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Autore: Recchan8    01/01/2016    0 recensioni
[SEGUITO di "Chance"]
"La prima volta che accadde arrivai a concludere che mi fossi sognata tutto: il mio arrivo alla Wammy's House, l'assurdo e ambiguo rapporto con Mello, la visita di Elle, e la tavoletta di cioccolata trovata al mio "risveglio".
E allora perché? Perché successe di nuovo?
A quanto pareva, la mia "missione" non era finita. Avevo fallito il primo tentativo: non ero riuscita a persuadere Mello a rimanere alla Wammy's House dopo la morte di Elle. Sapevo come le cose si sarebbero evolute... Mello si sarebbe unito prima alla mafia americana, poi avrebbe continuato le indagini con Matt, e infine sarebbe morto. Evidentemente c'era una forza maggiore che non voleva che ciò accadesse. Forse la mia volontà? La mia fantasia? La mia immaginazione? Insomma, in poche parole, quello che sto cercando di dire è che un giorno mi ritrovai nel quartiere di una città a me sconosciuta.
Strano, no?
Allora come reagireste se vi dicessi che fino a pochi attimi prima mi trovavo nel bagno della mia scuola?".
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matt, Mello, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Chance'
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Aprii gli occhi e mi accorsi di trovarmi nel camerino di un negozio di vestiti. Sullo sgabellino si trovava un abito da sera nero. Sconvolta, lo presi in mano e iniziai a toccarlo, le mani che mi tremavano.
-"No... Non può essere..."- mormorai.
Aprii di scatto la tenda del camerino e venni immediatamente assalita da una commessa.
-"La taglia andava bene?"- mi chiese sorridendo.
La guardai stralunata e le misi frettolosamente l'abito sulle braccia.
-"Ehm... No, guardi, era troppo grande"- mentii, e mi diressi a grandi passi verso l'uscita.
-"Ma è una XS..."- le sentii dire.
Uscii dal negozio e mi fermai a guardare la città. Non era la mia città, proprio per niente. La strada era piena di macchine che viaggiavano a una certa velocità e numerosi grattacieli si stanziavano nel cielo. Il panico prese il sopravvento. Dove mi trovavo? Che razza di città era quella? Perché non ero a scuola nel bagno? Possibile che soffrissi di una qualche malattia mentale?
Decisi di rientrare nel negozio; forse "passando" dallo stesso camerino sarei riuscita a tornare a casa. Nonostante lo sguardo incuriosito delle commesse, tornai dentro il camerino di prima. Chiusi gli occhi, visualizzai la mia scuola e desiderai ardentemente di tornarci. Riaprii gli occhi. Ero ancora nello stesso posto.
-"Eh no, dai!"-.
Uscii dal camerino, ignorai le commesse (di nuovo) e tornai fuori.
Panico generale.
Un senso di smarrimento mi colpì e per poco non mi misi a piangere. Con la disperazione dipinta in volto mi guardai intorno, sperando in un qualche miracolo divino.
E miracolo fu.
Notai a pochi metri da me un ragazzo coi capelli rossi e uno strambo look da aviatore innovativo che stava prendendo un pacchetto di sigarette dal distributore del tabacchino. Si chinò a prendere le sigarette e io lo guardai meglio. La maglia a righe, gli occhiali da aviatore arancioni, gli stivali dentro ai jeans...
-"Che sia...Matt?"- sussurrai.
Poteva anche trattarsi di un ragazzo in cosplay, ma notai che nessuno lo stava guardando stupefatto o stava gesticolando dicendo qualcosa come "Guarda, è Matt di Death Note!".
Il ragazzo si allontanò e io, istintivamente, lo seguii. Pochi metri dopo si fermò e per un attimo presi in considerazione l'idea di saltargli al collo. Mi tornarono in mente i ricordi dell'estate precedente, quando mi ero misteriosamente ritrovata alla Wammy's House e avevo avuto Mello e Matt come vicini di stanza. All'epoca erano adolescenti come me, ma vedere Matt ventenne e dal vivo era tutta un'altra cosa. Era proprio un bel ragazzo.
Dopo essersi fermato per accendersi una sigaretta, riprese a camminare e io lo seguii. Una mezz'oretta dopo raggiungemmo un quartiere un po' più trasandato della città. Stetti dietro a Matt cercando di non perderlo di vista e di non farmi scoprire; avvertivo un presentimento che mi diceva che per il momento era meglio restare nascosta. Poco dopo arrivammo all'entrata di un palazzo. Il portone era aperto e Matt entrò. Fortunatamente non chiuse il portone, così continuai a seguirlo. Era rimasto il solito ragazzo con la testa tra le nuvole. Saliti alcuni piani, tirò fuori dalla tasca dei jeans delle chiavi ed aprì la porta di un appartamento, il numero 12.
-"Ecco, sono fregata..."- mi dissi.
Invece quello stupido di Matt lasciò aperta anche quella porta. Mi affacciai timorosamente dentro e lo vidi chiudersi in una stanza, probabilmente il bagno.
"Ora o mai più" pensai, e, facendo meno rumore possibile, entrai nell'appartamento: mi ritrovai in un trilocale abbastanza ampio con, nella stanza centrale, due divani, un armadio, e un tavolo. Non credevo che abitasse in un appartamento del genere.
Improvvisamente sentii la porta del bagno aprirsi e, con uno scatto felino, mi buttai nello spazio tra il muro e uno dei due divani. Sentii un rumore di passi.
-"Ma guarda, ho lasciato la porta aperta"- si disse Matt.
Tonfo. Altri passi.
-"Guarda che ore sono!"- esclamò allegramente.
Che ore erano? Guardai il mio orologio. Le... 17 e 40?! Trasalii; fino a un'ora prima erano le 11 e 40.
-"17 e 40"- disse Matt. -"Potrei mangiarmi qualcosa"-. Lo sentii dirigersi in cucina e chiudere la porta.
Uscii dal mio nascondiglio e raggiunsi il bagno a carponi. Mi chiusi in bagno, cercando di non far rumore con la porta e la chiave. Mi sedetti per terra e provai a calmarmi. Forse dovevo riflettere... Riflettere su cosa? Non c'era alcun senso in quello che mi stava accadendo!
Dopo qualche minuto qualcuno si appoggiò alla porta. Sussultai e scattai in piedi.
-"Dì un po', da quanto tempo sei qui?"- mi chiese Matt.
Stupita, mi voltai verso la porta chiusa.
-"Guarda che so benissimo che sei qui dentro"-.
Qualcosa fece uno strano rumore. Matt stava caricando una pistola.
-"Avanti... Che si fa? Esci tu o entro io?"-.
Cosa dovevo fare? Provare a parlargli?
-"Quando te ne sei accorto?"- gli domandai. Mi sorpresi nel constatare che la mia voce era perfettamente ferma.
-"Quando sono uscito dal bagno. Avevo lasciato la porta d'ingresso socchiusa, e invece l'ho trovata spalancata"-.
Che errore stupido avevo commesso...!
-"Non sei esperta, donna"- commentò.
-"Evidentemente no"- risposi.
Matt picchiettò la pistola sulla porta.
-"Su su, vedi di uscire da qui!"-.
Uscire o non uscire? Pensai che se non fossi uscita forse avrebbe sparato senza nemmeno chiedersi chi si trovava dentro il bagno.
-"D'accordo"- dissi.
Girai la chiave, posai la mano sulla maniglia e aprii lentamente la porta. Davanti mi ritrovai un Matt ventenne con la pistola puntata verso di me e una sigaretta accesa in bocca. Mi girai completamente verso di lui e lo guardai dritto negli occhi. Lui spalancò gli occhi e lentamente abbassò l'arma. La sigaretta gli cadde di bocca, ma lui sembrò non farci caso. Mi chinai a raccoglierla e la spensi.
Calò un silenzio di tomba. Matt continuava a guardarmi a bocca aperta senza spiccicare parola.
-"E' passato un po' di tempo dall'ultima volta, vero?"- dissi.
-"Ma-ma-ma..."- balbettò.
-"Sì?"- lo incalzai.
-"...Tu eri scomparsa! Dopo che Mello se n'è andato, tu sei scomparsa!"- iniziò a dire.
-"Be', sono tornata. A quanto pare. Adesso sono qui"- risposi.
-"No, no, tu non dovresti essere qui! Ti sei suicidata dopo...!"-.
Mi avvicinai a lui e gli tirai un nocchino al petto.
-"Idiota, non vedi che sono qui? Sono viva!"- cercai di convincerlo.
All'improvviso gettò a terra la pistola e mi abbracciò.
-"Revi! Non ci posso credere! Allora sei viva!"- disse.
-"Matt, mi sembra ovvio"-.
Sorrise.
E Mello? Ripensai a lui e a tutto quello che era successo "anni prima" alla Wammy's House. Chissà dov'era finito.
-"Matt..."- dissi, sempre abbracciata a lui.
-"Sì?"-. Si sciolse dall'abbraccio per guardarmi.
-"Dov'è Mello?"-.
-"Mello? Solitamente torna sempre verso quest'ora..."-.
La porta d'ingresso si aprì lentamente cigolando.





NOTE DELL'AUTRICE
Oh yes, questo è il primo capitolo del seguito di "Chance", scritto un anno dopo la stesura della precedente fanfiction (quindi avevo quindici anni). Come ho già detto nel capitolo finale di "Chance", "2nd Chance: Hope" è incompleta, ma la porterò a termine ^^
Spero che seguirete anche questa fic! :)
Alla prossima!

   
 
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