera
-Si si. Be; solita procedura, impacchetta le sue cose e spediscile ai suoi.- riferisco io.
-Rogar- si volta per andarsene – Ha chiamato, comunque, se ti interessa- aggiunge lei.
-Quando? Che ha detto? Perché diavolo non mi hai avvisato!?- replico
-Vuole che vai a vedere la sua partita di baseball- mi avvisa continuando ad andare
-Perché non mi hai svegliato- mi avvicino bloccandola sulla porta
-PERCHE'...- asserisce fissandomi negli occhi, -.....ha chiamato alle 21:00. Eri in grado di parlare con tuo figlio, ieri sera?!? Rispondi sinceramente Deke-.
Possibile che non imparo mai. Perché sono così stupido. La lascio andare.
-Richiamalo...non è ancora troppo tardi....ho già composto il numero- mi rassicura porgendomi il telefono. -Cosa farei senza di te?!- le sorrido

Già chissà cosa farei senza Priya. Cosa avrei fatto alla fine della mia carriera? Non ne avevo idea fino a che non è arrivata lei con quei suoi modi un po' bruschi. E' grazie a lei se la mia vita finanziaria e lavorativa non è un disastro come la mia vita privata.
L'ho conosciuta quando l'azienda in cui lavorava stava fallendo ed io l'ho rilevata. Lai era una degli amministratori, anche adesso solo che in teoria l'amministratore sarei io e lei la mia segretaria, tuttavia, io non ne so niente di marketing e finanza così lei continua a fare il suo lavoro ed io il mio cioè surfare; a livello amatoriale ovviamente. Pensavo di salvare il posto di lavoro di molta gente è fare la mia buona azione dell'anno ed invece sono stato io quello ad essere stato rimesso in riga anche se, qualche volta, ritorno alle vecchie abitudini.
Mia moglie o meglio la mia ex-moglie l'ho incontrata all'apice del mio successo come surfista e come si conviene a fidanzamento breve è seguito un matrimonio ancora più breve e purtroppo anche un divorzio molto lungo che mi ha lasciato in mutande. Perfino l'unica cosa buona che ne era uscita da quella relazione mi è stata portata via; mio figlio Mike.
Mike è intelligente, adora gli animali e soprattutto ama giocare a baseball, mi invita sempre alle sue partite e puntualmente lo deludo, però mi farò perdonare e anche se ciò significa rivedere quella strega della mia ex, voglio andare alla sua partita, questa volta non me la perderò per nulla al mondo.

-Non è possibile....- sbotto io -Perché proprio sabato?!-
-Perché il signor Hishimoto ha deciso così- risponde Priya mentre traffica con il suo palmare.
-Pazienza non ci andrò- proseguo
-Alla partita?- domanda lei
-Dal signor Hishimoto- riprendo io, sorridendo ingenuamente
-Non se ne parla. Hai idea dell'infinità di cose che ho dovuto fare, di persone che ho dovuto pregare e di favori che ho dovuto chiedere per farti avere questo incontro?!- Mi rimprovera urlandomi contro.
-E' la partita più importante del campionato. Mike conta sul fatto che il suo evanescente padre riesca a vederlo giocare almeno una volta nella vita, non posso deluderlo ancora- asserisco con voce seria
Priya sospira sconfortata, poi scrive frettolosamente qualcosa sul suo palmare. Leggo nei suoi occhi ,riflessi sullo schermo, la frustrazione perché da un lato non può darmi torto mentre dall'altro, aveva lavorato così duramente per poter ottenere un appuntamento con questo grande magnate degli affari. E quando sta per aprire bocca....
-Va bene;- esclamo – Troverò il modo di parlare con questo signore se per te è così importante-
-Davvero?! Volevo dire...- si schiarisce la voce – Insomma non è poi così importante.....è solo un mucchio di soldi....però la partita....- parla come se fosse da sola
-Non ho mai detto che non ci andrò- Le sorrido
-Tu sei pazzo- dice estasiata.
Così definimmo un piano strategico per il quale potevo stare in due posti quasi contemporaneamente. Alle 14.00 l'incontro con il magnate, non più di un ora e mezzo per convincerlo a concederci il finanziamento, dopo di che, prenderò il mio elicottero e arriverò in tempo per la partita che inizierà alle 16:00 minuto più minuto meno. E' difficile lo so ma non impossibile, posso farlo, DEVO farcela; lo devo a Mike, lo devo a Priya e sopratutto lo devo a me stesso.

Venerdì sera, solita calma, solito bourbon, solita porta che si apre.

La porta che si apre?! Si apre da sola?!
Ragiona solo io ho le chiavi io e......Priya.
E' Priya con la valigia e la faccia sconvolta. La faccio sedere, prendo la valigia, la poggio vicino al divano e verso del te fresco di frigo in un bicchiere di plastica . Le chiedo cos'è successo e lei mi racconta che ha litigato con Josh il suo ragazzo e si sono lasciati non sapeva dove altro andare e per qualche strano motivo gli era venuto in mente di venire a chiedere ospitalità da me. Infondo è colpa mia le ho sempre detto di fare come se fosse a casa sua, per di più non l'ho mai vista così a pezzi, sì è addormentata non appena mi sono allontanato per buttare il bicchiere. Accidenti, perfino una tigre come lei può finire al tappeto qualche volta. Le rimbocco le coperte e mi avvio a spegnere la luce ma non riesco a staccarle gli occhi di dosso, sembra così indifesa così vulnerabile....
-Sei davvero bella mentre dormi- le sussurro in un orecchio – Buona notte....e sogni d'oro-

Sabato è arrivato, Mike ha chiamato già due volte per assicurarsi che non me ne fossi dimenticato ed ora sono davanti all'ufficio del signor Hishimoto in una saletta con due poltrone e aspetto....aspetto...sono le 14.15.......14.30......14.55.....15.20.....15.45.
E finalmente eccolo lì con la 24h in una mano e un martini nell'altra in ritardo per colpa di un pranzo che è andato per le lunghe. Per le lunghe!!!!! Avrei voluto strappargli quel sorrisetto beffardo da quella sua faccia rotonda; se solo potessi, ma ecco Priya che interviene togliendolo dalla mia vista omicida. Sparavo solo che rinviasse l'incontro e invece no, senza nemmeno scusarsi ha preteso che cominciassi a illustrare il progetto per il quale ci serve il suo finanziamento. Inizio a parlare ma nella mia testa un solo pensiero che non se ne va e probabilmente la parole che dico non hanno connessione logica ripeto solo il discorso che ho imparato e dopo 1h e 45 min l'agonia è finita.
Mi precipito fuori, scendo le scale di corsa, con affanno raggiungo l'uscita ed in tutta fretta attraverso la strada rischiando di finire sotto ad un camion e due taxi. Prego, qualunque cosa ci sia lassù, di arrivare prima che inizi l'ultimo inning; mentre vedo scorrere sotto di me prati ed alberi ascoltando il rumore delle pale dell'elicottero che girano.
Ecco qui gli ultimi cento metri prima di arrivare sul campo; si sentono già i cori dei genitori che incitano i propri bambini, l'odore del parato tagliato da poco misto a quello della terra rossa, il suono del vento che scuote le foglie degli alberi e l'arbitro che fischia:

-Terzo strike, battitore eliminato-.

 

   
 
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