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Autore: TheSims1991    30/12/2015    6 recensioni
"L’aveva perso. Per sempre. E con lui aveva perso, ancora una volta, l’ennesimo pezzo del suo cuore. Com’era successo con Neal, con Graham prima di lui. Ancora una volta aveva aperto il suo cuore e qualcosa lo aveva trafitto. Questa volta, però, era diverso. Questa volta non sapeva come avrebbe potuto risollevarsi, tornare ad essere quella di sempre."
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi citati in questa fanfiction non sono di mia proprietà ma appartengono ai rispettivi proprietari.
Questa storia è scritta e pubblicata senza scopo di lucro.

Don't Wanna See You Like This

Era buio. La luce della luna entrava fievole e pallida dalla finestra aperta. Le tende bianche ondeggiavano al vento freddo della sera che proveniva dal mare, ma Emma non pareva rendersene conto. Se ne stava lì, distesa sul suo letto in quella casa così grande e così vuota. Non sapeva quanto tempo fosse passato, né le interessava. Non riusciva a pensare ad altro che a Killian. Ogni volta che chiudeva i suoi occhi lo rivedeva, di fronte a lei, con lo sguardo che le implorava di mettere fine a tutta l’Oscurità. Bastava un battito delle sue palpebre a farlo comparire e a far tornare le lacrime. Il dolore incessante era in agguato e si faceva sempre più forte. Sapeva che il tempo, solitamente, aiutava, leniva la sofferenza, ma questa volta non era così. Quel tempo sembrava non passare. Era bloccata, ferma in quello stato di perpetuo ricordo, di perpetuo dolore che sembrava non l’avrebbe mai abbandonata. Ogni cosa le ricordava Killian, ogni gesto, ogni pensiero era rivolto a lui. Quella enorme casa era per loro, eppure, adesso, era solo un’eco del loro amore. Lui si era sacrificato per salvarla. Aveva combattuto la forza dell’Oscurità più profonda, l’aveva rigettata in nome di ciò che li legava e aveva rinunciato alla sua vita pur di salvare quella di Emma.

L’aveva perso. Per sempre. E con lui aveva perso, ancora una volta, l’ennesimo pezzo del suo cuore. Com’era successo con Neal, con Graham prima di lui. Ancora una volta aveva aperto il suo cuore e qualcosa lo aveva trafitto. Questa volta, però, era diverso. Questa volta non sapeva come avrebbe potuto risollevarsi, tornare ad essere quella di sempre.

Era decisa a fare qualunque cosa pur di salvarlo: avrebbe dato la sua vita per lui, aveva chiesto a Regina di aiutarla a fare ciò che nessun altro avrebbe potuto, eppure era successo il contrario. Era stato lui a raccogliere l’Oscurità e a salvarla. Era stato lui a sacrificarsi per il bene suo e delle persone a cui lei teneva. E ora si sentiva persa, un’anima incapace di aprirsi all’amore. No, si sentiva un’anima condannata a perdere le persone più care, a vederle morire, ad essere continuamente abbandonata, quasi come se il suo destino fosse stato segnato dalla Maledizione Oscura. Era la sua Maledizione Oscura.

Le lacrime rigarono ancora il suo pallido viso e caddero sul cuscino già umido. Non aveva la forza di reagire, non ancora. Era troppo. Ripensava a come aveva deciso di tenere le distanze dalle persone a cui teneva, quando era l’Oscuro, per evitare di perderle. Sperava che le avrebbe protette fin quando tutta questa storia non fosse finita, ma non aveva funzionato. La magia aveva un prezzo, e quello dell’Oscurità era di sicuro il più alto di tutti.

Si voltò verso la finestra e guardò il mare. La luce della luna risplendeva e si sfaccettava tra le onde, brillando e scomponendosi in mille e mille cristalli. Quella vista era il regalo per Killian. Quando aveva sfruttato la maledizione oscura lanciata da Killian e Nimue, aveva aggiunto quel piccolo “dettaglio”, la stessa casa che Hook aveva cercato sul giornale. Doveva essere un posto nuovo, per loro due, da cui cominciare la loro vita insieme.

Quella vista ora non dava più pace. Ogni onda sembrava portare nuovo tormento nel suo animo, nuovo dolore, quasi se ogni flutto avesse in sé l’immagine di Killian, il suono della sua risata, il profumo della sua pelle.

«Non voglio vederti così.» Emma rimase immobile. Non era la prima volta che sentiva la sua voce. Succedeva sempre da quella notte. Le prime volte si era voltata a cercarlo e il dolore aveva attanagliato il suo cuore ogni volta, quando non l’aveva visto. Sentì il letto, al suo fianco, sprofondare e una presenza dietro di lei. Sussultò, voltandosi di scatto. Non riusciva a crederci. Non poteva essere vero. Le parole si fermarono nella sua bocca. Non sbatté neanche le palpebre per paura che lui sarebbe scomparso. Gli occhi le si annebbiarono a causa delle lacrime. Li asciugò in fretta strofinandoseli e si mise a sedere sul letto. Lui era ancora davanti a lei.

«Non voglio vederti così, Emma.» La voce di Killian era calma, dolce. Il suo sguardo era pieno d’affetto, di tenerezza. Era uno sguardo unico, solo per lei, che mai era stato di nessun’altro. La sua mano accarezzò le coperte e spostò il cuscino, facendosi strada verso quella della ragazza. Emma si sposto velocemente e gli gettò le braccia al collo, stringendolo a sé. Il pirata la tirò a sé, portandola sulle sue ginocchia e abbracciandola. Emma si avvicinò il più possibile a lui, avvinghiandosi sempre più forte e il pirata avvicinò le sue labbra a quelle della ragazza. Rimasero lì per degli istanti che sembrarono eterni, quasi a cancellare quell’ultimo, amaro bacio che si erano scambiati giorni prima, il bacio che aveva segnato il loro addio, quello stesso bacio che aveva detto loro, senza parlare, che mai si sarebbero rivisti.

Emma posò la testa sul suo petto e lasciò scorrere le lacrime calde e salate. Erano lacrime di felicità. Non l’aveva perso, o comunque lui era tornato da lei. Erano fatti per stare insieme e lo sapevano entrambi. Accarezzò il suo viso alla luce della luna, assaporò il suo sorriso e si perse in quegli occhi color del mare.

«Non voglio vederti così.» Sussurrò ancora Killian, carezzandole il viso. «Anche se io non ci sono più. Non voglio vederti così.» A quelle parole Emma lo strinse ancora. Era lì con lei, poteva sentirlo. Perché diceva che non c’era più?

«Sei la donna più forte che io abbia mai conosciuto, Emma Swan.» La ragazza incrociò il suo sguardo con quello del pirata.

«Anche se io non ci sono più, devi essere forte, Swan. Io vivrò sempre dentro il tuo cuore.» Emma era disorientata. Allentò la presa e allontanò di poco il suo viso. Guardava Killian negli occhi, senza sapere perché stesse dicendo tutto ciò. Era lì, era davanti a lei. Lo aveva toccato, baciato. Killian era lì.

«Non voglio che tu stia così.» Ripeté lui, accarezzandole i capelli. «Sei stata la parte più bella della mia intera, lunga… lunga esistenza.» Disse Killian, sorridendo. Rimasero in silenzio per un po’, guardandosi, sfiorandosi, senza proferire parola.

«Sei l’anima più pura che io abbia mai conosciuto.» Continuò il pirata. «Non voglio vederti in queste condizioni, è chiaro Swan?» Il suo tono era dolce, la sua voce bassa e tenera. Le sfiorò il naso con l’indice e le diede un altro piccolo bacio sulle labbra.

«La tua vita continua, anche senza di me…» Emma lo tirò a se e lo baciò con forza. Le lacrime ripresero a scorrere sul suo viso. Aveva capito che cosa stava succedendo. Abbracciò ancora una volta Killian e lo strinse più che poté. Lo fissò dritto negli occhi, imprimendo ogni singolo dettaglio nella sua mente. Ogni minimo movimento, ogni singola sfumatura dei suoi occhi. Cercò di ricordare ogni cosa, ogni più piccolo particolare. Lo baciò, assaporando per un’ultima volta le sue labbra. Incrociò la sua mano a quella del capitano e con l’altra gli accarezzò il viso e la nuca. Fronte contro fronte, naso contro naso, i due stettero lasciarono che fosse il silenzio tra loro a parlare.

«Ti amo, Emma Swan» Disse lui a voce bassa.

 

Il sole si era da poco affacciato all’orizzonte, facendo brillare il mare color dell’ambra. A poco a poco i raggi invasero la stanza e sfiorarono il viso di Emma. La giovane aprì gli occhi ancora umidi per le lacrime versate anche nel sonno. Si guardò intorno. Le tende si agitavano al vento tenue che portava l’odore del sale. Allungò una mano verso il lato opposto del letto e sfiorò… rimase a fissare il cuscino. Era inclinato verso l’alto, proprio come lui l’aveva lasciato nel suo sogno. Lo accarezzò con la mano…

«Ti amo, Killian Jones» sussurrò.

  
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