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Autore: Alex995    04/01/2016    7 recensioni
-Non accadrà più.-
Sto ancora cercando di riprendere fiato quando sento Felicity pronunciare queste parole.
Gli eventi della giornata appena trascorsa mi passano davanti agli occhi come se fossero dei flash: la missione sotto copertura, il bacio nell'ufficio di Aleksandr Makarov, i commenti di Barry e John al covo, la mia brillante idea di raggiungerla al casa per vedere come stava....
Sapevo che le cose sarebbero finite cosi e nonostante tutto, ho deciso di bussare alla sua porta e di fare l'amore con lei.
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Seguito di "Assecondami", one shot pubblicata un pò di tempo fà. Dovevo pubblicarla prima di partire ma alla fine ho deciso di rimandare tutto a gennaio quindi...rieccomi!
Se non avete ancora letto la prima parte vi posto il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3185403&i=1
Vi anticipo che sto già scrivendo una nuova storia AU. Non so quando riuscirò pubblicare il primo capitolo però.
Per l'occasione, vi faccio i miei più sinceri auguri per un buon 2016. A presto ;)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Oliver's POV

-Non accadrà più.-
Sto ancora cercando di riprendere fiato quando sento Felicity pronunciare queste parole.
Gli eventi della giornata appena trascorsa mi passano davanti agli occhi come se fossero dei flash: la missione sotto copertura, il bacio nell'ufficio di Aleksandr Makarov, i commenti di Barry e John al covo, la mia brillante idea di raggiungerla al casa per vedere come stava....
Sapevo che le cose sarebbero finite cosi e nonostante tutto, ho deciso di bussare alla sua porta e di fare l'amore con lei.
Non che mi sia pentito della cosa, anzi. Sognavo di farlo da mesi, sognavo di stare con lei cosi da chissà quanto tempo.
Quando pensavo di essere pronto ad avere una relazione seria,le cose mi sono sfuggite di mano: abbiamo litigato, le ho detto che non potevamo stare insieme perchè non potevo essere Arrow e Oliver Queen  contemporaneamente, lei ha iniziato ad uscire con Ray Palmer (l'uomo che mi ha soffiato l'azienda di famiglia e anche la ragazza), per poi trovarci in questa imbarazzante situazione.
Come potremmo ancora guardarci in faccia dopo quello che è appena successo? Al covo si creeranno situazioni spiacevoli, soprattutto dopo che Laurel è entrata a far parte del team dopo la morte di Sara.
Ovviamente Felicity non mi ha mai dimostrato di essere gelosa di Laurel. In passato dopo l'arrivo di Sara, ha detto a John che si sentiva trascurata. Forse per questo motivo si è presa una pallottola al posto della piccola Lance, provocandosi cosi la sua prima cicatrice.
Non so cosa dirle. Dannazione, sono rimasto senza parole.
Pensavo che le fosse piaciuto. Cioè so che le è piaciuto, ha avuto ben 2 orgasmi mentre ci davamo da fare, ma.... le sue parole mi stanno facendo capire
il contrario. 
-E' stato....-
-Già.- dice Felicity interrompendomi. -Per questo motivo non succederà più.-
Sono steso sul suo letto e sto guardando il soffitto della sua camera da non so quanto tempo.
Ma deciso a chiarire questa situazione, abbasso leggermente il capo e le tocco il braccio cosi da attirare la sua attenzione. Lei che come sempre mi capisce al volo, alza il viso e incontra il mio sguardo.
E' coperta solo da un misero lenzuolo bianco, sapere che sotto quel lenzuolo è praticamente nuda  non mi da la forza necessaria per pensare lucidamente.
Io la amo. 
Sono innamorato di lei da non so quanto tempo.
E lei mi sta respingendo.
-Lo dici per Ray?- chiedo curioso sperando che questa domanda non la mandi in bestia.
-E' un pò tardi non trovi?- chiede lei retorica. -Voglio dire... sapevo che venendo a letto con te, avrei chiuso ogni rapporto con lui. Eppure...-
-Eppure l'hai fatto lo stesso.- dico completando la frase al suo posto.
-Eh già.- dice lei tenendo sempre i suoi occhi fissi nei miei.
-Te ne sei pentita?- chiedo confuso più che mai visto che Ray è fuori dai giochi.
-Oliver...stai scherzando? Cioè sei stato tu a dirmi che tra di noi...-
-So cos'ho detto.- dico imbarazzato visto che non mi sono mai trovato in una situazione del genere con nessuna. -Ma non riesco a far finta di nulla.-
Mi metto sul fianco cosi da starle più vicino, e la mia mano involontariamente finisce sul suo viso per accarezzarle la guancia.
Noi due non abbiamo bisogno di parlare. Ci basta uno sguardo per capire quello che ci passa per la testa.
Lei mi osserva con i suoi profondi occhi azzurri, poi il suo sguardo dal mio viso  passa al torace completamente nudo visto che il lenzuolo mi copre dalla vita in giù.
-Dannazione.- sussurra sottovoce prima di spingermi all'indietro, cosi da farmi ristendere di nuovo, per poi mettersi a cavalcioni su di me.
Mi bacia senza preavviso, impedendomi di fare altro. Le sue mani sul mio viso, mi impediscono di separarmi da lei, mentre le mie finiscono sulla sua schiena e poi sui suoi glutei, prima di penetrarla con una spinta decisa facendola gemere a voce alta.
-Questo non succederà mai più.- ripete con la voce rauca mentre inizio a muovermi dentro di lei.
-Intesi.- dico mettendole una mano dietro alla testa affinchè possa far incontrare le nostre labbra di nuovo.
-Bene.- dice lei tra un bacio e l'altro prima di lasciarsi andare alla passione.


Sono passati già un paio di giorni da quando Felicity ed io abbiamo fatto l'amore. Ben due volte.
Le cose come immaginavo tra di noi sono molto difficili, c'è tensione nell'aria, ogni occasione è buona per lanciare e ricevere frecciatine suscitando cosi sospetto in
John e Roy che ovviamente vogliono sapere cosa stia succedendo.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l'uscita a cena che Felicity ha accettato da Ray Palmer. 
Quando l'ha detto a John, pensando forse di non essere sentita, sono andato su tutte le furie per due motivi:
il primo, perchè mi aveva detto che era finita. Felicity mi aveva assicurato che avrebbe chiuso tutti i ponti con lui e non perchè volesse stare con me ma perchè era
venuta a letto con me mentre stava uscendo con lui e non voleva prenderlo in giro.
Il secondo, visto che lei ha accettato un suo invito a cena dopo tutto quello che è successo tra di noi.
Quando due giorni fà, la mattina dopo essere stati insieme, mi sono svegliato e ho iniziato a rivestirmi, Felicity mi guardava con uno sguardo indecifrabile.
Nei suoi occhi leggevo rimorso, paura, dispiacere....lussuria.
Mi ha osservato per tutto il tempo mentre mi rivestivo e io d'altro canto, indossavo ogni indumento lentamente, sperando di riaccendere in lei il fuoco della passione che l'aveva spinta a saltarmi addosso la notte prima e darci da fare con del buon sesso mattuttino.
Ma quella mattina, lei mi ha lasciato andare. Non prima di avermi dato un bacio sulla guancia e di avermi ringraziato della magnifica nottata trascorsa insieme.
-Cosa diavolo ti è preso?- chiede John quando rientro al covo dopo un giro di perlustrazione con Roy.
-Felicity è andata via?- chiede Roy mettendo il coltello nella piaga. Sa bene che se n'è andata, la bionda l'ha annunciato nei nostri auricolari quando abbiamo informato lei e John di essere di ritorno.
-Doveva prepararsi per l'appuntamento.... Allora vuoi dirmi cosa ti è preso?- chiede John rivolgendosi a me.
-Di cosa parli?- chiedo facendo il finto tonto.
-Sei un pessimo bugiardo, Oliver. Parlo della scenata che hai fatto prima quando Felicity mi ha detto che stasera sarebbe uscita con Ray Palmer.-
-Era una semplice scenata di gelosia, Digg.- dice Roy ricevendo uno sguardo intimidatorio.
-E' da giorni che in questa stanza non si respira per tutta la tensione che c'è tra di voi.... avete litigato?- chiede John iniziando l'interrogatorio.
Si preoccupa solo per Felicity. Per lui è come una sorella minore.
-Sono scattato perchè mi aveva detto che con Palmer aveva chiuso....tutto qui.- dico togliendomi il costume per poi riporlo nella teca.
-Io non capisco perchè non le dici ciò che provi....in fin dei conti, se le confessi ciò che senti lei di sicuro ti dirà di provare lo stesso.- dice Roy senza sapere
ciò che è successo tra me e Felicity in passato.
-Non è una cattiva idea amico...- dice John appoggiando l'idea di Harper.
-Ti ricordo che l'ultima volta che ho seguito un tuo consiglio, sono andato da lei e l'ho beccata che si baciava con Palmer.. quindi passo.- dico sicuro di me.
-Palmer ha capito quanto vale perciò non se la lascia scappare. Ora bisogna vedere se Felicity prova lo stesso.- dice Roy lanciandomi una frecciatina prima di 
congedarsi per tornare a casa.



E' quasi mezzanotte.
Dopo aver aspettato per un'ora nel suo quartiere, e dopo essermi congelato anche la punta del naso, ho deciso di irrompere in casa sua  e aspettarla.
So che non è l'idea migliore, perchè lei potrebbe presentarsi a casa con Ray, ma devo parlarle.
Voglio capire se prova qualcosa per Ray, voglio capire se prova qualcosa per me. Non ha mai ammesso di amarmi, ma una parte di me sa che lei prova qualcosa
di profondo nei miei confronti. 
Non mi avrebbe lasciato entrare nel suo letto. Non si sarebbe fatta baciare da me com'è successo  mentre ci facevamo le coccole durante la nostra notte
d'amore. 
Mi siedo sul letto nella sua camera da letto e aspetto con ansia il suo ritorno. 
Giusto 10 minuti più tardi, sento il rumore dei tacchi sul pianerottolo del palazzo e la chiave che viene inserita nella serratura. La porta si chiude, non sento rumori
particolari nè voci sconosciute. Deduco che Ray non sia salito.
Di sicuro Felicity avrà notato il mio cappotto, quello che ho lasciato sul bracciolo del divano per avvertirla della mia presenza in casa. 
Infatti dopo qualche secondo, sento il rumore dei tacchi spostarsi nel soggiorno, per poi attraverso il corridoio, raggiungere la camera da letto.
Grazie ad una luce accesa, vedo la figura di Felicity barcollare nel buio, per poi spingere l'interruttore della luce sul muro della camera per l'illuminare
la stanza. Non si soprende di vedermi li sul bordo del letto dove abbiamo consumato la nostra prima notte insieme giorni fà. 
La osservo da capo a piedi, constatando che per l'uscita con il suo capo, ha scelto un vestitino fin troppo corto e fin troppo aderente. I capelli sono legati in un elegante chignon, mentre ai piedi indossa un paio di tacchi vertiginosi che la rendono più alta.
-Sai, sapevo di trovarti qui. Dalla moto e dal cappotto ne ho avuto la conferma.- dice lei andando verso un comò per togliersi i gioielli che indossa.
-Com'è andato l'appuntamento?- chiedo curioso.
-Non era un appuntamento ma una cena di lavoro. Ray aveva bisogno di un aiuto con alcuni investitori.- dice sfilandosi i tacchi ritornando della sua altezza normale.
Questo non l'aveva detto.
Oggi al covo sembrava tanto che avesse accettato un normale invito a cena da parte del suo capo. Se avessi saputo che si trattava di una normale cena di lavoro, probabilmente non avrei fatto quella scenata.
Oh ma chi voglio prendere in giro? Sono cosi geloso di lei che anche se uscisse per una passeggiata con Barry Allen, dentro morirei di rabbia. 
Vedo che cammina in un modo strano, di sicuro le faranno male i piedi visti i trampoli che ha portato per tutta la serata.
-E tu ti sei vestita come una moglie trofeo?- chiedo scontroso.
-Sei venuto per litigare?- chiede lei confondendomi. Per cos'altro sarei dovuto venire? Mi ha detto stesso lei che tra di noi non sarebbe successo nient'altro.
-Sono venuto per chiederti scusa. Oggi ho esagerato.- dico dispiaciuto. 
Felicity è appoggiata al bordo del como e mi osserva pensierosa. Poi inaspettatamente, si avvicina a me e mi mette entrambe le mani nei capelli prima di abbassare
la testa e darmi un bacio sulle labbra.
Le mie mani finiscono sui suoi fianchi, accarezzando il tessuto del minuscolo abito che copre le sue curve perfette, per poi scendere verso le gambe toccando la pelle scoperta.
-Non ho voglia di litigare.- dice stanca prima di sfilarmi la maglietta che indosso lasciandomi cosi a torso nudo. -E non ho voglia neanche di dormire.-
Le abbasso la cernica del vestito lentamente, facendolo cadere ai suoi piedi lasciandola solo in bianchieria intima. Ritorna a baciarmi, e la tiro sul letto
facendo in modo di farla cadere sotto di me, cosi da sovrastarla completamente.
Quello che doveva essere l'errore più bello di una notte, si è rivelato essere un gioco senza fine.


Felicity's POV

E' stato divertente far ingelosire Oliver. Sapevo che dicendogli dell'appuntamento, quella stessa sera me lo sarei ritrovato in casa senza preavviso.
E la cosa non mi dispiace, visto che un contatto con il suo corpo è diventata una specie di droga per me. Non posso stargli lontano, ho bisogno di toccarlo, baciarlo,
intrecciare le mani nei suoi capelli, accarezzargli gli addominali scolpiti...
Ho scoperto che Oliver ama le coccole. Soprattutto dopo il sesso. 
Ma una parte di me è ancora restia a cedersi a lui visto che , potrebbe da un momento all'altro, dirmi che non può stare con me ed essere Arrow contemporaneamente.
E se davvero dovesse succedere una cosa del genere,quella a rimanere scottata sarei io visto che ieri sera sono stata io a baciarlo, facendogli intendere di desiderarlo
 e di voler continuare questo gioco che stiamo portando avanti già quasi da una settimana. 
-Hey sei sveglia.- dice quando mi sente arrivare in cucina. E' di spalle, non indossa la maglietta ma solo il jeans che aveva ieri. Ha una spatola in mano per 
girare dei pancake in una padella.
-Stai cucinando?- chiedo perplessa. -Non sapevo cucinassi.-
-Sei la prima per la quale cucino...escludendo Thea.-
E' ancora girato di spalle, i suoi muscoli si contraggono ogni movimento che fa. Quel maledetto jeans è troppo alto, copre troppo.
Mi avvicino a lui solo per aprire dei mobili e prendere due bicchieri di vetro per la spremuta, due tazze per il caffè, e delle tovagliette da mettere sull'isola dove
di solito faccio colazione.
Più volte lo sfioro con il sedere facendolo irrigidire per poi fargli accennare un sorriso.
Non so cosa ci sia tra di noi, non so come si possa definire questa cosa ma mi piace. Vedere Oliver cosi tranquillo, cosi domestico... è tutto quello che ho sempre
sognato. Prendo dal frigo dello sciroppo d'acero e inizio ad apparecchiare. Quando ho finito Oliver è dietro di me con due piatti pieni di pancake tra le mani.
Sono bloccata tra lui e l'isola della cucina. E la cosa mi eccita.
-Facciamo colazione?- chiede tranquillamente. Poggia i piatti sulle tovagliette di plastica poi sposta  entrambe le mani sul bordo dell'isola.
Mi giro verso di lui con ancora il barottolo di sciroppo tra le mani, e lo apro visto che mi è appena venuta un'idea.
Oliver mi guarda divertito, poi la sua espressione cambia improvvisamente quando capisce ciò che sto per fare. Dal barattolo proprio sulla sua spalla, cade dello
sciroppo d'acero, che pian piano scende giù per tutto il torace.
Io mi abbasso su di lui, e glielo tolgo, baciandogli ogni centimetro di pelle facendolo cosi gemere dal piacere.
-Mi è passata la fame.- dice issandomi sull'isola della cucina per poi iniziarmi a baciare.
Mi accarezza le gambe, avendo solo una maglietta  a mezze maniche, gli risulta molto facile toccare ogni centrimetro della mia pelle. Mi accarezza i seni liberi dal
reggiseno, mentre io gli slaccio i pantaloni liberando la sua erezione.
E' tutta una questione di secondi: un momento prima lui è tra le mie gambe, un momento dopo mi penetra con una spinta decisiva, prendendomi in braccio e per poi portarmi di peso sul divano in salotto.
Spinge dentro di me volendo toccare a pieno la mia intimità, facendomi gemere più volte, tanto da conficcargli le unghie nella schiena per tutto quello che mi sta 
facendo provare.
A differenza delle altre volte però, quello che sta accadendo tra di noi, ha una nota diversa: Oliver sembra assaporare ogni spinta, questo non è semplice sesso.
E' amore allo stato puro.


-Quando pensavi di dirmelo?- chiedo retorica a cellulare.
Se pensavo che la cosa con Oliver terminasse quella mattina, mi sbagliavo di grosso. Non riesco a resistergli, ogni occasione è buona per togliergli i vestiti di dosso
e darci da fare come due conigli in calore. Una cosa però so con assoluta certezza:  anche lui non riesce a resistermi.
Non sono mai stata una tipa attraente, ma Oliver riesce a farmi sentire desiderabile. Riesce a farmi sentire amata.
Perchè io lo so bene che lui mi ami. Me l'ha detto già un paio di volte (escludendo quella piccola bugia per Slade) mentre eravamo in ospedale per salutare la piccola Sara Diggle o mentre stavamo facendo l'amore prima di raggiungere il culmine e bagnarmi cosi della sua eccitazione.
Pensavo che tutto andasse alla grande, pensavo che le cose tra di noi si stessero risolvendo. Anche se non  abbiamo ancora definito ciò che sta accadendo tra
di noi, è ovvio che non si tratti di semplice sesso ma è qualcosa di più.
Poi è arrivata lei: sorriso glaciale, capelli neri mossi, vestiti troppo corti e gambe mozzafiato.
Isabel Rochev.
La vipera è tornata.
E' entrata nell'ex ufficio di Oliver e quando mi ha visto in compagnia del mio assistente per poco non le prendeva un colpo. Mi ha chiesto come stavano andando le cose, come mai ero diventata vice presidente da un giorno all'altro, e dulcis in fundo mi ha chiesto di Oliver.
Voleva sapere dov'era, cosa stava facendo e soprattutto se era impegnato.
-Si...cioè no. Per quanto ne sosta frequentando qualcuno ma.... niente di serio. Assolutamente nulla.-
Ho balbettato, mi sono resa ridicola davanti a lei, dandomi della stupida per averle permesso di giocare cosi con la mia autostima. 
Ho dovuto mentirle, visto che ad un certo punto è arrivato Ray. Lui ovviamente squadrava Isabel da capo a piedi, ma a differenza di Oliver che la trattava come
una dea in passato, Ray è stato molto più cordiale, dimostrandomi di non essere per niente interessato ad una donna cosi essendo attratto ancora da me.
Me l'ha detto più volte in questi giorni: si chiede se abbia fatto qualcosa di sbagliato, se c'è qualcun'altro, se non sono interessata....
Sono passate quasi due settimane da quando è iniziata questa cosa tra me e Oliver e di una cosa sono assolutamente certa: Ray mi piace ma non sono innamorata
di lui. Oliver è dannatamente geloso di lui tanto da pedinarmi e entrare in casa mia solo per farmi delle assurde domande sul mio appuntamento.
Fin quando non capisco cosa c'è tra di noi, non posso parlare con Ray. Non voglio dargli false speranze.
-A cosa ti riferisci?-
-Sai bene a cosa mi riferisco.- dico arrabbiata. -Hai accettato il suo invito a cena.-
Isabel ha chiamato Oliver con la speranza di portarlo fuori a cena in memoria dei vecchi tempi. Qui l'unica cosa vecchia è lei. 
So bene qual'è il suo intento. Vuole ripetere la notte che ha trascorso con lui a Mosca.
E chi sono io per impedirglielo? Andiamo, non so ancora cosa ci sia tra di noi. Non volevo chiamarlo e fargli una scenata, ma dopo un pò ci ho riflettutto e mi sono
chiesta: perchè lui può fare il cretino ed io no?
In fin dei conti si è capito che ci tengo.
-Come lo sai?- chiede preoccupato.
-E' venuta in ufficio a dirmelo.- dico sulla difensiva. -Perchè l'hai fatto?-
-Posso spiegarti.- dice cercando di giustificarsi.
-Sai una cosa? Non voglio saperlo. Esci con lei divertiti, scopatela pure. Tanto avevamo detto che questa cosa tra di noi doveva finire, no? E' il momento
giusto per farlo.- dico senza pensarci due volte pentendomi subito di ciò che ho detto.
-Non vuoi finirla. Lo so io e lo sai tu.- dice lui con un tono di voce strano. -Non succederà niente....-
-Si che voglio finirla.- dico interrompendolo. Vedo Ray sulla soglia della porta, cosi decido di attaccare. -Scusami ora devo andare...-
-Fe-li-ci-ty!- 
Non ho neanche il tempo di rispondere che chiudo la chiamata e mi dedico al mio capo.
-Tutto bene?- chiede Ray entrando in ufficio.
-Tutto perfetto. Come posso aiutarti?-


Sapevo che Oliver non si sarebbe presentato in ufficio. Odia Ray, odia quel posto per via dei brutti ricordi.... 
Sono andata al covo solo per vedere se c'era bisogno di me e fortunatamente non c'era. Roy vedendomi strana ha iniziato a farmi tante domande, alle quali però
ho risposto con una semplice occhiataccia.
Sono ritornata a casa da poco, mi sono cambiata e ora sono sul divano con una confezione di gelato alla menta, pronta a guardare un buon film.
Osservo più volte il cellulare per vedere se ci sono messaggi o chiamate, ma nulla. Oliver non mi ha cercato.
Sapevo che non dovevo cadere nella sua trappola. Non dovevo andare a letto con lui cosi tante volte. L'errore doveva essere fatto una sola volta, e ora invece è
diventata una specie di droga.
Dannazione ad Oliver Queen. Lo odio.
Ma so che non è odio quello che sento ma è amore. Io lo amo.
Quando finisce Armageddon, la confezione di gelato è ancora mezza piena. Stufa però di mangiarne, mi alzo per mettere il contenitore nel frizzer e poi decido di 
spegnere tutto per andare a letto.
Sto per imboccare il corridoio che mi porterà in camera, quando qualcuno bussa alla porta.
Guardo l'orologio solo per rendermi conto che è relativamente presto. So bene chi sia, ma non so se ho voglia di aprire e di vederlo.
-Apri so che sei dentro.- dice Oliver bussando di nuovo. -Vedo la luce accesa da sotto la porta.-
Sbuffo maledicendomi per non essere andata prima a dormire, poi decido di aprire perchè so che lui in un modo o nell'altro riuscirebbe comunque ad entrare.
Vado verso la porta la apro, e lo lascio li sulla soglia da solo. Mi avvio in camera sicura che lui mi seguirà subito e cosi succede: mi raggiunge dopo esattamente
alcuni secondi, si è tolto la giacca, mostrandomi una semplice camicia con un maglioncino e un pantalone elegante.
-Com'è andato l'appuntamento?- chiedo scontrosa scostando le coperte del letto. -Isabel è stata abbastanza disponibile?-
-Perchè ti comporti cosi?- chiede lui sulla soglia della camera appoggiato allo stipite della porta. -Sei gelosa?-
-Io? Gelosa?- chiedo ridendo sperando che si renda conto dell'assurdità che sta dicendo. -Io non sono gelosa di te. E neanche di quella vipera.-
-E allora perchè ti stai comportando cosi?-
Mi stendo a letto e aggiusto il cuscino in modo tale da stare praticamente seduta con la schiena poggiata alla testiera del letto. 
-Sono solo stanca Oliver.- dico scontrosa. -Quindi se non ti dispiace....-
-Le ho dato buca.- dice lui cambiando discorso zittendomi completamente. -Non sono andato all'appuntamento.-
Non è andato?
ODDIO, lui non è andato! Ha dato buca a quella perfida vipera!
-Perchè...? Perchè l'hai fatto?- chiedo balbettando senza sapere cosa dirgli. 
-Dovevo capire cosa ci stesse succedendo... cosa hanno significato queste due settimane.-
Oliver di sicuro come me, si sarà chiesto tante volte cosa ci stesse succedendo. Andare a letto con una persona non è la cosa più normale del mondo. Per noi
è qualcosa di molto naturale ma, visti i suoi precedenti, non ho intenzione di essere presa in giro.
Non voglio una relazione di benefici con lui. 
-Cos'hanno significato?- chiedo preoccupata sperando che non si sia pentito di ciò che abbiamo fatto.
Lui è qui. E mi sorride.
E' il solito sorriso che fa quand'è contento. Quello che di solito riserva solo a me o a sua sorella Thea.
-Sono innamorato di te, Felicity.- dice lui scrollando le spalle entrando in camera per sedersi sul bordo del letto. -E queste due settimane sono state.... intense.
Cioè mai e poi mai avrei pensato di fare certe cose con te... ma sono successe e io non me ne pento.- dice tutto d'un fiato facendomi battere il cuore a mille.
-Quindi..?-
-Quindi ... niente.- dice lui rialzandosi d per spostarsi in camera  e spogliarsi. Si sfila le scarpe, i calzini, poi il maglioncino e la camicia. Dopo essersi tolto
il pantalone, si infila una tuta che ha portato proprio per dormire qui da me.
Poi alza il piumone e si stende, prima di tirarmi giù con la forza e tirarmi contro di sè tenendomi tra le sue braccia.
-Oliver....cosa significa?- chiedo confusa più che mai. 
-Ti ho detto che non posso stare con te ed essere Arrow. Beh mi sbagliavo. Io voglio stare con te e farò di tutto per far si che le cose funzionino.- dice dolcemente
accarezzandomi la schiena dolcemente.
Alzo leggermente il capo, solo per far congiugere le nostre labbra per un bacio fin troppo casto.
-Ti amo.- sussurra tra un bacio e un'altro facendomi venire la pelle d'oca.
-Ti amo anch'io.- dico sorridendo contro la sua bocca prima di mettermi a cavalcioni su di lui continuando a baciarlo.




  
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