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Autore: SofiaDN    30/12/2015    0 recensioni
“ Ora ci serve solo il taccuino!” disse Ginevra con voce stridula.
“ A cui provvedo io. Tò, Ginni. Leggi, dai, siamo curiosi!” esclamò Oliver lanciandole il taccuino.
Ma Ginevra non volle mettersi gli occhiali, così si offrì Gilda.
“ Ah, lasciate fare a me. A quella frignona lì spaventa tutto!” disse, scherzosamente, strappando di mano a Oliver il taccuino.
“ Capperini!” strillò due minuti dopo, sbiancando.
“ Gilda, dicci tutto!” esclamò Marcus.
Ma Gilda guardava Ginevra, che esclamò con una voce tenebrosa : “ Ve lo dico io, tanto, accadrà fra poco.”.
“ Infatti.” disse Gilda voltandosi.
I suoi occhi erano diventati rossi come la brace, e quelli di Ginevra verdi come il veleno.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2 Gilda passò il resto del pomeriggio a truccarsi davanti allo specchio, ad acconciarsi e a cambiarsi d'abito, sbuffando e masticando chewin-gum. Marcus, che era suo cugino e era andato da lei a pranzo, leggeva un fumetto, affondato sguaitatamente sul pouf viola, nella camera di Gilda. " Marcus! Guardami! Sta meglio il pigiama rosa con la gonna verde, oppure quello con i pantaloni gialli e la maglietta con l'orsetto?" pigolava Gilda, disperata, davanti allo specchio, con quintali di rossetto sulle labbra che le sbavava sul mento. Marcus fece una smorfia di disgusto. " Ma è un PIGIAMA, Gilda! E poi metti quel che ti pare, non è il ballo del principe!" disse, annoiato. " Marcus, senti, tu mettiti pure lo stesso pigiama di ogni sera, ma io voglio essere elegante. Chi non lo vorrebbe essere?" sbottò Gilda, girando su se stessa per fare una smorfia melensa allo specchio. " Stai attenta, potrebbe rompersi!" disse Marcus, voltando pagina. " Ah, mamma mia quando fai così proprio non ti sopporto." disse Gilda, voltandosi. " Scherzavo, scherzavo. Comunque Madison non sta tre ore allo specchio a truccarsi o a vestirsi." disse Marcus. " Ah, basta, basta, con questa storia di Madison... potevi stare a casa da lei invece di venire a tormentare la tua povera cugina." brontolò Gilda. La loro nonna si affacciò dalla camera e chiese se andava tutto bene. I ragazzi risposero di sì con una faccia angelica. Venne servita ai ragazzi la merenda, che consisteva in un vassoio di biscotti al miele, una tazzina di tè e uno zuccherino. Lo squisito spuntino venne divorato in quattro palmenti e i due ragazzi non si guardarono e non si parlarono, infatti Ginevra frugava nel suo enorme armadio, mentre Marcus giocava col telefonino. Quando Marcus ebbe finito di mangiare, andò in soggiorno a vedere la televisione, mentre Gilda continuava a indossare pigiami e pigiami e pigiami... A casa di Olive e di Oliver, l'aria invece era più pacifica. I due fratelli scelsero con cura i loro pigiami, misero in un beauty case lo spazzolino, il dentifricio e il baffo per i denti ( solo nel caso di Olive) . Al contrario di quella spippola di Gilda, Olive non si truccò, perchè in primo luogo le era stato vietato e in secondo luogo il trucco le dava fastidio. I fratelli, dopo aver messo l'occorrente negli zainetti, scesero nel giardino condominiale e salirono sulle altalene e si dondolarono un pò. " Sai" iniziò Oliver " Ieri ho incontrato Miriam". " Ma non mi dire!" esclamò Olive, sorridendo al ricordo dell'amichetta delle elementari. " Mi ha detto di salutarti e se domani puoi andarla a trovare. Abita in Via Morane." raccontò Oliver " Ci penserò... ma mi accompagnerete anche voi?" chiese Olive. " Ma certo! O almeno io ti accompagnerò. Poi stasera chiediamo, ok?" disse Oliver alla sorellina. Ginevra, proprio in quel momento, fece la sua comparsa in giardino. " Chi è Miriam?" chiese. " Una mia amica. Perchè non vieni con noi a trovarla, domani?" chisese Olive. " Va bene. Chiedete anche agli altri!"propose Ginevra. Poi andò sullo scivolo e fece un pò di scivolate, mentre Olive ascoltava la musica sull'altalena e Oliver era andato a giocare a carte con alcuni vecchietti sotto al gazebo del giardino. Thomas, invece, uscì in giardino, zaino in spalla, dopo un quarto d'ora. " Thomas!" esclamò Oliver, abbandonando i vecchietti che stavano vincendo ogni partita a carte contro di lui. Thomas andò da Oliver e iniziarono a parlare di calcio, calciatori... in poche parole, tutti gli argomenti che a Olive e a Ginevra non interessavano. " Cos'hai portato per il pijama party? Io delle caramelle gommose, patatine e... pasticcini." disse Ginevra. Olive invece aveva portato un pacchetto di tacos con la salsa piccante o con la maionese. Ginevra si leccò i baffi pensando a tutti i dolcetti e a tutte le patatine che avrebbero assaggiato... Madison in quel momento corse scalza in giardino. " Ragazzi, potete vedere film horror?" chiese. " Io no, ma posso farlo lo stesso. Sono grande!" esclamò Oliver. " Lo stesso vale per me." squittì Olive, che fremeva dalla voglia di fare qualcosa " da grandi." " Io si. Ieri ho visto La mummia con mia zia" disse Thomas. " Ma sentilo! Io ho visto lo Squalo 2" gli rise dietro Ginevra. Gilda in quel momento, scese in giardino, così truccata che sembrava dovesse partecipare al gran galà anzichè ad un banale pigiama party. Marcus la seguiva, a debita distanza, come se temesse un contagio. " Eccovi, finalmente" esclamò Madison. " Potete vedere film horror?" chiese Ginevra. " Ginny, ma cosa dici! Film horror, ma dai! Magari un film romantico..." disse Gilda, sbattendo gli occhioni, cosa che fece arrossire come un peperone Thomas. " Ma dai, un pò di brividi, un pò di paura!" sbottò Marcus, che doveva per forza dire la sua. " Un pò di lacrime non fanno male! Che ne dite di Via col vento? Titanic? Oppure... Piccole donne?" disse Gilda, piano, sbattendo gli occhioni sempre più in fretta. " Ma piccole donne non è romantico!" osservò Olive. Gilda la guardò corrucciata, cosa che fece avvampare Olive. Madison, invece, se n'era già andata. Dopo un quarto d'ora, passato tra rincorse, scivoloni e risate, Madison fece capolino da casa sua, invitando gli amici in casa. La casa di Madison era agghindata a testa, con perfino un buffet con tartine, cioccolatini e torta di profitterole. " Vedi che era una cosa di lusso" bisbigliò Gilda a Marcus che , per tutta risposta le fece una linguaccia. Madison era vestita di una semplice camicetta di pizzo rosa, pantaloncini di cotone e scarpette ballerine molto basse. Invitò gli amici a sedersi al tavolo, e tutti stettero zitti per ben cinque minuti, fino a che Madison, con uno strillo, notò gli enormi orecchini di Gilda, che aveva indossato prima di suonare il campanello. Gilda sorrise, incrociando le braccia sul petto, e giocherellando con l'enorme fiocco dell pigiama. " Gilda, devi proprio sentire questa tartina... è squisita!" esclamò Marcus, temendo che la cugina iniziasse a cianciare su come aveva trovato gli orecchini, chi glieli aveva aggiustati quando si erano rotti e via dicendo. Gilda si mise in bocca la tartina, con uno sguardo trasognato. Madison, invece, gustava un pò di bacon. " Che fortuna, eh, essere amici di una ragazza inglese! Si mangiano le squisitezze del Regno Unito anche senza spostarsi da casa nostra!" sorrise Thomas. " Bè, nel Regno Unito non c'è solo da mangiare." osservò Olive. " Ho vissuto a Londra per sei anni, e neanche una volta mi sono attentata a mangiare in un ristorante, meglio un panino al volo in un pub!" esclamò la mamma di Madison, spingendo un bel passeggino rosa, dove riposava una bimba di circa tre anni, con lunghi boccoli biondi e un sorriso furbetto. " Lei è Emily. Mangia, beve e dorme, non fa nient'altro. Però quando mamma è al lavoro, io devo occuparmi di lei, e, in fondo, può essere divertente" disse Madison agli amici che avevano circondato il passeggino e guardavano la bambina. " Possiamo mangiare, adesso?" si lamentò Madison, vedendo gli amici che non si volevano staccare dal passeggino. Emily ad un tratto si svegliò e cacciò uno strillo acuto, spaventata dai piccoli ammiratori che la circondavano. In quel momento, gli amici di Madison decidero che forse era meglio iniziare a mangiare. Marcus, in quattro palmenti, si mangiò tutte le salsicce e finì il ketchup. Olive mangiava il bacon , con tanta voracità che nel giro di un minuto fu finito anche quello. Thomas preferiva condividere le tartine con Gilda, ma mai ne mangiò così tante quanto l'amica. Madison, invece, era ancora al primo boccone di bacon, mentre gli amici si strafogavano di prelibatezze come patatine, prosciutto e pancetta, e bevvero succo d'uva, d'ananas e granite alla menta. Madison, al contrario degli amici, preferiva bere un pò di latte caldo con il miele, ma ovviamente dopo aver assaggiato l'unica salsiccia che Marcus non aveva divorato. Dopo essersi gonfiati di cibo, la mamma di Madison tagliò la torta di profitterole, e Madison e gli amici la mangiarono avidamente. Gilda, invece, mangiava solo tartine. " Non voglio ingrassare, e poi il cioccolato fa venire la carie, i brufoli, sporca..." contò sulla punta delle dita, mentre masticava una tartina al salmone, e lanciando sguardi languidi in giro. Dopo aver mangiato, si rifugiarono tutti nella stanza di Madison, che aveva la televisione e la wii. La play-station, invece, era in un'altra camera: quella del fratello di Madison, George, che fa l'insegnante alla scuola serale, anche se ha solo sedici anni. " Giochiamo un pò, poi ci guardiamo un bel film,ok?" propose Madison, prima di far entrare gli amici in camera sua. La camera di Madison era tutta rosa, dalla lampada al tappeto, nulla che fosse di un altro colore. La mamma di Madison aveva preparato due brandine e preparato il letto di sotto del letto a castello. I ragazzi, invece, avrebbero dormito in cucina o in camera di George. " Che bella camera... uao!" esclamò Olive, come se fosse entrata nella reggia incantata. " Tsk! La mia camera è meglio. Ho un armadio enorme,dove posso entrare e passeggiare tra i miei vestiti." disse Gilda, schizzinosa, osservando quasi con compassione l'armadio di Madision, che era bello grande. Olive si arrampicò sul letto di sopra del letto a castello, e quando vi si sdraiò, sentì il morbidissimo materasso e sorrise alle amiche :" Paradisiaco!" strillò eccitata. Poi si buttò giù. Iniziarono a giocare alla wii, mentre i ragazzi si andarono a preparare. " Uao, sei fortissima a questo gioco, Ginni!" disse Olive, rivolta a Ginevra, che era una campionessa in " Super Mario ". Dopo aver giocato per un paio d'ore, le amiche decisero di giocare a qualche altro gioco. Le ragazze si sedettero sul soffice tappeto rosa, con ricamati uccellini azzurri, e si arrampicarono sull'armadio dei giochi e ne scelsero qualcuno. Nel bel mezzo di una partita di monopoli, però, Madison dovette andare in bagno. " Vai, nel frattempo andiamo a farci un pò di caffelatte" disse Olive, rivolta a Madison. Madison si alzò dal tappeto, si mise le pantofole di seta fucsia e si avviò verso il bagno. Le ragazze corsero scalze in cucina, dove c'erano i ragazzi che discutevano animatamente su una partita di calcio, ma le tre amiche quasi non si accorsero della loro presenza. " Dov'è la moka?" chiese Ginevra, mentre Olive curiosava in un cassetto. " Eccola" esclamò Olive, trovandola su una mensola. La moka era sporca e arrugginita, ma Gilda, con cautela, la spolverò con un pezzo di scottex. La moka, da pulita, era dorata, e sul coperchio, se si strizzavano gli occhi e se ci si concentrava, si poteva vedere una piccola scritta : " Spencer". " Oddio!" esclamò Ginevra, non appena lo lesse, poi la diede all'amica Olive, che si era offerta di fare il caffè. Gilda si era appollaiata sul divano, e si guardava le unghie colorate di arancione. Olive, intanto, cercava invano di aprire la moka. " Vieni qua" le sussurrò Ginevra, e, non appena Olive si accorse di ciò che c'era scritto sulla moka che aveva tenuto in mano fino a un secondo prima, cacciò uno strillo e la lasciò cadere. " Ecco, brava, l'hai fatta cadere." disse Gilda, scostandosi una ciocca di capelli che aveva sugli occhi. Dalla moka uscì un liquido rosso come il sangue, che formò un'enorme macchia sul pavimento. " Giusto cielo, giusto cielo" esclamava Olive, con la voce sempre più roca e il viso sempre più pallido. " Aaah" mi sta macchiando le All Star, vi prego, pulite!" strillò inorridita Gilda. " Ma come fai a essere sua amica?" chiese Ginevra a Olive, che alzò le spalle, facendo una faccia che faceva paura, tutta pallida e tremante. " Ehi... ma dov'è Madison?" chiese Marcus, distratto dagli strilli delle ragazze. " Era andata in bagno, ma qualcuno può pulire?" piagnucolò Gilda, vedendo le sue povere scarpe tutte rosse. Fu lì che Marcus vide l'enorme macchia rossa. " Ma ragazze, sarà succo, su!" esclamò Marcus, ridendo. Poi andò vicino alla macchia, si sporcò un dito di quel liquido e se lo mise in bocca. " Dio mio... Dio mio... che SCHIFO!" tremava Olive. " Uhm.... non sa di succo, e di nessun'altra bevanda, ma non è neanche succo di pomodoro. Ragazze, temo che purtroppo sia sangue." disse Marcus alle amiche. Olive, allora, cadde a terra con un tonfo. " Sorellina!" gridò Oliver, e le corse incontro. " Svegliati, svegliati!" supplicava il povero Oliver. Ad un tratto, i grandi occhioni verdi di Olive si aprirono, e disse, con una voce molto strana :" Se volete salvari datemi dei fiori di mezzaluna e circondatemi con essi. Solo così potrò risvegliarmi, ma, se entro tre giorni non lo avrete fatto, vi lascerò per sempre...". Oliver aveva la faccia affranta, chiedendosi dove potesse trovare dei fiori di mezzaluna, ma soprattutto cos'erano. Marcus e Thomas, presero in braccio la povera Olive, e la posarono sul divano, accanto a Gilda. " No, no, una ragazza mezza morta non la voglio vicina." disse Gilda, disgustata. " Ma è la tua migliore amica, testa di legno, non ti degni neanche di prestarle qualche attenzione, ma t'importa solamente delle tue stupide scarpe!" esclamò Ginevra, in lacrime, e si sedette vicino a Olive. " Amica mia, svegliati, ti prego!" le disse sottovoce, prima di baciarla sui capelli. " Ragazze, non è che Maddie si sente male?" disse Gilda, saltando dal divano evitando la pozzanghera di sangue. " Andiamo a controllare." propose Ginevra. Corsero verso il bagno e bussarono alla porta, che si aprì da sola. Non c'era nessuno in bagno. Attaccato alla finestra del bagno, che, stranamente era aperta, c'era un post-it viola, su cui c'era scritto con una grafia disordinata, quella di Madison : Sono al cimitero. Non venitemi a cercare
   
 
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