Serie TV > La Vita Segreta di una Teenager Americana
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Autore: roswellcandy    01/01/2016    1 recensioni
Amy e Ricky due adolescenti che dopo la nascita del loro bambino decidono di sposarsi ma si rendono conto che sono troppo giovani per farlo. Amy parte per New York, Ricky decide di crescere John.. come si evolveranno le loro vite lontano??
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Juergens, Ricky Underwood, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente dopo un’ ora di viaggio  arrivarono a villa Boyweich, quest’ ultima era  situata nella zona di Bedford, una località di campagna circondata da ampi spazi verdi e grandi prati ben curati. Le ville tra di loro erano molto distanziate e vedere la villa vicina era praticamente impossibile.
 Amy rimase colpita dalla grandezza della villa, e molto ingenuamente pensò a quante persone potessero abitare lì dentro; non sapeva quasi niente della famiglia del signor Boyweich dato che non aveva avuto mai modo di parlarne con Ben, inoltre la partenza fu organizzata cosi in fretta che a stento sapeva dell’ indirizzo dell’ appartamento di New York.
 
Un enorme cancellata si apri e ci fu un lungo viale che conduceva alla villa che era posta leggermente in alto, il viale era costeggiato da meravigliosi alberi fioriti che donavano al luogo una sensazione magica.
“ che meraviglia” esclamò Amy.
“ ti piace eh. E aspetta di vedere il resto” disse il signor Boyweich.
L’autista parcheggiò l’ auto di fronte all’ ingresso della villa, a quel punto nell’ immaginario di Amy ci fu una visione alquanto ottocentesca, immaginò che da un momento all’ altro dalla villa uscisse la servitù per dare loro il benvenuto ma ciò non accadde.  E si ritrovò a pensare a quanto fosse stata  stupida a pensarlo, sapeva che quello non era il mondo delle favole.
La famiglia Boyweich era si ricca di denaro ma era anche ricca di valori e pieni di umiltà, erano partiti  dal basso, nessuno aveva lasciato loro un’ eredità già costruita, e tutta la ricchezza accumulata  l’ avevano guadagnato lavorando sodo,  e per questo non amavano sperperarla,  anzi amavano spendere con  giusto il necessario perché conoscevano il valore e il senso del denaro.
L’ autista aprì la portiera dell’ auto ed Amy scese.
Prima di proseguire verso l’ ingresso alzò lo sguardo in alto e si mise ad ammirare lo splendore della villa cosi enorme dinanzi a lei, si voltò su se stessa  per ammirare il paesaggio dietro di lei e quello che vide la lasciò esterrefatta , un panorama di un’ incredibile armonia di colori tra fiori colorati, prati verdi e alberi in fioritura.
Mentre stava ammirando il panorama il signor Boyweich allungò la mano per toccare il suo braccio e disse  “ andiamo Amy , dobbiamo entrare, ci aspettano per il pranzo”
Amy si voltò e si incamminò con il signor boyweich quando dal portone principale uscì una ragazzina con i capelli lunghi scuri fino al fondo schiena.
“papà!!! Finalmente siete arrivati!” la ragazzina esclamò “ su entrate non vedo l’ora di conoscere la famosa Amy.
“Liv non essere maleducata ,lasciaci almeno entrare “la riprese il signor Boyweich “ Amy è appena arrivata non tempestarla di domande”
“tranquillo signor Boyweich” disse Amy mentre nella sua testa stava pensando “Accidenti a Ben ma cosa avrà raccontato?”
“ Olivia Boyweich detta Liv, piacer mio” disse Liv
“piacere Amy Jurgeons “ rispose Amy
Dopo le presentazioni con Liv, i tre si avviarono verso il salone dove era imbandita la tavola per il pranzo, il salone era enorme come a vista d’ occhio  il resto della casa.  Il tavolo preparato per il pranzo era al centro della sala, una sala con due quarti della parete ricoperta con ampie vetrate da cui filtravano i caldi raggi di sole illuminandone la stanza, sulla parete di destra vi era una grande libreria in cui si trovano libri di ogni genere dalla storia antica alla letteratura moderna, in due angoli della sala vicino alla vetrata vi erano due vasi di fiori appena colti che donavano all’ ambiente un tocco di freschezza, un po’ più lontano dal centro della sala, vi era un divano angolare in stile testa di moro con a lato una poltrona ricoperta di numerose frasi sul senso della vita, amore e passioni, quella che colpi Amy fu “ in amore vince chi fugge”, chissà se fosse davvero cosi si ritrovò a pensare Amy, infine c’ era un maxi schermo che scendeva dall’ alto del soffitto collegato a un braccio automatico che spostava la tv in ogni direzione che si desiderava.
Mentre era ancora in contemplazione della sala entrarono una donna e un ragazzo. La donna era di corporatura esile e ben vestita avvolta in una gonna e giacca color pesca roseo con una camicetta bianca, i capelli raccolti in un chiffon, l’ intuizione di Amy era esatta quella donna da cui  traspariva dolcezza era la signora Rita Boyweich mentre  il ragazzo 1,90 di altezza intorno ai  20 anni moro con dei capelli folti e mossi che indossava dei semplici jeans e camicetta slacciata i primi bottoni era suo figlio Robert Boyweich.
“ciao cara, Robert, venite vi presento Amy” disse il signor Boyweich “ Amy, ti presento mia moglie Rita e mio figlio Robert detto Bob”
“ Salve, Amy Jurgeons” disse Amy mentre allungava il braccio per stringere la mano dapprima alla signora Rita Boyweich e poi a Bob. Entrambi ringraziarono Amy e le strinsero le mani.
Una volta che ognuno di loro  prese posto, il signor boyweich chiamò la governante per poter servire il pranzo.
Il pranzo era a tema italiano, la prima portata fu un antipasto ricco di prosciutto crudo, vari salumi, bresaola, formaggi e al centro una gustosa mozzarella di bufala.
Non appena, la governante Sally terminò di portare l’ antipasto ci fu un unisono buon appetito da parte tutti i commensali,   quella furono le uniche parole dette in quanto erano troppo intenti a gustare le prelibatezze proveniente dall’ italia per poter parlare a tavola.”
Il pranzo continuò con varie portate: lasagna, un bel pollo con patate a forno, parmigiana  ed infine un ottimo dessert, Amy  stava per scoppiare aveva mangiato troppo, non era abituata a tutto quel cibo, la sua famiglia era solita pranzare o cenare con il take away o il cibo surgelato preparato dalla mamma; Amy  avrebbe voluto tanto alzarsi dalla tavola e sgranchirsi un po’ le gambe ma dovette attendere la fine del pranzo per farlo.
“Amy, desideri del caffè?” chiese il signor Boyweich
“Oh no grazie signor Boyweich, non riesco a far entrare più niente nello stomaco era tutto cosi delizioso.. ma gli italiani mangiano sempre cosi tanto?’” chiese Amy
“ahahhahahahahahahah” il signor Boyweich scoppiò in una fragorosa risata e disse “no tranquilla solo nelle grandi occasioni e quando ci sono ospiti”
“Amy parliamo un po’” intervenne Liv
“veramente… io… ecco…” Amy non voleva essere scortese ma desiderava tanto poter chiamare John.
“Liv, parlerete dopo, lascia almeno riposare Amy è stanca” disse il signor Boyweich
“Amy allora a dopo” disse sbuffando Liv
“ parleremo dopo te lo prometto , appena mi sveglio verrò a chiamarti” disse Amy.
“Sally” chiamò il signor Boyweich
“si, signor boyweich” rispose Sally
“accompagna Amy nella stanza degli ospiti” disse il signor Boyweich
“subito “ disse Sally.
“aspetta Sally l’ accompagno io” intervenne Bob
“va bene, vai pure Sally “disse il signor Boyweich, poi si rivolse a suo figlio”  mi raccomando comportati bene” disse il signor boyweich.
Comportati bene pensò Amy cosa avrà voluto dire il signor boyweich
“ fa buon riposo” augurò la signora Boyweich.
“grazie” rispose Amy.
Si diressero verso l’ atrio della casa e salirono le scale quando Bob ruppe il silenzio
“ e cosi tu saresti la famosa Amy? “ disse in tono sarcastico Bob
“in carne ed ossa, perché qualche problema?” rispose a tono Amy
“be da come ne parla mio cugino, immaginavo tutt’ altra bellezza” incalzò Bob
“cosa? Come ti permetti”  disse Amy
Non era riuscita a trattenersi quel ragazzo ancora prima di parlare  le era già antipatico  a pelle.
“mi permetto e come …mio cugino ha perso la testa e il tempo dietro a te e guardarti non ne vale neanche la pena” disse Bob
“non  mi conosci neanche e ti permetti di dare questi giudizi” disse Amy “ non posso credere che sei imparentato con Ben Boyweich” disse Amy.
Anche se a pensarci bene anche Ben ha peccato un po’ troppo con la lingua a volte,  come quella volta che offese, Betty, la prostituta che sposò il signor Leo Boyweich o quando accusò Amy si essere una stupida perché era rimasta incinta di Ricky, ma sapeva anche che Ben era un ragazzo dal cuore d’ oro e apprendeva dai suoi sbagli.
 
“lo sono eccome e adesso che verrà a New York, mi raccomando non creargli altri problemi , anzi ti do un consiglio lascialo proprio libero e in pace, fagli fare la sua vita”  disse Bob
“ma io non ho mai voluto creargli guai e fargli del male” disse Amy con un filo di voce e abbassando lo sguardo.
Bob rimase colpito non si aspettava questa reazione da  Amy forse era stato troppo duro ma dai racconti di Ben aveva percepito che Amy fosse una ragazza con un carattere peperino e che le aveva avute tutte vinte.
“poco ci credo” disse con molta meno veemenza di prima “comunque adesso che andremo allo stesso college ti terrò d’ occhio e scoprirò di cosa si sia innamorato di te “
Si voltò e continuò” ora me ne vado non sia mai che la principessina non abbia fatto il suo riposo”.
Poi se ne andò e non attendendo neanche la replica di Amy.
“sei un arrogante maleducato pensò Amy, ma si trattenne nel dirlo in fondo era ospite del padre di questo antipatico ragazzo e per suo rispetto preferì non proferire parola. Ma ormai il suo umore era diventato pessimo, il suo arrivo a New York non è iniziato nei migliori dei modi.
Chiuse la porta dietro di sé e si lanciò sul letto prese il cellulare lo fissò un istante e compose il numero di  Ricky. John come tutti i week end era a casa di Ricky dunque non  c’ era modo per poterlo evitarlo di sentire.
Il modo in cui si erano lasciati, litigando, non era stato piacevole, ora non sapeva come affrontare e reagire alla situazione, ma per il bene di John dovevano essere amici  ma sapeva che era difficile essere amico con il padre di suo figlio con il quale aveva convissuto due anni, qualcosa si era spezzato e recuperare quel rapporto sarebbe stato difficoltoso.
Dring dring squillò il telefono.
“pronto “ una voce distaccata rispose
“Ricky?” chiese Amy
“si, sono io … tutto bene il viaggio?” disse Ricky
“si tutto bene ..non ti avevo riconosciuto” disse imbarazzata Amy
“ti passo John” disse Ricky
“aspetta” ma Ricky già aveva passato il cellulare a John
“mamy… ” disse la vocina dolce di John
“ ciao piccolino mio, come stai?” chiese Amy
“bene mamy, papà mi ha portato sulle giostre e mi ha fatto mangiare tante caramelle” disse John
“bravo il mio ometto, hai avuto paura delle giostre?” disse Amy
“no mamma perché papà era vicino a me …. Tu quando torni mamma?”  disse la vocina di John.
Amy cercò di eludere la domanda con una rapida risposta e con una rapida domanda
“ presto e poi cosa hai fatto più con papà?” disse Amy
“ quando siamo tornati mi ha raccontato la storia della principessa felice” disse John.
“ e come è questa principessa felice?” chiese Amy
“bella mamma, una principessa bella che vuole scoprire il mondo” disse John
Amy rimase spiazzata non si immaginava una favola inventata su di lei, ma cosa raccontava Ricky a John.
“capito, john forse è ora di dormire, mi passi papà?” disse Amy
 
“Ricky cos’ è questa favola della principessa felice ?? perché sai mi sembra che parli di qualcuno che conosco” disse irritata Amy
“ti sbagli è solo una favola moderna di una principessa che non cerca il principe azzurro ma vuole conoscere il mondo” rispose Ricky in tono sarcastico.
“a me non sembra, non è che mi vuoi mettere contro John?” chiese alterata Amy
“ma sei impazzita !!!!” rispose  ormai anche Ricky alterato “ la prendi troppo sul personale, ti ricordo che tu sei voluta andare a New York”
“ti ricordo mio caro che tu mi hai appoggiato e che noi due non stiamo più insieme perché non siamo innamorati, non capisco perché ora questo ti da fastidio” disse Amy
“ non mi importa di quello che fai, hai ragione non stiamo più insieme ma ricordati che hai delle responsabilità verso John e ora che sei lontana vedi di non dimenticartene ok?” ci fu una breve pausa “ ah e cerca di non chiamare nei weekend perché non ho voglia di sentirti” concluse Ricky.
“lo so che ho delle responsabilità” gridò Amy “ cosa pensi che non lo sappia? Non sono venuta a New York per divertirmi” poi abbassò il tono di voce e continuò “mah ricky come vuoi che siamo amici se litighiamo sempre?? E il bene di John? Mi sembra che ora sei tu a dimenticartene” concluse Amy.
“ti saluto “ si affrettò a dire Ricky e chiuse la chiamata.
Che disastro!!pensò Amy “come posso vivermi quest’ avventura serenamente con tutti questi litigi.
Ricky era stato troppo duro con lei, seppure non  si erano lasciati nei migliori dei modi avevano raggiungo un accordo prima di partire essere amici per il bene di John ma già a meno di 48 ore non era cosi, Ricky era stato troppo severo  e di solito lo era quando c’ era un buon motivo, ma ora come ora Amy non riusciva a capirlo, si rimase colpita dalle parole di Ricky e  cercava di comprenderne il senso ma giunse alla conclusione che ricky volesse solo ferirla cosi iniziò a piangere finchè nell’ oblio dei sensi  e potette riposare un po’ finalmente.
 
 
  
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