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Autore: Ciulla    04/01/2016    5 recensioni
Whis scrive una lettera al se stesso del futuro, ricordandogli i motivi per cui non deve mai più portare il piccolo Lord Beerus al Luna Park.
"4. IL TIRO A SEGNO CON PREMI
Dirò solo questo: avrebbe vinto il pupazzo migliore se il baracchino non fosse andato distrutto."
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lord Bills, Whis
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Un maestro per sempre'
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Caro Whis del futuro, sono Whis di qualche anno fa. Ti scrivo perché siamo ormai vivi da milioni e milioni di anni ed è facile dimenticare alcune cose in un lasso di tempo così ampio; la nostra memoria non è di certo infinita! Possiamo rivedere gli eventi passati col bastone, è vero, ma bisogna sapere cosa cercare. Scriverti occasionalmente delle lettere è più semplice.
Il motivo principale per cui ti scrivo è che oggi sono stato al luna park intergalattico col piccolo Beerus. 
Ecco, per essere brevi... NON FARLO MAI PIÙ. 
Un giorno probabilmente vorrà andarci così ardentemente che ti farà gli occhioni dolci; beh, tu non lasciarti convincere. Lo so, lo so, non sai resistere quando te li fa, ma questa volta è assolutamente necessario! Non puoi capire in che guaio ti cacceresti, per cui cercherò di spiegartelo in 10 rapidi punti.

1. LE CODE
Oggi ci siamo inimicati centinaia di famiglie che volevano solo passare un pomeriggio in tutta tranquillità con i propri figli. Quella peste viola ha deciso che c’era troppa coda e ha fatto saltare via tutti i marmocchi davanti a lui con un semplice gesto della mano. Tralasciando l’orgoglio che ho provato per la sua maestria, non è stata un’idea grandiosa. Non c’è scappato il morto, per fortuna, ma ho dovuto curare personalmente tutti i bambini feriti per evitare una denuncia.

2. LO ZUCCHERO FILATO
Forse quando diventerà un po’ più alto non avrà questo problema, ma ha voluto lo zucchero filato e questo era più grande di lui. Ci si è letteralmente tuffato dentro. Ho impiegato un’ora a staccarglielo di dosso fino all’ultimo pezzettino ed è rimasto appiccicoso per tutto il giorno, rovinando ovviamente la mia tunica preferita. Fortuna che uso un detersivo segreto che allontana qualunque tipo di macchia: il detersivo “omino azzurro”! È davvero perfetto, non credo che ne troverò mai uno migliore. Il che significa che anche tu stai usando quello stesso detersivo e di conseguenza non aveva senso parlartene. Pazienza.

3. LE MONTAGNE RUSSE
Sorvolando sul fatto che la peste ha distrutto il cartello all’ingresso per i limiti di altezza, le montagne russe sono state una pessima idea. Abituato a viaggiare con me ad una velocità inimmaginabile le ha trovate troppo lente, ed è sceso in corsa per spingerle di persona e far divertire di più gli altri bambini. Ti assicuro che non si sono divertiti di più.

4. IL TIRO A SEGNO CON PREMI
Dirò solo questo: avrebbe vinto il pupazzo migliore se il baracchino non fosse andato distrutto.

5. LA GALLERIA DELL’AMORE
Dopo avergli fatto capire che per entrare ci voleva un partner e avergli detto che no, il partner non sarei stato io o mi avrebbero preso per un poco di buono, il piccolo mi ha stupito: ha attaccato bottone con una bambina ed ha fatto colpo, tanto che lei stessa gli ha chiesto di andarci insieme. Poco dopo il vagone di Beerus è uscito dalla struttura, ma era vuoto! Ho fatto fermare la giostra e sono entrato a cercarli: ho trovato la bambina che urlava disperata mentre la piccola peste viola la punzecchiava dappertutto con la freccia di Cupido. Da quel che ho capito la bambina gli aveva preso la mano e lui si stava solo difendendo da questa aggressione.

6. LA CASA DEGLI ORRORI
Per evitare ulteriori disastri sono entrato insieme a lui, ma la comitiva era al completo e ci hanno dovuto dividere. La casa era ben fatta e gli attori erano straordinari, ma non me la son potuta godere realmente perché ero troppo preoccupato per quello che sarebbe successo dopo.
Avevo ragione ad esserlo. C’è stato un piacevole cambio di programma e dopo l’ingresso di Beerus i mostri sono usciti terrorizzati.

7. LA RUOTA PANORAMICA
Errore mio. Ce l’ho portato perché pensavo di farlo tranquillizzare un po’ con la splendida visuale, ma mi sbagliavo. Dopo dieci minuti siamo giunti sulla cima della traiettoria e lui ha esaurito la pazienza: ha rotto il vetro e ha staccato la ruota dal perno centrale. Siamo rotolati via per chilometri...

8. LA PESCA DELLE OCHETTE
Sembrava un giochino divertente: ti danno una canna da pesca finta e tu devi acchiappare delle ochette di plastica che girano; più ne prendi, migliore è il premio.
Ti sembra possibile che un dio della distruzione abbia paura delle oche? L’ho dovuto inseguire per tutto il parco prima che la smettesse di urlare e terrorizzare i passanti.

9. LA CASA DEGLI SPECCHI
C’è da dire che all’inizio gli specchi deformanti gli piacevano molto. Poi è arrivato davanti allo specchio che ingrassa. Si è messo a piangere e a strillare, mi accusava di averlo fatto mangiare troppo per farlo diventare brutto come suo fratello Champa.


“Maestro Whis!” 
L’alieno azzurro interruppe la scrittura e si voltò verso il cucciolo che era appena entrato nella stanza. Era completamente nudo, il che fece sorridere Whis per la sua innocenza, e stava gocciolando acqua sul pavimento. “Maestro Whis, ho finito il bagno! Ora non profumo più di zucchero filato!”
”Ma che peccato!” Rispose lui sollevando il piccolo da terra e facendogli il solletico. “Ora non ti potrò più mangiare!”
Ridendo, Beerus afferrò il collo di Whis e gli schioccò un bacio sulla guancia. “Mi aiuti ad asciugarmi?” Gli chiese.
”Fra dieci minuti, piccolo. Finisco di scrivere una cosa”.
“Cosa?” Chiese subito questi, precipitandosi verso la scrivania. Whis tentò di nascondere il tutto, ma il gatto fu più veloce di lui e riuscì a leggere il titolo. I suoi occhi si riempirono immediatamente di lacrime e si voltò a guardare Whis con un’espressione disperata. “Non mi porterai più al Luna Park?”
”Ma sì, ma sì, ti ci porterò” mentì lui spudoratamente, cercando di non far scoppiare a piangere Beerus. 
Questi si aprì subito in un enorme sorriso. “Domani?”
”Domani dobbiamo allenarci”.
“Dopodomani?”
Whis sospirò. “Ne riparliamo dopo, d’accordo? Ora vai, fra un attimo ti raggiungo”.
Quando il gatto si allontanò, Whis si sedette alla scrivania e scrisse l’ultimo punto, per poi sigillare la lettera e metterla in un cassetto della scrivania.

10. TI CHIEDERÀ DI TORNARCI
Fidati, so cosa stai pensando. “Per far felice il mio piccolo Beerus posso sopportare tutto questo una volta ogni tanto!”
Beh, non sarà una volta ogni tanto. Ti chiederà di tornarci il giorno dopo. E il giorno dopo ancora. E il giorno dopo ancora. Continuerai a rimandare nella speranza che se ne dimentichi; poi probabilmente gli dirai di andare a dormire, che ce lo porterai appena si sveglia... E disattiverai tutte le sue bombe-sveglia, perché tu non hai la benché minima intenzione di portarcelo. Lo lascerai dormire per un paio di mesi, sperando che il tempo cancelli la voglia... Ma probabilmente non funzionerà.

Ora ti lascio, amico del futuro. Devo mettere a letto una piccola peste nella speranza che serva a qualcosa.
Alla prossima
Whis
   
 
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