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Autore: Setsuka    11/03/2009    6 recensioni
< ...creeremo un capolavoro. Vuoi farne parte? >
< Quindi voi avete bisogno della mia arte? >

Era lusingato ormai,
caduto nella tentazione del canto della sirena.
< Sì >
Sì alzò da terra, stava come per esplodere di vita, aveva trovato un senso alla sua vita.
Sarebbe stato il più grande capolavoro della storia.
Si sapeva che il miglior artista aveva da sempre il nome di Dio, ma questa volta lo avrebbero emulato.
< Esploderà la mia arte! >
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akasuna no Sasori , Deidara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aestetich Theory Non so se è una shonen ai.
Io non ce lo vedo almeno, ma se così fosse ben venga.
E' in parte nonsense.
In un piccolo punto -poche righe- mi è sembrato che Sasori fosse OOC.
Sinteticamente ho voluto riportare tra le righe e i dialoghi le teorie del movimento estetico di Pater.
L'introduzione è da Il ritratto di Dorian Gray di Wilde, ha una relazione precisa con la storia, spero la capiate.
Ambientata dopo che Sasori, Itachi e Kisame hanno combattuto contro Deidara per reclutarlo nell'Akatsuki, dopo il loro primo incontro insomma.
La dedico a tutte le fan di Sasori-danna e Deidara, come DarkRose86, Momoko89 e Be Mine

Per chi non lo sapesse, Danna= maestro.


 



L'artista è il creatore di cose belle. Rivelare l'arte senza rivelare l'artista: questo è lo scopo dell'arte [ ... ].
Coloro che trovano significati brutti nelle cose belle sono corrotti, e peraltro privi di fascino. Questa è una colpa.
Coloro che trovano bei significati nelle cose belle sono colti. Per essi c'è speranza. Sono questi gli eletti per i quali le cose belle significano solo Bellezza [ ... ].
La moralità dell'uomo fa parte dei temi dell'artista, ma la moralità dell'arte consiste nell'uso perfetto di un mezzo imperfetto.
Un artista non ha bisogno di mostrare nulla. Tutte le verità possono essere dimostrate
L'artista non ha convinzioni etiche, una convinzione etica per un artista è un'imperdonabile manierismo nello stile [ ... ].
L'Arte è, insieme, superficie e simbolo [ ... ].
La diversità di opinioni su un'opera d'arte dimostra che l'opera è nuova, complessa e vitale. quando i critici sono in disaccordo, l'artista è in accordo con se stesso.
Possiamo perdonare a qualcuno di aver fatto qualcosa di utile, purché non se ne compiaccia. L'unica giustificazione per fare una cosa inutile è ammirarla intensamente.
L'arte, tutta, è perfettamente inutile.

[ Oscar Wilde ]





A e s t h e t i c     T h e o r y
 



Se ne stava li, rannicchiato su se stesso. Occhi che brillavano e un sorriso vuoto; la mano volteggiava in aria, danzando a un ritmo sconosciuto guidato dall'armonia del silenzio.

Una disinvoltura che un burattinaio come lui non può che considerare affascinante, Deidara era vuoto, guardava il nulla, privo di alcun pensiero, solo voglia di esprimersi, volteggiare, esser armonico, grazioso,
                                                   come una bambola...


E a Sasori le bambole piacevano, indistintamente.



Perché?
Non esprimono nulla, se non bellezza, vere opere d'arte.

 


Un passo che si fece volontariamente sentire. Il rosso burattinaio sapeva muoversi nel silenzio, ma in quel contesto aveva bisogno di avere a se le attenzioni.
[ Non doveva esser un fantasma in quel momento. ]
Serviva l'attenzione, concludere l'oscura trattativa ed agire; a lui non piaceva perder tempo, rimanere fermo.



L'attenzione di Deidara ricadde sulla figura giovanile di fronte a se totalmente sconosciuta.

Eppure bella, degna dell'attenzione dei suoi lapislazzuli.

Sperò che non parlasse troppo, che non distruggesse la sua elegante presenza che trionfava nel silenzio in quel luogo poco illuminato.
Ma dalle labbra rosse di quell'apparente coetaneo uscì musica, un timbro perfetto che non stonava affatto con la sua figura, esprimeva tutto e niente, proprio come solo l'ambiguità di un opera d'arte poteva fare.


< Te lo chiedo un'ultima volta: vuoi entrar a far parte dell'Akatsuki? >


E oltre la sua attenzione un sorriso, ambiguo.

< Chi sei? >

Non l'aveva per niente ascoltato, solo sentito.
Voleva solo sentirlo, però il suo nome poteva esser ascoltato.



< Hai combattuto contro di me, solo che avevo un'altra forma >


Parlò più di quanto voleva. Ma del potere di quel Deidara c'era bisogno, se poteva con qualche parola in più persuaderlo, poteva parlare.


< Ah sì? >


Deidara si portò l'indice sulle labbra, lasciandolo saltare sulla sua morbida carne.


< Quindi puoi cambiare la tua forma... >


< No >


Cercò di essere più esauriente.


< Hai lottato contro il mio burattino, io sono un burattinaio >


[ In verità era un burattino ]


E come il cielo brillarono gli occhi a quella risposta, quindi anche lui era un artista.
Ma certo! Erano belli entrambi, in armonia con la natura le loro perfezioni. Ora tutto era chiaro, ed ancor più interessante, tanto divertente da farlo sorridere.
Non più un sorriso vuoto.


< Lo scopo dell'Akatsuki è far sorgere una nuova alba in questo mondo e abbiamo bisogno del tuo potere, unisciti a noi >


Doveva suonare come una minaccia, ma le orecchie di Deidara  non ci avevano badato, piuttosto era scontento perché gli diceva  che aveva bisogno del suo potere.  Lui aveva bisogno di sentire che volevano la sua arte, fanculo i poteri.
                                                                                Per un nuovo mondo serviva un artista.


< Io sono un artista, non mi interessano i vostri piani politici, non ho una morale >


Ma Sasori della Sabbia Rossa non era uno sprovveduto, conosceva lo spirito di quelli come lui ( come loro ) sapeva di cosa aveva bisogno per cedere.
In fondo non stava per nulla resistendo, aveva bisogno di succulenti inviti e lusinghe.

 
< Non si parla di politica, si tratta di plasmare un nuovo mondo, far diventare cenere questo e dalle sue ceneri crearne uno perfetto, portare su questa terra una nuova luce, far sorgere un nuovo sole che possa illuminare tutto quello che avremo creato e farlo splendere e rivelarlo come oro; un lavoro faticoso, forse sporco, ma i mezzi non importano mai, non agiamo con nessuno scopo morale, non si può averne una per creare una cosa bella. In parole povere... >


Scandì bene l'ultima frase.


< ...creeremo un capolavoro. Vuoi farne parte? >


Non trapelava alcuna emozione, Sasori aveva usato una seduzione a lui sconosciuta, i suoi occhi rubino avevano contemplato il grande progetto di Alba come un capolavoro; e le sue parole alle orecchie di Deidara erano state più che musica.
Il cinguettio di un usignolo.
Il canto perduto di una sirena.
Una melodia persa nel tempo chiusa in un carillon.
Era un'offerta che non poteva rifiutare.


< Quindi voi avete bisogno della mia arte? >


Era lusingato ormai,
caduto nella tentazione del canto della sirena.



< Sì >


Sì alzò da terra, stava come per esplodere di vita, aveva trovato un senso alla sua vita.
Sarebbe stato il più grande capolavoro della storia.
Si sapeva che il miglior artista aveva da sempre il nome di Dio, ma questa volta lo avrebbero emulato.


< Esploderà la mia arte! >


Le sue parole dense di emozione, commosso da tali emozioni.
Fremeva il suo cuore, come la sua ispirazione, in bilico tra il dolore e l'orgasmo.



< Non mi erano piaciute le parole degli altre, loro sono così.... >


< ...loro non sono artisti >


E i loro sguardi s'incontrarono dopo le parole del rosso.  Fiumi di azzurre acque e fiumi di porpora, due stelle che brillavano sotto uno stesso firmamento, un pensiero che si completava.

< ....Danna... >

L'anziano membro di alba alzò un sopracciglio a quell'appellativo.


< ...non ho mai avuto un maestro, ma so che solo tu puoi esserlo >


Perché aveva letto nei suoi occhi sincerità.
Verità è Bellezza, Bellezza è Verità...
era l'incarnazione perfetta di arista, come non poteva donargli la sua ispirazione e la sua stima con un termine così musicale come Danna.

L'equazione perfetta dell'arte.



< Sasori. Il mio nome è Sasori >


< Sasori-danna allora, la seguirò ovunque, lei ha reso prigioniera la mia ispirazione >


Si chinò Deidara, piegato dalla saggezza che l'altro gli aveva espresso, caduto alle sue implicite lusinghe, colpito da quello che i suoi begli occhi vedevano... avanti, in futuro che sperava prossimo.


< Il tuo nome? >


Una domanda a bruciapelo, fredda, priva di alcun interesse personale.


< Deidara >


Al suono del nome Sasori si voltò, lasciando contemplare all'artista delle esplosioni il suo manto nero con le nuvole scarlatte.
Nuvole rosse che si sarebbero innalzate, dopo che laghi di sangue sarebbero evaporati.
Ma non importava, il nuovo mondo non aveva prezzo.


Deidara lo seguì, impaziente di avere anche lui di avere il suo mantello, con l'innocenza tipica di un bambino gli aveva regalato la sua devozione.
Non sapeva Deidara, ignorava...
Lui non era altro che l'incarnazione perfetta della teoria estetica di Sasori-danna,
 le imperfezioni sarebbero state modificate,
come lui modificava le sue bambole.


...Cosa aspettarsi da un burattinaio dopotutto?


Se l'avesse saputo Deidara, quale onore sarebbe stato...  

...era finalmente diventato un'opera d'arte.



 
 
   
 
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