Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |       
Autore: Nuel    04/01/2016    4 recensioni
James, Albus e Rose tornano a scuola, ma Hogwarts è, come sempre, luogo di misteri oltre che di magia e stregoneria e un nuovo enigma terrà impegnati i fratelli Potter e i loro amici.
◊ Serie: Imago Mundi
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Imago Mundi ϟ'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
1
L’invito


«James! Muoviti o ti lasciamo qui!», la voce di Ginevra Potter si espanse per tutta la casa, raggiungendo le orecchie del maggiore dei suoi figli, che si precipitò giù per le scale con un baccano tale da coprire gli strilli con cui sua sorella Lily stava reagendo all’ennesimo scherzo del fratello di mezzo, Albus, mentre Harry Potter cercava di liberarsi del burocrate che da quindici minuti lo teneva bloccato davanti al camino.
    Ginny agguantò Lily per la mano, lanciando uno sguardo assassino ad Albus e uno ancora più pericoloso alla testa del burocrate che continuava a cianciare con Harry.
    «Ehm», fece l’uomo, quando vide Ginny con la borsetta al braccio incombere dietro la schiena del marito. «Forse dovete andare da qualche parte?».
    Prima che Harry potesse dire che non c’era problema, che avevano tempo, Ginny rispose con tono feroce: «Sì, mio marito si è preso la giornata libera per andare a fare acquisti per i nostri figli a Diagon Alley. Sa, tra un paio di settimane comincia la scuola!».
    Albus e Lily, si misero in fila, accanto alla madre, come se stessero aspettando che il camino fosse libero per potercisi infilare, anche se James si era accomodato sul divano e non sembrava intenzionato ad alzarsi prima che il dipendente del Ministero della Magia non fosse sloggiato dal loro caminetto, cosa che accadde meno di un minuto dopo.
    «Non c’era bisogno di trattarlo così, Ginny!», disse Harry, guardando accigliato la moglie.
    «Sei il capo, Harry! Il capo! Quando comincerai a comportarti da tale?!», sbotto la signora Potter, mettendo le mani sui fianchi.
    Prevedendo l’ennesima discussione infinita tra i genitori, i fratelli Potter ricominciarono a giocare tra loro: era dall’inizio dell’estate che i loro genitori discutevano spesso, ma non era una novità assoluta, quindi, semplicemente, non ci badavano.
    Quando un gufo picchiò alla finestra del salotto, però, lo strillo di Lily raggiunse frequenze preoccupanti per l’incolumità dei timpani del resto della famiglia, zittendo immediatamente Ginny e Harry Potter.
    «È arrivata!», strillò la ragazzina. «La lettera di Victoire!», Lily corse ad aprire la finestra per impossessarsi della lettera della cugina, inseguita da James.
    «Voglio vedere se ha scritto anche Ted!», disse il ragazzo strappandola di mano alla sorella e facendola strepitare di nuovo.
    «No! L’ho presa io! Voglio leggerla prima io!», continuò a gridare Lily.
    «Tu ci metti troppo! La leggo prima io!», James teneva la lettera in alto, fuori dalla portata della sorella, ma la madre la agguantò senza mezze misure, con cipiglio severo che tranquillizzò all’istante i figli.
    «La leggerò io per tutti, va bene?», chiese Ginny e, ovviamente, era una domanda unicamente formale.
    Victoire Weasley si era diplomata a Hogwarts pochi mesi prima ed era partita per la Francia assieme Ted Lupin. Suo padre, Bill, non era stato entusiasta, ma si era dovuto arrendere all’insistenza di una figlia ormai maggiorenne e della moglie, che aveva in simpatia il ragazzo della loro primogenita. Del resto, Ted era cresciuto praticamente con loro, essendo il figlioccio di Harry Potter.
    Per James era una sorta di fratello maggiore e non vedeva l’ora che tornasse, dal momento che passava molto tempo a casa loro, a Godric’s Hollow, volando con lui e Albus e giocando a scacchi magici. Tutto quello che Ted diceva, per James, era verità insindacabile, eccetto il discorso sulle ragazze: da quando aveva iniziato a frequentare loro cugina, Ted era cambiato, passava meno tempo con lui e ne passava decisamente troppo a baciare Victoire. Ted aveva cercato di spiegare a James perché lo facesse, ma James non l’aveva capito. Lui non avrebbe mai baciato una delle sue cugine!
    Albus Potter, invece, si era seduto sul divano, aspettando che la madre leggesse la lettera, così da poter poi andare a Diagon Alley: l’anno precedente aveva iniziato a frequentare Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria, e, per quanto amasse stare a casa, coi suoi genitori, non vedeva l’ora di tornarci.
    La lettera d Victoire non era molto lunga: salutava tutti e riportava i saluti di Ted, promettendo che, appena fossero tornati, avrebbero organizzato una cena a casa dei nonni, la Tana, punto di ritrovo di tutto il clan Weasley; una decina di minuti dopo, l’intera famiglia Potter si infilò nel camino con un pizzico di Metropolvere nel pugno.
    La giornata era soleggiata e Diagon Alley era affollata di maghi e di streghe. I negozi che vendevano materiale scolastico erano gremiti di ragazzi e James e Albus avevano già incontrato diversi compagni di scuola.
    «Ron e Hermione ci aspettano davanti al Ghirigoro», disse Ginny, frugando nella borsa per trovare la lista dei libri nuovi di James, mentre per Albus non sarebbero serviti molti nuovi testi, avendo un solo anno meno del fratello.
    Mentre camminavano per la tortuosa strada acciottolata, Lily si fermò davanti alla gelateria di Fortebraccio, che, dopo la guerra, aveva mantenuto il nome, in ricordo dello scomparso Florian.
    «Non prima di pranzo», le disse la signora Potter e la bambina si girò verso il padre, con gli occhi umidi, sapendo di poter ottenere da lui quello che la madre le negava.
    Harry Potter non sapeva resistere agli occhi lacrimevoli di sua figlia. Si inginocchiò e le tese le braccia. «Una pallina sola, va bene?», le chiese condiscendente e Lily annuì esibendo un gran sorriso.
    «Non fai che viziarla!», si lamentò Ginny, incamminandosi mal volentieri verso la gelateria.
    «Dai, Ginny, è solo una pallina», le rispose Harry, cercando di ammansirla, ma il volto della donna si rasserenò solo quando scorse, tra la gente, il quartetto che stava avanzando nella direzione opposta alla loro: erano Blaise e Lotus Zabini in compagnia di Draco e Scorpius Malfoy.
    «Potter!», salutò poco dopo Blaise Zabini, mentre suo figlio Lotus si apriva in un sorriso felice vedendo la signora Potter.
    «Zabini, Malfoy», li salutò Harry, che dirigeva le indagini sull’omicidio della signora Zabini.
    «Ci sono novità, Potter?», chiese l’uomo, ma Harry scosse il capo.
    «Mi dispiace, ancora niente, Zabini, ma lo troveremo!».
    Blaise sospirò e adocchiò la direzione in cui stava andando la famiglia Potter.
«Gelato?», chiese.
    James e Albus annuirono in fretta, mentre Lily osservava i nuovi arrivati da dietro i pantaloni di suo padre.
    «Vogliamo pranzare con un enorme gelato?», chiese Blaise a Lotus e il ragazzino annuì entusiasta. Blaise si volse a guadare Draco e così fece Harry. Malfoy stava parlottando a bassa voce col figlio, entrambi sorridevano e Harry rimase colpito, come lo era stato mesi prima, a scuola, dalla complicità che traspariva dal loro atteggiamento.
    «Draco?», lo richiamò all’attenzione Blaise. «Gelato per tutti?».
    Draco guardò la famiglia Potter per un momento e si volse verso il Serraglio Stregato. «No, io...», poi si fermò, come se avesse visto qualcuno. «Va bene», cambiò idea. Qualcosa nel suo tono era cambiato e Harry Potter guardò nella direzione in cui guardava ancora Malfoy. Fece in tempo a vedere una strega bruna coi capelli tagliati a caschetto ed un ragazzino alto e robusto che entravano nel negozio di animali.
    «Cosa fate domenica prossima?», stava chiedendo, intanto, Scorpius ai due fratelli Potter».
    Albus alzò gli occhi verso il padre e Harry Potter scosse la testa. «Niente di particolare. Perché?».
    Scorpius si girò a guardare il padre, che annuì. «Festeggio il mio compleanno. Volete venire?».
    «A Malfoy Manor?», si intromise Harry, con tono improvvisamente incerto; non aveva bei ricordi del palazzo dei Malfoy, dove lui, Ron e Hermione erano stati prigionieri, vent’anni prima e la sua amica era stata torturata proprio dalla zia di Draco Malfoy.
    «Mia moglie dà ogni anno una festicciola per il compleanno di Scorpius, Potter, e non ci sono mai stati incidenti», sibilò Draco e i ragazzi si guardarono a disagio.
    «Tuo padre potrebbe non gradire di avere dei Potter in casa propria, Malfoy».
    Draco sospirò, scompigliando i capelli del figlio che aveva assunto un’aria mortificata.
    «Potrebbe venire anche la signora Potter, no?», si intromise Blaise. «Di sicuro coi ragazzi sa farci più lei di noi... e anche di Asteria, sinceramente!», ridacchiò Blaise. «Ci saremo anche Lotus e io e...», fece un cenno a Draco, che continuò.
    «Mia cognata Daphne coi figli Augustus, che hai già conosciuto, Potter, e Ausia, che è un Prefetto di Hogwarts».
    «Ma sì, veniamo anche noi!», disse Ginny, guardando Scorpius. Molto probabilmente la lista ridotta degli invitati, con un solo ragazzino dell’età di Scorpius, l’aveva convinta ad accettare quell’invito.
    Scorpius sorrise e guardò di nuovo il padre.
    «Allora, questo gelato?», domandò James, attirando l’attenzione degli altri sulla coda di persone che si stavano radunando all’ingresso della gelateria.
    «James, fa’ una corsa al Ghirigoro e avverti gli zii che siamo qui, per favore. Non vorrei che si preoccupassero», gli chiese allora Ginny, e James scambiò un paio di rapide occhiate con gli altri ragazzi.
    «Ti accompagniamo anche noi!», disse Albus, tirandosi dietro Scorpius e Lotus.
    «Ehi!», protestò Ginny. «E noi dovremmo fare la fila per i vostri gelati?!», protestò infastidita. Dalla strada arrivarono un paio di “grazie, mamma” e un “grazie, signora Potter” che la misero a tacere.
    Harry Potter, ridendo, prese in braccio la figlia più piccola, che gli si avvinghiò al collo. «È meglio che ci mettiamo in fila o non riusciremo a prendere nessun gelato», sbuffò, avvicinandosi all’ingresso della gelateria.

«Temevo che a papà venisse un colpo!», sbuffò James quando furono, finalmente, fuori dalla portata degli orecchi dei loro genitori.
    «Mi sa che a papà non piace molto il signor Potter», si rammaricò Scorpius.
    «Se è per questo, nemmeno a nostro padre piace molto il tuo», lo rincuorò James.
    Fuori dal Ghirigoro, Hermione Granger-Weasley guardava verso la strada, restando in piedi accanto alla porta, così da non ostacolare il via vai di clienti.
    «Zia Hermione!», la chiamò James, agitando la mano sopra la testa e la donna individuò i nipoti assieme ad altri due ragazzini che riconobbe al primo sguardo.
    «James! Albus! Ma dove eravate finiti? Dove sono i vostri genitori?», chiese loro raggiungendoli con pochi passi svelti.
    «Sono andati a prendere un gelato da Fortebraccio. Mamma ha detto di venire ad avvertirvi», le disse James.
    «Dove sono Rose e Hugo?», chiese invece Albus.
    «Hugo era di cattivo umore e Ron l’ha portato al negozio. Rose è ancora dentro», accennò alla libreria, nella cui vetrina, posato su un leggio, faceva bella mostra di sé un libro aperto le cui pagine si giravano da sole.
    «Vogliamo andare da Accessori di prima qualità per il Quidditch. Rose può venire con noi?», chiese rapidamente James. Da un mese e mezzo, cioè da quando erano tornati dalla 428^ finale del Campionato del Mondo di Quidditch, James non aspettava altro che recarsi al negozio che avrebbe esposto fino al primo di Settembre le scope della nazionale inglese.
    Hermione incrociò le braccia e guardò con severità il nipote. «Non prima di aver comprato i libri per il nuovo anno!».
    «Avanti, zia!», la supplicò James, pestando i piedi. «Se non andiamo subito, troveremo un sacco di gente!».
    Hermione sbuffò. «James Sirius Potter, ti rende conto che quest’anno avrai delle materie aggiuntive? Non è che i tuoi voti fossero eccezionali, l’anno scorso!».
    «Ti prego!», chiese ancora il ragazzo, ormai alto quasi quanto lei.
    «Avete la lista dei libri che vi servono?», si arrese la strega, porgendo loro la mano per avere le pergamene non appena i fratelli Potter con due identici sorrisi si frugarono nelle tasche per cercare le liste dei libri ricevute dalla scuola.
    «Albus, vai tu a chiamare Rose? Io prendo i libri e raggiungo i vostri genitori, ma mi raccomando, non mettetevi nei guai!».
    «Grazie, zia!», dissero i ragazzi mentre James strizzava l’occhio agli altri due ragazzi e Albus entrava al Ghirigoro per cercare la cugina.
    Accessori di prima qualità per il Quidditch aveva allestito una mostra nella sala principale, dove erano esposte le sette scope che avevano portato in semifinale l’Inghilterra contro il Brasile. Era stata una partita eccezionale e l’Inghilterra aveva quasi vinto quando, tra l’ululato del pubblico, Silva, il cercatore Brasiliano, aveva preso il Boccino, chiudendo la partita con un vantaggio di 20 punti sulla squadra avversaria.
    La partita era stata l’argomento di conversazione preferito di tutti i maschi della famiglia Potter-Weasley per le due settimane successive, ovvero fino a quando la Gazzetta del profeta aveva annunciato l’apertura della mostra temporanea e il fratelli Potter avevano cominciato a chiedere di andare a vederla.
    Finalmente i cinque ragazzi, approfittando della poca affluenza dell’orario di pranzo, poterono ammirare le scope, sospese in aria da un incantesimo che le faceva fluttuare e girare così che tutti potessero vederle da ogni lato, da dietro i cordoni di sicurezza. Gli occhi di James brillavano di emozione alla vista dei manici aerodinamici e dai rametti di saggina che sembravano addirittura pettinati per quanto erano regolari. Su ogni manico di frassino erano incisi il numero della maglia e il nome del giocatore cui apparteneva, con piccoli caratteri dorati.
    «Sono Firebolt 2k, vero?», chiese Lotus, mentre Scorpius girava intorno al cordone con un’espressione sognante quanto quella di James.
    «Sì, ma sono l’ultimo modello, quello uscito in primavera», specificò Albus.
    Rose gonfiò le guance e sbuffò. «E cos’hanno di diverso da quella precedente?», chiese annoiata.
    «L’incantesimo frenante è stato modificato per evitare l’effetto catapulta che quello precedente provocava quando si inchiodava mentre si volava alla massima velocità», rispose di nuovo Albus.
    «Qual è la massima velocità?», chiese Lotus che non sembrava molto appassionato di Quidditch.
    «320 chilometri orari in 10 secondi!», disse James con tono sognante.
    Mentre Lotus e Rose aprivano la bocca in un’espressione di stupore, Scorpius Malfoy raggiunse James dall’altro lato. «L’hai mai portata alla massima velocità?», chiese all’amico con gli occhi che brillavano di emozione.
    James scosse il capo. «Papà ha fatto mettere un incantesimo rallentante. La mia arriva a 250 chilometri all’ora, come la prima Firebolt», rispose non troppo contento.
    «Sempre meglio della mia Nimbus 2005», fece Scorpius, imbronciato. Poi però gli strizzò l’occhio. «Papà però mi ha promesso che aggiungerà un paio di incantesimi per farla correre un po’ di più, se entro nella squadra del Serpeverde, quest’anno!».
    Il sorriso di James si allargò. «Allora giocheremo come avversari, quest’anno!».
    James era sicuro che sarebbe entrato in squadra, questa volta. Lui e Scorpius continuarono a chiacchierare di Quidditch anche dopo essere usciti dal negozio. Incontrarono i padri dei due Serpeverde davanti al negozio di Madama McClan e si separarono.
    «I vostri genitori sono andati al negozio di scherzi», disse loro Zabini e, mentre Scorpius ricordava loro la data della festa di compleanno, i fratelli Potter e loro cugina Rose si avviarono ai Tiri Vispi Weasley.


 
__________________________

Benvenuti nella mia nuova long dedicata alla nuova generazione! ^^
Questa storia costituisce "il secondo anno di Albus Potter" ed è il seguito de "Il fuso delle fate", ma può essere letta anche indipendentemente, sebbene alcuni OC siano descritti lì.
Non mi dilungo (anche perché ho un febbrone da cavallo >.<) e vi do appuntamento a lunedì prossimo, col capitolo due!
Come sempre, se volete seguirmi e sapere qualcosa di più su questa e le altre mie storie, potete trovarmi su FB! ^^
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nuel