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Autore: Kim NaNa    30/12/2015    1 recensioni
Storia momentaneamente sospesa
Un regno incantato: Nymphas.
Una lotta cruenta.
Due giovani amanti.
Una figlia da proteggere.
Dei segreti da svelare.
L'incontro tra odio e magia, tra amore e vendetta.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Nuovo personaggio, Setsuna/Sidia, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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NdA: Dopo millenni torno ad aggiornare! Diciamo che la mia piccola Lady reclama il 99,9% del mio tempo e delle mie attenzioni, ma spero di tornare a scrivere come un tempo perché che mi manca!
Che altro dirvi? Vi auguro un sereno e felice inizio anno nuovo e, ovviamente... Buona lettura!


 

Notte di Novilunio

 

Una notte senza Luna vegliò il sonno agitato della confusa Usagi. Il volto dell’amata madre Selene s’alternava all’amorevole sguardo del giovane Mamoru; il pensiero di Queen Beryl e della maledizione lanciata contro la Ninfa sacrilega inquietò il suo cuore mentre gocce di sudore imperlavano il suo viso pallido e teso.
Un uomo dalla chioma dorata illuminò il buio di quel sonno tormentato e un sorriso dipinto su due labbra vermiglie spinse la ragazza dormiente a rincorrere quell’improvvisa apparizione.

«Si fermi! La prego, si fermi! Mi dica il suo nome… perché mi sorride così? E perché sento di conoscerla da sempre?»
La figura di quell’uomo vestito di bianco si faceva sempre più lontana e soffusa.
«Non vada via, la prego! Io ho bisogno di sapere!»
L’uomo , in lontananza, le sorrise ancora.
«Mi troverai. Ti troverò. E i miei occhi saranno i tuoi!»
Si dissolse in una scia di luce che avvolse quella strana atmosfera, imprimendo le sue iridi azzurre negli occhi tristi e confusi della giovane Usagi.
«No! No, ti prego… No!»
Usagi si alzò di scatto dal letto, svegliandosi di soprassalto. Le parole dello sconosciuto uomo dalla chioma color oro risuonavano ancora nella sua mente e l’azzurro di quegli occhi così tristi rimase impresso nella sua memoria.
Si portò le mani al petto cercando di calmarsi e respirò profondamente per tornare a respirare normalmente. Le sue dita sfiorarono l’anello di Mamoru che pendeva dal suo collo e il ricordo di lui che la osservava avvilito e turbato le fece pizzicare gli occhi.
«Non devo più rivederti Mamoru… non posso farlo…»
Portò le gambe al petto e, poggiando la fronte sulle sue ginocchia, diede libero sfogo a quelle lacrime che, per la prima volta, avevano un sapore troppo amaro.
Un leggero scricchiolio la costrinse ad asciugarsi tempestivamente gli occhi e a volgere lo sguardo verso la porta che veniva aperta con lentezza.
Le quattro Ninfe, appartenenti alle leggendarie guerriere, comparvero dinanzi a lei.
La Ninfa Minako le sorrise e con passo leggiadro raggiunse il letto di Usagi, sedendosi al suo fianco.
Non parlavano. Continuavano ad osservarla in un mistico silenzio mentre gli occhi cerulei della ragazza si facevano sempre più curiosi.
«Perché… perché siete qui?» mormorò Usagi stringendo tra le mani l’anello di Mamoru.
Minako accarezzò i morbidi capelli biondi della fanciulla attendendo che le altre Ninfe sedessero attorno al letto di Usagi.
«La Ninfa Rei ti ha sentita. Ella è dotata di poteri psichici. Sente la gente, gli stati d’animo e le entità superiori… Tu sei triste, Usagi e noi siamo giunte sin qui per te.»
Stupita la ragazza guardò la Ninfa Rei e abbassò gli occhi imbarazzata.
«Non hai nulla di cui vergognarti, Usagi. Siamo tue amiche adesso, non sei più sola. Qualunque triste pensiero affligga il tuo cuore preoccupa anche noi…»
Le lacrime presero a scorrere, nuovamente, sulle guance della ragazza che con voce strozzata sussurrò:
«Non posso… Non posso.»
La Ninfa dai capelli turchini le alzò il viso con dolcezza.
«Non piangere Usagi, verrà il momento in cui ci aprirai il tuo cuore e permetterai a te stessa di abbandonare la tua culla solitaria.»
Era calma e pacata la voce di Ami, tanto da rasserenare quell’animo turbato.
Usagi guardò le Ninfe negli occhi, ad una ad una, mesta e silenziosa. Gli sguardi erano limpidi e sinceri, non v’era ombra di mistero o inquietudine in loro.
Poteva fidarsi di loro, glielo aveva detto sua madre, glielo aveva confidato Setsuna.
Proprio nel mentre in cui decise di confidare, alle potenti Ninfe, di aver conosciuto il giovane erede al trono Mamoru e di provare per lui qualcosa di inspiegabile, il silenzio della sua stanza fu interrotto dall’ingresso irruento dei quattro leggendari Elfi.
La voce della piccola e misteriosa Hotaru riecheggiò nella camera infiammando gli animi delle quattro Ninfe e della stessa Usagi.

«Un minaccioso incontro grava sulla lucente chioma della giovane mezzo sangue.
Ad un tetro inganno ella va incontro.
È spenta la Sacra Luna di questa notte.»

Con gli occhi pieni di una luce misteriosa, l’Elfo Setsuna Meioh, raggiunse Usagi e volgendo lo sguardo verso le leggendarie guerriere disse:
«È giunto il tempo. In questa notte senza Luna tornano a combattere le divine leggendarie guerriere e protettrici del Cristallo e della Dea Prescelta. Nella prima notte di plenilunio si sveleranno le combattenti agli occhi dei terrestri e di nuovo due mondi si combatteranno. Per amore del nostro antico pianeta Nymphas, per liberare Selene dalla sua prigionia, per portare alla pace due dinastie che hanno preso a coesistere con la nascita di Usagi.»
E tremò il cuore della bionda fanciulla al suono di quelle solenni parole.
Quelle intrepide combattenti erano pronte a lottare al suo fianco pur di adempiere al proprio dovere, le avevano offerto sentimenti di lealtà ed amicizia, le avevano donato la loro forza.
Le leggendarie guerriere erano la più potente arma di difesa che Usagi potesse desiderare.
Erano la spada con la quale ella avrebbe lottato per liberare sua madre e ritrovare suo padre.
Si fece spazio nel suo cuore un indefinibile tepore. Sentì il prezioso gioiello di Mamoru farsi sempre più rovente e qualcosa le faceva pulsare incessantemente il polso.
«Aaaaah!»
Un urlo di dolore sfuggì alle sue labbra, mentre uno strano bagliore illuminò la stanza.
Uno strano simbolo, a forma di mezza stella, comparve sul suo polso emettendo degli strani riflessi argentei. Un vento improvviso si sollevò tutto intorno facendo comparire, dinanzi agli occhi attonite di tutte, una misteriosa carta color argento raffigurante un mondo fatto di mani intrecciate.
«Le Moon Card…» pensò Usagi, ricordando le parole della sua sventurata madre.
E la sentì. La voce della Ninfa Selene invase le menti di quelle giovani donne pronunciando parole ieratiche.
«S’erge davanti a voi la carta dell’Amicizia, il fulgido splendore del sentimento che avete offerto alla mia adorata figlia, la quale è pronta a duellare, in questo solenne compito a voi affidato, al fianco di coloro che la sosterranno sempre. Sul suo corpo ora è marchiato il simbolo della sua mezza stirpe sacra. Ritrova tuo padre, bambina mia… veglia il mondo accanto a te e quando il momento sarà giunto, la Stella a cinque punte sul tuo polso sarà completa. Siate l’una la forza dell’altra, oh elette guerriere e che la Luna vi protegga!»
Imperturbabili e composte, le guerriere s’inchinarono davanti alla magica carta mentre essa si dissolveva in uno scintillio che venne imprigionato nell’ormai dischiuso Scrigno della Luce.
«Dopo un lungo periodo di quiete, un forzato sonno al quale siamo state costrette, si risvegliano le guerriere che hanno combattuto sin dall’inizio di tutti i tempi.»
La voce dell’Elfo Haruka era determinata e ferma.
Tese il suo braccio, allungando la mano verso il centro di quella stanza, seguita dalle compagne che posarono la mano sulla sua.
Setsuna guardò Usagi. Era smarrita e spaesata.
Ebbe l’impressione di vedere un cucciolo indifeso lasciato solo in un mondo troppo più grande di lei.
«Non sarai mai più sola, Usagi. Te lo prometto.»
Non aveva mai mentito la signorina Setsuna, fu per tale motivo che Usagi abbandonò il suo letto per posare la sua mano su quella delle altre. Quella donna dagli occhi purpurei aveva da sempre vegliato sulla sua solitudine, le aveva sempre donato amore senza chiedere mai nulla in cambio. Era degna di far parte delle leggendarie guerriere, meritevoli di esserne il leader.
L’aveva sempre amata Usagi e non avrebbe mai smesso.
«A te, cara Usagi, si è mostrata la prima Moon Card del magico scrigno. Tu sei la chiave. Colei che ci mostrerà il sentiero verso la nostra Dea Prescelta.»
L’Elfo Michiru la guardava attenta e circospetta.
«Riposa in questa notte di Novilunio con una nuova consapevolezza nel cuore. La divina Luna si è oscurata per redigere un nuovo ordine. Qualcosa sta per cambiare, tu stessa ne sarai il mutamento. L’alba del nuovo giorno ci condurrà nelle segrete del castello dei regnanti di questa città. Una potente sacerdotessa ci attende dagli albori del sacrilego conflitto. Dormi Usagi, le leggendarie guerriere veglieranno la tranquillità del tuo sonno.»
Come spinta da una forza superiore, Usagi chiuse gli occhi lasciandosi cullare dalla melodiosa voce di Michiru. Una mano gentile le carezza i lunghi capelli mentre il volto del giovane Mamoru si faceva spazio nei suoi sogni.


 

 

 

 

   
 
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