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Autore: Newtmasinmyveins    04/01/2016    2 recensioni
Cosa c’è di peggiore in estate che svegliarsi presto come se stessi per andare a scuola? Semplice, assecondare le pazzie di Doris, mia madre. Ha frequentato un turco per un anno, prima di fare l’errore più grande della sua vita: convivere senza neanche chiedermi cosa ne pensassi né tantomeno se fossi d’accordo.
Questa non è la mia vita! E’ tremendamente disgustoso sentire i loro stupidi nomignoli zuccherosi capaci di far vomitare chiunque a prima mattina, per non parlare dell’imbarazzo che provo quando fanno sesso, sono capaci di muovere il lampadario del soggiorno, ma forse non è questo il peggio.
Metin , lo scimpanzé che ha i peli persino sulla schiena o meglio dire, il compagno di mia madre ha un figlio: Cem , il classico stronzo cronico che ogni giorno guarda una diversa. Con lui è guerra dal primo momento che ci siamo visti: non avrà pace e state pur certi che gli renderò la vita un inferno.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Non è un clicché:
davvero le brave ragazze sono attratte
 dagli stronzi.

Noi ci proviamo

 

Siamo a casa.

Sono seduta sullo scalino mentre Cem guarda l’attaccapanni come se fosse una pornostar.

Lo sta fissando da dieci minuti.

Di che problemi soffre?

-So che sei traumatizzato ma cerchiamo una soluzione!- dico scostandolo da chissà quali pensieri. Non sono una che si dà per vinta, figuriamoci in una situazione dove come nemico c’è la magia e … Cem.

Maledetto Cem.

Anzi, sia maledetta Doris.

Eh già.

Per colpa di mamma ho conosciuto Metin che, a sua volta, ha portato il suo caro figlioletto.

Da allora la mia vita è andata allo scatafascio, che ne è stato dei giorni felici, spaparanzata sul divano a guardare i cartoni della Disney senza dovermi preoccupare di sembrare un mammut in via d’estinzione?

Mamma era al lavoro ed io dopo i compiti mi rilassavo.

Relax: una parola che dopo aver conosciuto fratello bifolco-inspiegabilmente –è sparita dal mio vocabolario.

-Sto pensando, Lena!- ribatte nervoso cominciando a mangiarsi le pellicine del pollice.

-Che evento: più unico che raro!- dico netta manifestando pienamente il sarcasmo. –Non mi aspettavo che dovesse verificarsi una situazione tanto anormale per indurti a pensare.- come sempre non risparmio una delle mie “ fatali frecciatine”; mi rivolge un’occhiata piena di astio.

“Forse è meglio non provocarlo molto, lo vedo abbastanza preso da ciò che sta accadendo.”

-Ti rendi conto? Come farò con Simon, Fred, Lucas e le ragazze ?- che palle sentirlo lamentare tra l’altro con la mia voce.

Ci manca solo che inizi a piagnucolare gridando isterico “Voglio il gelato.”


- Sta zitto.- ordino fissandolo in cagnesco.

Stranamente, come avrebbe fatto un cane, ha ubbidito.

-Potrai fingere di essere andato in montagna e aver preso un malanno, anziché parlare, scriverai. – espongo la mia soluzione da nipote della nipote di Einstein, sebbene sia sempre stata impeccabile a trovare soluzioni, questa mia tesi non è il massimo per un caprone come Cem.

Saprà scrivere secondo voi? Il dubbio mi rimane.

-Una malattia incurabile … che soluzione idiota!- sbraita e come un bambino che non ha ottenuto il suo giocattolo inizia a lagnarsi- Questi tre mesi vorrei trascorrerli al mare, con i miei amici, a fare campeggi, non essere malmenato né tantomeno voglio farmi prete.- si porta le mani nei capelli mentre va avanti e indietro per il soggiorno.

Grr, che mal di testa.

-Mi dispiace ma non so proprio come cacciarci fuori da questo guaio, inoltre, mi sembra anche normale dato che non sono una strega.- ammicco un sorriso sornione, mi odia lo so. –L’unica soluzione è: non vedere più la luce del sole finché non passerà - dico con leggerezza accennando un sorriso a trentadue denti, mentre Cem mi rivolge uno sguardo shoccato, è pallido; sembrerebbe proprio un bambino al quale è appena stato detto che non potrà mai esaudire il suo desiderio,-dimenticavo: se passerà- specifico, non vorrei che s’illudesse, la cosa potrebbe mettersi per le lunghe.

-No, no, no!- urla portandosi le mani alle orecchie per evitare di ascoltare ogni mia singola parola.  

Sento un suono a me familiare.

-Shh, hai sentito?- continua a saltellare qua e là e la ignorando ciò che dico; la mia pazienza ha un limite.

Lo spingo facendogli perdere l’equilibrio.

Un attimo dopo è sul tappeto, con una faccia incazzata quanto buffa, sarà guerra all’ultimo sangue.
Una guerra da rimandare.

-Era l’unico modo,- inizio col giustificarmi-hanno bussato e non so cosa fare.- sentendo ciò rilassa i muscoli facciali, buon segno.

Per stavolta credo che non morirò.

-Guarda dallo spioncino.- suggerisce algido evitando di guardarmi negli occhi.

Mi avvicino cauta alla porta quasi come se dietro vi fosse una bomba pronta a esplodere; mi sento in uno di quei film d’azione, dove la protagonista è una super-figa e al suo fianco vi è altrettanto un super-figo … beh, Cem lo è. Il problema sono io che, inoltre, ho anche la sua voce.

Come suggerito dal mio compagno di sventura, bado lo spioncino e mi meraviglio non trovando nulla.

-Non c’è nul- sto per dire quando alle mie spalle si concretizza la signora di “Ama il tuo nemico”.

Non è possibile, due sono le possibilità:o è una visione o è entrata senza che aprissi la porta.

Grido e per fortuna Cem non tarda ad arrivare.

-Ti giuro che non le ho aperto, questa donna è una strega!- dico e impaurita mi nascondo dietro il corpo robusto e possente del mio fratellastro.

Sono ridicola, lo so.

Il ragazzo guarda la scena con aria confusa, rivolgendo un’occhiataccia rimproverante a me e una disgustata alla nonnina.

-Bene, bene … ci hai ripensato?- la sua voce o meglio la mia risuona molto più cattivella, spero che questo tono da gallo/gallina non imbestialisca la vecchia da farla sparire anche stavolta.

-Ragazzini, statemi bene a sentire: avete entrambi mangiato i miei biscotti e l’uno è acerrimo nemico dell’altra e viceversa. Volete sapere come riavere la vostra voce?- fa una pausa e, l’ansia di me e fratello scimmione è alle stelle.

Entrambi facciamo cenno di sì con il capo, sperando che la donna sputi il rospo al più presto.

Fremiamo dalla voglia di sapere la soluzione.

-Smettetela di punzecchiarvi, vogliatevi bene, aiutate il prossimo, uscite insieme, proteggetevi , confidatevi , insomma, cose da fratelli, non è difficile.-

Io e Cem la fissiamo interdetti poi ci guardiamo a vicenda.

E’ inevitabile ma scoppiamo entrambi in una risata a crepapelle difficile da arrestare.

-Che cosa ho detto di stupido?- la vecchia inarca un sopracciglio più irritata che curiosa di sapere il motivo del nostro riso fragoroso.

Impiego un po’ a riprendere fiato e -Praticamente tutto, signora. Vede … io e Cem siamo il diavolo e l’acqua Santa, la luce e le tenebre, il sole e la luna … è difficile far andare d’accordo due come noi. Più che difficile è impossibile.- dico cercando di farle capire il rapporto che c’è tra me e King Kong.

-E’ proprio questo il bello, voi ci riuscirete … credetemi. - ammicca un sorriso sereno e davvero questa donna s’illude? Ci vuole tanto coraggio a pretendere che io e Cem andiamo d’amore e d’accordo.

-E va bene, ci proveremo.- afferma Cem, davvero l’antipatico ha accettato? Nah, avrà in mente un piano –Ma prima, dacci le corrispettive voci. – chiede esigente; ecco, mica stupido il fratellone!

-Posso restituirle anche adesso ma non credetemi sciocca: sarò ovunque sarete voi, vi osserverò e semmai doveste mancare al vostro impegno, vi ritroverete in situazioni imbarazzanti, anche peggiori di questa. Un solo errore ragazzi e la vostra vita diventerà un incubo a occhi aperti- profetizza la vecchia e pronunciando una strana frase, mi ritrovo al piano di sopra, in camera mia.

Ho un leggero mal di testa ma nulla di che.

Ricordo tutto quindi è impossibile che sia ritornata indietro nel tempo.

Devo solo crederci, devo soltanto … parlare.

-C … ciao- la prima parola, quella che si dice quando conosci qualcuno, quando incontri un conoscente e l’ultima quando saluti un amico, un parente o qualsiasi altro, una parola che mi rende felicissima perché, signori e signori, ho la mia voce e non c’è nulla di migliore.

Scoppio di gioia, l’incubo è finito!

Saltello sul letto, stando attenta a non urtare il soffitto.

Maledetta mansarda!

Come ho fatto a dimenticare … Cem.La voce sarà tornata anche a lui?

-Ceeeem- urlo dalla mia stanza e ricomponendomi lo raggiungo;sarà sicuramente in camera sua.

Apro la porta della sua stanza e come immaginavo è seduto sul letto, sembra shoccato, osserva ogni angolo della stanza come se stesse per sbucare un mostro a tre teste o la protagonista dell’esorcista.

-Ho la mia voce, - dice stupito ed io, inspiegabilmente, lo abbraccio.

Perché non ricambia stringendomi più forte(?) Brutto citrullo!

Cosa?

Ma sono impazzita per caso?

Perché l’ho abbracciato e perché ho pensato che potesse ricambiare il gesto affettuoso … Bah.

Mi stacco schifata appena tornata cosciente -Era per festeggiare il ritorno delle nostre voci, mi è mancato tanto la mia … - dico e per l’ennesima volta mi sento una perfetta stupida cretina.

-Abbracciami quanto vuoi, dobbiamo amarci, no? Ci mancava soltanto la strega di Hansel e Gretel. Sai cosa mi fa provare rabbia, Lena Schneider?-  s’alza di sbotto percuotendomi terrore, è inferocito.-Io non ho mai creduto alla magia e all’improvviso sbuca questa che si diverte con questi giochi di prestigio di “maghi falliti”applicati per di più su noi. Sto seriamente pensando di chiamare la polizia, sta disturbando la mia quiete. –

-Piantala Cem, davvero. La polizia non ti crederà mai, ho visto com’è stata capace di entrare senza che aprissi e sai meglio di me che è capace di toglierci completamente le voci quindi ti prego, per una volta, segui me e fingiamo.- suggerisco da ragazza astuta ma Cem è un testone, non mi renderà facile neanche questa.

Resta in silenzio.

O dentro o fuori.

Io voglio provarci e tu, Cem? Non ci costerà nulla e forse … chissà ci vorremo bene, un giorno … a ottant’anni quando entrambi avremo i nipoti e ci godremo quei pochi giorni di pensione.

-Tra le tante follie che ho combinato, questa le batte tutte.- accenna una risata senza umorismo. -Qualcosa mi dice che seguire te, Schneider, mi porterà in seri guai. – continua sfiduciato.

-Chi ti dice che non ci siamo già, Cem? – la mia non è una domanda, è un’affermazione.

Simon ha appena varcato il nostro vialetto.

 

------------------Spazio Autrice---------------

Ciao Belli, lo so...volete uccidermi èwè 
Ma dovete sapere che tra la scuola, le vacanze, le uscite, le ALTRE STORIE, non posso avere tempo per tutto.
Pensate che questa l'avevo dimenticata, insomma, vi dissi che l'avrei tenuta per spensieratezza...tanto per.
Eppure eccomi qui :p
L'aggiornerò come le altre, promesso:3
Passando alla storia, facciamo una review:Lena e Cem hanno la loro voce, ma devono sottostare a ordini maggiori; poiché si tende a ricadere nei soliti clicchè,
ho introdotto un pizzico di magia, sperando che l'apprezziate!
Una cosa è certa: la presenza di Simon non renderà nulla facile e posso dirvi che nel prox capitolo ci sarà da ridere.
Spero che questo capitolo vi abbia rallegrato e a presto!
Spero di sentirvi.
Ps: siete bellissimi :*
   
 
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