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Autore: BlackWendy    31/12/2015    2 recensioni
«Nico, sei un ragazzo del terzo anno, ormai sei entrato tra quelli più grandi e.. beh hai quell’aria misteriosa..»
«Cosa stai cercando di dirmi?»
«Di Angelo, sta cercando di dirti che le ragazze stanno facendo la fila per uscire con te» il moro quasi sta per strozzarsi con il succo di frutta «EH?!»
«Un paio di ragazze della mia classe di matematica mi hanno anche chiesto se hai una ragazza»
«State scherzando vero?»
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson, Will Solace
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Nico*
Un paio di amici dei due ragazzi più grandi li avevano avvertiti di una festa, a cui i due non potevano mancare se volevano mantenere il loro rango di “tizi fighi” anche al college. E quindi eccoli lì tutti e tre pronti in auto di Jason per andare alla suddetta festa. Jason indossa un paio di jeans neri, delle scarpe sportive e sulla parte superiore calza una camicia bianca che mette in evidenza il fisico allenato, capelli biondi acconciati con del gel e curato nel viso e un giubbotto in pelle. Percy ha optato per un abbigliamento più casual, pantaloni grigi di una tuta e una maglietta grigia con lo scollo a V, anche lui scarpe da ginnastica e capelli acconciati con il gel e una felpa lasciata aperta bianca. Nico ha deciso di indossare gli abiti che aveva acquistato quello stesso pomeriggio insieme al più grande, quindi jeans scuri, maglietta a maniche corte grigia e cappottino grigio scuro con le toppe in nero. «Jas hai visto come è figo Nico stasera?»
«Già.. ti sta bene questo look»
«Mi.. ha aiutato Percy a comprarli»
«Questa sera dovremmo tenerti d’occhio, il college non è come le superiori, ci sono migliaia di ragazzi che non si fanno problemi a farsi vedere per quello che sono»
«Non gli staccherò gli occhi di dosso un momento.» si lascia sfuggire Jason guardando il più piccolo dal finestrino retrovisore.
Dopo una mezz’oretta si trovano davanti a un locale famoso del posto, la musica si sentiva già dall’esterno e tutti e tre si mettono in fila, i più grandi prendono il tesserino universitario e Nico li guarda un attimo allarmato «Tranquillo Nico, Rachel è l’organizzatrice della festa, le abbiamo chiesto di metterti in lista» e infatti una volta arrivati all’ingresso nessuno dei tre ha problemi ad entrare e trovarsi immersi nella festa – organizzata con i contro cazzi. Dal soffitto pendevano onde di stoffa rossa e bianca, un paio di ballerine si trovavano su pezzi di tessuto e nell’aria svolgevano acrobazie affascinanti, sul palco c’era una band che suonava dal vivo con un folto gruppo all’estremità, il bar serviva alcolici come se tutto quello fosse permesso ma probabilmente questa Rachel era qualcuno di davvero importante tanto da far chiudere un occhio per quella sera. E neanche a dirlo, una ragazza dai capelli rossi e ricci si avvicina al gruppetto andando a mettere un braccio attorno al collo di Jason «Eccoli i miei, ragazzi.. uh questo è il vostro amico» squadra per qualche momento Nico, e si sente abbastanza a disagio, come se l’altra stesse valutando se fosse abbastanza “in” per quella festa alla fine si lascia sfuggire un occhiolino d’approvazione «Carino, molto carino. Piacere io sono Rachel» dice allungandogli la mano
«Nico» si presenta l’altro
«Jason, non mi chiedi di ballare?»
«In realtà io..» gli occhi cadono sulla figura del più piccolo
«Tranquillo Jas, mi occupo io del nostro Nico» annuncia Percy facendogli un occhiolino, mentre il biondo viene trascinato in pista dalla rossa. Percy aggancia la mano di Nico, e lo trascina in un privè libero andando a sedersi sul divanetto e pattando con la mano il posto libero vicino a lui, non ha neanche il tempo di sedersi che una ragazza vestita con dei veli – stile mediorientale – si avvicina ai due chiedendo la loro ordinazione
«Per me un Long Island, tu che prendi?»
«Io.. non so se..»
«Dai Nico, un cocktail non ti ubriacherà»

Quelle furono le ultime parole famose. Non sa esattamente come è capitato, o quando, ma sul loro tavolino c’erano almeno tre bicchieri ciascuno e di Jason non c’era traccia eppure Nico non ci aveva neanche pensato in quei minuti – neanche a quello che era capitato sul divano. Questo perché il profumo inebriante di salsedine di Percy stava inondando il privè lasciando che tutti i suoi sensi e barriere si abbassassero più del dovuto. Percy rideva e scherzava, e per quanto qualche ragazza si avvicinasse per fare due chiacchiere, l’altro l’accettava con amicizia ma quando loro vedevano che difficilmente si sarebbe schiodato da quel divanetto rinunciavano, così lui aveva deciso di tirare la tenda.
«Allora Nico, quando hai capito esattamente che ti piacevano i ragazzi?»
«Mh?» la testa di Nico era incredibilmente leggera, e la sua lingua insieme a quest’ultima, non sentiva il solito freno che gli impediva di dire le parole, e con un moto di coraggio si appoggia con la testa sulla spalla del più grande «..quando avevo dieci anni su per giu..»
«Come?»
«Ti vidi nudo.»

*Percy*
E’ inutile dire che quella sua confessione per un attimo l’aveva spiazzato, la mano che si è andata a posizionare attorno alle spalle del più piccolo è immobile in quella posizione, lentamente però nel suo stomaco è come se si infiammasse qualcosa, e non sa ancora dire se fu l’alcool o la situazione generale, ma istintivamente girò il volto e appoggiò le labbra su quelle del più piccolo. Aveva un buon sapore, sapeva di vaniglia, il suo modo di baciarlo era dolce e lento, sentiva la lingua del più piccolo esplorargli la bocca e lui faceva la stessa cosa con le proprie mani. Sente il corpo di Nico sotto le dita, sente le proprie mani che gli tolgono la giacca e sente le proprie dita scorrere sulle braccia di lui, non ricordava avesse delle braccia così lisce e sode, non ricordava neanche che potesse piacergli un ragazzo, eppure in quel momento sentiva tutto il proprio corpo protendersi in direzione del più piccolo che intanto aveva preso l’iniziativa e gli si era messo a cavalcioni. Lo bacia sempre con più lentezza, sente l’altro che poi si stacca dalle sue labbra e comincia a baciargli il profilo del viso, scende nell’incavo del collo e sposta la testa all’indietro
«Nico» sussurra andando a mordersi il labbro inferiore «..andiamo via da qui»
«Dove?» riesce a chiedere
«Sopra» e quindi dalla tasca recupera una chiave con vicino il numero di una stanza «Rachel me l’ha procurata se.. beh.. se mi sarebbe potuta tornare utile.» si lascia sfuggire una risata divertita, e insieme al più piccolo prende le scale per il piano superiore, volta l’angolo e mette la chiave nella toppa della serratura andando poco dopo a chiudere la porta alle loro spalle.

*Jason*
Era ormai più di mezz’ora che li cercava, ha chiamato ad entrambi i cellulari più di venti volte eppure Nico e Percy non li trovava da nessuna parte. Aveva dovuto inventarsi con Rachel che aveva bisogno di aria perché la troppa musica lo stava stordendo e un ragazzo del catering per fortuna era arrivato in suo soccorso chiedendo delle cose alla ragazza che aveva dovuto allontanarsi. È all’aperto e respira l’aria fresca «Ma che fine hanno fatto quei due?!» chiede nervoso allo stesso cellulare che sta squillando, si appoggia con la schiena vicino al muro del locale e quando all’ennesima chiamata risponde la segreteria telefonica, chiude lo stesso cellulare lasciandolo scivolare nella tasca
«Cerchi i tuoi amici?» quando si volta, nota che Rachel è tornata e quindi alza gli occhi al cielo andando ad appoggiare la testa vicino al muro «Rachel senti io..»
«Tu non sei interessato a me, l’avevo capito Grace»
«Cosa? E.. e quindi perché..»
«Dovevo un favore a Percy»
«Eh? Cosa vuoi dire?»
«Mi aveva chiesto di tenerti occupato per un’oretta»
«E perché ti avrebbe mai chiesto una cosa del genere?»
«Proprio non ci arrivi eh?» chiede divertita
«Io non capisco»
«A quanto pare Percy ha capito che se quel vostro amichetto è nei paraggi, qualcosa nei pantaloni gli si muove..»
«Nico non..»
«Oh ma ti prego, mi ci sono voluti due minuti per capire che quel ragazzino è completamente innamorato di Percy, non gli ha staccato gli occhi di dosso neanche per un minuto, lo guardava come se fosse una statua greca scolpita nel granito, quel ragazzino è completamente perso.»
«Dove sono?»
«Probabilmente a divertirsi in camera.»
«Ca..camera? Quale camera?»
«Te l’ho detto, gli dovevo un favore, e gli ho dato una chiave di una delle camere che ho affittato questa sera, sai.. così.. in caso ne avesse bisogno»

*Nico*
Percy Jackson gli stava baciando il collo.
Percy Jackson lentamente lo spogliava dei suoi vestiti e muoveva le mani sul suo corpo.
Percy Jackson era su un letto di una camera d’albergo con lui.
Per quanto l’alcool fosse in circolo e lasciava che tutte le sensazioni fossero più e leggere e ovattate, aveva notato che negli occhi di Percy c’era qualcosa di diverso e quando l’altro sta per infilargli una mano nei pantaloni lo blocca «Aspetta»
«Co-cosa c’è?»
«Perché?»
«Non capisco Nico.»
«Perché mi stai baciando? Io.. io non pensavo di essere il tuo tipo, cioè pensavo che a te piacessero le ragazze e-» Percy lo zittisce andando a mettere le proprie labbra sulle sue, un bacio lento accompagna i movimenti dei fianchi del più grande che poi lentamente scende a baciargli il profilo del collo «Sono geloso di te Nico, sono geloso di come ti tocca Jason o di aver immaginato come ti ha potuto toccare Will. Sono geloso di ogni parte del tuo corpo, ti voglio mio. Solo mio.» a quelle parole Nico si lascia sfuggire un sorriso rilassato, ricambia i baci e non ferma la mano del più grande che comincia ad eccitarlo. Lentamente contraccambia i movimenti, un po’ trema sotto il corpo di Percy che però lo rassicura con dolci baci e sussurri all’orecchio, per quanto fossero esplosi di passione su quel divanetto adesso è come se il tempo nella stanza fosse rallentato. Si trovano entrambi in boxer, mentre Percy si struscia contro Nico lasciandolo gemere, sente le mani sulla sua carne e sposta la testa all’indietro fino a quando qualcuno non inizia a bussare freneticamente alla loro porta
«APRITE O GIURO CHE LA BUTTO A TERRA, NICO, PERCY SO CHE SIETE LI DENTRO.» non ci mette molto a capire che la voce dall’altra parte della porta è quella di Jason, si porta la mano in faccia «Cazzo» sussulta il più piccolo, Percy si volta innervosito in direzione della porta «Sta volta ha rotto.» si alza per quanto Nico cerchi di trattenerlo e poi va ad aprire la porta, con il moro alle calcagna.
«Che cazzo vuoi Grace?»
Nico sente quasi subito lo sguardo di Jason su di se, mentre andava verso la porta ha avuto appena il tempo di recuperare i jeans ed infilarseli, stessa cosa che aveva fatto Percy e sono attualmente mezzi nudi con probabilmente qualche segno violaceo a vicenda ben evidente sul collo. Jason si lascia sfuggire un sorriso divertito e poi una risata roca «E ora che hai da ridere?» è ancora Percy a parlare, poi l’altro scuote la testa «Non te l’ha detto eh?»
«Cosa dovresti dirmi?»
«Su Nico, cos’è.. non gli dici che oggi pomeriggio mi hai infilato la lingua in bocca?» a quelle parole Nico si fredda sul posto, Percy si volta in sua direzione e sgrana gli occhi «E’ vero?»
«Percy.. Io-Io pensavo..»
«Ti ho chiesto se è vero.»
«Sì.» a quell’affermazione Percy recupera la felpa e la maglia ed esce dalla camera da letto, dirigendosi verso l’uscita «Percy aspetta..»
«No, ho sentito abbastanza» ma riesce a mettergli una mano sul polso e bloccare il più grande davanti all’ascensore, lo fa voltare verso di lui e sente gli occhi arrossarsi, ma sa che non è il caso piangere stringe forte le labbra tra di loro «Percy.. Io..» poi a quel punto sospira «Vieni con me, per favore, devo parlare a te e Jason.»

Dopo qualche minuto si trovano tutti e tre nella stessa camera, perfettamente vestiti, con i più grandi seduti sul letto e lui che cammina avanti e indietro e sente i loro occhi su di se, a quel punto sospira e si volta osservandoli «Scusate.» comincia andando a scuotere piano la testa «Io.. io non so cosa mi capita in questo periodo, non so perché mi sono comportato così ma.. ma è stato un comportamento egoistico.» a quel punto i suoi occhi si fermano su Jason, si avvicina e gli prende le mani tra le sue cercando gli occhi azzurri dell’amico «Jason quando mi hai baciato io non sapevo cosa fare, io pensavo di aver dimenticato Percy questo mese che siamo stati lontani, non pensavo più di provare quelle cose, eppure in pochi giorni che.. che l’ho avuto di fronte, sono caduto completamente in confusione. Non avrei dovuto illuderti, non avrei dovuto ricambiare quel bacio ma.. è stata l’unica cosa che sono riuscito a fare. Non ti volevo usare per dimenticare Percy, ma in quel momento mi sembrava l’unica cosa giusta da fare.» a quel punto ingoia l’aria, una mano si stacca da quella di Jason e si porta sulle mani di Percy che alza gli occhi verso di lui «Percy io- sono stato uno stupido, ho sedici anni e.. beh dai, sapete meglio di me che a sedici anni si commettono le più grandi cazzate, avrei dovuto dirti subito quello che era successo con Jason ma.. ti avevo da poco ritrovato, avevo paura di perderti, ho sempre saputo e mi sono sempre convinto che tra noi non ci potrebbe mai essere nulla e poi tu mi hai baciato. E’ stato disarmante.» a quel punto fa un passo indietro lasciando entrambe le mani dei due ragazzi «Non voglio che la vostra amicizia si rovini a causa mia, quindi.. domani mattina partirò, penso che attualmente l’unica cosa giusta da fare sia stare lontani per un po’.»


*Note dell'autrice*: Perché io sono una brava persona e quindi ho deciso di postare il capitolo prima che finisca l'anno, anche perché per il nuovo capitolo (che è anche l'ultimo) penso che mi dilungherò rispetto ai miei soliti tempi :)
Fatemi sapere cosa ne pensate, ringrazio tutte le persone che hanno messo le storie tra le preferite *w*
  
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