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Autore: Ormhaxan    05/01/2016    15 recensioni
Londra, 1472. Richard, Duca di Gloucester e futuro Richard III, nominato protettore del nord dopo la fine della guerra tra gli York e i Lancaster, ritorna a Londra per reclamare il suo ultimo premio: la mano di Anne Neville, vedova del Principe del Galles e figlia di quello che è stato uno degli uomini più potenti d'Inghilterra, Richard Neville.
Anne, però, non è disposta a sposarlo e chiederà aiuto al marito di sua sorella, George Plantageneto, affinché l'aiuti ad ostacolare tale unione. Le sue speranze verranno vanificate quando Richard la sottrarrà dalla custodia del Duca di Clarence e la condurrà in un luogo a tutti segreto...
[AVVISO: La figura di Richard III si discosta da quella più celebre della tragedia di Shakespeare, mentre prende ispirazione dalla figura storica, e dai fatti realmente accaduti.]
Genere: Angst, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
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Londra, Aprile 1472


 
 



Il cielo era terso quella mattina di fine Aprile, l’aria era fresca, gli alberi e le foreste attorno a loro erano verdeggianti e in fiore.
Richard Plantageneto stava tornando a Londra con una trentina di uomini a lui fedeli, aveva lasciato il nord e il castello nel quale da qualche mese aveva stabilito la sua dimora per dirigersi a corte, e con un ghigno vittorioso stampato sul viso pallido stava iniziando a pregustarsi il premio per i tanti anni di fedeltà verso suo fratello il Re1 e per la sua indiscussa lealtà che da sempre lo caratterizzava.
La guerra che per anni aveva lacerato l’Inghilterra era finalmente terminata, nonostante le ingenti perdite e i lutti la vittoria del casato degli York era stata schiacciante, e come tutti gli altri nobili anche il Duca di Gloucester era intenzionato a godersi gli anni di pace e tranquillità che sarebbero seguiti.

“Impaziente di arrivare a Londra?” chiese Francis Lovell2, suo amico e alleato, accostando il suo stallone accanto a quello del giovane ragazzo dopo aver notato il sorriso sulle labbra di quest’ultimo.
“Ebbene, Francis, che tu ci creda oppure no per una volta sono impaziente di raggiungere la capitale! – esclamò con tono divertito Richard, che da sempre preferiva la vita tranquilla a nord, lontano dalla corte e dall’aria fetida di Londra – Mio fratello deve ancora concedermi il mio premio più succulento, la dama che ho chiesto in sposa e che mi porterà ancora più prestigio, e ora che la dispensa papale3 sta giungendo da Roma niente e nessuno potrà impedirmi di ottenere ciò che mi spetta di diritto.”
“Parlate come se la giovane fosse una proprietà più che una dama. – fece notare Francis con una nota di disappunto – E se lei non volesse posarvi? Dopo tutto è sotto la tutela di vostro fratello, il Duca di Clarence, e senza la sua benedizione…”
“George mi darà ciò che è mio, che gli piaccia oppure no: non sono io quello che ha tradito, lo stolto è fortunato ad avere ancora una testa sulle spalle, e con o senza la sua benedizione sposerò la piccola Anne Neville e avrò le terre della sua famiglia.”
“Dunque questo è un affare come tanti, una questione più burocratica che altro, per accrescere il vostro potere e la vostra influenza sul nord?”
“Il nord è ancora fedele ai Neville, non ha dimenticato il loro amato Conte4, e sposando sua figlia mi conquisterò molto più in fretta il loro amore. – fece una pausa – E poi, alla fine, ogni matrimonio non è anche una questione d’affari?”
Aye, presumo di sì…” rispose il Barone, anche lui sposato tanto tempo prima ad una giovinette per interessi e potere, per legare indissolubilmente due importanti casate.
Non che non provasse affetto per la sua Ann, che lei non fosse affettuosa e gentile, ma spesso si era domandato se quello che provavano l’uno per l’altro fosse vero amore o semplicemente un profondo affetto dettato dalle circostanze e dall’abitudine.
“Non mi rifiuterà, vedrete – stava continuando Richard – dopo tutto sono il partito migliore che possa capitarle, l’alternativa più allettante a un matrimonio con qualche signorotto arricchito, a una vita spesa in un convento.”
“Spero solo che abbiate ragione, Dickon: la ragazzina è sempre stata una testarda, una piccola ribelle, e temo che sarà difficile per voi addomesticarla.”
“Testarda o meno è pur sempre una donna, farà quello che il Re le ordinerà di fare, poco importa se è quello che vorrà oppure no. – disse piccato – Ho bisogno di una sposa facoltosa, di un nome importante, non di una fanciullina innamorata. L’amore viene messo in secondo piano in queste circostanze, e se non arriverà…
Pazienza, me ne farò una ragione, vivrò anche senza.”


 
 
 
**



Anne Neville si stava tenendo occupata con il suo lavoro di cucito, accanto a lei sua sorella maggiore Isabel, quando il marito di quest’ultima, George Plantageneto, entrò nella sala grande con aria trafelata.
Le due donne capirono immediatamente che qualcosa era successo, notizie erano giunte pochi giorni prima circa il ritorno a Londra del Duca di Gloucester, ed entrambe ipotizzarono che le notizie portate da George riguardassero proprio il fratello minore.

“George, mio caro, cosa è accaduto?” chiese con timore Isabel, osservando George riempirsi una coppa di vino, prenderne un gentile sorso.
“Il piccolo avido è tornato a corte, Edward ha convocato entrambi, mi ha sbattuto in faccia delle carte da firmare: mio fratello pretende la mano di Anne, è deciso a sposarla con la benedizione del Re, e ora che la dispensa sta arrivando da Roma niente potrà impedirlo.”
“Non potete permetterlo! – esclamò Anne – George, adorato fratello, non potete permettergli di fare irruzione nella vostra dimora e trascinarmi via. Io non ho alcuna intenzione di sposarlo, non quel mostro sanguinario, non lui tra tutti.”
“E’ quello che ho detto loro, ma sia Edward che Richard mi hanno ricordato che siete la vedova di un traditore, del defunto Principe del Galles, e che i vostri desideri non hanno alcun peso in questa faccenda.”
“Che mi rinchiudano nella Torre allora, che mi trattino come una traditrice, tutto pur di non sposare un uomo che ha le mani macchiate di sangue!”
“E’ per le terre, non è così? Richard vuole sposarla per la sua grande fortuna.” Esordì Isabel, rimasta fino a quel momento in silenzio.
“E per cosa se non questo? – George scrollò le spalle – Il nome dei Neville è ancora importante nel nord, nelle terre che adesso gli appartengono, e sposare Anne gli darebbe la chiave per conquistare la loro indiscussa fedeltà e ubbidienza.”
“Voi dovete proteggermi, George, siete l’unico che può porsi tra me e Gloucester: senza di voi non ho speranze di impedire questo matrimonio.”
“Non abbiate timore, mia cara sorella, farò tutto ciò che è in mio potere per fermare i piani ambiziosi di Richard. – le posò una mano sulla spalla e sorrise – Non permetterò a mio fratello di recarvi nuovamente dolore.”

Anne annuì, i suoi occhi azzurri erano lucidi, e si concesse di ripensare a Richard e al loro passato insieme: da bambino si era sempre divertito a farle scherzi e dispetti, tirarle le trecce, spaventarla con lucertole o  bisce morte, alcune volte aveva persino decapitato le sue bambole preferite.
In risposta, lei lo aveva fatto cadere da cavallo, provocandogli una butta ferita alla schiena, aumentando la sua ostilità nei suoi confronti.
Da ragazzo, invece, era sempre stato taciturno e serioso, alcune volte lo aveva sorpreso ad intrattenersi con delle servette, e non c’era da stupirsi se in quegli anni aveva procreato due figli bastardi da due donne differenti.5
Conclusa la battaglia, era stato lui stesso ad entrare con i suoi uomini nell’Abbazia di Tewkesbury, legare con della corda i polsi della deposta Regina Margherita6, e scortala insieme a Anne in una lettiga che le aveva riportate a Londra; neanche in quella circostanza aveva mostrato un barlume di gentilezza e compassione, le sue parole erano state fredde e calcolate, e la stessa Anne si era chiesta se quel giovane soldato avesse mai avuto un cuore.
Come potrebbe un uomo del genere amare qualcuno?, si chiese, Il suo animo non è fatto per gli affetti e per la gentilezza, con lui non conoscerò mai il vero amore, solo tanta solitudine e immensa tristezza.

“Nelle vostre mani affido il mio destino, prediletto fratello, per questo vi supplico di non venir meno alla vostra parola.”
 




*


1: Si riferisce a Edward IV, sovrano d'Inghilterra dal 1461 al 1470 prima e dal 1471 al 1483.
2: Francis Lovell, Barone e poi Visconte di Lovell, fu sin dall'infanzia amico di Richard Plantageneto e combattè anche dopo la morte di quest'ultimo per riportare sul trono un sovrano di stirpe Plantagenata/York.
3: Essendo Richard Plantageneto e Anne Neville imparentati - la madre del primo era la zia del padre della seconda - si necessitava di una dispensa papale prima di potersi sposare.
4: Si riferisce a Richard Neville, Conte di Wawick, detto anche "Creatore di Re", deceduto nell'Aprile del 1471 nella battaglia di Barnet. Egli era anche il padre di Anne e Isabel, sue uniche figlie, e cugino del Re Edward e dei suoi fratelli minori George e Richard.
5: Prima del matrimonio con Anne, Richard ebbe due figli illegittimi, Katherine Plantageneta e John Plantageneto, conosciuto anche come John di Pontefract.
6: Si riferisce a Margherita d'Angiò, regina d'Inghilterra come consorte di Henry VI, e madre del primo marito di Anne Neville, Edward di Lancaster.





Angolo Autrice: Salve, gente! Questa storia l'avevo ai tempi pubblicata nel fandom della serie televisiva "The White Queen" - non a caso i miei prestavolti sono i due attori che nella serie interpretano Anne Neville e Richard Plantageneto - ma essendo più storica che altro ho deciso di cancellarla e riscriverla in questa sezione originale nella speranza che sia apprezzata e che la figura di Richard III si distacchi da quella che puntalmente ci propinano nella tragedia di William Shakespeare.
In tutto ci saranno altri quattro capitoli oltre questo, sarà una storia breve, e spero di narrarla a dovere e che vi incuriosisca!
Ringrazio, infine, chi ha letto e chi deciderà di seguire la storia. Le recensioni sono sempre ben accette, quindi non siate timidi! ;)

Alla prossima,
V.
  
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