Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: clif    03/01/2016    1 recensioni
Svegliarmi ogni volta, sapendo che tutto quello non fosse stato un sogno era abbastanza difficile. Insomma chi di noi ragazze viveva in una città infestata da creature soprannaturali? Ah è vero: Solo io, l’unica stupida,ero ancora in quella città, ovunque andavo portavo distruzione, ma non potevo andarmene, non sarei riuscita a vivere senza di loro, senza di Lui!
Genere: Avventura, Horror, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Heather, Trent | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Strawberry black'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tentavo in vano di aggiustare la macchina girando e rigirando la chiave. – Quando ti ho vista sfrecciare diretta verso House’s city ho pensato: “Andiamo a dare un’occhiata”. Come vedo non mi sbagliavo affatto.- Mise le braccia conserte e cominciò a fissarmi con un’aria da maestrina fastidiosa. – Courtney, oggi non è giornata, quindi evitiamo battutine.- Mi misi le mani tra i capelli. – Posso sapere chi hai ucciso con la macchina?- Iniziò a ridacchiare lei. – Te scherzi, guarda qui.- Le mostrai il tutto, la sua espressione si fece indubbiamente più cupa. – Poi è fuggito.- Continuai io. Il suo sguardo si volse verso di me. – Meglio se ti porto a casa. - Mi prese per mano. – No, devo andare da Duncan.- Cercai di liberarmi inutilmente dalla presa. – Lasciami immediatamente.- Gridai io, Courtney rimase basita con li occhi sgranati. – Qualcosa non va?- Le chiesi io. All’improvviso sentii un fruscio di foglie alle mie spalle ed una voce: “Più facile di quello che pensassi”.

Courtney rimase immobile per qualche secondo poi iniziò a parlare: - Cosa vuoi?- Dalla foresta uscì fuori una ragazza, aveva dei lunghi capelli biondi, era a dir poco incantevole. – Mi avrebbe fatto piacere rivederti, oppure dovrei dire riaffrontarti.- La ragazza estrasse una fila di denti aguzzi che mi gelarono il sangue. – Chiamo qualcuno …- Sussurrai entrando in macchina, ma qualcuno mi afferrò il braccio. – Penso che non ci sia bisogno di tanto … sarebbe solo inutile mettere in pericolo la vita del tuo fidanzatino.- Fece un ghigno ammaliante, ma Courtney rapida le si scagliò contro facendola cadere giù nella scarpata. – Courtney, ma che …- Mi interruppe prendendomi in braccio. – Non morirà per così poco ed io non ho il tempo di combattere.- Sfrecciò ad alta velocità come fosse un treno.

Il vento mi scompigliava i capelli, non era la stessa cosa per Courtney: i suoi erano impassibili e sempre così perfetti. – Stiamo andando da Duncan?- Tentai io avendo come risposta solo un’occhiataccia. – No … raggiungiamo i vampiri.- Parlò tanto veloce che quasi non riuscii a comprenderla. – Cosa centra ora Trent?- Scossi la testa. – Saranno loro ad avere cura di te per questi mesi. – Rimasi in silenzio, poi: - MESI?! Pensavo bastasse poco tempo.- Iniziai ad agitarmi, così mi fece scendere. – Ora che hai?- Sbottò seccata. – La verità è che Duncan mi ha mollata e perché pensa che io sia in pericolo.- Lei iniziò a ridacchiare facendomi innervosire a tal punto che le avrei voluto scagliare una pietra contro, ma sarebbe stato inutile. – Perdonami cara, ma voi non eravate la coppietta indiscutibile? – La fulminai con lo sguardo, ma continuò a deridermi finchè non si ammutolì d’improvviso. – Aspettami qui, torno subito.- Scomparve dietro l’orizzonte ancora prima che potessi iniziare a controbattere. La cosa, però, non mi scompose: Casa di Trent era a pochi metri, sarei riuscita a cavarmela da sola …

… E così fu, accolta da Zoey bevetti la tisana di Bridgette e potei riposare assorta nei miei pensieri: Non riuscivo a togliermi dalla testa Duncan, e la sua perfidia, il suo egoismo.

Zoey si avvicinò a me. – Tutto bene? Ti vedo stanca.- Scossi la testa. – Non è un buon momento, ma passerà.- Zoey era molto dolce, forse la migliore della famiglia, a seguire Bridgette; Dawn era parecchio inquietante, mentre con Noah non avevo alcun rapporto. Sentii bussare alla porta e neanche il tempo di alzarsi Bridgette era lì ad accogliere l’ospite. – Mi dispiace Gwen.- Counrtye si sedette sul divano. – Mi dispiace per cosa?- Le domandai. – La tua smart … era a far compagnia al mio motorino giù nella scarpata … con un messaggio: Farete la stessa fine.- Mi tremarono le mani. – Ma … - Zoey mi abbracciò senza controllare la sua brutale forza. – Non ti succederà nulla cara, fidati di me . – Continuò a baciarmi ripetutamente la fronte con le sue gelide labbra. – Per questo dovremmo andare il prima possibile.- Courtney si alzò in piedi. – Io vado …- Prese la giacca e in un batter d’occhio abbandonò la casa.

Anche io presi la giacca – Gwen, vuoi restare qui a mangiare?- Fermai Zoey. – Ti ringrazio per la disponibilità, ma preferirei cenare con mio fratello.- Bridgette mi riaccompagnò a casa e sull’uscio della porta mi resi conto che casa di Courtney era vuota, non avrebbe quindi passato la notte lì.

Entrata in casa sentii gridare. “Gwenny, amore della mamma.” Mi si gettò al collo. – Mamma, quando sei arrivata?- La abbracciai, mentre una lacrima mi scendeva sul volto. – In realtà sono arrivata … Perché piangi?- Mi accarezzò. – Non è stata una bella giornata.- Zack scese velocemente le scale. – Visto Gwen? È arrivata mamma.- Io lo sgridai: “Non devi correre per le scale, potresti farti male.” Rendendo mia madre molto soddisfatta del mio lavoro da “sorella maggiore”. – Ho cucinato qualcosa nel frattempo, forza mettiti a tavola.- Prese la mia giacca sistemandola sulla sedia e mise a tavola tre piatti di pasta.

Le raccontai di avere avuto un incidente e avevo bisogno di qualche soldo per la macchina. Dalla morte di Beth non avevo più un lavoro e vivevamo dei suoi finanziamenti mensili.

Dopo cena mi chiusi in camera tentando in vano di chiamare Duncan, ma come sempre nessuno rispose.

Courtney stava per attraversare il viaggio della morte con lui ed io invece sarei rimasta a New Ton ad aspettare di morire, con qualcuno che voleva uccidermi, ma da cui non mi sarei mai potuta difendere.

Raggiunsi mia madre in salone. – Dovrei parlarti …- Mi fece sedere accanto a sé. – I soldi per la macchina li avrai.- Le sorrisi. – Ma non adesso e neanche tra un po’.- La mia espressione si fece seria. – Mamma, che intendi dire?- Le posai una mano sulla spalla. – Il mio lavoro, non va alla grande e … non ho più i soldi per vivere in questo modo. – Si rattristì. – Mamma, non preoccuparti della macchina, assolutamente, ci sarà tempo …- Tentai di tirarle su il morale. – Non è questo il problema Gwen! Dovete venire a vivere a Londra, dobbiamo vendere questa casa. –

Sentii come un pugno allo stomaco, che mi fece soffrire al punto di sentirmi morire dentro.
 

Due settimane dopo

I lavori di trasloco erano iniziati e alcune famiglie erano venute a vedere la casa, fortunatamente, non ne furono soddisfatti.
Non vedevo Duncan da molto, non sapevo se fosse partito o meno. Sapevo, però, che avrei continuato ad amarlo incondizionatamente. 



Angolo Autore

Perdonate il ritardo ingiustificabile, ma tenterò di farmi perdonare questa volta con degli aggiornamenti più frequenti 
Ciaooo 

Clif 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: clif