Maratona

«Il grande evento è alle porte, Capitano, siamo indietro sulla tabella di marcia. È tutto pronto per la missione?».
Steve scattò sull’attenti.
«Signorsì Signora!».
Jo poggiò l’insalatiera colma di popcorn fragranti sul tavolino, diede una rassettata ai cuscini e distese la coperta a uncinetto della nonna sulla spalliera del divano per averla a portata di mano nell’eventualità che sentissero freddo. Annuì soddisfatta.
«Ecco il piano. Mancano due giorni alla prima mondiale. Propongo di sfruttarli per recuperare almeno i primi tre».
«Con i primi tre intendi...».
«Il quarto, il quinto e il sesto, ovviamente!».
Steve si massaggiò la nuca.
«...ovviamente».
Jo vide il sorriso imbarazzato di Steve e abbassò lo sguardo, giocherellando con l’orlo della felpa di Star Wars.
«Ho fatto la figura dell’ossessionata?».
«Affatto. Adoro vederti così entusiasta!».
Lei gli buttò le braccia al collo, raggiante.
«Ti amo, Steve!».
«Lo so».
Jo si irrigidì, poi slacciò l’abbraccio.
«Ma... tu... li hai già visti? Quando? Perché non me lo hai detto?».
«Sì. Prima di scoprire la tua passione. Perché eri talmente entusiasta che non ho avuto il coraggio».
A Jo cascò la mascella.
«Ed eri pronto lo stesso a sorbirti due giorni di maratona no-stop con me?».
Steve gliela sollevò con due dita sotto il mento.
«Trovo insopportabile la tua mancanza di fede».

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