Seduta dietro questa scrivania, con gli occhi lucidi e le mani che tremano, scrivo questa lettera.
Un altro anno è passato, altri 365 giorni della mia vita sono sfumati, e io ancora stento a crederci.
Cosa mi ha riservato il 2015?
Per lo più grandi dolori, se chiudo gli occhi, posso sentirli uno ad uno bruciare sulla mia pelle.
Le lacrime scendono incontrollate sul mio viso ma non ci bado.
Ho accolto l'anno che sta per scomparire con un vuoto incolmabile nel cuore con la speranza, che almeno stavolta, qualcuno lo riempisse con il proprio amore ma non è accaduto.
E ciò mi ha distrutto, portandomi ad un passo dalla via del non ritorno.
Ho urlato, pianto, lasciando che fosse il tempo a vivermi e non io a vivere il tempo.
La vita ha continuato la sua corsa incessante anche se io ero caduta. Non mi ha aiutato, mi ha lasciato lì a terra a marcire nella mia sofferenza.
Ho avuto così tanta paura, non sono riuscita ad alzarmi e ho permesso che i giorni scorressero liberi, superandomi.
Ma io non ero lì a viverli, ero consapevole del loro passaggio ma non potevo far niente per acciuffarli.
Ero incatenata in una limbo di dolore che mi ha soffocata.
I miei occhi si sono posati sul mondo con un misto di nostalgia e tristezza. Ho donato così tanti sorrisi anche se dentro stavo morendo piano, anche se, in realtà, stavo combattendo una guerra contro l'unica persona che non riuscirò mai sconfiggere senza distruggermi: Me stessa.
Nel 2015 ho desiderato la morte, ho desiderato scomparire e per un attimo ci ho creduto davvero, per un istante stavo permettendo che questo pensiero malsano diventasse realtà.
Nell'anno che sta per tramontare ho deposto le armi e ho smesso di combattere.
Mi sono isolata da tutto, crogiolandomi nei miei mondi immaginari, circondandomi solo di vuoto.
Avevo perso la speranza, quella scintilla viva che splendeva in me si è fatta sempre più fioca, arrivando quasi a dissolversi.
All'improvviso però qualcosa è cambiato, una parte di me, sopita da tempo, si è risvegliata ribellandosi a quel torpore di malinconia.
Ha distrutto la prigione nella quale mi ero rintanata facendomi tornare alla luce.
È stata la cosa più dolorosa che io abbia mai fatto.
L'oscurità era diventa così confortante, sicura ed è per questo che, quando sono tornata alla vita, ho provato quasi un dolore fisico.
Quando i miei occhi color nocciola si sono posati sul quel manto azzurrino, sono stati invasi da una nuova forza che mi ha spronato a non arrendermi, a combattere per la mia vita.
Ed è stato qualcosa di meraviglioso e devastante allo stesso tempo ma sono felice di averlo fatto, perché adesso sono pronta.
Si, ora accoglierò il nuovo anno con uno spirito diverso.
Il 2016 è l'anno nel quale ho riposto le mie ambizioni, le mie illusioni e i miei sogni.
Sorrido, sono pronta.
Mi asciugo le lacrime.
Quando pronuncerò quel fatidico conto alla rovescia non ci sarà il vuoto ma un unico desiderio: Quello di amare.
Già, per il nuovo anno desidero amare con tutta me stessa, voglio donare ogni frammento di me ad un'altra persona per infonderle speranza, gioia, forza.
Desidero essere amata, ma di un amore semplice e puro. Uno di quelli basati sulle piccole cose, su quei gesti genuini che ti fanno restare senza parole.
Si, adesso sono pronta.
Nel 2016 sarò io a vivere la mia vita e non sarà la mia esistenza a vivere me.
Sarò io ad infrangere il tempo e non lui a consumare me.
E stavolta sarò io a distruggere quella voragine che si è creata al centro del mio petto, non riuscirà mai più a trascinarmi con essa. Non glielo permetterò.
A tutti coloro che leggeranno queste righe auguro questo:
Vivete tutto quello che c'è da vivere senza aver paura.
Amate come se non ci fosse un domani.
E sognate senza nessuna costrizione.
Piego questa lettera e la deposito nel cassetto dei ricordi, sfiorandola con un misto di gioia e tristezza.
Dolce anno mondo, adesso sono pronta. Ora ho la forza di affrontarti.