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Autore: GinTB    10/03/2009    0 recensioni
La dedica a una persona che un tempo mi fungeva da Fan. E' un pò quello che sarebbe successo se noi avessimo comandato il destino. E poi vedo lui. Mi scruta. Poi si avvicina. Mi bacia una guancia. E se ne va anche lui. Tu ti siedi accanto a me. Stai piangendo. Ma sorridi. Si. Siamo proprio stupide.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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1° DICEMBRE

Sabato. Festa d'apertura del Mardok. 

Sono pressa poco le 22 e 30 quando arrivo in piazza e ti vedo. Hai un paio di jeans e le Munich. Una Woorich bianca. Mi guardi, hai un espressione strana. Che cosa ho di sbagliato?! 

Sembri farmi cenno di voltarmi e così faccio, confusa. Il cuore mi si blocca all'improvviso e poi riparte veloce, troppo veloce. Ho quasi paura che lui lo senta, è troppo vicino, perchè è così vicino?! Me lo trovo inaspettatamente addosso, senza capire ne come ne perchè. E mi sbilancio, ma è solo un attimo. E' caduto, mi è caduto addosso. 

Qualcuno, che nella mia confusione non identifico, lo prende e lo porta via. Da me. Da te, che innocente ti avvicini e mi chiedi. Mi chiedi cosa poi. Mi sembra di sentire "stai bene?". Non rispondo. Non posso rispondere. Stefano (C.Bianco) si avvicina e mi offre una siga. L'accetto. E' ovvio che l'accetto. Non capisco nulla e l'accetto. E poi. Non lo so. Ma siamo sul bancone della Tana. 

Ho qualcosa in mano. Un bicchiere di cosa?. Vodka. E Redbul. E tu. Birra. Credo birra. Parli animatamente con qualcuno. Alex. Parli con l' Alex. Parlate..o vi baciate? Non ne ho idea. Ti volti verso me e con viso sorridente mi annunci che vai a farti un giro con lui. Si. Credo che vi stavate proprio baciando. Parlo con Stefano (C. Bianco), ma non ho idea di cosa stiamo dicendo. E lo vedo nuovamente. Mi guarda. Sorride. Ma non a me. Osserva con chi sono. Studia quello che faccio. E non resisto. Abbraccio Stefano. E non lo guardo più lui. Cosa dirà?

Tu. Tu sei con Alex. Siete tornati in Tana. 

Io sono in mezzo a lui e a Stefano. Ha l'aria di una discussione. Non ci pensi. Pensi solo a lui. Ai momenti appena trascorsi. Ti ha detto che vuole stare con te. Lo avete fatto, lì su una panca umida. Ti ha presa più volte prima di lasciarti definitivamente ed abbracciarti, come timoroso che il vento, appena alzato, ti portasse via. La neve bianca riflette i colori notturni. I lampioni. La loro luce plumbea rende l'aria romantica. O spettrale. Dipende dal punto di vista. Tranne uno. Quello che abbiamo spaccato con un Bolognino. Ma non ha importanza. 

Almeno non adesso. Siete insieme, questo è l'importante. Poi ti fai una siga. Perché da quanto sei felice ti senti triste. E' un pò come quando ti immergi in una vasca d'acqua bollente, che da quanto è calda ti sembra fredda. O viceversa. E tu sei triste. Perché sai che la felicità prima o poi finirà. Lo sai. 

Io lo so. Vorrei urlarti. GODITELA. GODITELA QUESTA STRONZA DI UNA FELICITA'. PERCHE' E' VERO CHE PASSA E POI TI PENTI. TI PENTI DI NON ESSERTELA VISSUTA APPIENO. 

Io non lo ho fatto. E me ne pento. Ed io intanto. Sono al Mardok. Sono al bancone e non capisco nulla. Un po per l'alcol. Un po perchè non è proprio giornata. Qualcuno mi si siede accanto. Ma non lo guardo. Non importa nulla. Il Pala mi saluta. Mi da un bacio in guancia e si imbuca con una delle tante. E poi vedo lui. Mi scruta. Poi si avvicina. Mi bacia una guancia. E se ne va anche lui. 

Tu ti siedi accanto a me. Stai piangendo. Ma sorridi. Si. Siamo proprio stupide.

  
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