Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: kyonnyuchan    02/01/2016    3 recensioni
Un cristallo di ghiaccio soffre, quando sente approssimarsi il momento in cui si scioglierà? si da' pena per non aver potuto vivere anche solo un istante di più? Oppure accoglie quell'istante come una liberazione, una liberazione da una caduta in verticale vuota e senza senso?
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Do you wanna kill a snowman?

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Ah, finalmente è finita... Almeno nessuno ha scoperto niente.

 

Elsa chiuse alle proprie spalle la porta della sua gelida stanza, sospirando. Il cuore le bruciava, nel petto, per le parole di sua sorella Anna. Ma la pungente sensazione agli angoli delle pupille non era calda e salata. Non si sarebbe tramutata in gocce di pianto. No, nemmeno quel lusso le era concesso. Solo gelidi cristalli entravano a contatto con la pelle delle sue guance.

 

Eppure doveva, doveva resistere. Anche per il suo bene. Non importava quanto Anna l'avrebbe odiata. Doveva proteggerla, da quel dannato mostro che viveva a pochi passi da sua sorella. Il mostro che era lei.

 

Ma come poteva convincerla a non fare mosse avventate, come sposare quella specie di mezzo sconosciuto? L'unica mossa che restava l'avrebbe fatta odiare ancora di più dall'unico essere vivente che la conosceva davvero... Ma ormai non importava più... Un mostro, in fondo, non ha il diritto alla felicità.

 

***

 

“Ebbene sorella... Ho pensato a lungo alla questione. E vi propongo delle condizioni. Se le accetterete, allora avrete il mio assenso.”

 

Elsa cercò di mantenere il volto il più impassibile possibile, ma non era facile, con quegli occhi un tempo così puri e gentili che la trafiggevano con un milione di domande inespresse. Schiarendosi per un istante la voce, non diede tempo a

i due piccioncini di replicare e continuò:

 

“Primo: dovrà passare un anno da oggi prima che vi possiate sposare. Se i vostri cuori non saranno mutati in questo lasso di tempo, allora potrete sposarvi.”

 

Anna fece un gridolino entusiasta e saltellando sul posto dalla felicità rispose: “Wow, davvero? Grazie sorella! Grazie!” Si mosse quindi per saltarle al collo, ma si fermò titubante e delusa appena la maggiore arretrò istintivamente di un passo, spaventata.

 

“Non ho finito, Anna. La seconda condizione è l'esclusione dalla linea di successione di Arendelle. Fino a che sarò in vita, voi e i vostri figli non erediteranno nulla. E quando deciderò il mio successore, non potrà essere un eventuale vostro figlio. Tutto chiaro?”

 

Elsa credette di scorgere uno strano e inquietante scintillio negli occhi del belloccio che aveva ammaliato la sorella, ma finse di non vederlo. Dopotutto, poteva essere soltanto frutto della sua immaginazione.

 

La minore assunse subito uno sguardo di ennesimo, duro, rimprovero di fronte al suo comportamento. Poi soggiunse:

 

“Possibile che... Allora è questo... E' sempre stato solo e soltanto questo... Non voglio il tuo stupido trono, sorella! Non l'ho mai voluto!”

 

Furente, Anna uscì a grandi passi dalla sala delle udienze, trascinandosi via a braccetto Hans.

 

Elsa fece per allungare la mano, per cercare di fermarla, per spiegarle che...

Spiegarle cosa? La verità? Che sei una strega del ghiaccio? Una specie di demone distruttore?

 

Lasciò cadere il braccio, sospirando. Forse era meglio così. Corse via, nella sua stanza, per rannicchiarsi spaventata contro la porta, come faceva sempre. E lei era la regina di Arendelle? Se era una barzelletta non faceva per niente ridere.

 

***

 

L'anno galoppò via velocemente, tra balli e feste. Cui lei, naturalmente, non partecipava, sporadiche e brevi apparizioni. Tutte idee della sorella e del fidanzato, che ormai era più ascoltato di lei dai consiglieri del regno. Stolti... Possibile che credessero veramente che non sentiva cosa dicevano alle sue spalle? La frigida reclusa. La pazza. Meno male che è qui il principe Hans, altrimenti il regno sarebbe già andato a rotoli...

 

Un pensiero folle le corse in mente. Certo, era l'esatto opposto di quanto aveva ordinato 350 giorni prima, ma... Se avesse ceduto tutto a quel principe venuto dalle Isole del Sud? Dopotutto non si era comportato male durante quel periodo. Un perfetto gentiluomo, in grado di irretire completamente Anna, che ormai si fidava ciecamente di lui. Non che lei, al contrario, gli credesse completamente, sembrava troppo composto e a modo per essere reale, ma... Ma forse era solo la sua usuale e incessante paranoia che lavorava a pieno ritmo. Lei poi sarebbe potuta sparire, per sempre... Lasciando tutti alla loro meritata felicità, dopo aver sopportato per così tanto tempo quel peso inutile che era lei... Sicuramente nessuno l'avrebbe compianta.

 

Dopo essersi preparata per bene, uscì dalla stanza. Nel passare nei lunghi e silenziosi corridoi, udì un rumore insolito, come un gemito strozzato. Naturalmente, pensò subito alle peggiori possibilità e corse a perdifiato verso la fonte del rumore.

 

Fa che non sia quel che penso...

 

Gli dei del nord l'avevano ascoltata. Non era quel che pensava... Ma, per certi aspetti, era anche peggio. Si fermò senza far rumore, incapace di muovere un solo passo nella direzione da cui era venuta.

Anna e Hans avevano appena terminato di fare l'amore. A Elsa tremavano le gambe, anche se in cuor suo si disse che, del resto, era tutto normale, ormai.

 

“Ah, finalmente tra un paio di settimane non avremo più bisogno di nasconderci, amore mio... Ma manterrà davvero la promessa?”

 

Eh?

 

“Già, come hai detto tu l'altro giorno, quella megera dal cuore di ghiaccio potrebbe cambiare idea. Dopotutto è una bastarda egoista attaccata al suo trono, chissà quali pensieri starà macchinando nella sua dannata stanza per rimangiarsi la parola data...”

 

Ma no, io non...A Elsa iniziò a girare la testa. Cristalli di ghiaccio iniziarono a spargersi lentamente sulla parete a cui era appoggiata. Cercò invano di calmarsi, ma senza successo.

 

Bastarda egoista, eh? Ho fatto proprio un gran bel lavoro come sorella maggiore, non c'è che dire...

Prese un bel respiro e trovò la forza di allontanarsi senza cercare di udire altro. Senza udire l'ultima parte del discorso tra i due piccioncini.

 

“Dobbiamo agire ora, Anna, prima che sia troppo tardi!”

“Ecco io...”

 

“Ti ha condannata all'infelicità e alla malinconia per così tanto tempo per dei motivi così venali ed egoistici e ancora la difendi?”

 

“Fo-forse hai ragione Hans. Anzi, no, sicuramente, hai ragione, come sempre del resto!”

 

***

 

Elsa era sveglia. Cercava di leggere qualcosa al lume della lanterna, senza però trovare la concentrazione necessaria per farlo. Ad un tratto udì un rumore violento provenire dalla porta. Si alzò di scatto e vide l'uscio aprirsi cigolante. Davanti a lei si stagliava la figura di Hans con un piede di porco e di Anna, con uno stiletto. All'improvviso tutto le fu chiaro. L'istinto le disse di scappare, di reagire, di usare i suoi poteri per fare qualcosa. Ma la ragione riuscì a domarli. Rimase lì, immobile.

 

Dopotutto, è meglio così.

 

Mentre Anna si avvicinava, nonostante tutto spaventata da quello che aveva deciso di fare, ma ancor più spaventata all'idea di tirarsi indietro, ad Elsa venne da sorriderle.

 

A meno di un passo da lei, Anna alzò lo stile. La mano tremava. Per farsi coraggio si sforzò di ricordare i motivi che l'avevano condotta sino a quel punto. Un'ondata di odio e rabbia le rinsaldò la mano.

 

Elsa si sorprese di non avere la benché minima paura. Forse perché ormai considerava la morte come l'unica liberazione da quella tortura crudele che era stata la sua intera vita?

 

Strano. Mi sento in pace come non mi capitava da tanto...

 

Prima che il pugnale si abbassasse disse, con voce serena:

 

“Grazie Anna.”

 

Kyonnyuchan space

 

Hola amigos! Allora, come stanno andando le vacanze di Natale? Troppo felici? Tranquilli, ci penso io a deprimervi un po'!

Ieri, non avendo molto da fare, rimasta a casa la sera, mi sono per caso imbattuta in tv in “Frozen”. E mi è venuta la malsana idea di scrivere questa storiella tristerrima su Elsa.

E' ambientata in una timeline alternativa, in cui Elsa riesce a non dare in escandescenze alla festa d'incoronazione e non rivelare al mondo i suoi nefasti poteri.

Mi ha sempre fatto una pena indicibile quella povera ragazza... Solitudine, malinconia, paura (e pure un po' di malsano masochismo) trasudano a fiotti dalla regina di ghiaccio più famosa degli ultimi anni!

 

 

E ora su, forza con le red flag per avervi immalinconito la giornata!

 

   
 
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