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Autore: Magali_1982    03/01/2016    8 recensioni
Lo ha sognato ancora.
E lei, prima di svegliarsi, si è voltata indietro, come fa sempre, per assecondare un moto dell' istinto.
Della paura.
Della speranza.
Non devi essere morto.
Genere: Angst, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finn, Kylo Ren, Luke Skywalker, Poe Dameron, Rey
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Se mi chiedeste: "perché Reylo?", non sono certa vorreste sapere la risposta.
Sarebbero una serie di deliri sconclusionati, deliri che non facevo da tipo -uhm- anni su una ship esplosami nella testa e nel cuore.
Ci sono storie che vanno scritte perché s' impongono e non sempre hanno un fine preciso. Dovevo fermare i miei pensieri su questi due personaggi, cercare di dar loro un senso. Forse un senso non c'è.
E sì: so molte delle mille teorie fiorite intorno a "Il riveglio della Forza". So che potrei andare incontro a tremende delusioni.
Ma sono una che nella Forza ripone fede.
Se ancora non avete visto il film, occhio: ci sono spoiler.
Molte cose sono una mia supposizione e non sono ancora avvenute. Non è detto avverranno.
Le citazioni in apertura e chiusura sono tratte dal libro "La Vendetta dei Sith", basato sulla sceneggiatura di Episodio III, scritto da Matthew Stower. Mi si piantarono nella mente peggio di un colpo di blaster e sì, ancora una volta: non vedevo l'ora di trovare l'occasione giusta per usarle!
Il titolo di questa shot invece viene dal mondo dei musical e da quel "Phantom of the Opera" che qualche buontempone su Tumblr ha già usato per creare paralleli in grado di peggiorare sensibilmente questo mio Disagio sulla Reylo.
I ringraziamenti non sono mai un obbligo. Tutto il mio affetto a Sara, Antonella, Irene, Francesca ed Ester. Fiere Cavallerizze di Ren (...ohohohohohoh!), inossidabili fangirl dall' occhio fino e sopratutto, amiche.
May the Force be with you!




 
L' oscurità è genorosa, ed è paziente, e vince sempre.
Vince sempre perché è ovunque.

Cammini nel sole di mezzogiorno e l' oscurità

è con te, attaccata alle suole delle tue scarpe.
La luce più intensa getta l' ombra più buia.


 
Sistema stellare ignoto. Primo Tempio Jedi.




C'è silenzio, quando la ragazza spalanca gli occhi.
Silenzio e una coperta lontana di stelle trapuntata sul cielo nero.
Fissa inebetita la volta celeste, abbagliata per un istante da un barbiglio di luci fredde e distanti.
La ragazza non sente freddo.
L'oceano che ricopre quasi interamente quel remoto pianeta mugghia e urla sotto la spinta del vento; l'isola dove si trova è stata disegnata dal tempo, dal sale, dalle tempeste. Non sa nemmeno se vi sia più di un sole, più di una luna. Ora è notte e a illuminarla c'è solo una delle scie sfolgoranti della galassia. Le nubi torneranno all' alba. Tornano sempre, il tempo cambia così in fretta su quel frastagliato spicchio di terra
Il giaciglio all' ombra delle rocce è scomodo. Il battito del suo cuore, accellerato e insieme pesante. Sente il sudore alla base del collo.
Lo ha sognato ancora.
E lei, prima di svegliarsi, si è voltata indietro, come fa sempre, per assecondare un moto dell' istinto.
Della paura.
Della speranza.
Non devi essere morto.


 
*


 
Di dormire non se ne parla.
La ragazza prova a camminare; a ogni passo, avverte una massa di piombo nelle gambe. La mente ordina, il corpo s' inceppa un secondo prima di eseguire. Il calore non accenna a svanire.
Nel suo sogno c' era la neve. Non l'aveva mai vista e ha dovuto impararne nome e il morso che lasciava con i suoi fiocchi sulla pelle congestionata
La neve c'é sempre e sotto c'è sempre il fuoco. Il collasso di un' intera stella trasformata in un' arma di morte.
La ragazza si ferma sul ciglio scabro della scogliera e spalanca le braccia. Desidera che il sudore svanisca. Desidera tremare per il ghiaccio nascosto nelle folate pungenti di sale e non per un fremito deciso a rimanere prigioniero sotto la pelle.
Metri sotto di lei, su uno dei pochi pianori ricoperti di muschio, si staglia un' astronave. Può apparire tozza fino a quando non si nota il disegno stilizzato delle ali, spalancate come quelle di un rapace in picchiata.
Le luci sono accese nell' abitacolo del pilota. Immagina lo Wookie che l' ha accompagnata intento a controllare che una vecchia leggenda sia sempre all' altezza del nome guadagnatosi nei decenni. Immagina non vi sia nulla che non vada ma non possa fare a meno di verificare, ancora e ancora.
Il Millennium Falcon è un' ederità. E come ogni eredità, va preservata in ricordo di chi l' ha lasciata.
Lo stomaco le si torce prima che possa prendere un respiro profondo. Il ricordo brucia più della bile.
Non vorrebbe rivedere, non vorrebbe sentire addosso ripugnanza e insieme mancanza.
Il pentimento ha un sapore orrendo ma il peggio arriva dopo. Un vago sentore dolce, fresco. La rende leggera prima di precipitarla di nuovo nella vergogna.
Visioni di morte si ammassano, fluttuano malevole e dolorose nel cervello disegnandosi nella realtà e annientandola. Le è già successo e aveva promesso a se stessa di non volerlo provare mai più. Il primo di tanti propositi mancati.
La distruzione del castello di Maz Kanata.
Il ponte sospeso nel cuore di una base del Nuovo Ordine. La luce rossa dell' energia solare convogliata nei reattori e quella ancora più sanguigna di una spada laser che andava a trafiggere un uomo inerme.
Un padre.
Occhi scuri, ardenti e implacabili.
Quanto ne è stata terrorizzata.
Quanto ha gioito nello spezzare la sicurezza mortale di quello sguardo.
Quanto si sente in colpa nello sperare di rivederli, di averli vicini, percependo l' anima tormentata e furiosa dietro le correnti della Forza.
Non devi essere morto.
-Rey.-
-Hai bisogno di un Maestro!-
La ragazza non si accorge della voce quieta che l' ha chiamata.
Sì, lo so!Per questo-
-
Rey. Cosa succede?-
La vergogna soverchia ogni desiderio e la porta di nuovo in mezzo all' oceano, accanto all' ultimo degli Jedi. Non c'è più tempo per interrogarsi su cosa voglia e perché lo voglia.
Sa di non dover cedere a dei sogni. Non è loro di cui ha bisogno.
Le servono delle risposte e spera di averle dall' uomo vestito di bianco, la barba lunga e incolta e occhi che hanno pianto quando l' hanno vista.



 
*


 
Rey ha già vissuto l' esperienza di togliere la patina della leggenda da un nome scoprendo sotto un uomo.
Han Solo - il solo evocarne il nome sulle labbra le provoca una stretta nel petto- è stato una parlata secca colma d' ironia e di qualcosa che non ha capito subito.
Lo ha compreso nel momento in cui lo ha visto morire: rimpianto e amore.
Luke Skywalker, l' unico Maestro Jedi vivente, era sembrato grigio e immutabile come le pietre del suo estremo rifugio. Quando Rey gli ha porto la spada laser appartenutagli, ha lacerato una membrana tesa tra lui e il resto del mondo; ha visto il suo sguardo trasfigurarsi, divenire vivo e straziato.
Sa che lui e solo lui può darle le risposte. Tutte quelle che mancano.
Sono trascorsi alcuni giorni dall' atterraggio del Millennium Falcon, hanno parlato tanto: del Nuovo Ordine, di come è nato, del seme del male mai sopito. Nonostante questo, Rey ha paura di sapere verità ben più scomode e vicine al suo passato.
Per fortuna, Luke Skywalker è paziente.
Avrebbe il coraggio di tastare quanto possa esserlo?
-Non riuscivo più a dormire.-
E' una grossa concessione da fare a chi, con ogni probabilità, ha esplorato tutte le Vie della Forza. Anche le più oscure e pericolose. Gli sta dando il permesso di percepire la sua inquietudine e trovarne la fonte.
Lo Jedi si avvicina ma non incrocia i suoi occhi. Il mantello logoro sopra la tunica schiocca furioso nell' oscurità. Fissa il mare, ascolta il fracasso delle onde contro gli scogli.
Ormai Rey ha capito come sia un diversivo per non rendere palese cosa sta osservando davvero.
-Lo hai affrontato.-
Kylo Ren era stato un fantasma ai margini delle loro conversazioni. Un non detto ingombrante, pericoloso, indispensabile.
Il brivido sotto pelle si ridesta e in un momento di sorprendente onestà, la ragazza avverte un cambiamento nella Forza. Deve parlare. Deve ammettere.
-Sì, Maestro.-
Dare il titolo che gli spetta è una mera cortesia dovuta dal rispetto. Luke non si è mai proposto -lo ha fatto qualcun altro- e lei non ha mai osato chiedere. O voluto farlo.
Attorno a Rey la Forza adesso disegna vortici invisibili, acuisce i sensi ma non spiana la via.
-Ben era un allievo eccezionalmente dotato. Perdendolo, ho deluso chi amo .-
Ben.
Ben Solo.
Il volto pallido, la bocca piena, gli occhi scuri dietro al terrore di una maschera. Vulnerabile e spietato. Risoluto e disperato.
Lo aveva piegato, oh sì. Avrebbe potuto ucciderlo.
-Ma non lo hai fatto.-
E' Luke a dirlo e Rey non può fare altro che piegare il capo.
-Non ho potuto farlo.- Ammette la sua colpa. Perché non riesce a essere contrariata quanto dovrebbe?
-Se lo avessi fatto, avresti ceduto alla rabbia e alla sete di vendetta. Entrambe sono vie che portano al Lato Oscuro.-
Rey si sente oppressa.
Tutte le storie udite sugli Jedi, sulla Forza, sono sempre state poco più di fiabe di frontiera con cui rendere meno crudeli i giorni vissuti in un esilio senza spiegazioni su Jakku. Il suo unico punto fermo nella vita era stata l'attesa e ora si trova al centro di una tempesta che l' ha distolta dal suo unico proposito: aspettare il ritorno di chi non tornerà mai.
L'oppressione diventa fuoco, il fuoco turbina ele fa digrignare i denti.
Non sa nulla della lotta eterna per mantenere Equilibrio nella vera sorgente di energia della Galassia. Non ricorda chi deve attendere, sono solo voci da seguire negli incubi.
Dopo l' incontro con Maz Kanada non ci sono più solo frasi ma volti, immagini di distruzione, miraggi di deserti; sa di dover stare attenta o verrà risucchiata e il terrore la schiaccerà.
Lo Jedi compie l' unico gesto in grado di placarla. Una mano l'afferra per la spalla e diventa salvezza, stabilità, un punto fermo. Si è mostrato protettivo fin dal primo giorno, con una famigliarità in grado di colmare qualsiasi dubbio e addormentare ogni dubbio; Luke Skywalker la circonda col suo sguardo e avverte solo pace, sicurezza.
-Se fossi come lui?- osa domandare con un filo di voce.
-Dipende da cosa credi lui sia, bambina.-
Luke ora è davanti a lei. Cerca le sue mani e le stringe con delicatezza.
- Lo vedo. Tu non pensi sia solo oscurità.-
Non è una sentenza e nemmeno un giudizio.
-Tu percepisci quanto ho sempre percepito io.-
Per capire il buio, bisogna attraversarlo e accettarlo come parte integrante della luce.
E' un' intuizione semplice e definitiva.
Rey non si ritrae. Deglutisce, trema ma non si muove. Attorno a lei i flussi della Forza smettono di correre impazziti.
-Lo dovrai combattere ancora. Posso insegnarti come ma poi dovrai decidere tu cosa fare.-
Un ragazzo di Tatooine destinato a uccidere il capo dei Sith.
Un Apprendista ribellatosi al proprio Maestro per amore.
Un figlio che ha salvato il padre.
-E se prendessi la decisione sbagliata?-
Anche se non può vederlo, Rey sa che lo Jedi sta provando a sorridere.
-L' oscurità vince sempre. Ha un solo punto debole.-

*

Orlo Esterno. Flotta del Primo Ordine.


 
Il corridoio di servizio che conduce alla sala macchine dello Star Destroyer è simile a tutti gli altri già visti: di metallo nero lucido come uno specchio, freddo, opprimente.
Rey si ferma. Calma la frequenza del respiro e con un automatismo consolidato, stringe con più forza l' elsa della sua arma.
Il combattimento infuria negli hangar, diversi ponti sotto dove si trova. Il compito di ditruggere i nuovi caccia del Primo Ordine spetta a Poe e alle squadre della Resistenza addestrate da Finn; li ha lasciati per seguire una divergenza nella Forza. Un flusso nero, colmo di potere e instabile.
Deve concentrarsi. Vivere l'attimo. E l'attimo ora ha un solo significato imperativo.
Trovarlo.
Più che udirlo, Rey percepisce un rumore divenuto famigliare. Lo ha visto e sentito tante volte nei suoi sogni, quei sogni che Luke le ha insegnato non a temere ma accogliere.
E' il crepitio distorto di un flusso al plasma attivato.
Il suo avversario si annuncia con un passo pesante, minaccioso.
Il Lato Oscuro lo avvolge, scivola intorno a lui, lo abbraccia. Avverte una difesa compatta, un muro senza brecce e sarà contro un tale muro che dovrà scontrarsi.
Il Cavaliere del Primo Ordine compare, senza una maschera a ribadire il suo nome minaccioso.Nero come la sua astronave, alto e con il pallore del volto solcato da una cicatrice.
Per un attimo, un solo e brevissimo attimo, Rey sente la gola chiudersi. Quel segno glielo ha impresso lei, durante il loro primo duello. La prova tangibile che lo scontro c'è stato e li ha marchiati entrambi.
-Non so più come devo chiamarti.-
La nota divertita si fa strada nella sua voce composta e profonda. Rey prova a cercare un varco in tanta sicurezza; dispiega i sensi, richiama la Forza ma nulla. Il bastione dietro cui Ren cela emozioni e pensieri è forte e non ha forma.
Si rifiuta di mettersi in posizione di guardia; si limita a scrutarla. Da capo a piedi. Comanda a se stessa di rimanere calma e ci riesce prima che un moto d' impazienza rovini tutto.
Perché non la sta attaccando?
Sta forse prendendo tempo?
I suoi amici stanno per cadere in una trappola?
-Pensavo di essere la mercante di rottami- lo provoca con una piccola smorfia. L'eco di un' esplosione vibra, lontana e sotterranea.
-Non ha più valore quel titolo. E' una cosa che non sei più da tempo.-
Il giovane Sith fa ruotare fulmineamente il polso della mano che regge la spada. Scintille infuocate tremano lungo la lama irregolare.
-Tuttavia...mi chiedo cosa sia tu, ora.-
Un secondo. Anzi, meno.
Kylo Ren si lancia contro di lei. I suoi movimenti non hanno peso, sono rapidi come un battito di ciglia e puntano a un solo risultato.
Colpire.
La reazione di Rey è più veloce di qualsiasi pensiero. Para il fendente senza difficoltà, usando la Forza per nascondere il battito accellarato del cuore e un disagio nato in un luogo senza nome, pungente come un sapore sgradevole sulla lingua.
Gli occhi dell' uomo sono sempre gli stessi, magnetici e capaci di risucchiarti. La fragilità colta in essi quando ha respinto il suo attacco mentale pare un ricordo. Questa volta nessuna goccia di sangue cola sulla neve; nessuna ferita a darle un vantaggio.
Concentrati!
-Sei cambiata, ragazza.- Kylo Ren porta un nuovo colpo, costringendo Rey a uno scarto veloce con le gambe che la fa ruotare di mezzo cerchio.
Oh, poteva scommettere la sua intera flotta spaziale che lo era. I mesi trascorsi con Luke sono stati intensi, a tratti terribili; a costo di morire, non gli permetterà di vederli. Rimarranno lì, per sempre, nel suo cuore e nella sua mente.
La marea segreta della Forza muta, spingendola ad attaccare. Il balzo che compie è aggraziato e sembra non costarle fatica veder vanificato il suo primo fendente. Invece di cadere goffamente, asseconda la spinta verso l'alto; semplicemente, vola. Vola alle spalle di Ren, riuscendo a non scoprirsi. Deve essere rapida; non ha scelta se non vuole che una delle due guardie al plasma della sua spada le apra uno squarcio sulla schiena.
Il tempo di toccare il pavimento ed è già padrona di se.
Ha promesso di non cedere. Sibila aria tra i denti stretti mentre schiva, para e indietreggia senza cedere un solo millimetro. Deve escogitare qualcosa per guadagnare metri preziosi ma scopre che non è facile; Kylo Ren si sta imponendo. Una massa compatta di risoluzione sempre a un passo dal travolgerla.
Forse sta giocando. Probabilmente la vuole provocare.
Stai pensando. Non farlo.
Rey afferra un momento di stallo, poco più di un respiro e agisce. La sua lama disegna un arco blu, trova un varco e costringe l'avversario alla difesa. Alza il braccio con uno scatto e la Forza prende vita senza un vero comando della mente. Non c'è bisogno di ordini, quando sei parte integrante del suo flusso.
L'espressione di trionfo le si congela sul volto.
Invece di venir sbalzato via con violenza, il suo nemico stringe il pugno sinistro. La parabola rallenta, l' aria lo sostiene, lo guida e atterra senza danni.
No!
Non questa volta!
Le due coscienze urtano violentemente. Ora sono entrambi con le spalle chine, Le dita aperte per afferrare, scagliare, sconfiggere.
Tutto ciò che avviene è il rimbombo cupo di un suono basso e viscerale. L'essenza stessa della Galassia compressa in quel corridoio urla di dolore.
La Forza si divarica in spinte di massa opposte. Rey sa che entrambi ne stanno avvertendo il peso; il primo che cederà, provocherà una rottura. Si aspetta di venir scagliata via ma almeno non sarà la sola a sbattere con violenza contro qualche pannello comandi.
Ansimano entrambi.
Non accade nulla.
Invece di respingersi, i flussi provocano un vuoto d'aria. Si annullano senza conseguenze apparenti, lasciando i due sfidanti inermi e confusi tra le fredde superfici di metallo.
Il Cavaliere la sta guardando. E come è già successo, le sue labbra si arricciano appena in una smorfia di sconcerto.
-Tu...- mormora stranito. -Tu...non vuoi uccidermi.-
Rey boccheggia.
Cerca di convincersi che non è vero. Non può aver violato di nuovo la sua mente. Deve esistere una spiegazione razionale; sicuramente ha provato una mossa azzardata per spiazzarla, lui-
-Bugiardo!- Lo urla per dare corpo alla speranza di provare davvero un simile odio per il Sith implacabile, lo spietato assassino. La Forza, invece di aiutarla, sta distruggendo ogni barriera innalzata attorno al suo vero io.
Quello più temuto e che solo Luke Skywalker ha potuto vedere.
Un nucleo incoffessabile di desiderio, assenza, tormento.
Gli occhi di Kylo, di Ben Solo, sembrano farsi di vetro. Solo una lieve trasparenza scura la divide dall' accorgersi che lo stesso nucleo cova in lui, protetto dalle sue nuove abilità.
Le punta addosso un indice accusatore e scarica una corrente di rabbia rovente.
-Tu lo sei!- urla frustrato, rinunciando a colpirla. Le spalle ampie si stringono per assecondare un tremito.
Sente la sua gola secca.
Sente la gola secca di Ben.
Il battito del cuore è furioso per lei, per lui.
-Tu lo sei.- ripete scandendo le parole, stupito da come suonino ora. Incredule. - Lo sento...perché?-
La fiamma rossa della spada laser si spegne in un risucchio. E' l'ultimo rumore udibile per diversi istanti.
- Perché...non mi hai ucciso sulla Star Killer?-
Di nuovo scoperta.
Di nuovo vulnerabile.
Un velo di sangue cala sul mondo di Rey. Con un suono strozzato, gli si avventa contro.
Priva di freni.
Priva di luce.
Eppure come fa a continuare a brillare?
Come può desiderare di venir travolto da una simile furia?
Vuoi sapere se è simile alla tua?
Kylo Ren non ascolta nemmeno la risposta. La conosce già. Ed è compressa tutta lì, nella Forza. Che lo spinge inesorabile verso la ragazza, che lo fa attaccare, che lo fa reagire.
Qualcuno l' ha addestrata. Ha cominciato a plasmare i suoi poteri. La consapevolezza di non potersene prendere il merito lo fa ribollire fin nel profondo, mostrando il risentimento, facendoglielo scivolare lungo la pelle mentre respinge il suo assalto.
Sono di nuovo uniti.
Il Lato Oscuro sta sobillando entrambi e li ha privati di tutte le loro difese.
Rey rantola; il fiato le si spezza e subito dopo, sente solo una fitta di dolore incuneata saldamente nelle vertebre.
E' già schiacciata contro la paratia, quando il mondo diventa improvvisamente tutto nero.
L'ombra emette calore. Ha un peso, un corpo, un respiro e quel respiro adesso è sulla sua faccia, mescolato al velo di sudore causato dal combattimento.
L' ombra ha un viso severo e fanciullesco insieme. Una bocca dischiusa che ha catturato ogni sua attenzione.
Lunghi capelli corvini e- le stanno sfiorando le guance.
Sa di doversi liberare. Ha poco tempo per riuscirci, prima che lui riesca a vedere dentro il suo cuore e vincere. Impresa ardua, se mentre lotti una mano coperta di pelle viene premuta contro la gola.
-Ero ferito.-
Tutto ciò che è in grado di fare e squadrarlo con astio e paura, umettandosi le labbra.
-Avresti dovuto farlo.-
Il tentativo di strapparsi il suo braccio di dosso è patetico. La ragazza può fare di meglio.
So che puoi!
-Avevo ucciso Han Solo!- le sussurra arrivandole tanto vicino all' orecchio da sentire il sangue pulsare impazzito.
La vendetta è un bisogno primordiale.
Destinata a nascere sempre da una provocazione, vive fino a quando non viene estinta o consuma nell' ossessione chi la cova.
Ancora una volta, Rey grida; il fuoco non la brucerà da sola. Ogni singolo pannello di metallo vibra e si contorce. Le luci si accendono e spengono, quelle che esplodono inondano il pavimento di scintille.
Kylo Ren non riesce a impedire ai suoi occhi di socchiudersi in una minima concessione all'estasi. Potrebbe insegnarle tutto, su come piegare il Lato Oscuro, servirsene e dominarlo. Senza paura di provare le emozioni più violente e distruttive. Quello che non calcola è l'energia che lo costringe a lasciarla e lo attraversa come una tempesta solare.
E' un attimo.
E si sente vuoto.
Non c'è più nulla da sentire.
Se non la ragazza, sfinita quanto lui. Lo sguardo spiritato incatenato al suo.
Si accorge di averla nella testa troppo tardi ma non ha paura. Sono entrambi disarmati e connessi nella Forza. Due anime che si stanno leggendo a vicenda, trovando parole speculari l' uno nell' altra.
-Ti ho sognata ogni notte.-
Devi mentirgli.
Rey deglutisce. E per l'ultima volta, segue l' insegnamento del suo Maestro.Nessun pensiero. Nessuna costruzione mentale.
-Anche io.-
E' questo ciò che prova. E' questo che sente. In quell' attimo, quello precedente, quello dopo.
Una nuova esplosione, troppo vicina, fa scattare decine di sensori, fa tremare l' intera astronave e soffoca tutto di fumo e fiamme.




 
*


 
Sistema Ileenium. Base della Resistenza.




 
-Devi davvero partire?-
Finn sembra averci preso gusto; non c'è una battaglia dove non finisca ferito, mal messo, con una costola incrinata e il sorriso di chi sa di aver fatto la cosa giusta sulla faccia.
-Il mio addestramento non è ancora finito.- risponde ridendo, mentre BB 8 annuncia la sua contrarietà a tale decisione con un concerto di fischi e bip sincopati.
-Sei sicura? Te la sei cavata bene nella nostra ultima festa col Primo Ordine!-
-Se lo dici tu, Poe...sbaglio o mi avete trovato svenuta ed eravate preoccupati a morte?-
Il pilota della Resistenza arrangia una smorfia divertita. Il suo ultimo commiato è un forte abbraccio e una pacca sulla spalla. Rey sospetta non sarebbero tanto contenti se sapessero cosa è successo in realtà. E' anche per questo che non vede l'ora di essere a bordo del Falcon per tornare da Luke. Il solo che possa capire senza giudicare.
Il solo capace, nonostante tutto, di avere la stessa convinzione del Generale Organa.
L'oscurità ha un solo punto debole, le hanno detto entrambi.
Rey al momento non comprende ancora, forse non vuole farlo. Accettare una simile verità la porterebbe a ricredersi su quanto ha sempre creduto fosse giusto.
-Tutto pronto, Chewbie?-
Lo Wookie lancia il suo peculiare e riconoscibilissimo "sì, co-pilota".
Presto saranno di nuovo nello Spazio. Una notte eterna sempre piena di stelle. Il regno assoluto dove vivono oscurità e luce.
Insieme.
La ragazza sta ancora sorridendo, mentre aziona il comando dell' Iperguida.
Col buio torneranno i sogni, tornerà lui. Sente che questa volta tutto sarà diverso.
Sono uniti ed è un legame che trascende la Forza stessa; lì, e solo lì, possono essere loso stessi.
 


 
L'oscurità è generosa, è paziente, e vince sempre...
ma al centro della sua forza sta la sua debolezza:
una candela è sufficiente a fermarla.
L' amore è più di una candela.

L'amore può accendere le stelle.














 






















 
  
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